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Tour de France 2015: Trance agonistica? Questo Chris fa paura - Froome oggi ha sprecato, ma sui Pirenei ha un set point | Cicloweb

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Tour de France 2015: Trance agonistica? Questo Chris fa paura - Froome oggi ha sprecato, ma sui Pirenei ha un set point

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Chris Froome tira e dietro Nicolas Roche soffre @ Bettiniphoto

Lungo i 28 chilometri di questa cronometro a squadre tra Vannes e Plumelec è stato messo in mostra tutto ciò di cui può essere capace Chris Froome: oggi abbiamo potuto vedere il corridore della Sky effettuare delle trenate impressionanti per forza e durata che hanno consentito allo squadrone neroazzurro di arrivare a giocarsi il successo parziale con la BMC, ma alla fine la vittoria di squadra è sfuggita per appena 62 centesimi di secondo ed i rimpianti sono tutti per l'atteggiamento tattico abbastanza incomprensibile tenuto dall'anglo-keniano nell'ultimo chilometro. Tutto sommato non è successo nulla di grave, la Sky ha guadagnato su tutte le squadre rivali e ha tenuto ancora la maglia gialla, ma da qui a Parigi bisognerà fare i conti con la straordinaria follia di Froome che a volte lo porta a commettere errori banali quasi non riuscendo a controllare le proprie azioni.

 

Froome è in grande condizione
La 9a tappa di questo 102° Tour de France è stata comunque un'altra dimostrazione di come Chris Froome abbia una condizione fisica pressoché perfetta e se al via da Utrecht i fantastici quattri erano tutti molto vicini nei pronostici, ora il capitano della Sky è senza dubbio il favorito numero 1 per indossare la maglia gialla sul podio dei Campi Elisi a Parigi. Anche perché è abbastanza una sorpresa trovarlo già ora in maglia gialla dopo una prima parte di Tour che non era certo adatta alle sua caratteristiche: dall'idea di limitare i danni, Froome si trova con un vantaggio di 12" su Tejay Van Garderen («È il mio rivale principale», ha dichiarato oggi Chris), 1'03" su Alberto Contador, 1'59" su Nairo Quintana e addirittura 2'22" su Vincenzo Nibali; margini non ancora decisivi, ma comunque molto importanti anche perché sul Muro di Huy si è comunque tolto tutti di ruota, con l'unica eccezione di Purito Rodríguez.

 

Ma Chris commette anche tanti errori
Non avendo ancora affrontato una salita vera è ovviamente impossibile dire che il Tour de France sia già chiuso, in montagna i valori possono cambiare, c'è un Nairo Quintana che fin qui è rimasto molto nascosto e poi ci sono comunque ancora dodici tappe da fare e gli imprevisti o le giornate no sono sempre in agguato. Ma c'è un'altra ottima ragione che spinge a tenere ancora apertissimo il pronostico sul vincitore finale di questa, ed è proprio questa esuberanza che spesso porta Froome a commettere errori clamorosi in momento spesso poco opportuni.

Oggi sull Côte de Cadoudal, l'ultimo strappo della cronosquadre, si è inspiegabilmente messo davanti ad aumentare il ritmo mandando in crisi il povero Nicolas Roche, il quinto della fila e colui sul quale sarebbe stato preso il tempo: il risultato è stato sotto gli occhi di tutti con la squadra che si è un po' sfaldata e la vittoria che è finita in casa BMC per un'inezia. Però non è la prima volta che Froome si rende protagonista di un atteggiamento simile: al Tour 2013 in una fase di scatti e controscatti nell'avvio della tappa di Bagnères-de-Bigorre entrò in una trance agonistica che lo portò a distruggere la propria squadra restando isolato a lungo ma venne graziato dalle altre squadre; dovesse commettere un altro errore quest'anno potrebbe non essere fortunato come allora.

 

Da martedì inizia il Tour delle montagne
Martedì alla ripresa dopo il primo giorno di riposo, la Grande Boucle affronterà il primo vero arrivo in salita a La Pierre-Saint-Martin, salita pirenaica che misura 15.3 chilometri con una pendenza media del 7.4%: il disegno sembra perfetto per esaltare proprio le caratteristiche di Chris Froome e di tutto il Team Sky dal momento che tutto si giocherà sull'ascesa finale. Sarà un test importantissimo perché generalmente un Froome in piena efficenza difficilmente sbaglia questi traguardi: il britannico parla della possibilità di tenere un atteggiamento tattico più difensivo, ma onestamente non ci sembra proprio il tempo e sue frullate piazzata al momento giusto potrebbe dilatare ulteriormente i distacchi in classifica dei rivali.

Qualunque possa essere il risultato a La Pierre-Saint-Martin, da mercoledì poi le cose cambieranno: alcuni avversari potrebbero ritrovarsi con il morale sotto i tacchi, altri invece potrebbero iniziare a sognare la rimonta e i percorsi si faranno giorno dopo giorno sempre più insidiosi e ricchi di salite. Per questo Chris Froome si può indicare già ora una tappa da bollino rosso, una giornata ad altissimo rischio per le sue caratteristiche fisiche e mentali: si tratta della 19esima tappa, quella con arrivo in salita a La Toussuire.

Sebastiano Cipriani

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