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Giro d'Italia 2015: Aru, un urlo per il riscatto - Meraviglioso Fabio a Cervinia. Contador marca Landa e perde terreno | Cicloweb

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Giro d'Italia 2015: Aru, un urlo per il riscatto - Meraviglioso Fabio a Cervinia. Contador marca Landa e perde terreno

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Fabio Aru esplode di gioia sul traguardo di Cervinia © Bettiniphoto

Passaggio di consegne. Non che vi fossero dubbi, ma dice tutto quell'Alberto Contador che dà più di una pacca sulla spalla a Fabio Aru, come a dire: Bravo amico mio, il futuro è dalla tua. L'urlo: di Aru, liberatorio, esagerato. Finalmente, dopo un Giro travagliato, incasinato, corso subito a tutta, poi in flessione, eccola quella vittoria che il campione di Villacidro andava cercando. La trova nella tappa dal punto di vista altimetrico più esigente, 4800 metri di dislivello e nel finale tre salite dure, non durissime, ma che potevano stimolare attaccanti: Saint-Barthélemy, Col Saint-Pantaléon ed infine Cervinia. Aru, Aru, fortissimamente Aru. Quando la corsa esplode, con lo scatto di Siutsou e la risposta di Landa, il sardo pareva staccato. S'è riportato sul compagno, nel frattempo tallonato da Alberto Contador. Il tempo di rifiatare, sul tratto più duro di Cervinia, nei pressi di Valtournenche. E poi va in caccia di Hesjedal, che s'era avvantaggiato. Fabio riprenderà il canadese, poi s'involerà verso un successo che vale doppio rispetto a quello dello scorso anno a Montecampione. Vale doppio per come arriva, per le problematiche affrontate dal sardo prima della Corsa Rosa, per tutto. Ci voleva!

 

Fuga con anche Visconti, Ulissi e Montaguti
La frazione che in linea teorica potrebbe riaprire il Giro misura 236 km e va da Gravellona Toce a Cervinia. Il copione è già scritto: fuga del mattino, Astana a far selezione in gruppo, Contador che probabilmente rimarrà isolato. La fuga va via dopo 34 km e vede al comando nove corridori: Carlos Betancur e Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), Nick Van der Lijke (Lotto.NL-Jumbo), Pavel Kochetkov (Katusha), Esteban Chaves (Orica), Diego Ulissi (Lampre-Merida), Giovanni Visconti (Movistar), Vasili Kiryienka (Sky) e Marek Rutkiewicz (CCC Sprandi-Polkowice). Sul primo Gpm di giornata, il facile Croce Serra, il ritardo del gruppo è di 4'14": l'Astana è già in testa a cercare di scremare il plotone.

 

Saint-Barthélemy: davanti restano in cinque
Per le grandi manovre bisogna aspettare il Col de Saint-Barthélemy: lì se ne vanno Visconti, Kiryienka, Kochetkov, Chaves e Rutkiewicz. Inseguono a 1'53" Intxausti, Van der Lijke e Kruijswijk, con il basco e l'olandese in lotta per la maglia azzurra di miglior scalatore. Il gruppo, sempre con l'Astana a fare un bel ritmo, è a 2'27". Ed è con poco meno di questo - ovvero 2'12" - che il plotone attacca il difficilissimo Col Saint-Pantaléon, dove Kruijswijk, Intxausti, Van Der Lijke vengono ripresi.

 

Visconti allunga da solo sul Saint-Pantaléon
Davanti Giovannino Visconti non sente la catena ed al penultimo colle di giornata prende e se ne va. C'è vento, specialmente nella parte alta dell'ascesa, ed è contrario alla marcia del gruppo. Visconti ha un bel ritmo ed al suo inseguimento restano il russo Pavel Kochetkov ed il bielorusso Vasil Kiryienka. Quest'ultimo si stacca presto, Kochetkov prova a rincorrere Visconti, ma i suoi 40" di ritardo presto divengono 52".

 

Siciliano in forma, Astana pronta all'attacco
Visconti sembra andato, mentre in gruppo l'Astana mena le danze. La Tinkoff lascia a fianco di Contador i soli Basso e Rogers, mentre Roman Kreuziger si perde. Ennesima prova che la squadra del madrileno, almeno a questo Giro, non è all'altezza del suo capitano. Sul Saint-Pantaléon Giovanni Visconti transita per primo su Kochetkov, Intxausti, Kruijswijk. La maglia azzurra è del palermitano della Movistar, con questi 35 punti guadagnati. Il gruppo scollina a 2'05", in gran ripresa. La discesa verso Torgnon ed Antey è velocissima, Kochetkov è raggiunto a 16.7 km da Cervinia. Resta un uomo solo al comando.

 

Giovannino cede ai -10. Aru&co. davanti
Giovanni visconti attraversa una piccola crisi di fame e di gambe proprio all'inizio del pezzo più duro della salita che porta a Cervinia, quello prima di Valtournenche. Il siciliano della Movistar è raggiunto dal gruppo tutto targato Astana quando mancano 10.8 km all'arrivo. Inizia un'altra corsa. Tiralongo, Sánchez, Aru, Kangert e Landa, questa l'Invincibile Armada che proverà non solo a difendere il doppio posto sul podio, ma a mettere in difficoltà un Contador a cui resta solamente il sostegno, più morale che fisico, di Ivan Basso e Michael Rogers (ma ancora per poco).

 

Miccia Siutsou, Contador marca Landa
Tutti aspettano la fiammata dell'Astana ma a sorpresa è uno Sky ad accendere la corsa. Kanstantsin Siutsou scatta ai -9 e rimane da solo per un momento. L'azione scatena la reazione ed è così Mikel Landa, il secondo della generale, ad allungare. La maglia rosa Alberto Contador non si fa sorprendere ed è alla sua ruota, così come Ryder Hesjedal, Rigoberto Urán, Steven Kruijswijk. Fabio Aru è distanziato, quasi staccato. Ecco, l'ennesima disfatta...

Invece il sardo rientra sul gruppo di Contador e Landa nel breve volgere di un paio di curve. Chi invece è veramente in difficoltà è Andrey Amador, quarto in classifica. Fabio Aru non solo rientra, ma attacca, ma Hesjedal contrattacca e se ne va: siamo ai -8.5. Scatta anche Kruijswijk, che riprende Fabio, e poi parte Landa, con Contador appiccicato. Ripresi Aru e Kruijswijk, ancora libero Hesjedal. A questo punto, quando mancano 7500 metri a Cervinia, Aru affonda ancora: va via sulla sinistra, mentre Landa lo guarda tranquillamente, sulla parte destra della carreggiata. Lo stesso fa Contador, che controlla il basco dell'Astana, non il sardo. È lui, secondo il madrileno, il più pericoloso per la maglia rosa.

 

Fabio Aru insegue Hesjedal. Ai -6 è solo
Aru ha via libera mentre dietro si forma un gruppetto: Landa, Contador, König, Kruijswijk, con Urán e Nieve poco dietro: l'andatura è blanda, blandissima, ma Alberto ha scelto di non scoppiare, di concentrare tutte le sue forze su colui che, almeno fino ad ora, s'è dimostrato il più forte in salita: Mikel Landa. Tattica conservativa, ma con la maglia rosa indosso ed una squadra inesistente non si può agire in altra maniera. Landa sarà (stato) anche il più forte in salita, ma questo Aru è lontano parente di quello visto nella seconda settimana. In senso positivo. Arriva a vedere Ryder Hesjedal, ai -6.5 lo riprende: un attimo per rifiatare e poi giù un dente, su sui pedali. Il canadese, già ottimo ieri sul Monte Ologno, tenta di rispondere al sardo ma fa un piccolo fuorigiri e capisce da sé che è meglio rialzarsi per poi continuare. La cavalcata solitaria del giovane fenomeno di Villacidro è iniziata.

 

Urán, scatto d'orgoglio. Aru, urlo di gioia
Dietro Nieve ed Urán raggiungevano Landa, Contador, König e Kruijswijk, con il colombiano che allungava ancora su questo gruppo. Non sarà un Giro memorabile, il suo, ma in questa tappa ha venduto cara la pelle. E però ormai è un tripudio per Aru, solo per Aru. È all'ultimo chilometro, ha guadagnato oltre un minuto (più l'abbuono) su Contador, è virtualmente secondo alle spalle del fuoriclasse di Pinto e realmente in procinto di portarsi a casa la sua seconda frazione al Giro, la quarta in una grande corsa a tappe. Fabio arriva sul traguardo di Cervinia esagitato e vincente. Esulta con un urlo che rimbomba tra queste splendide montagne, un urlo che fa tremare il Cervino. Scoppia, Fabio: tutta la rabbia, e la delusione, e la pressione accumulata durante queste tre settimane vien fuori in pochi metri. E volano le lacrime, oltre ai minuti.

 

Il sardo rifila oltre un minuto a Contador
In realtà di minuto bisogna parlare: abbondante, ma non più di uno. Ryder Hesjedal chiude secondo a 28", seguito da un combattente come Rigoberto Urán, a 1'10". Il gruppetto più interessante, quello di Contador, è regolato da Kangert. Il ritardo da Fabio Aru è di 1'18", e l'estone dell'Astana regola in volata Steven Kruijswijk, Alberto Contador e Mikel Landa. A 1'21" c'è Leopold König, a 1'24" Mikel Nieve, a 2'24" Alexandre Geniez. Perde terreno Damiano Caruso, che accumula un distacco di 2'27": Lo stesso di Andrey Amador, che qui nel 2012 vinse la tappa, mentre oggi getta all'aria le psperanze di podio.

 

Dopo Cervinia Aru è di nuovo secondo
La classifica generale che esce da Cervinia è rivoluzionata: in maglia rosa Alberto Contador guarda tutti dall'alto, ma ora Fabio Aru è secondo a 4'37": ha scavalcato persino il compagno Mikel Landa, stasera terzo a 5'15". Andrey Amador conserva il quarto posto, ma a 8'10" da Contador (e 2'55" dalla terza piazza); più indietro troviamo Leopold König a 10'47", Yury Trofimov a 11'11", Ryder Hesjedal che fa un altro balzo in classifica e passa dal nono al settimo posto, con un ritardo di 12'05". Damiano Caruso perde una posizione ed è ottavo a 12'14", Steven Kruijswijk la guadagna ed è nono a 12'53", Alexandre Geniez rimane costante con il suo bel decimo posto, a 15'07" dalla maglia rosa.

 

E Visconti si prende la maglia dei Gpm
A proposito di maglie: l'azzurra va a Giovanni Visconti, che la strappa a Steven Kruijswijk a suon di passaggi in vetta ai Gpm (125 a 109 il risultato, con Beñat Intxausti a 107), la bianca è sin dalla partenza di San Lorenzo al Mare a casa Aru, la rossa è un affare a tre con Nizzolo davanti, Modolo e Viviani a rincorrere: se la giocheranno nell'ultima frazione, a Milano.

 

Colle delle Finestre: l'ultima, decisiva battaglia
Domani penultima tappa, km da Saint-Vincent al Sestriere passando per il Colle delle Finestre. Proprio al Sestriere Fabio Aru costruisce la base dei suoi successi, proprio qui passa la maggior parte del tempo, in ritiro ed in altura, con pochi compagni ma fidati (Tiralongo su tutti). Sin dal via ha dichiarato di volersi prendere questa frazione, che conosce a menadito. Non sappiamo se il sardo, dopo il fiume d'emozioni che ci ha regalato oggi, saprà nuovamente andar via ad un Contador che non potrà essere sempre generoso, o controllare ancora Landa. Se Alberto incappasse in una giornata no (difficile) o forasse negli 8 km di sterrato del Finestre (già più probabile), sarebbe fortemente attaccabile, visto che compagni di squadra attorno, in quel frangente, non ne avrebbe. E l'Astana non aspetta altro che un ultimo, decisivo passaggio a vuoto del Pistolero. Perché i 4'37" che Fabio Aru deve recuperargli in effetti sono tanti, ma non tantissimi. Astana: l'ultimo show, il più importante. L'appuntamento è fissato.

Francesco Sulas

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