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Giro d'Italia 2015: Un venerdì di passione - Tutto sulla Gravellona Toce-Cervinia

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L'altimetria della Gravellona Toce-Cervinia

Venerdì 29 maggio, 10.30. Diciannovesima tappa: Gravellona Toce-Cervinia 236 km

Eccolo qui, quello che potrebbe risultare come il vero tappone di montagna del Giro 2015. Usiamo l'accrescitivo perché questa frazione, diversamente dalle altre alpine, ci aggiunge anche la carta di un chilometraggio importante. E anche se le scalate sono solo tre (ma belle lunghe) e concentrate nell'ultimo terzo del tracciato, i primi 150 km, seppur non troppo significativi (qualche strappetto - vedi La Serra, o Saint-Vincent, o Fenis - e niente più), lasceranno scorie per il solo fatto di essere percorsi. E poi non dimentichiamo che per la prima volta si tocca quota 2000 metri, proprio all'arrivo (2001, per la precisione). Intendiamoci, le pendenze non sono nemmeno lontanamente comparabili a quelle del Mortirolo; ma la successione salita-discesa-salita-discesa-salita è quella giusta, e negli ultimi 85 km di tappa non lascerà respiro. Il Saint-Barthélemy, la prima delle tre ascese, è anche - teoricamente - la più lunga, coi suoi 20 km, ma gli ultimi 4 fino al Gpm sono quasi in piano, quindi li possiamo anche non considerare per concentrarci sui primi 16 che invece, pur presentando anche qualche spianata e addirittura contropendenza, si mantengono quasi costantemente intorno al 7% di pendenza. Si scollina a 66 km dal traguardo, ne seguono 20 di discesa fino a Chambaye: tutto sommato gestibile nei primi 6 km, poi decisamente più impegnativa nella parte centrale, per poi spianare abbastanza man mano che si scende a valle. Ai -44 inizia il Col Saint-Pantaléon, la più arcigna delle tre scalate: la pendenza media è del 7% abbondante, ma anche qui non mancano, lungo i 16.5 km di ascesa (punteggiati da infiniti tornanti), tratti molto facili, il che presuppone che ce ne siano anche di piuttosto impegnativi: tipo i primi 8 km all'8%, o gli ultimi 2 al 9. Dalla cima la discesa stavolta è breve, poco meno di 10 km, i primi 3 non troppo ripidi, gli altri, da Torgnon fino ad Anthey-Saint-André, con pendenze tra il 7 e il 10%, anche se progressivamente più scorrevoli (nel senso che le curve si diradano). Giunti ad Anthey, non rimane che l'ultima scalata, verso Cervinia. La conosciamo bene, il Giro ci è stato due anni fa, e sappiamo che si tratta di 19 km sostanzialmente facili, se presi in sé e per sé. Alla fine di una frazione del genere, però, tutto torna in discussione. I primi 4 km di scalata sono decisamente trascurabili, poi un tratto al 7% precede una nuova spianata, e solo dopo 8 km possiamo dire di entrare nel vivo della salita: è nella località di Mayen che iniziano i 9 km più impegnativi e costanti, con pendenze tra il 6 e l'8%, dopodiché gli ultimi 2 km sono nuovamente pianeggianti. In definitiva, una tappa per uomini di esperienza, perché la luce si può spegnere in qualsiasi momento, in quegli 85 km finali, ma allo stesso modo può riaccendersi se si riesce a gestirsi e a non lasciarsi andare alla deriva, perché - come ripetuto più volte - i tratti di possibile recupero sono molti. Frazione tutta da giocare, con un occhio alla spia della riserva, per tenere da parte qualcosa anche per la decisiva giornata dell'indomani.

 

Gran premi della montagna

km 167.6: Saint-Barthélemy (1ª cat), 1644 m slm. Lunghezza: 16.5 km. Dislivello: 1109 m. Pendenza media: 6.7%. Pendenza massima: 13%

km 207.9: Col Saint-Pantaléon (1ª cat), 1664 m slm. Lunghezza: 16.5 km. Dislivello: 1184 m. Pendenza media: 7.2%. Pendenza massima: 12%

km 236.0: Cervinia (1ª cat), 2001 m slm. Lunghezza: 19.2 km. Dislivello: 961 m. Pendenza media: 5%. Pendenza massima: 12%

 

Precedenti arrivi

3 volte arrivo di tappa: 1960 (Addo Kazianka), 1997 (Ivan Gotti), 2012 (Andrey Amador)

 

Ordine d'arrivo 18a tappa

1) Philippe Gilbert (BMC Racing Team) 4h04'14"

2) Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani CSF) 47"

3) Sylvain Chavanel (IAM Cycling) 1'01"

4) Matteo Busato (Southeast) 1'01"

5) Amaël Moinard (BMC Racing Team) 1'01"

6) David De la Cruz (Etixx-Quick Step) 1'01"

7) Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale) 1'01"

8) Kanstantin Siutsou (Team Sky) 1'01"

9) Chad Haga (Team Giant-Alpecin) 2'42"

10) Pieter Weening (Orica GreenEDGE) 3'55"

 

Classifica generale

1) Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) 72h23'09"

2) Mikel Landa (Astana Pro Team) 5'15"

3) Fabio Aru (Astana Pro Team) 6'05"

4) Andrey Amador (Movistar Team) 7'01"

5) Yuri Trofimov (Team Katusha) 9'40"

6) Leopold König (Team Sky) 10'44"

7) Damiano Caruso (BMC Racing Team) 11'05"

8) Steven Kruijswijk (Team Lotto.Nl-Jumbo) 12'53"

9) Ryder Hesjedal (Team Cannondale-Garmin) 13'01"

10) Alexandre Geniez (FDJ) 14'01"

 

Classifica a punti

1) Giacomo Nizzolo (Trek Factory Racing) 159

2) Sacha Modolo (Lampre-Merida) 142

3) Elia Viviani (Team Sky) 134

4) Philippe Gilbert (BMC Racing Team) 128

5) Nicola Boem (Bardiani CSF) 111

6) Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) 86

7) Marco Bandiera (Androni-Sidermec) 84

8) Diego Ulissi (Lampre-Merida) 75

9) Marco Frapporti (Androni-Sidermec) 72

10) Luka Mezgec (Team Giant-Alpecin) 66

 

Classifica gpm

1) Steven Kruijswijk (Team Lotto.Nl-Jumbo) 92

2) Beñat Intxausti (Movistar Team) 91

3) Mikel Landa (Astana Pro Team) 73

4) Carlos Alberto Betancur (AG2R La Mondiale) 68

5) Simon Geschke (Team Giant-Alpecin) 53

6) Giovanni Visconti (Movistar Team) 51

7) Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) 45

8) Kanstantin Siutsou (Team Sky) 36

9) Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani CSF) 35

10) Franco Pellizotti (Androni-Sidermec) 33

 

Classifica miglior giovane

1) Fabio Aru (Astana Pro Team) 72h29'14"

2) Davide Formolo (Team Cannondale-Garmin) 50'56"

3) Fabio Felline (Trek Factory Racing) 1h41'15"

4) Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani CSF) 1h45'40"

5) Esteban Chaves (Orica GreenEDGE) 1h55'49"

6) Sebastián Henao (Team Sky) 2h01'30"

7) Kenny Elissonde (FDJ) 2h08'17"

8) Silvan Dillier (BMC Racing Team) 2h10'29"

9) Jan Polanc (Lampre-Merida) 2h15'04"

10) Nathan Brown (Team Cannondale-Garmin) 2h21'28"

 

Classifica maglia nera

1) Marco Coledan (Trek Factory Racing)

2) Aleksejs Saramotins (IAM Cycling) 2'41"

3) Roger Kluge (IAM Cycling) 9'15"

4) Cheng Ji (Team Giant-Alpecin) 12'00"

5) Nicola Boem (Bardiani CSF) 17'56"

6) Eugert Zhupa (Southeast) 18'20"

7) Bert De Backer (Team Giant-Alpecin) 18'58"

8) Marco Bandiera (Androni-Sidermec) 19'57"

9) Tom Stamsnijder (Team Giant-Alpecin) 22'12"

10) Michael Hepburn (Orica GreenEDGE) 22'15"

 

Sorpresa

Finalmente ha battuto un colpo! In questo Giro Francesco Manuel Bongiorno aveva faticato, come buon parte dei suoi compagni della Bardiani CSF. Ma il ragazzo calabrese trapiantato in Toscana riesce a cogliere un ottimo secondo posto alle spalle di un campione di primo livello come Gilbert, dimostrando di uscire dalla corsa rosa con una buona condizione. E attenzione a lui in chiave campionato italiano.

 

Delusione

Un cagnaccio come lui è abituato a mettersi in evidenza almeno una volta in ogni grande giro che disputa; sulle strade del Lago Maggiore Pieter Weening ha centrato la fuga buona ma, a differenza del passato, quello che fa difetto è la condizione. Taglia il traguardo al decimo posto, ultimo fra i fuggitivi (esclusi Belkov e Villella, "precettati" dai rispettivi capitani). La poca tenacia dell'olandese è la perfetta sintesi di un Orica GreenEDGE letteralmente scomparsa dopo una prima settimana extralusso.

 

Quote per la tappa di oggi

1) Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) 3.25

2) Mikel Landa (Astana Pro Team) 4.25

3) Ryder Hesjedal (Team Cannondale-Garmin) 8.00

4) Carlos Alberto Betancur (AG2R La Mondiale) 15.00

5) Steven Kruijswijk (Team Lotto.Nl-Jumbo) 15.00

Alberto Vigonesi

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