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Dilettanti 2014: Zalf e Colpack, che supremazia! - Bilancio di fine stagione: in pochi sanno contrastare le due superpotenze

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La Zalf Euromobil Désirée Fior porta a casa 57 successi nel 2014 © RodellaIl 22 ottobre scorso, ovvero all'indomani dell'ultima gara dilettantistica stagionale, ci siamo ritrovati su queste pagine a spendere le ultime righe di cronaca per quel che concerne la stagione 2014, dando l'appuntamento alla prossima annata per quel che riguarda le contese e gli ordini d'arrivo. Tuttavia in queste settimane caratterizzate da gare professionistiche sparse tra Asia e Centro America e con lo spettacolo del ciclocross e della pista ad accattivare l'attenzione degli appassionati ci pare opportuno concederci ancora qualche riflessione su ciò che questo 2014 limitato al campo dilettantistico ci ha detto.

Inevitabilmente la curiosità maggiore era suscitata dal ruolo che avrebbero svolto le formazioni Continental (di cui si è parlato dettagliatamente nei giorni scorsi) nella categoria, con formazioni come MG Kvis, Vega, Team Idea e Marchiol che hanno saputo dire la loro, aggiudicandosi alcuni degli appuntamenti più importanti della stagione, sfruttando quel limbo che consente loro di dividere la propria attività tra gare professionistiche e gare dilettantistiche (con l'ovvia conseguenza che diversi atleti di queste squadre hanno mostrato di trovarsi ancora particolarmente a proprio agio quando le distanze non si fanno proibitive mentre per altri il salto di categoria è apparso indubbiamente prematuro). Situazione che di fatto ha reso complicata la situazione di queste formazioni, cosicché altre formazioni che parevano interessate al cambio di status hanno preferito restare nella condizione attuale, che tanto il gioco non sembrava valere la candela.

In tutto questo però non si può fare a meno di notare che le formazioni dilettantistiche più attrezzate hanno facilmente mantenuto una situazione di monopolio, spadroneggiando soprattutto nelle gare regionali, in cui gli ordini d'arrivo si sono rivelati spesso delle parate di atleti con la stessa casacca. Ne consegue quindi che a coloro che continuano a godere di un benessere già ampiamente riconosciuto si contrappongono coloro che invece sono costretti a vivere alla giornata, ad affidarsi al talento dei singoli oppure a faticare non poco per portare avanti la baracca, con la naturale conseguenza che diviene sempre più difficile portare avanti un impegno che ha ben pochi ritorni ed in cui la lotta sembra farsi anno dopo anno sempre più impari. Problema quest'ultimo che sembra colpire soprattutto alcune regioni piuttosto che altre, in cui la passione non sembra essere più sufficiente a mantenere in auge una tradizione che va spegnendosi man mano che le stagioni proseguono.

ZALF PIGLIATUTTO: 57 LE VITTORIE
Com'era ampiamente prevedibile la Zalf Euromobil Désirée Fior ha fatto nuovamente la parte del leone, risultando la formazione più vittoriosa fra tutte con un bottino finale di ben 57 successi, inferiore di appena due unità rispetto a quello ottenuto nel 2013. Score assolutamente ragguardevole se consideriamo la concorrenza delle Continental ma che fa risaltare anche un paio di aspetti: la formazione trevigiana ha imposto spesso facilmente la sua supremazia nelle gare regionali, forte di una superiorità numerica che in determinati finali assumeva contorni imbarazzanti per tutte le altre squadre, tanto più che appariva incomprensibile la rinuncia a qualche appuntamento internazionale di un certo rango (il Gran Premio Industrie del Marmo per esempio) in cui l'entourage dei patron Fior e Lucchetta avrebbe potuto certamente dire la propria anche contro le quotate Continental straniere. Questo 2014 può segnare anche uno spartiacque importante per la Zalf che dopo due stagioni difficilmente ripetibili andrà ora incontro ad un corposo rinnovamento, dovuto al salto di categoria di alcuni dei migliori elementi presenti in quest'annata e che quindi potrebbe far pagare qualcosa in termini di risultanze.

Le maglie verdi bordate di blu, bianco e rosso comunque sono state presenza assidua nel corso delle settimane e prova ne è il fatto che in diversi salutano la categoria per approdare al professionismo: è il caso di Simone Andreetta, vincitore di ben 5 gare tra cui spiccano il Giro del Belvedere, una tappa al Giro del Friuli e la Bassano-Monte Grappa, atleta validissimo su più terreni e migliorato notevolmente anche nello spunto veloce, che assieme al generosissimo Alessandro Tonelli (4 acuti con due capolavori confezionati a Mercatale e al Trofeo Matteotti) approderà nella Bardiani-Csf della famiglia Reverberi. Stagione della consacrazione anche per Giacomo Berlato, che ha spesso attaccato senza paura racimolando 5 vittorie con particolare risalto a Trofeo Città di San Vendemiano, al titolo veneto conquistato a Molvena e alla Ruota d'Oro, mentre Nicolas Marini si è confermato uno dei migliori talenti tra le ruote veloci con ben 8 affermazioni (la Popolarissima e la Milano-Busseto le due perle stagionali), anche se il brutto infortunio patito alla Pistoia-Fiorano ne ha condizionato la seconda parte di stagione e l'attesissimo duello con l'italo-polacco Mareczko (di lui parleremo più avanti) ha finito quasi sempre per premiare quest'ultimo.

Sia per Berlato che per Marini il futuro si chiama Nippo-Vini Fantini mentre alla Neri Sottoli di Luca Scinto approderà Eugert Zhupa, che dopo tante stagioni alla Trevigiani di Mirko Rossato ha messo le sue notevoli doti da passista a disposizione dei rivali di sempre, risultando spesso determinante nei successi dei propri compagni ma trovando anche l'occasione per finalizzare: per il valido atleta albanese tre successi ed il sogno del professionismo divenuto finalmente realtà. Salto di categoria anche per un altro degli atleti più attesi da questo 2014, ovvero quel Federico Zurlo in possesso di grande talento ma non accompagnato da un'altrettanto buona sorte, con un paio di seri infortuni che l'hanno tenuto per settimane lontano dalle gare. Chiusura con soli due successi quindi ma positive prime uscite da stagista e con la maglia azzurra anche tra i professionisti e contratto con gli statunitensi dell'Unitedhealthcare firmato per una nuova avventura che vedrà il vicentino, atleta adatto a più terreni, affrontare nuove attese esperienze. Prime uscite nella massima categoria che attenderanno anche Daniele Cavasin, impostosi come una delle rivelazioni dell'annata in cui le sue doti da velocista (che però ha saputo vincere anche giocando d'astuzia e d'anticipo) che gli hanno permesso di lasciare il segno per ben 9 volte (Parma-La Spezia, Giro dei Tre Ponti e la prima tappa del Giro delle Valli Cuneesi gli acuti principali) e di conquistare così il lasciapassare per la nuova avventura nel neonato GM Cycling Team, formazione Continental tutta abruzzese. Risposte importanti che però sono arrivate anche da coloro che faranno parte della Zalf anche nel 2015, con le garanzie Nicola Toffali e Andrea Toniatti a dare nuovamente un ottimo contributo alla causa (per il trentino anche una preziosa piazza d'onore a Poggiana), dove sarà ancora una volta importantissima anche l'esperienza di Gianluca Milani. Tra i corridori più esperti stagione encomiabile anche per Davide Gomirato, spesso valido ultimo uomo di Marini e a segno nel Circuito del Termen e al Trofeo Bianchin, prestazioni che purtroppo però non sono state sufficienti per consentirgli di trovare quel contratto che gli avrebbe consentito di proseguire una carriera che invece è giunta al termine.

Chi però ha stupito notevolmente in quest'annata sono stati alcuni degli elementi più giovani: Gianni Moscon ha disputato un 2014 strepitoso, in cui a dispetto delle poche affermazioni ha mostrato una grinta ed un motore notevolissimi, che gli hanno consentito di ben figurare anche in occasioni prestigiosissime: a fine anno è giunto per lui il bellissimo successo nel Piccolo Lombardia ma la piazza d'onore ottenuta a Capodarco ed il podio conquistato al Giro delle Pesche Nettarine ci hanno mostrato un corridore che potrebbe presto effettuare l'agognato passaggio nel professionismo. Splendido anche il primo anno di Simone Velasco, talento formatosi nel fuoristrada nelle categorie giovanili e spesso protagonista anche di azioni a lunga gittata, come quella mostrata al Liberazione (2 successi per lui, tra cui quello nell'ultracentenaria Bolghera). Benissimo anche Seid Lizde, passista dalle eccelse qualità che ha conquistato una vittoria a Bozzolo ma soprattutto l'argento nell'italiano a cronometro, che gli ha spalancato le porte della maglia azzurra per i principali appuntamenti contro il tempo, anche se il friulano d'origini bosniache saluterà il team trevigiano per approdare nella Colpack al pari di Andrea Garosio, sbloccatosi proprio in conclusione d'anno alla Coppa d'Inverno.

COLPACK COME NEL 2013: 32 CENTRI
La formazione che più di ogni altra aveva gli uomini per cercare di contrastare lo strapotere zalfino era senza dubbio il Team Colpack, che a fronte di un ricambio importante (erano infatti approdati al professionismo i vari Ruffoni, Villella e Zilioli, artefici della passata annata) è riuscito a replicare esattamente lo stesso numero di successi dell'anno passato, ovvero 32 e mantenendo sempre abbastanza elevata la qualità di affermazioni e podi. Grande rivelazione dell'anno è stato indubbiamente il trentino Iuri Filosi, atleta cresciuto in maniera esponenziale su vari terreni, competitivo tanto nelle gare in linea quanto quelle a tappe e impostosi anche come uno dei discesisti più forti in circolazione. Proprio una splendida stoccata in discesa gli aveva infatti permesso di aggiudicarsi la Piccola Sanremo ad inizio anno, a cui sono seguiti il Giro delle Pesche Nettarine e ben due tappe in una Vuelta Bidasoa (gara a tappe basca) sfumata proprio sul più bello. Per lui anche un eccellente medaglia d'argento agli Europei e meritato passaggio al professionismo nella Nippo-Vini Fantini divenuto cosa fatta nelle scorse settimane. Annata più che positiva anche per Manuel Senni, grande protagonista in un Giro della Valle d'Aosta concluso al terzo posto e con ben due successi di tappa, prestazioni che gli hanno spalancato le porte del professionismo nelle file della BMC mentre effettuerà il salto al termine della prossima stagione anche l'abruzzese Giulio Ciccone, talento che sa dare il meglio di sè nelle gare a tappe, come dimostrano il bel sesto posto al Giro della Valle d'Aosta (con primato tra i grimpeur) e l'ottimo Tour de l'Avenir interrotto solo da una caduta nell'ultima frazione quando era sesto in classifica, senza dimenticare la piazza d'onore nella cronoscalata ai Prati di Caregno e le due belle vittorie a Boscochiesanuova e al Trofeo Lamonica, che gli garantiranno un futuro nella Bardiani a partire dal 2016.

Annata molto positiva nel complesso anche per Davide Martinelli, atteso ad un possibile passaggio nella Sky, che si è dimostrato di gran lunga il cronoman più forte ed in grado di portare a casa 5 successi, tra cui spiccano la Coppa del Mobilio e il titolo italiano contro il tempo ma dove brilla senza dubbio anche la medaglia d'argento conquistata ai campionati europei di Nyon sempre nella prova contro il tempo. Grande 2014 invece per Simone Consonni, rivelazione tra le ruote veloci che ha saputo alzare le braccia al cielo in 5 occasioni (la più importante al Piccolo Giro dell'Emilia) ed ha portato a casa una prestigiosa piazza d'onore al Gran Premio Liberazione, dove avrà senza dubbio l'occasione per riprovarci, lui che si dedica con molto profitto anche all'attività su pista. Prestazioni convincenti anche per Damiano Cima ed Edward Ravasi che hanno conquistato 2 successi per parte mentre Luca Pacioni (primo in 5 occasioni tra cui la prima tappa del Nettarine e il Memorial Pezzoni) ha finalmente messo in mostra le proprie qualità di velocista, nonostante ora il suo futuro preveda il passaggio alla Viris Maserati.

Per altri, con Troia meritevole vincitore a Gavardo, i problemi fisici hanno contribuito a limitare non poco il rendimento: è il caso di Francesco Rosa, Davide Orrico e soprattutto Fausto Masnada (emerso però nel finale con la bella vittoria nel Giro del Valdarno) per i quali si attende un pronto riscatto nel 2015. Ottima seconda parte di stagione per Simone Bettinelli, andato anche vicino al successo in più occasioni, così come per l'interessante Filippo Zaccanti, riuscito a chiudere l'anno con un bel successo ottenuto nella Ciriè-Pian della Mussa.

NON SOLO BRICIOLE PER LE ALTRE
Per tutte le altre invece? Indubbiamente con due formazioni capaci di monopolizzare con ingordigia gli ordini d'arrivo non è stato semplice ritagliarsi i propri spazi, tuttavia qualcuno c'è riuscito in maniera più che egregia. Partiamo dalla Lombardia, dove oltre alla Colpack in provincia di Bergamo è stata una stagione da segno più anche per il Team Pala-Fenice di Olivano Locatelli, riuscito nell'impresa di aggiudicarsi entrambi i titoli italiani in linea con Simone Sterbini tra gli Under 23 e Davide Pacchiardo tra gli Élite Senza Contratto: prestazioni che hanno impreziosito una stagione di ottima qualità sia per il laziale, giunto secondo al Giro delle Pesche Nettarine con un successo di tappa, che per il piemontese, che ha saputo aggiudicarsi anche la Milano-Tortona e soprattutto la classifica generale del Giro delle Valli Cuneesi. Per entrambi il passaggio al professionismo dovrebbe essere cosa fatta: già certo per Sterbini, che vestirà la casacca della Bardiani, in via di definizione quello di Pacchiardo, che potrebbe finire nell'Androni di Gianni Savio. Salto di categoria anche per il maggiore dei fratelli Sterbini, ovvero Luca, che in questo 2014 in cui l'abbiamo visto sovente come "cavallo pazzo" da fughe lunghissime, ha saputo imporsi in tre occasioni, confezionando due capolavori alla Firenze-Empoli inaugurale e alla Milano-Rapallo e che raggiungerà Simone nella formazione di Reverberi. Un grande contributo alle diciotto vittorie del team è stato però portato da Marlen Zmorka, dimostratosi eccellente passista anche se gli è mancato il successo pesante contro il tempo: per lui comunque ben otto affermazioni tra cui la Firenze-Mare. Un'affermazione a testa sia per Castegnaro che Voicu mentre buon esordio nella categoria sia per Ravanelli che per Sannino, che saranno tra coloro su cui fondare le basi per la prossima stagione. A secco di vittorie invece il campano Chianese, che resta comunque uno dei punti di forza.

Per descrivere invece l'annata della Viris Maserati è invece sufficiente pronunciare un nome, vale a dire Jakub Mareczko. L'italo-polacco è stato semplicemente devastante allo sprint, con un'esplosività che gli ha permesso quasi di scherzare con i propri avversari e di aggiudicarsi ben 13 vittorie sulle 17 totali conquistate dal team (le altre due portano la firma degli esperti Bocchiola e Alfio Locatelli), che ne hanno fatto il velocista principe della categoria. Per il classe 1994 le perle sono state il Circuito del Porto, il Trofeo Rancilio, la Vicenza-Bionde, l'ultima tappa del Nettarine e il Gran Premio Fiera del Riso, che gli hanno spalancato le porte per il meritatissimo passaggio al professionismo nelle file della Neri Sottoli di Scinto. Da rimarcare anche le prove di Alberto Marengo, bravo nella seconda parte di stagione con podio al Pezzoni, e di Jacopo Mosca, generosissimo e protagonista d'innumerevoli tentativi di fuga mentre Stefano Perego ha ritrovato quel successo che gli mancava da troppo tempo, riuscendo a chiudere la stagione con due affermazioni.

Annata non particolarmente prolifica per il Team Delio Gallina ma in cui han fatto bella mostra le ottime prestazioni di Paolo Bianchini, rivelazione nelle gare a tappe con top ten sia al Giro della Valle d'Aosta che a quello delle Valli Cuneesi, che ci hanno fatto ritrovare un corridore penalizzato da qualche problema fisico di troppo. Ottimo esordio nella categoria per Nicola Bagioli, atleta da tenere ancora in particolare considerazione e vincitore con una splendida stoccata a Cerreto Guidi, oltre a fornire una grande prestazione a Capodarco mentre Marco Maronese è riuscito finalmente a sbloccarsi dopo vari piazzamenti. Qualcosa in più ci si aspettava da Gabburo e Gallio, entrambi a bersaglio ma fuori dai confini nazionali. Restando in provincia di Brescia il Gavardo (che a dispetto di voci che volevano un'interruzione dell'attività andrà avanti ma ridimensionando il proprio organico) ha saputo comunque piazzare un colpo importantissimo nella più attesa tra le gare d'apertura, ovvero la Coppa San Geo che ha visto prevalere un bravissimo Alberto Tocchella, che cambierà casacca nella prossima stagione così come il promettente Stefano Nardelli (che ha rifatto propria la cronoscalata del Monte Prat) ed anche Luca Muffolini, protagonista di bei piazzamenti allo sprint.

Soddisfazioni sono giunte anche per la Cipollini Alè Rime, che ha messo in mostra un ottimo Xhuliano Kamberaj, per la Named Ferroli che ha conquistato l'unico successo anche in questo caso con un corridore albanese (Redi Halilaj a Piubega) ma in cui si è visto spesso protagonista il kazako Nikitin mentre Marco Tizza (vincitore al Città di Brescia e a Carnago) è stato il principale protagonista della M.I. Impianti, in cui ha saputo farsi valere anche Alberto Amici. Due affermazioni infine (con il redivivo bielorusso Bazhkou e con Tommassini) anche per la GAP-Fiscal Office per un buon debutto nella categoria.

IN VENETO C'È ANCHE LA GENERAL STORE-BOTTOLI
Spostandosi in Veneto invece è stata la General Store Bottoli Zardini di Simone Bertoletti a svolgere un ruolo primario, con un bottino stagionale che recita 11 successi: archiviata la prima parte di stagione in cui era stato il trentino Luca Benedetti a recitare la parte del leone con 4 successi (prima d'incappare in una positività all'antidoping nelle prime settimane di professionismo con la maglia dell'Amore&Vita), l'anima della formazione è stata soprattutto rappresentata dal tenacissimo Mirco Maestri, a bersaglio solamente in due gare (Freccia dei Vini e Coppa Messapica) ma con un'impressionante serie di piazzamenti che l'ha portato a giungere ben dieci volte secondo (tra queste Mercatale e Rovescala) e quattro volte terzo per un corridore che potrebbe comunque avere chanche per aspirare al salto di categoria. Splendido il finale di stagione di Michael Bresciani, a segno tre volte in pochi giorni mentre il generoso Roberto Giacobazzi, spesso al servizio del team, ha potuto brindare nel Trofeo San Serafino. Ancora rinviato invece il primo acuto tra gli Under per Riccardo Minali, che resta comunque una tra le più promettenti ruote veloci e che proverà a sbloccarsi in un 2015 che lo vedrà indossare la maglia della Colpack. Senza dubbio da ricordare poi anche la bellissima affermazione colta da Luca Ceolan alla Coppa della Pace, la vittoria più prestigiosa ottenuta dal team veronese nel corso dell'annata.

Molto buono è stato anche il comportamento della Fausto Coppi Gazzera che ha saputo conquistare ben quattro affermazioni: tre con l'ormai esperto Michele Gazzara, capace di far proprio il Trofeo Alcide De Gasperi e di sfiorare il successo sul Monte Grappa e a Sovizzo, e una con Paolo Brundo, che ha avuto una buona continuità di rendimento nella fase centrale dell'annata, aggiudicandosi il Trofeo Dover a Mastromarco. Un solo successo invece per l'Event Soullimit con Michele Zanon, primo a sorpresa nel Memorial Polese mentre ci si aspettava un acuto da Alessandro Forner, costretto ad accontentarsi solo di alcuni piazzamenti.

Sono stati i singoli a trascinare invece sia il Veloclub Senigallia che il Gruppo Sportivo Podenzano: per l'entourage marchigiana, che punta ad un ulteriore salto di qualità per la prossima stagione, il mattatore è stato Paolo Totò, che si è guadagnato l'ingaggio nel GM Cycling Team grazie alle sue sette vittorie stagionali (la più importante delle quali ottenuta al Giro del Casentino), in cui si è dimostrato notevolmente migliorato negli sprint ristretti e competitivo anche in salita. Tra gli emiliani invece è stato il bielorusso Ilia Koshevoy a dare continuità ad un 2013 che l'aveva visto grandissimo vincitore del Liberazione con ben 6 successi (spiccano una tappa al Valli Cuneesi, chiuso in seconda posizione, e la cronoscalata ai Prati di Caregno) e prestazioni convincenti anche negli stage con la Lampre, la squadra in cui sarà professionista tra pochi mesi. Bene anche Mattia De Mori, vincitore a Castelnuovo Scrivia e sul podio alla Popolarissima, così come Elia Zanon, spesso piazzato, mentre non è riuscito a ripetere i risultati delle scorse stagioni Thomas Fiumana, poco presente nelle top-ten.

TOSCANA: 11 SUCCESSI PER LA MASTROMARCO
In Toscana fari puntati sulla Mastromarco, che ha chiuso l'anno con un bottino di undici successi che hanno sicuramente soddisfatto il sodalizio guidato da Gabriele Balducci: annata importante per Mirko Trosino, che sembra ormai maturo per il passaggio tra i professionisti e che ha fatto vedere, oltre ad una condotta più che generosa, anche ottime qualità di finisseur, che gli hanno permesso di vincere per ben 4 volte (da ricordare l'affermazione al GP dei Colli Rovescalesi e al Trofeo Del Rosso). Appena due affermazioni invece per Paolo Simion, penalizzato anche da un infortunio che l'ha tenuto per qualche settimana lontano dalle gare, che però sarà professionista nelle file della Bardiani dalla prossima stagione. Bene invece Stefano Verona, vincitore del titolo regionale toscano, ed anche Daniele Trentin, che spera di ripercorrere le orme del fratello mentre vero e proprio oscar della sfortuna per Alex Turrin, incappato in un nuovo grave infortunio in corsa proprio nel periodo che lo stava consacrando (ben 3 successi in 14 giorni a maggio per lui). Tanti piazzamenti invece per Marco Corrà, per il quale non è ancora arrivata la prima affermazione tra gli Under 23 così come ci si aspetta tanto da Umberto Orsini, destinato però a cambiare casacca per il 2015.

Stagione positiva anche per la Maltinti Lampadari, che ha chiuso con un bottino di 5 successi, frutto delle belle prestazioni di Evgeniy Krivosheev, che ha tra l'altro ottenuto il passaporto italiano, sfiorando il successo nel tricolore degli Élite, di Lorenzo Friscia (due successi, andrà alla Mastromarco nel 2015), Omar Asti e Pierpaolo Ficara (anche per loro una vittoria). Due vittorie per il rinnovato Futura Team di Franco Chioccioli, entrambe con Adriano Brogi (occhio però anche all'albanese Nika) mentre la vittoria ottenuta a Quarrata da Eugenio Bani ha costituito l'unica soddisfazione per una Ciclistica Malmantile, scossa e falcidiata nella seconda parte di stagione dalle positività di Luca Cingi e Dario Mantelli, a cui erano affidate le principali speranze di risultato della formazione. Meglio è andata al Gragnano, a bersaglio in tre circostanze con Devid Tintori ed il ritrovato Marco Amicabile, oltre a fornire altre belle prestazioni con Pinaglia e Alban mentre due sono state le vittorie della Fracor, entrambe firmate da Sebastian Stamegna. Una sola affermazione invece per la Big Hunter Seanese, firmata da Mirko Puccioni (che ha concluso la propria carriera al termine di questa stagione) a Cavriglia.

PICCOLE REALTÀ MA BELLE SODDISFAZIONI
Per concludere non resta che dare un rapido sguardo alle realtà più varie presenti nel nostro panorama: la campana Vejus di Donato Polvere ha visto in evidenza un ottimo Marcin Mrozek, vincitore del Giro delle Valli Aretine e protagonista indiscusso in luglio e agosto, con un bellissimo podio colto al Giro delle Valli Cuneesi. Considerazione che ci porta proprio in Piemonte dove la situazione non è sempre semplice: la Overall Cycling Team è riuscita a conquistare un successo con Alessandro Ferrarotti nel pisano mentre a secco è rimasta la Monviso-Venezia, illuminata solo dalle buone prestazioni dell'olandese Sven Van Luijk. Molto incerta invece la situazione del Team Cerone, poco presente nelle zone buone degli ordini d'arrivo. In Abruzzo stagione tutto sommato buona per l'Aran Cucine, che ha racimolato tre successi con Marco D'Urbano e qualche buon piazzamento con Antonio Di Sante (entrambi ingaggiati dal GM Cycling Team di Gabriele Marchesani) così come due sono stati i successi per la Monturano Civitanova Marche (ottenuti da Ivan Martinelli e Marco Ciccanti). A secco invece la Calzaturieri Montegranaro che comunque ha raccolto cinque podi con Celano, Ruscetta e il colombiano Jaramillo.

Spazio anche per due successi moldavi, ottenuti dal campione nazionale Cristian Raileanu e da Nicolae Tanovitchii, entrambi prospetti da seguire in futuro, che hanno portato al successo rispettivamente la Bibanese e la Virtus Villa. Di Riccardo Bolzan invece l'unica affermazione (al Memorial Zamperioli) del Cycling Team Friuli, in cui si è visto un buon Christian Grazian e qualche buona prestazione dei più giovani Viero, Carolo e Borso. In queste settimane ancora tante operazioni dovranno essere definite ma intanto, con la stagione 2014 ormai in archivio, l'attesa per la nuova annata comincia già a farsi largo nella mente degli appassionati.

Vivian Ghianni

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