Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Liegi-Bastogne-Liegi 2015: Valverde tra rischi e dominio - Alejandro spadroneggia e conquista la sua terza Doyenne | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Liegi-Bastogne-Liegi 2015: Valverde tra rischi e dominio - Alejandro spadroneggia e conquista la sua terza Doyenne

Versione stampabile

Alejandro Valverde vince la sua terza Liegi-Bastogne-Liegi © Bettiniphoto

Ai 700 metri ha fatto la cosa giusta, Alejandro Valverde. E dire che spesso al murciano della Movistar si imputano errori tattici o, meglio, di tempistica. E invece no, non quest'oggi. Quando Dani Moreno pareva lanciato verso la sua prima Liegi-Bastogne-Liegi, con buona pace del capitano ed amico Purito Rodríguez, Alejandro Valverde ha realizzato di essere l'unico che poteva riportarsi sull'iberico della Katusha. Gli altri non avrebbero mosso un dito. E così è stato, infatti. Ma se fino ad un anno fa Valverde, anziché rischiare la sconfitta in una classica, era disposto a rialzarsi, questa Liegi l'ha conquistata provando a perderla. In fondo, riportarsi su Moreno ai 700 metri ed affrontare la volata mai semplice del rettilineo di Ans non era la posizione privilegiata per Alejandro. Ma lui sa come perdere, come vincere e come vincere una Liegi, anche perché qui l'ha già fatto nel 2006 e nel 2008. Dalla teoria alla pratica in pochi colpi di pedale, senza paura di gettare al vento una vittoria, senza paura degli avversari. E se mercoledì alla Freccia Vallone Alejandro era sembrato intoccabile, oggi ha messo in mostra tutta la sua perfezione. Un trionfo bellissimo, cercato sin dall'inizio, voluto: partiva con i favori del pronostico mica per niente!

 

Alejandro resiste agli attacchi dell'Astana
Un trionfo a cui Valverde ha creduto anche quando l'Astana di Vincenzo Nibali, subito prima della Côte de Stockeu, s'è messa a scandire il passo del gruppo. La formazione kazaka, proprio sullo Stockeu, ha mandato avanti Andry Grivko, mentre dopo l'Haute-Levée erano Michele Scarponi e Tanel Kangert, insieme ad Esteban Chaves, Manuele Boaro e David Arredondo, allegramente zampettanti. All'arrivo pioveva e lo Squalo avrebbe tentato qualcosa, questo si pensava. Quando però, salendo su per l'arcigna Côte de la Roche-aux-Faucons, il ceco Roman Kreuziger ha attaccato sotto il naso di Nibali, senza che il Campione italiano battesse ciglio, qualche dubbio sulle reali potenzialità di vittoria dell'ultima maglia gialla è sorto. L'Astana non ha mollato dopo l'attacco di Kreuziger, a cui s'è subito aggiunto Giampaolo Caruso; ha mandato sui primi il danese Jakob Fuglsang, con tanti gruppetti che s'andavano formando poco più indietro. L'attacco di Nibali sarebbe sì arrivato, sul Saint-Nicolas, l'ultima côte della Doyenne, ma non avrebbe fatto selezione. Al contrario, Nibali sarebbe rimbalzato. Davanti invece se la giocavano in pochi, o comunque non moltissimi (sempre troppi per una Liegi). Alejandro Valverde, metro dopo metro, avvertiva il peso dell'essere favorito: sapeva che avrebbe dovuto chiudere su chiunque fosse partito e l'ha fatto, senza pensare troppo (o pensando, sì, ma con una lucidità senza pari). E quando s'è affacciato sul rettilineo di Ans, avendo ormai raggiunto Dani Moreno, doveva guardarsi da pochi corridori, ma che correvano con il coltello tra i denti. È la sua materia, anche per questo li ha battuti. Di velocità, astuzia, forza, ed esperienza.

 

Alaphilippe, il presente e futuro a podio
Quella stessa esperienza che sta accumulando in così pochi giorni Julian Alaphilippe, francese di appena 22 anni che tra mercoledì ed oggi ha messo da parte due secondi posti, sempre dietro a Valverde: non fosse stato per il murciano questo neo pro' in forza alla Etixx-QuickStep avrebbe portato a casa sia Freccia che Liegi. È il futuro? Senza dubbio, ma è soprattutto il presente, Alaphilippe: tutti dalla Etixx aspettavano l'iridato Michal Kwiatkowski, già vincitore dell'Amstel Gold Race domenica, o Zdenek Stybar, in palla negli ultimi chilometri oggi. Invece l'uomo che t'aspetti anche se non t'aspetti, perché è troppo giovane, troppo inesperto, troppo bambino per essere vero. No, Alaphilippe, è tutto vero: sei il primo francese a salire sul podio della Doyenne dopo un certo Laurent Jalabert, che lo fece nel 1998 per l'ultima volta. Se Valverde oggi l'ha tenuto buono come già accaduto mercoledì, in futuro - e non servirà attendere anni - sarà il francesino a dominare le scene, le classiche di prestigio.

 

Purito Rodríguez, ennesima occasione buttata
Sul podio, tra la soddisfazione di Valverde e l'allegria frastornata di Alaphilippe, stonava ancora una volta la faccia scura di Purito Rodríguez. Il catalano della Katusha aveva tenuto fino all'ultimo le ruote di Valverde, guardando Dani Moreno allontanarsi all'ultimo chilometro; credeva di averlo già lanciato, probabilmente, s'è dovuto svegliare dal sogno quando Valverde ha riportato tutti sotto. Purito era lì, pronto ad approfittare del primo tentennamento di Alejandro; tentennamento che non s'è nemmeno intravisto, e così arriva l'ennesimo piazzamento della carriera in una grande classica per il catalano. Su questo podio è salito altre due volte (2° nel 2009 e nel 2013), mai sul gradino più alto. C'è la ragionevole certezza di non poterlo vedere mai trionfare alla Doyenne, e lo sa anche lui. «Ho sprecato una grande occasione, ma sapevo che era quasi impossibile battere Alejandro». Altro da aggiungere?

Francesco Sulas

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano