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Trofeo Santanyí 2015: Pelucchi vince al primo scrutinio - Matteo s'impone nettamente su Viviani

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Matteo Pelucchi batte Elia Viviani al Trofeo Santanyí © teamsky.comNon vedeva l'ora, di correre. Anche alla Challenge Mallorca, basta attaccare il numero sulla schiena. Tanto il lombardo Matteo Pelucchi, della svizzera IAM Cycling, quanto il veronese di Isola della Scala Elia Viviani, dal 2015 in forza alla Sky. Quest'ultimo, nelle giornate d'allenamento invernali ma soleggiate, non faceva altro che fotografare la squadra durante l'uscita mattutina e quella Pinarello tanto fiammante quanto pulita. Ancora troppo pulita.

Non è un caso se oggi al Trofeo Santanyí, prima gara europea e primo appuntamento della quattro giorni maiorchina, l'uno sia stato il vincitore, l'altro il piazzato. Matteo Pelucchi, 26enne da una settimana esatta, aveva vinto l'ultima volta nell'agosto 2014, il 14; ancora in Spagna, stavolta alla Vuelta a Burgos, nella tappa di Villadiego. Ha tenuto subito a mostrare il nome sul retro della divisa (quest'anno al IAM ha adottato questa soluzione) ed ha avuto ragione.

Una bicicletta di vantaggio sul secondo, gli altri ancora più indietro. È un Pelucchi alla dinamite, quello visto oggi a Campos, traguardo del Trofeo Santanyí. Tutti dietro, ed il primo ad arrendersi era il debuttante in Sky Elia Viviani. Troppe volte piazzato lo scorso anno, il veronese punta quest'anno a fare un bel salto di qualità. Altri piazzamenti sarebbero indigesti, ma questo vale un po' per tutti. Ci riproverà, il buon Elia.

 

Subito fuga a due, ma il gruppo si rifà sotto
Nei primi 175.5 km europei, subito in fuga il lussemburghese della Cult Energy Alex Kirsch ed il francese Damien Garcia, che difende i colori del Team Frøy Oslo. Il vantaggio della coppia nata nel 1992 saliva fino a quasi 11', poi il gruppo dava un'accelerata. Alex Kirsch non avrebbe mollato fino ai -15, quando era ormai chiaro a tutti che non ci sarebbe stato spazio per colpi di mano né di fuga, ma sarebbe stata colata. Come da canovaccio goldoniano.

Più ci si avvicinava al traguardo, più la vittoria di Nacer Bouhanni si faceva ipotesi concretissima: il francese è passato dalla FDJ alla Cofidis e vuol dimostrare alla nuova squadra che l'investimento effettuato è quello giusto. Viviani, però, non stava nella pelle e si presentava come una validissima alternativa. Altro che outsider.

 

Viviani: «Grande squadra, Pelucchi bravissimo»
«La squadra ha svolto un ottimo lavoro, dispiace non averlo concretizzato - ha dichiarato Viviani. Pelucchi è partito davanti ed ha lanciato la volata appena prima di me. Ho provato a raggiungerlo ma non sono riuscito a trovar la velocità per raggiungerlo prima della linea d'arrivo».

In effetti Pelucchi ha preso in mano la situazione, una volta fiutato l'odor di traguardo. Sprint davanti a tutti, e davanti a tutti è restato. Viviani si rammarica ma coglie comunque un incoraggiante secondo posto. Sul terzo gradino del podio lo spagnolo più piazzato del circuito, José Joaquín Rojas. Appena quarto Nacer Bouhanni, seguito dal giovane Danny Van Poppel e dall'altro olandese, Raymond Kreder. Settimo Ben Swift ed ottavo André Greipel, appena davanti al galletto dell'Europcar Bryan Coquard. Chiude la top ten l'irlandese della Bora-Argon 18 Sam Bennett.

 

Domani altra corsa: si sale e si scende
Domani secondo appuntamento della Challenge Mallorca, il Trofeo Andratx-Mirador d'Es Colomer. Si tratta di 149 km, con il Coll de sa Gramoia ed il Coll de Claret nei primi sessanta chilometri. I 1445 metri del Puig Major, salita vera, saranno il punto più alto della corsa e probabilmente su quelle rampe si farà una bella selezione. Anche il traguardo porterà i corridori a guardare verso il cielo iberico, visto che l'arrivo è posto sul Mirador d'Es Colomer. Un traguardo da Valverde, per fare un nome, ma non certo per Pelucchi o Viviani (liberi di stupirci, ragazzi). La prima corsa in Europa, la prima vittoria italiana nel vecchio continente, l'esordio di Pelucchi in una IAM che fa parte del World Tour. E se il buongiorno si vede dal mattino...

Francesco Sulas

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