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Tour de Romandie 2015: Sky-Orica, lotta di centesimi - Britannici primi, Thomas leader. Quintana già in ritardo

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Geraint Thomas primo leader del Giro di Romandia © teamsky.com

Il Lago di Joux ha ospitato la prima tappa del 69esimo Giro di Romandia; la breve corsa elvetica ha aperto in maniera definitiva la stagione delle grandi corse a tappe, con il Giro d'Italia alle porte ormai (il via da Sanremo il 9 maggio). Nella Svizzera romanda, intanto, s'è corsa una cronosquadre che ha incoronato la Sky e Geraint Thomas. Non una novità per nessuno dei due soggetti: la formazione britannica è ben avvezza a trionfare negli esercizi di squadra mentre Geraint Thomas già nel 2012, a Losanna, aveva vestito la maglia gialla, facendo suo il prologo e battendo il nostro Giacomo Nizzolo. Edizione del Romandia che sarebbe finito a Bradley Wiggins; dalla Gran Bretagna non sarebbe più uscita, la breve corsa elvetica. Dapprima il fenomeno Wiggins, poi la vittoria di Chris Froome nel 2013 e 2014. E oggi? Siamo sulla buona strada, benché lontani dalla conclusione.

 

L'Orica stacca presto il primo tempo
Nei 19.2 km da Vallée de Joux a Juraparc (nel finale c'era da scalare anche il semplice Col d'Orzeires) la Sky ha vinto ma non dominato: solamente 63 centesimi separano infatti la formazione britannica dalla Orica che vedeva già l'elvetico Michael Albasini in maglia gialla. L'uomo uscito dalle Ardenne con una gran gamba s'è dovuto accontentare della piazza d'onore, e con lui tutta la squadra australiana. Prima formazione a partire l'Europcar alle 15:45, ma è la Cannondale-Garmin a segnare un 21'59" discreto. Si terrà dietro la Giant-Alpecin e la Lampre-Merida, lontana solo un secondo. Male la Tinkoff-Saxo di Rafal Majka, che corre in 22'14", ed anche la Trek (22'01" il tempo finale) non esalta. Alle 16:30 parte l'Orica e subito dall'intertempo si capisce che è la giornata giusta: 16'09" dopo 15 km, resterà il miglior parziale. Al traguardo l'accordo è di far transitare per primo il corridore di casa, Michael Albasini, ed il tempo finale è stratosferico: 21'19", 54.042 km/h la media. E chi li smuove, quelli.

 

La Movistar di Quintana molto indietro
La lunga attesa degli aussie passa per una FDJ che chiude in 21'41", in ritardo di 22" secondi. C'è poi la Katusha, che ogni tanto si esalta nelle cronosquadre: Spilak e compagni chiuderanno in 21'24", a 5" dall'Orica, provvisoriamente secondi. La Etixx, che due Mondiali di specialità non li ha vinti a caso, fa bene ma non benissimo: il suo 21'33" vale la terza piazza provvisoria, staccata di 14". Scende in strada la Movistar di Nairo Quintana, che su queste strade cerca risposte in ottica Tour: la formazione di Eusebio Unzué non va come ci si aspetta, diciamo pure che delude: 21'59", e il ritardo di Quintana e compagnia è già di 40". Non un handicap da poco. Mancano BMC, Astana e Sky, non certo delle squadre di poco conto in quest'esercizio. I rossoneri elvetici chiudono con un distacco di ben 19", con il tempo di 21'38", mentre l'Astana di Vincenzo Nibali, con il 21'36" segnato alla fine, è provvisoriamente quarta a 17" dall'Orica. Manca la Sky e poi si saprà il nome del vincitore.

 

Manca solo la Sky: vince per 63 centesimi
Froome e soci partono bene ed all'intermedio posto dopo 15 km hanno un ritardo dall'Orica di soli 19 centesimi. Perderanno pochissimo da lì all'arrivo, staccando un 21'19" che dapprima sa di beffa, poi, una volta compreso di essere davanti, si trasforma in giubilo. Geraint Thomas, transitato per primo sulla linea ad'arrivo, può esultare con i suoi compagni, mentre nel box del vincitore, dov'è seduta l'Orica, si consuma una piccola tragedia sportiva. Sky, Orica e Katusha, questo il podio di giornata, con la notizia vera che però è un'altra: il ritardo di Quintana, già 40" rispetto a Froome e Thomas. Già, il gallese. Cacciatore di classiche del pavé, non disdegna le brevi corse a tappe e sta provando a ritagliarsi una vita da uomo da GT, magari. È in una fase di studio e, con un Froome forse non al top, potrebbe essere Thomas il capitano della Sky; lo scopriremo strada facendo. Vincenzo Nibali paga, con la sua Astana, 17" di ritardo.

 

Domani prima tappa in linea, la seconda del Romandia: 166.1 km di media montagna da Apples a Saint-Imier. Nel finale un seconda categoria, il Col de la Vue des Alpes, distante 10 km dall'arrivo. Può andare via una piccola fuga oppure potrebbero già mettersi in luce i calibri da novanta. Magari proprio quelli che oggi hanno perso tempo e che non possono permettersi di aspettare ancora, da qui alla crono finale di domenica a Losanna. Nel frattempo, il Romandia resta, come ormai accade dal 2012, in mano britannica.

Francesco Sulas

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