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Coppa del Mondo Namûr 2014: Kevin fa proprio il mattatore - Pauwels vince ancora e ipoteca la Coppa

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L'arrivo solitario di Kevin Pauwels a Namûr © Uci.ch-Graham WatsonNon siamo ancora all'importante giro di boa del Natale, ma abbiamo già abbastanza elementi per considerare Kevin Pauwels il mattatore della stagione 2014-2015. Il 30enne belga sta magistralmente approfittando della fase di transizione tra l'era dei Nys e degli Albert (giunta al crepuscolo anche prima di quanto non si pensasse) e quella dei Van Aert e dei Van der Poel, e nell'attesa che questi pargoli si impongano come i dominatori del domani (in qualche caso sanno già dominare oggi), si toglie lo sfizio di guidare il Superprestige e la Coppa del Mondo. Due classifichette da niente, insomma.

Se però nel SP la situazione è abbastanza ingarbugliata, in Coppa il ragazzo ha già messo le cose in chiaro: a due gare dal termine sono 77 i punti che lo separano dal secondo, Tom Meeusen: considerando che per una vittoria in CDM vengono assegnati 80 punti, viene facile concludere che giusto un cataclisma potrebbe privare Kevin del successo nella challenge UCI.

A Namûr, quarta delle sei prove di Coppa, Pauwels ha vinto come già fatto a Milton Keynes tre settimane fa, e la sua affermazione è frutto di una gestione di gara sapiente e orgogliosa. Il tipico successo che ti aspetteresti da un corridore nel pieno della maturità.

Una gara in cui mancavano molti protagonisti del circo del cross: Nys, a corto di condizione, ha preferito staccare la spina per qualche giorno; Vantornout era ammalato e anche lui non ha preso il via; Van Aert e Van der Poel hanno battagliato sì, ma tra gli Under 23, lasciando ad altri il proscenio maggiore.

In questo contesto, non ci siamo stupiti di vedere diversi outsider provare ad essere protagonisti: i primi giri, per dire, sono trascorsi nel segno di Marcel Wildhaber, svizzero, e Sascha Weber, tedesco, due corridori non avvezzi a guidare gare di questo livello. Invece a Namûr la coppia ha funzionato bene rimanendo davanti a tutti nelle prime due tornate; le forze in campo si stavano però assestando, e già al terzo dei 9 giri totali abbiamo visto la Telenet prendere decisamente in mano la situazione, allorché Tom Meeusen, aiutato da un buco del compagno Corné Van Kessel, ha preso il largo.

Ci è voluta una forte reazione di Lars Van der Haar, nel giro successivo, per impedire a Meeusen di guadagnare troppo margine. L'azione del campione nazionale olandese ha avuto il merito di selezionare il folto gruppetto inseguitore, e al successivo passaggio dal traguardo Meeusen conservava 5" di vantaggio sullo stesso Lars e su Pauwels e Van Kessel; a 23" sono transitati Philipp Walsleben e Rob Peeters, precedendo di poco Wildhaber, mentre Weber era in netto calo e il vincitore dell'anno scorso, Francis Mourey, mai brillante oggi, gravitava su posizioni ancor più arretrate.

Al quinto giro Pauwels ha prodotto un primo forcing che ha permesso al terzetto inseguitore di raggiungere Meeusen. Tra i quattro, Van Kessel era quello che pareva soffrire di più i cambi di ritmo (Van der Haar, principalmente sui tratti più scorrevoli del tracciato, ha più volte messo a dura prova la resistenza del connazionale), ma a sorpresa il primo a mollare nettamente è stato proprio il suo capitano Meeusen: a fine giro è stato l'unico a non passare dal box per cambiare bici. Pensavamo volesse tentare un attacco malandrino nell'occasione, e in effetti ha piazzato un breve allungo; ma già all'inizio della sesta tornata, sulla prima salita del percorso, si è nettamente piantato.

In quel frangente Van der Haar è uscito fortissimo dal drappello inseguitore, ha saltato Tom ed è rimasto solo al comando; Pauwels è rimasto con Van Kessel a controllare la situazione, mentre Meeusen si faceva rimontare e superare pure da un Walsleben in gran crescita nella seconda parte della gara. I disastri in casa Telenet non erano però finiti: nello stesso giro, al termine di una discesina nel bosco, Van Kessel è scivolato e ha perso parecchi secondi per rimettere a posto il cambio: risultato, si è fatto ovviamente staccare da Pauwels, ma è stato saltato anche da Walsleben e Meeusen.

Nel settimo giro Van der Haar ha tentato il tutto per tutto per allungare in maniera decisiva, ma è stato a metà di quella tornata che la corsa di Pauwels è veramente cominciata: su un complicatissimo costone (tratto molto sofferto da Lars), il leader di Coppa ha visibilmente ridotto le distanze rispetto al battistrada; e una volta che l'ha messo nel mirino, ha calcolato ottimamente il momento in cui piombargli addosso, chiudendo il gap prima del passaggio al traguardo.

Con una coppia in testa a due giri dalla fine, e un margine abbastanza sicuro sugli inseguitori (Walsleben, pur in rimonta, è transitato a 14" dai primi; molto più staccati tutti gli altri), è parso chiaro che il discorso per la vittoria di giornata sarebbe stata questione tra i due al comando. Pauwels, per evitare sorprese, si è messo a guidare, e in effetti Van der Haar ha tentato di sortire nel punto in cui meno lo si attendeva, ovvero sul già citato costone. Stavolta Kevin non ha lasciato spazio all'avversario, riprendendone subito la ruota e rimettendosi a tirare.

A fine giro il corridore della Sunweb avrebbe anche gradito un cambio da parte del collega, ma a quel punto si era già arrivati in zona tatticismi: Van der Haar non ci pensava proprio a passare in testa, e intanto Walsleben approfittava della fase di studio tra i battistrada per recuperare ulteriormente (8" il suo ritardo all'ultimo passaggio).

Avuta la conferma che l'olandese fosse un cliente scomodissimo da portarsi al traguardo, Pauwels ha allora rotto gli indugi; un suo primo attacco a inizio nono giro è stato stoppato da Lars; anche sulla rampa più scoscesa del percorso, Van der Haar non ha mollato la presa (intanto Walsleben era giunto lì a un passo); il tratto su cui fare la differenza, però, era stato correttamente individuato da Pauwels nel costone tanto indigesto al suo avversario.

E infatti proprio lì Kevin ha dato un saggio di linearità di guida in condizioni estreme, ha preso il costone in cima e l'ha superato di slancio, al contrario di Van der Haar, il quale ha invece faticato molto per tenere un assetto decente. Uscito dal costone con qualche metro di margine, Pauwels ha dato tutto il gas di cui disponeva, e ha aperto la voragine definitiva.

Van der Haar non è più riuscito ad avvicinare l'avversario, che così è andato a vincere con 10" di vantaggio; Walsleben è l'ottimo terzo di giornata, a 19" dal vincitore; per vedere il quarto, Meeusen, abbiamo dovuto aspettare 1'24", mentre Van Kessel ha chiuso al quinto posto a 1'38"; a seguire, Wildhaber si è preso un buon sesto posto a 1'46", Rob Peeters è stato settimo a 2'05", Jens Adams ottavo a 2'10", Weber nono a 2'24", Julien Taramarcaz, in volata su Mourey, ha conquistato il decimo posto a 2'30" da Pauwels. Tra gli italiani, Bryan Falaschi si è ritirato al terzo giro (quando era abbastanza indietro), mentre Marco Bianco ha chiuso al 45esimo posto.

In classifica, come accennato in apertura, Pauwels domina nettamente con 300 punti; il secondo è Meeusen a 223, quindi troviamo Van Kessel a 218, Walsleben a 214, Van der Haar a 210; Vantornout, fermo a 185 punti, è scivolato in sesta posizione e precede Jens Adams (170), Mourey (164), Peeters (161) e Bart Wellens, decimo a 143. La prossima prova di Coppa del Mondo è in programma a Heusden-Zolder venerdì 26, giorno di Santo Stefano: per i crossisti, si sa, la parola "vacanza" è bandita durante le festività di fine anno.

Marco Grassi

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