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Giro dell'Appennino 2015: Due litiganti, gode Fraile - Cunego e Zardini in testa, ma il basco rientra e vince a sorpresa

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Omar Fraile vince il Giro dell'Appennino © Bettiniphoto

Il ciclismo veronese poteva trovare una giornata di gloria sulle strade del 76° Giro dell'Appennino e invece è arrivata la più classica delle beffe: Edoardo Zardini e un finalmente ritrovato Damiano Cunego hanno dato spettacolo sulle rampe arcigne del Passo della Bocchetta ma alla fine ad esultare sul traguardo di Pontedecimo è stato lo spagnolo Omar Fraile, secondo iberico ad imporsi qui 32 anni dopo il conterraneo Marino Lejarreta. Il 24enne basco al terzo anno con la maglia della Caja Rural è riuscito quindi a conquistare in Liguria la prima vittoria da professionista: da giovane gli venivano riconosciute buone qualità tanto che era entrato nell'orbita dell'Euskaltel prima che la squadra chiudesse, dopo tanto vento preso in faccia con le fughe ecco finalmente il successo che lo ripaga di tanti sforzi. Un corridore di grande generosità che per caratteristiche sarebbe probabilmente piaciuto ad Alfredo Martini a cui l'US Pontedecimo ha voluto dedicare la corsa: lo storico commissario tecnico della nazionale proprio qui conquistò il suo primo di quattro successi da professionista.

 

L'arrivo torna a Pontedecimo, via da Novi
Per l'edizione 2015 gli organizzatori hanno tagliato il lungo tratto di pianura per arrivare fino nel centro di Genova, fissando il traguardo a Pontedecimo come voleva la tradizione dopo 191.7 chilometri ed un totale di sette colli: in questo modo il Passo della Bocchetta è stato riportato a punto chiave della corsa e dal punto di vista tecnico le attese non sono state deluse. Prima di ballare su e giù per l'Appennino, però, la corsa ha omaggiato il Basso Piemonte con partenza da Serravalle Scrivia, chilometro zero a Novi Ligure e l'attraverso di molte terre care ai campionissimi Costante Girardengo e Fausto Coppi. Già dalle prime pedalate in gruppo sono stati in tanti a provarci e la fuga buona è andata via dopo 23 chilometri: i protagonisti sono stati Simone Andreetta (Bardiani), Marco Frapporti (Androni), Giorgio Cecchinel (Southeast), Jacopo Mosca (Italia), Angel Madrazo (Caja Rural), Alexander Rybakov (Rusvelo), Giovanni Pedretti (Unieuro), Dmitry Sokolov (Lokosphinx) e Stefan Praxmarer (Tirol) che hanno toccato un vantaggio massimo di 4'10".

 

Damiano Cunego è il favorito
Dopo i buoni piazzamenti ottenuti al Giro del Trentino, oggi molti addetti lavori indicavano Damiano Cunego come uno dei principali favoriti, se non proprio il primo della lista: rimasta fuori dalla fuga dei nove è stata quindi la Nippo-Vini Fantini a mettersi in blocco in testa al plotone a tenere sotto controllo la situazione. Una bella prova di maturità per i ragazze diretti da Stefano Giuliani che hanno calcolato i tempi alla perfezione lasciando che fossero le pendenze della Bocchetta a far morire il tentativo da lontano: ed in gruppo ad accendere la bagarre è stato proprio il Piccolo Principe di Cerro Veronese che ha scelto il tratto più impegnativo per scattare tallonato a sorpresa da Omar Fraile.

 

Edoardo Zardini si riporta su Cunego
Rimasta spiazzata in un primo momento, dopo s'è mossa anche la Bardiani-CSF con Edoardo Zardini, un altro che inizia a sentire aria di Giro d'Italia e che ha una gamba che giorno dopo giorno gira sempre meglio: un breve inseguimento e Zardini è riuscito a riportarsi su Cunego e Fraile con il terzetto che è andato a riprendere e superare Frapporti e Madrazo che erano gli ultimi superstiti della fuga. Nell'ultimo chilometri di salita è stato ancora Damiano Cunego a forzare l'andatura e stavolta Fraile ha dovuto alzare bandiera bianca: il veronese della Nippo-Vini Fantini è quindi scollinato per primo seguito dal comprovinciale della Bardiani; a testimoniare la buona condizione dei due ci pensa anche il cronometro visto che la scalata della Bocchetta è stata completata con un tempo di poco superiore ai 22'.

 

Dopo la Bocchetta Cunego e Zardini guidano
Tra la discesa e la successiva ascesa al Passo della Castagnola, Cunego e Zardini hanno dilatato il loro margine di vantaggio su tutti gli altri: a 25 chilometri dal traguardo Fraile accusava un ritardo di 41", più di 1'10" per un drappello di cinque inseguitori composto da Franco Pellizotti, Amets Txurruka, Simone Petilli, Stefano Pirazzi e Francesco Manuel Bongiorno. A stravolgere la situazione ci ha pensato l'ammiraglia della Bardiani-CSF che sul Passo dei Giovi ha dato a Zardini l'ordine di non collaborare visto che in volata sarebbe stato spacciato e che dietro c'erano comunque altri due compagni pronti a sfruttare la superiorità numerica per provare a vincere: dal punto di vista tattico forse l'ordine sarebbe stato più efficace fosse arrivato con qualche chilometro di anticipo, ma va detto che tra salite, discese, strade strette e gruppetti le ammiraglie erano rimaste abbastanza indietro rispetto ai primi. Curioso notare come sia la Bardiani che la Nippo sono ancora a secco di vittorie in questo 2015: fosse andata in posto quell'azione almeno una delle due si sarebbe sbloccata.

 

Zardini si ferma e Cunego si rialza
A questo punto, senza collaborazione di Zardini, Cunego ha preferito non spremersi e così a circa 10 chilometri dall'arrivo s'è formato in testa alla corsa un gruppo di otto corridori con tre Bardiani e due Caja Rural. Il finale molto veloce poco si adattava ai pesi piuma ma i ragazzi di Reverberi ci hanno provato a ripetizione: attentissimo Damiano Cunego che non s'è fatto scappare nessuno, neanche i Caja Rural che tentavano a loro volta in contropiede; una botta ha provato a darla anche Simone Petilli, giovane da seguire classe '93, ma non ha avuto sorte migliore di tutti gli altri.

 

In otto a giocarsi la vittoria
Il drappello degli otto battistrada è quindi arrivato compatto all'ultimo chilometro, praticamente un lungo rettilineo con una leggera pendenza a salire: anche negli ultimi 1000 metri scatti a ripetizione con Txurruka a muoversi per primo marcato a Cunego e poi un bellissimo allungo da perfetto finisseur di Stefano Pirazzi che prima s'è fatto sfilare e poi ai 500 metri è partito riuscendo a sorprendere tutti. Il laziale di Fiuggi è riuscito subito a guadagnare metri che potevano essere decisivi, ma non aveva fatto i conti con la giornata di grazia di Omar Fraile: lo spagnolo s'è lanciato lunghissimo ai 320 metri, ha preso la scia dell'italiano e poi lo ha saltato negli ultimi 100 metri andando ad imporsi con un margine nettissimo.

 

Fraile esulta, Pirazzi salva la piazza d'onore
Perso il primo posto, Stefano Pirazzi è comunque riuscito a salvare la seconda posizione che rappresenta comunque il miglior risultato stagionale di una Bardiani fin qui molto al di sotto delle atlete: gli uomini in verde però hanno puntato tutto sul Giro anche se le tre vittorie di tappe del 2014 saranno difficilmente ripetibili. Alla fine il podio è stato completato da Damiano Cunego: la condizione c'è sicuramente, ottimo sulla Bocchetta e poi ancora nel finale solo contro tutti, l'unico interrogativo è se Pirazzi e Fraile gli sono scappati per mancanza di gambe o per una scelta tattica che non ha pagato. Subito dietro si sono piazzati nell'ordine Pellizotti, Txurruka, Bongiorno, Petilli e Zardini con il primo gruppetto inseguitore che è arrivato a 1'09" con il 10° posto di Davide Gabburo, primo dei ragazzi in maglia azzurra di Davide Cassani.

Sebastiano Cipriani

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