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Ciclismo in crisi: Arrivederci Roma, la morìa continua - Altre chiusure dopo G.P. Camaiore e Trofeo Melinda | Cicloweb

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Ciclismo in crisi: Arrivederci Roma, la morìa continua - Altre chiusure dopo G.P. Camaiore e Trofeo Melinda

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Il gruppo davanti al Colosseo durante la Roma Maxima © BettiniphotoMazzata capitale. C'era una volta un trittico: GP di Camaiore, Strade Bianche e Roma Maxima, ovvero l'ex Giro del Lazio. Nel primo fine settimana di marzo, queste tre corse attiravano nel Bel Paese le squadre più forti su quei terreni. Parliamo di corse con una storia, come Camaiore, o con un fascino sconfinato, come la Strade Bianche e la Roma Maxima.

Questo succedeva non già dieci anni fa, ma ancora lo scorso marzo, con l'inaugurazione di questo trittico che era avvenuta nel 2013. Ci era piaciuta, inutile negarlo, ed avevamo fatto i complimenti ad RCS per essersi saputa accodare al Camaiore, salvandolo, in un certo senso (già da qualche anno si correva in agosto, completamente ignorato da tutti, corridori compresi).

Sembrava un trittico piuttosto saldo, qualcosa di certo, sicuramente difficile da ignorare e per storia, e per prestigio. I sei vincitori, inoltre, non erano certo ignoti: Sagan a Camaiore, Moser a Siena e l'outsider Kadri a Roma nel 2013. Ulissi, il futuro iridato Kwiatkowski e Valverde furono i successori nel 2014.

La riforma UCI, dove le corse World Tour sono intoccabili, mentre il resto rischia di essere un riempitivo, un dilettantismo che si mette il trucco del professionismo. Tanto le squadre minori, quanto le corse non WT devono (o dovranno) organizzarsi al volo, in fretta, per non morire. È brutale, è così. Tornando quindi al nostro trittico, a due soli anni dalla sua inaugurazione resta solamente la Strade Bianche (a cui da quest'anno verrà affiancata la corsa femminile. Ci viene da domandare: per quanto?).

Il GP di Camaiore ha stipulato un accordo triennale con RCS, pena la trasformazione della storica corsa a un evento per dilettanti o poco più. E così la Tirreno-Adriatico vedrà la partenza con la cronosquadre interamente a Camaiore, per poi partire il giorno dopo ancora dalla cittadina della Versilia, scalare il Monte Pitoro, storica ascesa del GP, e giungere a Cascina. Meglio che niente, ma è sempre una corsa in meno.

La Roma Maxima, invece, non troverà sbocchi in altre manifestazioni: congelata per quest'anno (era prevista domenica 8 marzo), forse tornerà nel 2016, ma non è scontato. Una mazzata per il movimento italiano, che si ritrova senza due corse storiche: di punto in bianco no, visto che Camaiore era già stato accorpato alla Tirreno, ma il discorso che riguarda la Roma Maxima è ben diverso. Resta così, sola soletta, la Strade Bianche: affascinante come poche altre corse al mondo, una vera e propria cartolina per l'Italia. Lo era anche la Roma Maxima, se è per quello; la speranza è che la corsa che termina a Siena, in Piazza del Campo, non faccia la stessa fine di tanti cavalli durante il Palio, alla Curva di San Martino o alla Curva del Casato.

Roma Maxima e GP di Camaiore non sono le uniche gare ad aver alzato bandiera bianca nell'ultimo periodo, purtroppo. Non vedremo più il Trofeo Melinda, che nelle ultime due stagioni aveva assegnato il Campionato Italiano (visto che, in un effetto domino, è scomparsa da tre anni la Settimana Tricolore). Melinda che non scomparirà del tutto, visto che il prossimo Giro del Trentino, in programma dal 21 al 24 marzo, sarà organizzato dal GS Alto Garda insieme al Consorzio Melinda (organizzatore del Trofeo). Si chiamerà Giro del Trentino-Melida, coinvolgerà la Val di Non e magari anche la Val di Sole, ricalcando il percorso del Melinda (ma l'ipotesi è ancora allo studio). Quel che è certo è che una corsa italiana scompare e fa meno male sapere che si accorperà con un'altra gara prestigiosa.

Che dire poi del Giro dell'Appennino? Altra gara in linea che ha fatto la storia del ciclismo italiano, sfornando fior di campioni, costretti a passare sotto le forche caudine della terribile Bocchetta. Organizzata dall'Unione Sportiva Pontedecimo di Ivano Carrozzino, da diversi anni corre sul filo di un rasoio, rischiando di saltare ma, grazie alla passione di molti, venendo salvata all'ultimo. Bene, anzi, mica tanto: l'Appennino, in calendario il 26 aprile prossimo, è ancora una volta in forse. Certamente la concomitanza con la Liegi-Bastogne-Liegi e con il Tour of Turkey, zero come tradizione, dieci come potenziale, risorse e crescita, non aiuta la corsa ligure. L'impressione, insomma, è che il prossimo futuro ci riserverà altre amare sorprese (o non-sorprese).

Intanto RCS, dopo essere entrata lo scorso anno nel Dubai Tour, da quest'anno vi aggiungerà l'Abu Dhabi Tour, dall'8 all'11 ottobre. Si corre a gambe levate dove ci sono i soldi, non c'è molto da girarci attorno. Il problema, ben più serio del congelamento (ma chiamiamola pure cancellazione) della Roma Maxima, sarà quando, tra qualche anno, ci troveremo con un pugno di corse in italia, ed altrettante in Francia, Spagna, Belgio, Olanda. Avremo un bel World Tour, poche corse d'élite, e nessuna base, nessun serbatoio (se non quelli arabi, finché non ci si stuferà) da cui attingere. Prospettiva apocalittica, esagerata, da gufi rosiconi? Forse sì, forse no. Molto dipenderà dai prossimi mesi (come si dice da anni). Non vorremmo arrivare a dover verificare come San Tommaso questo scenario.

Francesco Sulas

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