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Ronde Van Drenthe WE 2015: D'Hoore, un giorno speciale - In Olanda Jolien spegne candeline ed avversarie

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La Ronde Van Drenthe, prima di Coppa del Mondo, è di Jolien D'Hoore © Wiggle Honda

Cosa si può desiderare per il proprio compleanno? Tante cose, non necessariamente beni materiali. Ecco, Jolien D'Hoore ha optato per una vittoria. Già di per sé è un regalone, se poi giunge in una gara di Coppa del Mondo, la Ronde Van Drenthe, ancora meglio. Se infine questa gara di Coppa del Mondo è la prima di quella - si presume - sarà l'ultima edizione della challenge UCI, non si può desiderare di meglio. E Jolien D'Hoore, al netto delle lacrime con cui ha inondato la linea d'arrivo una volta realizzato il tutto, è felice, al settimo cielo. Questa ragazza belga sta vivendo una bellissima stagione: è all'inizio ed ha già ottenuto due vittorie importanti. Nata a Gand un 14 marzo, quello del 1990, ha corso sempre progredendo (su strada e su pista). Nel 2008 i primi lampi, con l'iride tra le Juniores a Città del Capo, davanti alla nostra Rossella Callovi. Di lì in poi, sempre un paio di vittorie a stagione, dal 2009 al 2012. Nel 2013 lascia la Topsport Vlaanderen e vola alla rivale, la Lotto Belisol: quell'anno le vittorie si raddoppiano, ma stiamo sempre parlando di corse nazionali. Non basta, nel 2014 l'asticella di Jolien è posta ancora più in alto: sette vittorie, due sole in gare nazionali: si prende il Diamond Tour, due tappe al BeNe Ladies Tour, una al Boels Rental Ladies Tour ed il Campionato nazionale davanti a Lotte Kopecky, di cinque anni più giovane. Altra stagione, altro salto, ma stavolta quello della D'Hoore è un volo spiccato: va alla Wiggle-Honda. E quando vince più, in quella squadra? Tranquilli che vince, anche se la formazione diretta da Rochelle Gilmore non è certa priva di ragazze veloci: le prime che ci vengono in mente sono Giorgia Bronzini, Chloe Hosking, Annette Edmondson. Un futuro da gregaria. Avrò i miei spazi, dice Jolien. Vedremo. Già dal Qatar è in palla, con tre top ten, a Le Samyn è quinta ma si sblocca all'Omloop van het Hageland. È la prima vittoria 2015 della Wiggle Honda.

 

Bronzini ha vinto la Drentse 8, oggi si corre per D'Hoore
La formazione britannica è arrivata in Olanda, per il trittico Drentse 8-Ronde Van Drenthe-Novilon Euregio Cup, agguerritissima. Giorgia Bronzini aveva già fatto capire con che spirito le wigglettes affrontassero la prima di Coppa vincendo la Drentse 8, la corsa di Dwingeloo salita però nota alle cronache per la caduta di Loren Rowney, provocata in pieno sprint da uno spettatore. La polizia ha aperto un'indagine, la Rowney ci ha rimesso la clavicola. Oggi la Ronde Van Drenthe ha aperto la stagione dell'ultima Coppa del Mondo (dall'anno prossimo si entrerà in dimensione World Tour, e non è detto che sarà un futuro tutto rose e fiori), che nel 2014 lanciò definitivamente in orbita Lizzie Armitstead. La britannica, ottimo corridore fino ad allora, aveva inciso pochino: non sarebbe scesa dal podio per un mese, vincendo molto, portandosi a casa la Coppa. Corsi e ricorsi storici? Jolien D'Hoore se lo augura.

 

Longo Borghini in fuga nel finale, ma è ripresa
Sono 138.3 i chilometri da affrontare, partenza ed arrivo a Hoogeveen: pavé, ma non come quello dell'inferno del Nord, nel mezzo, e tre ascese al VAMberg, la salitella della discarica che fa la selezione tra chi ha gambe e chi si piazzerà. La Wiggle-Honda fa la corsa non per la Bronzini né per la Hosking: oggi vince Jolien, ha detto stamane Rochelle Gilmore. Ci prova su quel pavé olandese Alena Amialiusik, bielorussa della Velocio-SRAM, che però non scava un grande divario tra sé e le altre. L'attacco di quattro ragazze, con Elisa Longo Borghini (Wiggle-Honda) tra Chantal Blaak (Boels-Dolmans) Roxane Knetemann (Rabo Liv) e Tiffany Cromwell (Velocio-SRAM) fa capire che per chiudere dovranno lavorare altre squadre. Dietro ci sono Lucinda Brand ed Anna van der Breggen (Rabo Liv), Lizzie Armitstead ed Ellen Van Dijk (Boels-Dolmans), Jolien D'Hoore, Audrey Cordon e Chloe Hosking (Wiggle-Honda), Amy Pieters (Liv-Plantur), Lisa Brennauer e Barbara Guarischi (Velocio-SRAM), Emma Johansson (Orica), Annemiek Van Vleuten (Bigla) e la tricolore Elena Cecchini (Lotto-Soudal). Sono le battute finali della corsa, Chantal Blaak, già vincitrice quest'anno a Le Samyn, sarebbe la più veloce del quartetto, che però non guadagna mai troppo sulle inseguitrici. Anzi, sono queste ultime a rifarsi sotto, rimescolando le carte.

 

Sul VAMberg ci prova la Armitstead, la volata è della D'Hoore
Lizzie Armitstead l'anno scorso era andata via con Anna Van der Breggen, bruciando l'olandese allo sprint, e quest'anno riprova a far la differenza ogni volta che si sale sul VAMberg. All'ultima tornata porta con sé Lisa Brennauer, l'iridata a cronometro. Presto le riprendono e si capisce che sarà volata. Lo sprint è condotto ottimamente dalla Wiggle-Honda, con Chloe Hosking che lancia alla perfezione Jolien D'Hoore. La Campionessa belga non deve far altro che spingere su quei pedali, soffiare sulle candeline ed eccola lì, la prima vittoria in Coppa del Mondo. Non ci crede. La D'Hoore precede Amy Pieters ed Ellen Van Dijk, con Lucinda Brand ai piedi del podio, seguita da Chloe Hosking e Tiffany Cromwell. Lizzie Armitstead chiude settima a 3", precedendo Emma Johansson, Marta Tagliaferro e Barbara Guarischi. Elena Cecchini è 14a.

 

Rossella Ratto guida la classifica delle giovani
La classifica di Coppa vede Jolien D'Hoore vestire la maglia arcobaleno con 120 punti, mentre Amy Pieters è a quota 100, Ellen Van Dijk a 85. Tra le giovani primeggia Rossella Ratto, oggi 17a a 15" dalla D'Hoore: la giovane della INPA-Bianchi-Giusfredi precede due olandesi, Anouska Koster (Rabo Liv) e Floortje Mackaij (Liv-Plantur).

 

Coppa: appuntamento a fine mese con il Trofeo Binda
Il prossimo appuntamento con la Coppa del Mondo è fissato il 29 marzo, con il Trofeo Binda di Cittiglio: ci sarà Pauline Ferrand-Prévot, iridata sia su strada che nel ciclocross, e magari rientrerà Marianne Vos, oggi assente ed ancora alle prese con un infortunio patito in inverno. Di certo Jolien D'Hoore si presenterà al via con una maglia speciale, quella di leader di Coppa. Chissà che la belga, in una corsa che nel 2013 è stata vinta da una sua compagna, Elisa Longo Borghini, non voglia ricambiare il favore. Ci sono due settimane per pensare a tattiche e controtattiche, per ora Jolien D'Hoore torna a casa con diversi regali di compleanno: il primo, più tangibile, è la vittoria in Coppa; il secondo è la consapevolezza di poter essere un corridore di punta non solo tra le velociste della Wiggle, ma nel gruppo intero; il terzo è un bene materiale, una bella aspirapolvere. Perché in fondo una ragazza, anche se corre in bicicletta, avrà ben una casa da pulire. O no?

Francesco Sulas

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