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Emakumeen Bira 2015: Kasia si presenta - S'impone la giovane Niewiadoma. Cecchini ottima, Ratto in ripresa | Cicloweb

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Emakumeen Bira 2015: Kasia si presenta - S'impone la giovane Niewiadoma. Cecchini ottima, Ratto in ripresa

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Niewiadoma, Moolman e Johansson sul podio dell'Emakumeen Bira © Cor Vos

Quello scricciolo di 49 kg per 1 metro e 65, maglia gialla e basco in testa, ha appena vinto l'Emakumeen Bira. Una bella consacrazione, considerando che è una gara per atlete complete, meglio se brave in salita e dal discreto spunto veloce (ma già essere ottime scalatrici può bastare). È della squadra olandese che lo scorso anno occupò tutto il podio, la Rabo Liv; dodici mesi fa fu Pauline Ferrand-Prévot, poi iridata a Ponferrada, a finire davanti a tutte insieme a Marianne Vos ed Anna Van der Breggen. Con la Vos fuori causa per un infortunio e la Ferrand-Prévot impossibilitata a correre nei Paesi Baschi per l'identico motivo della fuoriclasse olandese, la Rabo Liv poteva contare su due pedine per ripetersi: o l'atleta di casa, quella Anna Van der Breggen che tante volte in salita ha dimostrato di averne più di tutte, o Katarzyna Niewiadoma, detta Kasia.

Una che nel 2013, diciannovenne, si mise in mostra in molte gare impegnative. Marianne Vos e la Rabo Liv, che le più forti non le lasciano scappare (anche perché potrebbero diventare avversarie: è il caso di Anna Van der Breggen o Pauline Ferrand-Prévot, per fare due nomi a caso), chiesero informazioni su quella ragazzina e la misero sotto contratto sin dal Boels Rental Ladies Tour di quell'anno, corso da stagista Rabo e concluso al decimo posto. L'anno dopo, Kasia è già parte integrante dell'organico. Per capire quanto la formazione olandese creda in lei, è sufficiente andare oltre i progressi e le prestazioni, senza dubbio notevoli, e spulciare la scadenza del contratto. Kasia è infatti una delle poche che sa già dove correrà fino a fine 2016. Se non è fiducia questa.

 

Kasia a 20 anni è padrona dei Paesi Baschi
La fiducia, la Niewiadoma l'ha ripagata. Lo scorso anno aveva assaggiato la vittoria a Gippingen ed in questa stagione la crescita è continuata: sesta alla Strade Bianche, quinta alla Freccia Vallone, terza alla Boels Rental Hills Classic, quindi le gare dei Paesi Baschi. Martedì alla Durango-Durango, gara in linea che fa da antipasto all'Emakumeen Bira, fu seconda alle spalle di Emma Johansson, e con una Elena Cecchini ottima terza. Dal giorno dopo è scattata la corsa a tappe e Kasia ha messo sul tavolo la sua perfetta regolarità: mai una vittoria, va detto, ma dopo il prologo e la prima tappa era già in maglia amarillo. A vent'anni ha gestito la squadra e le situazioni di corsa come una veterana, marcando le avversarie davvero pericolose, lasciando sfogare chi sulle salite sarebbe stata quasi seminata. Ha avuto ragione, tattica perfetta e prima vittoria di peso per la polacca.

 

Van Vleuten illumina il prologo
Le tappe hanno visto protagoniste le solite quattro o cinque atlete, le più forti. Sin dalla Durango-Durango s'era capito che Emma Johansson e Kasia Niewiadoma avevano una buona gamba, ma pure che Elena Cecchini (selezionata per i Giochi Olimpici Europei di Baku) non sarebbe stata a guardare. Nel prologo tuttavia è stata un'olandese, Annemiek Van Vleuten, ad impiegare meno di tutte sui 1900 metri del percorso di Iurreta. Con un tempo di 2'29" la portacolori della Bigla (ma ha corso una vita a fianco di Marianne Vos) ha preceduto l'aussie Katrin Garfoot di 1" ed Anna Van der Breggen di 2". Bene davvero la nostra Valentina Scandolara, esplosiva il giusto, sesta a 4" dalla Van Vleuten ed appunto davanti a Kasia Niewiadoma, che ha chiuso a 5".

 

Guarnier, una certezza nella prima tappa
Nella prima tappa in linea, 96.8 km attorno ad Arrasate, s'è subito fatta la selezione tra chi si poteva permettere di abitare ai piani alti della classifica e chi no. L'Alto de Kruzeta ha scremato il gruppo e davanti si sono trovate Kasia Niewiadoma (Rabo Liv), Emma Johansson (Orica), Ashleigh Moolman (Bigla), Megan Guarnier (Boels-Dolmans), Anna Sanchis (Spagna) e Tetyana Riabchenko (Inpa-Bianchi-Giusfredi). Johansson, Guarnier e Niewiadoma allungano nella discesa ma sbagliano strada e così a 10 km dal termine si neutralizza tutto e si riparte con i distacchi originari. Sul traguardo ha la meglio la statunitense Megan Guarnier, che regola Johansson, Moolman e Niewiadoma.

 

Van Vleuten esulta à la Zabel. E la Johansson...
La polacca prende subito la maglia amarillo e nella seconda tappa deve farsi carico di difendere. Macché difendere! Kasia è in formissima e resta ancora con le migliori lungo gli 82.2 km da Maruri a Fruiz. Come nel giorno prima, restano al comando Kasia Niewiadoma, Evelyn Stevens, Emma Johansson, Katrin Garfoot ed Ashleigh Moolman. Sul traguardo la volata quasi perfetta è di Annemiek Van Vleuten, che esulta à la Zabel. E quel quasi significa che l'esultanza costa all'olandese la vittoria di tappa. Emma Johansson, esperta e scafata (non che la Van Vleuten sia una novellina...), pedala fino all'ultimo metro e batte la Van Vleuten, con Katrin Garfoot al terzo posto e Kasia Niewiadoma a far la guardia in quarta posizione. Moolman, Guarnier, Van der Breggen, Gillow, Spratt e Stevens a seguire, e Kasia tiene ancora la maglia. Se il giorno prima s'era vista una bella Scandolara, che dopo il 6° posto del prologo aveva chiuso ottava, a Fruiz la prima delle nostre è Lara Vieceli, in buona crescita e diciassettesima.

 

Ratto, quanto tempo al vento!
La terza tappa è stata quella della sofferenza per Kasia Niewiadoma. Da Iurreta a Iturmendi, fuga lunghissima di Ana Ramírez e Rossella Ratto. La ragazza di Colzate ha portato a termine la frazione al quarto posto, ripresa solamente nell'ultimo strappo, a 8 km dal traguardo. Verso Iturmendi la Bigla ha tentato di tendere un trappolone alla Niewiadoma, mettendo davanti la Van Vleuten a lavorare per Ashleigh Moolman. La tappa è andata all'olandese della Boels-Dolmans Chantal Blaak, con la nostra Elena Cecchini ottima seconda e Katrin Garfoot, ancora nel cuore dell'azione, terza. Quarta, come detto, la Ratto a 50", poi Van Dijk e Van Vleuten a 1'08". Il gruppo della Niewiadoma ha chiuso con un ritardo di 1'28" e la Moolman s'è avvicinata sensibilmente alla polacca: si parte per l'ultima tappa con le due a pari tempo.

 

Johansson e Niewiadoma, doppia gioia
Si tratta di 86 km belli mossi attorno a Markina, con una fuga comprendente Lucinda Brand (Rabo Liv), Demi De Jong (Boels-Dolmans), Carlee Tayler (Lotto Soudal), Amanda Spratt (Orica), Doris Schweizer (Bigla), Davia Tuslaite (Inpa-Bianchi-Giusfredi) ed Irene Bitto (Top Girls Fasso Bortolo). Niewiadoma, Johansson, Guarnier, Moolman Van der Breggen e Stevens erano ancora protagoniste nel finale, con Emma Johansson che portava a casa un'altra tappa e Kasia Niewiadoma, seconda, che esultava per la prima vittoria importante (è inoltre la prima polacca a vinccere la gara a tappe basca). Alle loro spalle Megan Guarnier ed Ashleigh Moolman, che cercava un sorpasso difficile. Elena Cecchini si comportava ancora molto bene, chiudendo nona. La classifica generale vede Kasia Niewiadoma vincitrice con un secondo su Ashleigh Moolman, poi Emma Johansson a 2", Megan Guarnier a 8", Katrin Garfoot a 40", Tetyana Riabchenbko a 1'31", Annemiek Van Vleuten a 1'44", Anna Van der Breggen a 1'59", Amanda Spratt a 2'09", Evelyn Stevens a 2'11".

 

Cecchini pronta per i Giochi di Baku
Ottima Elena Cecchini, 11a a 2'13" e prima delle italiane in classifica. Buoni segnali anche da Irene Bitto, Lara Vieceli, finalmente Rossella Ratto, Valentina Scandolara, ma la Ceck pare avere davvero una gamba superba e può partire per Baku molto ma molto fiduciosa. Per quanto riguarda Kasia Niewiadoma, ha davanti a sé un Giro Rosa difficile, quindi facile, per lei. L'unico che scoglio ad oggi pare insuperabile è la cronometro, ma l'impressione è che con l'Emakumeen Bira la non ancora 21enne polacca abbia iniziato una striscia di vittorie che sicuramente, negli anni, non la faranno passare inosservata.

Francesco Sulas

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