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Giro d'Italia 2015: Felline ci prova, ma è un super Matthews - La maglia rosa in volata sul piemontese

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A Sestri Levante vittoria della maglia rosa Michael Matthews © Bettiniphoto

Un po' ci eravamo stupiti quando mercoledì scorso Scoffera, un borgo sperduto attraversato oggi dal Giro d'Italia, era stata invasa da un pullman e due ammiraglie. Sopra c'era scritto "Orica", a bordo i corridori diretti a Sanremo per la Grande Partenza. Michael Matthews e Simon Gerrans era venuto in ricognizione sulle strade della terza tappa. Nulla di strano, l'ha fatto anche Fabio Aru (nella stessa giornata), ma il sardo è un uomo che punta alla maglia rosa di Milano. Matthews invece voleva semplicemente capire di che tipo di salite si trattasse: subito ha capito che il traguardo di Sestri Levante era alla sua portata. Oggi ne ha avuto prova, questa tappa era ed è stata ampiamente nelle sue corde. E nelle sue gambe. Una gestione affidata di fatto alla Tinkoff-Saxo di Alberto Contador, attenta a non far andar via la fuga bidone, mentre l'Orica, un po' come accaduto ieri a Genova, s'è limitata ad agire nei chilometri finali. Ne ha fatto le spese Fabio Felline, piemontese della Trek arrivato fresco in volata, partito come un fulmine, rimontato dalla maglia rosa: saranno pugni sul manubrio del nostro corridore, che ancora una volta si vede sfuggire la vittoria di prestigio.

 

Fuga di 25 uomini fuori da Rapallo
Partenza da Rapallo, arrivo a Sestri Levante, in mezzo 136 km non difficilissimi ma nemmeno di tutto relax: su e giù per l'Appennino ligure fino ai 1115 metri di Barbagelata, l'abitato più elevato della Provincia di Genova. Subito come ieri va via la fuga, all'interno 25 uomini: Gianfranco Zilioli (Androni-Sidermec), Luca Chirico ed Edoardo Zardini (Bardiani-CSF), Davide Malacarne (Astana), Diego Ulissi e Manuele Mori (Lampre-Merida), Francesco Gavazzi (Southeast), Davide Villella (Cannondale-Garmin), Salvatore Puccio (Sky), Manuele Boaro (Tinkoff-Saxo), Axel Domont (AG2R La Mondiale), Cédric Pineau (FDJ), Branislau Samoilau e Maciej Paterski (CCC Sprandi-Polkowice), Tom Boonen (Etixx-QuickStep), Silvain Dillier, Marcus Burghardt e Philippe Gilbert (BMC), Esteban Chaves e Simon Clarke (Orica), Adam Hansen (Lotto-Soudal), Chad Haga (Giant-Alpecin), Jesús Herrada e Rubén Fernández (Movistar) e Pavel Kochetkov (Katusha). Verso Colle Caprile, primo Gpm di giornata, allungano Zardini, Haga, Kochetkov, Puccio e Boaro con Zilioli, Ulissi, Hansen, Clarke, Herrada, Gavazzi a 41", mentre il gruppo, tirato dalla Tinkoff-Saxo di Alberto Contador, è a 2'42". Il transito a Colle Caprile vede Zardini su Ulissi, Herrada ed Hansen.

 

Gruppetto davanti, Tinkoff-Saxo a lavorare
Il Bardiani-CSF, galvanizzato dal passaggio al comando sul Gpm, va via da solo nella discesa verso Gattorna. Appena però si ritrova a risalire la Val Fontanabuona in solitudine, si rialza ed aspetta i compagni. Si formano diversi gruppetti, ma il plotone maglia rosa, sempre e comunque tirato dagli uomini di Contador, non lascia troppo spazio a chi è davanti. Entrati nel Parco dell'Antola si sale e si scende, i cambiamenti di ritmo fan male a parecchi velocisti. Poi ecco la salita di Barbagelata, che in realtà si conclude a Costafinale, ma poco importa. Sono 7500 metri all'8.1% di pendenza media, non si scherza. Davanti prova lo scatto Stefano Pirazzi, pare recuperare bene i fuggitivi ma un salto di catena lo riporta bruscamente in gruppo. Brusco è anche l'allungo del Katusha Pavel Kochetkov, che in prossimità del Gpm se ne va. È bravo ad individuare il tratto di salita un po' meno ostico, quello in cui buttar giù un dente e forzare. La differenza la fa subito ed alle sue spalle Ulissi e Chaves non sono poi così vicini. Idem il gruppo, dove si vedono davanti sempre le maglie giallo-blu della Tinkoff-Saxo.

 

Giù dalla Scoglina Pozzovivo fa spaventare
Inizia la discesa, dapprima stretta ma morbida, poi, una volta superato il Passo della Scoglina, la strada si fa più larga ma la pendenza aumenta bruscamente. Davanti Kochetkov tiene bene, mentre in gruppo la Tinkoff-Saxo scandisce ancora un bel ritmo. Ne fa le spese Domenico Pozzovivo: in ritardo nella cronosquadre, caduto ieri in seguito alla stupida invasione dell'anonimo uomo in bici con scatto fisso, oggi si prende una bruttissima facciata sull'asfalto. Sono immagini che fanno male come la botta presa dal lucano, che è a terra e sulle prime nemmeno si muove (a molti torna in mente subito il povero Wouter Weylandt). Viene trasportato all'Ospedale San Martino di Genova: il Dottor Tredici, medico da anni al seguito del Giro d'Italia, parla di trauma cranico lieve e trauma facciale. La situazione non è comunque di emergenza.

 

A Sestri Matthews brucia Felline
Pavel Kochetkov, ridendo e scherzando, si ritrova in testa quando ai -20 imbocca nuovamente la Val Fontanabuona, direzione Sestri Levante. Dietro inizia il lavoro dell'Orica. Ai -15 l'accordo tra gli inseguitori del russo si rompe e Kochetkov viene raggiunto da Maciej Paterski, Adam Hansen e Simon Clarke. Il finale però è ormai scritto ed una volta tornati in riva al mare Orica ed Astana comandano il gruppo, andando a riprendere i fuggitivi. La volata è strana, perché i 2000 metri abbondanti di dislivello si fanno sempre sentire. Strana ma non troppo. L'Astana, con un Tiralongo che punta ai piazzamenti ed un Aru che vuole tirarsi fuori dai guai, lancia lo sprint. Poi esce Fabio Felline. Parte a destra e sembra potercela fare; non appena però appare alla sua sinistra la maglia rosa di Michael Matthews, in gran rimonta, si capisce chi vincerà. Non il piemontese, superato in vista del traguardo ed amaramente secondo. Matthews conferma il momento di forma straordinario, che lo porta a vestire la sua ottava maglia rosa (sommando le sei del 2014 alle due di questi giorni). Al terzo posto un Philippe Gilbert che, dopo essere rimasto in fuga per tutto il giorno, riesce anche a sprintare dignitosissimamente. Quarto Sergey Lagutin, quindi Paolo Tiralongo, Luca Paolini, Francesco Gavazzi, Enrico Battaglin, Luis León Sánchez e Yonathan Monsalve.

 

La classifica generale non varia di molto, con Matthews sempre saldamente in rosa con 6" su Clarke, 10" su Gerrans e Chaves, 17" su Kreuziger, Contador e Rogers, 23" su Tiralongo, Aru, Rosa e via discorrendo. Tra giovani e nella classifica a punti comandano sempre Matthews e Viviani, mentre Pavel Kochetkov sfila a Bertjan Lindeman la maglia azzurra di miglior scalatore. Domani quarta ed ultima tappa ligure, 150 km da Chiavari a La Spezia: in mezzo Colla di Velva, Passo del Termine e la salitella di Biassa, inserita nel circuito finale. Questo Matthews ha una gamba fenomenale e potrebbe uscirne benissimo anche domani, ma sicuramente i su e giù delle Cinque Terre, ben diversi da quelli odierni, lasceranno il segno.

Francesco Sulas

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