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Tour of Qatar 2015: Sam Bennett, che fiammata! - Guardini si arrende. Classifica finale ancora a Terpstra

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È di Sam Bennett l'ultima tappa del Tour of Qatar © Bettiniphoto

Alla fine è andata bene. Per Niki Terpstra, che torna dal Qatar con l'oro sulle spalle per il secondo anno consecutivo, respingendo la rimonta di Alexander Kristoff. Per Sam Bennett, irlandese della Bora-Argon 18, alla prima vittoria stagionale, in quel di Doha. Meno soddisfatti dopo la giornata di oggi certamente Kristoff, che doveva recuperare solo 11" a Terpstra in classifica: ci credeva, bastava vincere e piazzarsi terzo in uno dei due traguardi volanti. Non saranno al settimo cielo nemmeno Andrea Guardini e Peter Sagan. Il veronese trova la terza piazza d'onore del 2015, pur avendo corso molto bene e sprintato ancora meglio; lo slovacco, dopo i due quarti posti di Sealine Beach ed Al Khor Corniche, e le piazze d'onore di Mesaieed e Madinat al Shamal, torna quarto.

 

Subito due Bardiani nella fuga a quattro
L'ultima tappa del 14° Tour of Qatar prende il via dal Sealine Beach Resort: dopo 124 km, con l'ultima parte in circuito, si concluderà a Doha Corniche. Non prende il via Alejandro Valverde, che non si sente troppo bene. Si sentono benissimo i quattro che alla partenza evadono dal gruppo: si tratta di Preben Van Hecke (Topsport Vlaanderen-Baloise), Marcus Burghardt (BMC), Nicola Boem e Stefano Pirazzi (Bardiani-CSF). Dopo 10 km hanno già un minuto di vantaggio, ad Al Wakra sono due i minuti da gestire. Il gruppo però non se ne sta con le mani in mano, anche perché Burghardt è solo 11° a 54" da Terpstra. Si chiude subito sui fuggitivi, riportati a 55" dopo 44 km di gara. Siamo all'entrata di Doha, con un circuito di 5.6 km da ripetere per dieci volte. I fuggitivi hanno solamente 45", poi l'indomito Pirazzi resta davanti da solo, ma nulla può contro gli squadroni. Un ital(ian)o ripreso dai team con treni veloci.

 

Gruppo compatto, abbuono a Kristoff
Dopo 68 km di corsa siamo così con il gruppo compatto ed il primo traguardo con abbuoni vicino. Terpstra tiene un occhio su Kristoff: è a 11" in classifica. Se dovesse vincere - e non è un'ipotesi così peregrina - prenderebbe 10" d'abbuono. Gli basterebbe un altro minuscolo secondo al traguardo volante per scalzare l'olandese dal primo gradino del podio. E Kristoff, partito bellicoso stamane, mantiene le promesse: al traguardo volante è secondo, stretto nella morsa Etixx composta da Tom Boonen (primo) e Matteo Trentin (terzo). Il norvegese ora si porta a 9". Per non saper né leggere né scrivere, la Etixx lascia andar via una fuga con all'interno Gijs van Hoecke (Topsport Vlaanderen-Baloise) ed il suo Iljo Keisse. Mancano dieci giri al termine e c'è ancora uno sprint con abbuoni prima dell'arrivo. Abbuoni che prendono Keisse e Van Hoecke, che passano prima di Tim Declercq, a capo del gruppo distante solo 35".

 

Sam Bennett brucia Guardini sul traguardo
La volata finale s'avvicina e tutti gli scontenti, da Sagan in giù, vogliono prendersi una rivincita. È così la Tinkoff-Saxo, con Sagan per la tappa e Bodnar a 6" dalla maglia oro, che prende l'iniziativa e tira per ricucire su Keisse e Van Hoecke, ma c'è anche l'Astana di Andrea Guardini. Come non notare poi la IAM, la Giant-Alpecin di Nikias Arndt (Kittel anche oggi chiude a un minuto e mezzo), la Bora-Argon 18 che vorrebbe piazzare Sam Bennett tra i primissimi. Niki Terpstra è scortato dalla sua Etixx-QuickStep, ma Alexander Kristoff non lo molla un attimo. È volata e l'Astana lancia a tutta Andrea Guardini, che ormai si sente pronto per la prima vittoria stagionale. Una congiuntura astrale sembra favorire il giovane veronese, con Kittel non al meglio, Kristoff indietro, gli altri un po' spiazzati dall'accelerata del team kazako. Spiazzati tutti, tranne uno, che salta fuori manco fosse stato lanciato con la fionda: è Sam Bennett. Quest'irlandese nato in Belgio, a Wervik, il 16 ottobre 1990, e che nel 2014 ha vinto la Clásica de Almería, la Rund um Köln e l'ultima tappa della Bayern-Rundfahrt, nemmeno ha il tempo per esultare a modo. Quasi non ci crede, Sam. Alza una mano, un pugno, ma tiene il manubrio ben saldo. Ha vinto lui, invece.

Alle sua spalle un Andrea Guardini che già promette di riprovarci al Tourof Oman, la prossima settimana, mentre al terzo posto troviamo Nacer Bouhanni. Peter Sagan è ancora quarto, seguito dall'ottimo algerino della MTN Qhubeka, Youcef Reguigui. Sesto Adam Blythe, molto costante in questo Tour of Qatar, mentre al settimo posto il nostro Matteo Trentin, seguito dal compagno di squadra, Tom Boonen. Il belga Jasper Stuyven e lo spagnolo José Joaquín Rojas, primo leader della corsa, completano la top ten. Alexander Kristoff incappa in una volataccia ed è solo 19°, marcato stretto dalla maglia oro Niki Terpstra, 25°. Niente abbuono per il norvegese e seconda vittoria di fila per l'olandese nella classifica generale del Tour of Qatar.

 

Terpstra bissa il successo del 2014
Già, la classifica finale: sul podio con Niki Terpstra troviamo il polacco Maciej Bodnar a 6", ed appunto Alexander Kristoff a 9". Quarto Ian Stannard a 12", quindi Greg Van Avermaet a 19", Peter Sagana 31", Luke Rowe a 33", Heinrich Haussler e Tom Boonen a 39", Andriy Grivko a 41". Il primo italiano nella classifica finale è proprio Andrea Guardini, 20° a 1'39" da Terpstra. Sagan accorcia su Kristoff nella graduatoria a punti ma non basta (finisce 49 a 45 per il norvegese), lo slovacco si porta a casa la maglia bianca di miglior giovane, davanti a Luke Rowe per 2" e con Jasper Stuyven a 24". La classifica a squadre vede il trionfo della Etixx-QuickStep, che lascia l'Astana a 39" e la BMC a 55". Archiviato il Tour of Qatar, in Europa il fine settimana proporrà Vuelta a Murcia e Clásica de Almería. Dal 18 febbraio si correranno Vuelta a Andalucía, Volta ao Algarve in Portogallo e Trofeo Laigueglia sulla riviera ligure, giovedì 19. Per chi resta in Medio Oriente, invece, il prossimo appuntamento è fissato in Oman: da martedì 17 a domenica 22 si cercherà il successore di Chris Froome, vincitore della giovane corsa a tappa sia nel 2013 che nel 2014, ma quest'anno assente.

Francesco Sulas

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