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Tour of Qatar 2015: Ora Kristoff insidia Terpstra - Sagan è ancora 2°. Domani il norvegese cercherà la maglia oro

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Alexander Kristoff vince per questione di millimetri la sua terza tappa al Tour of Qatar © letour.fr

Non vorremmo essere nei panni di Peter Sagan. No, se c'è un corridore che in questo momento davvero non invidiamo è proprio lo slovacco. Strano a dirsi, visto che nel recentissimo passato avremmo fatto carte false per avere il suo scatto bruciante, le sue punte di velocità e di follia, la capacità di guidare quella bici su qualsiasi terreno, di vincere facile, facilissimo. Talora ridicolizzando gli avversari - le stravaganti esultanze del Tour 2012 non andarono giù a parecchi. Non vorremmo essere in Sagan perché è alla stagione in cui da lui ci si aspetta ancora di più: la Tinkoff-Saxo non ammette errori, anche perché Oleg Tinkov, che ci mette i soldi, è uno che vuole vincere sempre e comunque. Con Tinkov come datore di lavoro e qualsivoglia avversario a negargli la vittoria, ecco spiegato perché stasera non invidiamo affatto Peter Sagan. Sia chiaro, farà un'ottima stagione, ne siamo certi, migliorando magari i suoi punti deboli. È presto però per dirlo, quindi ci affidiamo ai numeri, che sentimenti non ne hanno. Crudi come un salmone norvegese, dicono che Sagan non vince dal 24 giugno 2014: era a Slavkov, al Campionato Nazionale, dove batté Peter Velits. Al Tour de France vinse la maglia verde della classifica a punti, ma non portò a casa una tappa nemmeno a pagarla oro. Da giugno, dal Campionato Nazionale, sono passati 228 giorni. Dall'ultima vittoria in campo internazionale - Tour de Suisse 2014, tappa di Heiden - ad oggi ci sono 242 giorni. Da allora Sagan è salito dieci volte su uno dei due gradini meno desiderati del podio, entrando nei primi dieci per undici volte. Nel solo 2015 ha in carniere zero vittorie, due quarti posti e due piazze d'onore, tutte al Tour of Qatar.

 

Sagan piazzato, ancora "grazie" a Kristoff
Tra ieri ed oggi lo slovacco ha incrementato i suoi piazzamenti, ma la colpa è tutta di un norvegese che quasi un anno fa, a Sanremo, stupì in molti (troppi). Alexander Kristoff, dopo le vittorie di Al Khor Corniche e Mesaieed, pianta la sua bandierina anche a Madinat Al Shamal. Tre vittorie nello stesso anno in una corsa non scontata come il Tour of Qatar non sono da tutti: solo Tom Boonen (dal 2006 al 2008) e Mark Cavendish (nel 2013) ci sono riusciti. Nomi da niente, insomma. Kristoff da oggi entra in questo piccolo club di non emiri e lo fa con una volata al millimetro. Il millimetro di meno è sfavorevole a Peter Sagan, ovviamente.

 

Quinta tappa, è bagarre sin da subito
Si devono percorrere 153 km, da Al Zubarah Fort a Madinat Al Shamal. Di solito qui non si arriva in un gruppone bello compatto. Sin da subito iniziano a volare ventagli: basta un forcing degli uomini Trek per mandare indietro Wiggins, Bouhanni e Gilbert, con molti altri. Gruppo già saltato in aria, una cinquantina in testa. Tra gli uomini di classifica manca solo Maciej Bodnar, che partiva con soli 6" da recuperare alla maglia oro Niki Terpstra. Non sono passati nemmeno 10 km. Sono indietro anche Pippo Pozzato, Arnaud Démare e Sam Bennett, con un ritardo di circa mezzo minuto dalla Etixx di Terpstra. La squadra belga ha messo al servizio della maglia oro sei uomini.

 

Dopo 60 km torna la calma. Va via una fuga
Al km 63 però il gruppo composto da Bodnar e Cancellara completa l'inseguimento nei confronti dei primi: ricompattamento avvenuto. Approfittando del momento di calma, attacca Ben Hermans, con Marco Haller, Matthew Hayman e Jelle Wallays che si accodano. Si unisce alla festicciola anche Dmitriy Gruzdev, prima che il gruppone si spezzi nuovamente, sotto l'impulso della Katusha. E stavolta Niki Terpstra non è davanti. Al primo traguardo con abbuoni, posto dopo 87 km di corsa, Matthew Hayman precede Jelle Wallays e Dmitriy Gruzdev, con il gruppo che lotta a 1'30" di distanza. Vantaggio che sale a 2'35", mentre dietro ci sono cadute, abbandoni, rimescolamenti continui. Dopo 126 km, secondo intermedio, Hayman batte Wallays e Gruzdev, ma gli inseguitori sono a soli 38". Mancano due giri del circuito di Madinat Al Shamal.

 

Altro forcing all'ultimo giro, poi Kristoff
Accelerazione dopo accelerazione, il gruppo si ricompatta ad un giro dal termine, ma ai -7 Etixx e BMC forzano: restano in dieci, tra cui Kristoff, Bodnar, Sagan e Boonen. Terpstra deve inseguire ancora e lo fa pian piano, avvicinandosi progressivamente: sul traguardo verrà classificato con lo stesso tempo del vincitore. Quest'ultimo ha un nome ed un cognome: Alexander Kristoff. Il norvegese resiste anche al colpo di reni della disperazione messo in atto da Peter Sagan, secondo anche oggi dopo ieri. Terza piazza per il giovane promettente - ma ormai solida realtà - Nikias Arndt, bello in volata molto più di Marcel Kittel (anche oggi il tedescone paga dazio e chiude a 4'06"). Quarto Tom Boonen, seguito da Adam Blythe, Heinrich Haussler, José Joaquín Rojas, Arnaud Démare, Greg Van Avermaet e Nacer Bouhanni. Sacha Modolo, ieri decimo, peggiora oggi di una posizione, piazzandosi all'11° posto, primo dei nostri. Nel gruppo principale troviamo anche Nicola Ruffoni (ieri 5°), che chiude 18°, e Jacopo Guarnieri, 31°. Staccato di 14" Andrea Guardini, 39" a 14" da Kristoff.

 

Terpstra comanda sempre, Kristoff a 11"
Quest'ultimo scala la classifica generale e dal 5° posto di ieri si porta sul gradino più basso del podio. In maglia oro c'è sempre Niki Terpstra, che oggi ha attaccato, poi sofferto, ma ha conservato le insegne del primato. Ripetere il successo del 2014 è ora molto facile, visto che manca una tappa alla fine. Alle spalle di Terpstra sempre Maciej Bodnar, con 6" di distacco, mentre il sopra citato Kristoff è terzo a 11". Ian Stannard è quarto a 12", seguito da Greg Van Avermaet a 19", Peter Sagan a 31", Luke Rowe a 33", Heinrich Haussler a 39", Andriy Grivko a 41" e Tom Boonen a 42". Nella classifica a punti Kristoff spicca il volo su Sagan (47 a 38), mentre nella graduatoria dei giovani la maglia bianco perla va proprio allo slovacco, che sopravanza Luke Rowe per un paio di secondi (a 24" c'è Jasper Stuyven, a 48", più lontano, Nikias Arndt). Etixx-QuickStep sempre prima tra i team, con l'Astana a 39" e la BMC a 55". Le altre tutte sopra il minuto.

 

Domani ultima volata. E se rivince il norvegese...
Domani calerà il sole sulle corse del deserto: i 124 km da Sealine Beach Resort a Doha Corniche sono facili (finale in circuito cittadino), non scontatissimi. C'è ragione di credere che Terpstra potrà difendere la sua maglia oro dagli attacchi di Bodnar, con Kristoff che non si farà pregare se troverà la strada vuota davanti a sé, al traguardo. Sarà molto motivato a cercare la quarta vittoria, che significherebbe 10" d'abbuono; con un piazzamento nei primi tre ad uno dei traguardi volanti, o con un semplice buchetto, eguaglierebbe (o addirittura supererebbe) Terpstra, strappandogli la maglia oro. Calcoli che verrebbero meno se Peter Sagan si sbloccherà e porterà dalla sua parte quei millimetri che oggi l'hanno penalizzato. Terpstra e Kristoff, ad ogni modo, se la giocano davvero.

Francesco Sulas

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