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Giro d'Italia 2015: Greipel mette in riga gli italiani - André su sei frecce tricolori. Colli e Contador, che dolore!

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André Greipel vince a Castiglione della Pescaia © Bettiniphoto

Le immagini che non avremmo voluto vedere, le parole che non avremmo voluto sentire. Non ce ne voglia André Greipel, splendido vincitore a Castiglione della Pescaia, ma il protagonista odierno non è certo lui. Daniele Colli ha urtato in volata una macchina fotografica professionale, posta un po' troppo al di qua delle barriere da uno spettatore disattento. Il risultato è che il milanese della Nippo-Vini Fantini è stato inquadrato a terra, con il gomito girato. Letteralmente girato. La sua sfortunata carriera è finita? Forse sì, ma il Giro lo è di certo, ed è il male minore. Tra i caduti di oggi non solo Colli, ma molti altri. Tra costoro, Alberto Contador, da ieri maglia rosa. È durata poco la sua gioia: il tempo di arrivare a ridosso della caduta, sul traguardo, e cadere anch'egli. Un Lotto-Soudal scivola ed atterra sulla spalla sinistra del madrileno in cerca della doppietta Giro-Tour. Doppietta mai così lontana: la spalla non è fratturata ma il braccio è comunque immobilizzato. Alberto sale sul palco ma non riesce ad indossare la maglia rosa. Prova a mascherare il dolore - fisico e morale - che lo pervade, non vi riesce. Giro finito e addio doppietta? Lo sapremo domattina ma le sensazioni non sono positive. Un peccato vero, un peccato doppio.

 

Tappa per ruote veloci, cinque in fuga
Che altro aggiungere a questa sesta tappa? Che era la prima vera per velocisti. Che non avrebbe dovuto creare sconquassi se non nella volata, che aveva seguito il solito copione - fuga e sprint - fin quasi alla fine. Poi il patatrac ed i crac. Dopo l'arrivo in salita di ieri all'Abetone, nella tappa dedicata a Gino Bartali, oggi i 183 chilometri che separano Montecatini Terme da Castiglione della Pescaia sono un omaggio al grande Alfredo Martini.

Subito in partenza allungano il polacco Marek Rutkiewicz (CCC Sprandi-Polkowice) ed il rumeno Eduard Grosu (Nippo-Vini Fantini). A loro si aggregano ben presto Alan Marangoni (Cannondale-Garmin), Marco Bandiera (Androni-Sidermec) ed Alessandro Malaguti (Nippo-Vini Fantini). Attorno a Peccioli, dopo che sono stati percorsi 50 km, il vantaggio del quintetto è di 5'14" sul gruppo maglia rosa. È il margine massimo che avranno sul plotone.

 

La Tinkoff prova la carta ventagli
Soffia il vento ed è laterale. Le squadre lo notano, ma per adesso è la Lotto-Soudal di André Greipel a lavorare per far calare il vantaggio dei battistrada. I quali, da par loro, girano in doppia fila. L'allerta vento è portata avanti per tutta la tappa quasi come uno spauracchio, m sembra dover rimanere solamente un avvertimento. Invece ai -17 la Tinkoff-Saxo di Alberto Contador - com'è crudele il destino - si porta in testa al gruppo. Per tenere la maglia rosa fuori dai guai, sicuramente, ma anche per fare un po' di casino. Matteo Tosatto, che compie 41 anni oggi, allunga, con i compagni, il plotone. Tutti erano pronti alla mossa, quasi scontata, dei Tinkoff, e così il gruppo non si fa sorprendere. Al massimo allungare.

 

Lotto pronta alla volata, Trek e Lampre presenti
Il vento non cala ma cambia la direzione della corsa ed il pericolo ventagli diminuisce. Tinkoff (per Contador), Etixx (per Urán) e Sky (per Porte) restano comunque negli avamposti del gruppo fino ai -3 km, quando rientrano in scena le squadre dei velocisti. Su tutte la Lotto-Soudal di André Greipel.

 

Greipel, i tempi sono giusti. Dietro l'ecatombe
Se a Genova il Campione tedesco in carica aveva anticipato troppo, non calcolando il 2% di pendenza di via XX Settembre, oggi attende, attende e ancora attende. Troppo? Il giusto. Parte a stecca quando, ai 150 metri, Daniele Colli colpisce la macchina fotografica maledetta, ponendo fine al suo Giro e generando, senza colpa alcuna, una caduta di massa. Quella in cui rimangono intrappolati in tanti, maglia rosa inclusa. Davanti invece André Greipel sprinta alla perfezione.

Lo stesso, forse meglio, fa Matteo Pelucchi, caduto nella prima tappa. Il corridore della IAM recupera un'infinità di posizioni in pochissimi metri, ma davanti il Gorilla era già esultante. Pelucchi è così solo secondo, con Sacha Modolo terzo. Seguono altri italiani: Manuel Belletti ai piedi del podio, quindi Giacomo Nizzolo, Alessandro Petacchi ed Elia Viviani. Lo sloveno Luka Mezgec, ottavo, interrompe l'ondata tricolore che prosegue fino alla decima posizione, con Nicola Ruffoni nono davanti a Davide Appollonio.

 

Viviani perde la rossa. Contador la rosa?
André Greipel soffia a Elia Viviani la maglia rossa della classifica a punti (75 a 73), mentre in maglia azzurra di miglior scalatore resta Jan Polanc, in coabitazione con Pavel Kochetkov (15 a 15). Miglior giovane della corsa, ovvero maglia bianca, è Fabio Aru, che precede Esteban Chaves di 35" e Davide Formolo di 1'13". La maglia rosa, Fabio, la guarda da vicino: per ora.

Alberto Contador, nella generale, precede sempre il sardo dell'Astana di 2" e Richie Porte di 20". Roman Kreuziger è a 22", Dario Cataldo a 28", Esteban Chaves a 37", Giovanni Visconti a 56", Mikel Landa a 1'01", Davide Formolo a 1'15", Andrey Amador a 1'18". Distacchi e posizioni che dipendono da quanto verrà deciso domattina in casa Tinkoff-Saxo: per ora Contador dormirà con un braccio immobilizzato e senza frattura alla clavicola. Ripartire sarà dura, quasi impossibile vincere quella maglia rosa che oggi non è riuscito nemmeno ad indossare.

Francesco Sulas

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