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Vuelta al País Vasco 2015: Ieri l'acconto, il resto Arrate - Altra vittoria di Purito Rodríguez. Bene Michele Scarponi

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Al Santuario di Arrate Joaquim Rodríguez si ripete dopo la vittoria di Zumarraga © EFE

Numeri da capogiro: 13 giorni, 11 vittorie, sei con Alexander Kristoff (ormai lanciato a quota 11), due con Purito Rodríguez. Sono le vittorie della Katusha, che è sì andata a centro anche con Sergey Chernetskiy, Luca Paolini ed Ángel Vicioso, ma che con il portentoso norvegese ed il sempre astuto catalano sta portando avanti un dominio sempre più netto, giorno dopo giorno. Purito si era già sbloccato ieri sul traguardo di Zumarraga, dopo aver seguito Sergio Henao e Nairo Quintana sulle rampe dell'Alto de la Antigua. Oggi la classica frazione del Santuario di Arrate, raggiunto dopo l'ascesa dell'Alto de Uzartza, ha premiato ancora il catalano della Katusha. Rodríguez su questo traguardo non aveva mai vinto: nel 2012, durante la Vuelta al País Vasco, era stato l'abile discesista Samuel Sánchez a beffarlo, mentre alla Vuelta a España dello stesso anno avrebbe trovato sulla sua strada un Alejandro Valverde combattivo fino all'ultimo metro. Ben conoscendo il finale di tappa, Rodríguez ha deciso di anticipare quel poco di gruppo che restava, sgattaiolando via nella strada tendente a scendere e tagliando il traguardo in tutta velocità. Davanti a lui, questa volta, non c'è nessuno.

 

Prima fuga, ma non va bene. Poi scappano in 5
La quarta frazione della Vuelta al País Vasco si presenta come una giornata seria, di quelle che scriveranno la classifica: 162.2 km da Zumarraga al Santuario di Arrate, ma in mezzo altre salite mica da poco. Una tappa regina, anche se nei Paesi Baschi non vi è tappa minore. Dopo 14 km provano ad andar via Oliver Zaugg (Tinkoff-Saxo), Valerio Agnoli (Astana) ed Amets Txurruka (Caja Rural-Seguros RGA), ma al gruppo questi nomi non vanno bene ed è tutto da rifare. Dopo 53 km provano a prendere il largo in quattordici: si tratta di Rohan Dennis e Philippe Gilbert (BMC), Lieuwe Westra (Astana), Michal Golas (Etixx-QuickStep), Pieter Weening (Orica), Bob Jungels e Fabio Felline (Trek), Maxime Monfort (Lotto-Soudal), Matteo Bono (Lampre-Merida), Thomas Danielson (Cannondale-Garmin), Chris Anker Sørensen (Tinkoff-Saxo), Anthony Turgis, Romain Hardy e Yohan Bagot (Cofidis). Gorka Izagirre (Movistar), Ilnur Zakarin (Katusha) e Mikaël Cherel (AG2R La Mondiale) provano a riagguantare il manipolo che però non va oltre il minuto di vantaggio. Dal gruppo la Sky ce la mette tutta per non far andar via questi uomini, che dopo 60 km vengono ripresi Tutto da rifare. Partono allora, dopo 66 km, Tony Martin (Etixx), Tom Danielson (Cannondale-Garmin), Pello Bilbao (Caja Rural-Seguros RGA) e Romain Hardy (Cofidis), è la fuga buona.

 

Dopo Ixua in testa Tony Martin e Tom Danielson
Procedono bene e guadagnano 1'27", poi sull'Alto de Ixua Romain Hardy e Pello Bilbao cedono; restano in avanscoperta solamente Tony Martin e Tom Danielson. La coppia guadagna ancora terreno su un plotone tirato dalla Movistar, come in tutte le tappe finora disputate di questa corsa basca. A 46 km dal termine hanno 2'25" sugli inseguitori, ma è chiaro che appena inizierà la bagarre sulle rampe dell'Alto de Uzartza, Danielson e Martin si dovranno tirare indietro. Così sarà.

 

Orica a tutta verso Arrate, Henao allunga
Vengono ripresi a 6.9 km dal traguardo di Arrate, con l'Orica di Simon Yates che tira il collo al plotone. Allunga Darwin Atapuma, ma non fa sul serio. Si può dire il contrario di Ilnur Zakarin, che ai -5.5 porta via un terzetto con Ion Izagirre (Movistar) e Luis León Sánchez (Astana). Tutti e tre sono teste di ponte per i loro capitani: Zakarin per Rodríguez, Izagirre per Quintana e Sánchez per un Michele Scarponi che pedala bene in testa al gruppo. Resta tagliata fuori la Sky del leader Sergio Henao, che a 4.5 km da Arrate allunga deciso. Anche perché a sua volta davanti è stato Zakarin ad allungare, ed il russo della Katusha dista solo 10" dal colombiano del Team Sky. L'allungo di Henao è deciso ed imprendibile sia per Michele Scarponi, che per i vari Purito Rodríguez o Nairo Quintana. La maglia gialla riprende Zakarin quiando ormai la salita è terminata e ci si butta verso Arrate, in un piccolo toboga che favorisce più i rientranti che gli attaccanti. E così è ache stavolta, con Henao che si ritrova a ruota un Zakarin passivo, mentre nel gruppo la Katusha di Purito Rodríguez non tira un metro, facendo lavorare sempre e solo la Movistar di Nairo Quintana. Purito però si vede nelle ultime curve, che conosce a memoria: lì allunga e con coraggio va a prendersi la seconda vittoria del 2015: due in due giorni. Lascia alle sue spalle l'olandese della Trek Bauke Mollema, mentre il terzo posto è di un ottimo Simon Yates. Ai piedi del podio di giornata Ion Izagirre, poi il leader Sergio Henao, Michele Scarponi, Nairo Quintana, Ilnur Zakarin, Rui Alberto Faria da Costa e Thibauto Pinot.

 

Purito esulta, Henao resta al comando. Bene Scarponi
La classifica generale non subisce grandissimi cvambiamenti, con Sergio Henao che guida sempre davanti a Purito Rodríguez e Nairo Quintana, mentre Michele Scarponi passa dalla settima piazza alla quarta, distanziato di 7". A 10" da Henao troviamo Bauke Mollema, poi il sorprendente Ilnur Zakarin, Tejay Van Garderen, Ion Izagirre, Simon Yates e Simon Spilak. Purito insidia il primato di Michal Kwiatkowski nella classifica a punti (51 a 50 per il polacco che veste la maglia iridata, con Matthews a 45), mentre tra i migliori scalatori primeggia sempre Omar Fraile. Domani quinta tappa, 155.5 km da Eibar ad Aia, con salite crudeli sparse qua e là e l'arrivo sul muro di Aia. Si tratta di 1800 metri e 240 metri di dislivello da superare; tratti al 20%, con punte tra il 25 e il 28%. Cicloalpinismo, sì, ma anche muri su cui Purito Rodríguez ha costruito negli anni i suoi successi più netti. E come potrà farsi sfuggire l'occasione di infilare la tripla, proprio su certe rampe?

Francesco Sulas

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