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Professional 2015: Cunego e la Nippo gli ultimi arrivati - Tra le novità anche Cult e Roompot. Alonso? Fermo ai box... | Cicloweb

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Professional 2015: Cunego e la Nippo gli ultimi arrivati - Tra le novità anche Cult e Roompot. Alonso? Fermo ai box...

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Stefano Giuliani e Valentino Sciotti con Damiano Cunego, punta della nuova NIPPO © vinifantiniteam.itIn confronto al trend negativo del passato, una buona notizia c'è: rispetto alla stagione appena terminata, nel 2015 il numero di formazioni di categoria World Tour e Professional sarà maggiore. Si passa infatti da 35 a 37 squadre complessive nelle due fasce d'eccellenza del ciclismo mondiale. Il saldo vede comunque una formazione che chiude - anche se questo è un miglioramento rispetto al passato, visto che fra 2013 e 2014 sono mancati all'appello cinque team - e si tratta della Cannondale; la proprietà della formazione diretta da Roberto Amadio era nelle mani del colosso delle biciclette canadese diretto da Bob Burbank che ha preferito unire le forze con la Garmin-Sharp diretta da Jonathan Vaughters, dando una vocazione - non solo la licenza - statunitense e mantenendo corridori e personale dell'Argyle Armada.

Con questa defezione il World Tour 2015 dovrebbe - il condizionale è d'obbligo, viste i recenti aggiornamenti - essere composto da 17 formazioni mentre sono 20 le squadre che hanno chiesto di far parte della categoria Professional: alle 17 (Androni, Bardiani, Bora, Bretagne, Caja Rural, CCC, Cofidis, Colombia, Drapac, IAM, MTN, Neri, Novo Nordisk, Rusvelo, Topsport, Unitedhealthcare e Wanty) già viste quest'anno se ne aggiungono tre, una delle quali è un team di nuova creazione. Si tratta di Cult Energy Pro Cycling, NIPPO-Vini Fantini-De Rosa e della neonata Roompot Orange Cycling Team. E pensare che i rumors indicavano la possibilità di avere un numero ancor più elevato di rappresentative Professional, con alcuni progetti (la colombiana 4-72 Colombia e il tedesco Team Stölting) rimandati di un anno per carenza di sponsor e un altro, il famigerato Team Alonso, nebuloso quanto il futuro agonistico del suo proprietario in pectore.

Una tra le tre nuove Professional è italiana, nonostante il primo sponsor sia un'importante azienda nipponica nel campo edilizio. La NIPPO-Vini Fantini-De Rosa cambia affiliazione, passando dalla licenza giapponese a quella italiana, così come varia il team manager, con il "neofita" Francesco Pelosi a subentrare a Hiroshi Daimon. Il 2014 della formazione è stato decisamente positivo, con la bellezza di tredici successi conquistati tra Asia e Europa. A quota cinque vittorie si trova il sorprendente rumeno Eduard Grosu, neoprofessionista proveniente dall'Overall Cycling Team, piccola formazione dilettantistica dell'alessandrino. Quattro successi sono stati conquistati dall'esperto sloveno Grega Bole il quale, dopo la chiusura della Vacansoleil, era rimasto a piedi, venendo ingaggiato dalla Vini Fantini solamente ad inizio aprile: per lui un'impressionante sfilza di piazzamenti tra i primi dieci, ben 24. Nella pattuglia italiana si sono messi in luce il genovese Pierpaolo De Negri e il forlivese Alessandro Malaguti, mentre l'apporto dei sei giapponesi è stato marginale.

La rinnovata formazione punta decisamente sui corridori italiani: l'acquisto principe - è proprio il caso di dirlo - è stato quello di Damiano Cunego. Il veronese, dopo dieci anni con la maglia della Lampre, ha sentito la necessità di cambiare aria, anche come risposta alle ultime stagioni particolarmente opache e avare di successi. Il tre volte vincitore del Giro di Lombardia rappresenta un acquisto pesante in vista dell'assegnazione delle wild card per gli eventi di livello: con lui le speranze di disputare le corse organizzate da RCS, così come le classiche delle Ardenne, sono assai elevate. Il trentatreenne potrà correre sì da capitano ma libero da assilli di risultato, pressioni che probabilmente hanno inficiato le deludenti prestazioni recenti; inoltre avrà un ruolo di mentore per i tanti giovani da svezzare (sperando, in cuor suo, di non vedere a parti invertite il rapporto Cunego-Simoni dell'epoca Saeco...).

Già, i giovani. La squadra abruzzese ne ha messi sotto contratto quattro italiani, ciascuno con caratteristiche particolari. Il ventiduenne vicentino Giacomo Berlato, fratello della forte Elena, è uno scalatore bravo sul passo e capace di staccare tutti, come avvenuto in questa stagione in due corse internazionali come il Trofeo Città di San Vendemiano e la Ruota d'Oro. Assieme a lui arriva dalla Zalf Euromobil Désirée Fior il ventunenne velocista bresciano Nicolas Marini, sprinter puro con un passato da pistard, capace di cogliere in stagione otto successi. L'unico ad avere già assaggiato stabilmente il calendario professionistico con la Marchiol Emisfero è il ventiduenne messinese Antonio Nibali, il cui cognome rivela una parentela, e che parentela; è infatti il fratello minore di Vincenzo e come il dominatore dell'ultimo Tour de France è a suo agio quando la strada sale. In ordine temporale, l'ultimo Under 23 ad essere ufficializzato è stato il ventiduenne trentino Iuri Filosi, vicecampione europeo e sesto al mondiale di categoria nel 2014. L'atleta proveniente dalla Colpack è uno dei talenti più fulgidi del panorama tricolore, capace di vincere sia in salita che in arrivi ristretti. Di lui sicuramente sentiremo ancora parlare.

Nella sua precedente esperienza come addetto stampa Francesco Pelosi lavorava per la Neri Sottoli; è dalla formazione toscana che arrivano due ulteriori rinforzi, vale a dire Daniele Colli e Mattia Pozzo. Il trentaduenne velocista milanese, che nella sua carriera ha dovuto far fronte a tante difficoltà, non appende un numero sulla schiena dal Giro d'Italia, concluso anzitempo con il ritiro nella tappa della Val Martello. La settimana precedente, precisamente nella frazione di Salsomaggiore Terme, si era rotto l'anca, riparata con un intervento nei primi giorni di giugno. Nella nuova esperienza alla NIPPO sarà certamente utile la sua esperienza per guidare i giovani virgulti (Marini in primis) senza dimenticare la possibilità di togliersi delle soddisfazioni individuali. Il venticinquenne biellese Mattia Pozzo lascia la squadra diretta da Luca Scinto dopo due stagioni nelle quali è stato schierato al via principalmente nelle corse straniere: con il passaggio nel nuovo team il passista veloce potrà ben figurare anche nelle corse in patria.

Questi i sette innesti, ma quale sarà la sorte dei sedici corridori dell'organico 2014? La conferma di Eduard Grosu dovrebbe essere la priorità, nonché una questione già ben definita positivamente. Altrettanto non si può dire per Grega Bole, la cui ufficializzazione alla CCC Sprandi Polkowice è questione di giorni. Probabile il rinnovo con Pierpaolo De Negri e Alessandro Malaguti, qualche dubbio in più riguarda i casi di Alessandro Bisolti, Riccardo Stacchiotti e Antonio Viola così come non sono noti i destini dei restanti componenti della squadra. Come anticipato in precedenza, l'obiettivo della rinnovata formazione è quello di prendere parte alle prove World Tour italiane, Giro in testa. Considerando la rosa sin qui resa nota e valutando la concorrenza, il desiderio ha ottime chance di essere realizzato.

Con l'affiliazione russa della Tinkoff-Saxo, la Danimarca si trovava senza alcuna formazione tra World Tour e Professional, nonostante un movimento in continua crescita che periodicamente presenta nelle categorie giovanili tanti elementi di assoluto interesse. A invertire la rotta è arrivato il team Cult Energy Pro Cycling, squadra diretta dai coniugi Christa e Michael Skelde e presente nella lista delle formazioni Continental dal 2010. In cinque stagioni si sono avvicendati solamente corridori di casa, formando elementi assai interessanti come Chris Juul Jensen e Michael Valgren Andersen. L'ultimo talento prodotto è Magnus Cort Nielsen, ventunenne passista veloce capace di conquistare ben undici vittorie internazionali in stagione, ottenendo il quarto posto nella classifica dell'Europe Tour alle spalle solamente di Tom Van Asbroeck, Sonny Colbrelli e Davide Rebellin.

L'isolano - proviene dal piccolo territorio di Bornholm, nel Mar Baltico - non sarà però a disposizione della formazione nell'anno venturo: i grandi team del World Tour si sono ovviamente interessati ad assicurarsi le sue prestazioni, con la lotta che ha visto uscire vincitrice la Orica GreenEDGE, con cui Cort Nielsen ha siglato un contratto triennale. A lasciare la squadra saranno Christian Moberg e Mads Wurtz Schmidt, entrambi finiti al team ColoQuick (conosciuto sinora come Designa Kokken), l'ex Saxo Bank Mads Christensen, che sarà il capitano della Riwal, Emil Vinjebo, che rinforzerà il team TreFor, Lasse Bøchmann, che ancora è alla ricerca di una sistemazione, e i due ritirati Andre Steensen e Rasmus Sterobo, con il primo che diventerà uno dei direttori sportivi nella nuova avventura.

Se i trentuno atleti che si sono avvicendati sotto le insegne di questo team sono tutti danesi, altrettanto non si può dire dei nove rinforzi sinora annunciati. Infatti, solo due di essi appartengono al paese scandinavo, ossia Rasmus Guldhammer e Rasmus Quaade, provenienti entrambi dal team TreFor. Il primo è un venticinquenne passista già visto nel 2010 con il team HTC-Columbia, seppur con scarso successo. Quaade è un ventiquattrenne specialista delle cronometro, capace nel 2013 di concludere sorprendentemente il Mondiale di Firenze al sesto posto nella prova élite. Gli altri sette nomi sono un mix tra vecchie conoscenze un po' in declino e giovani interessanti: potenzialmente nella lista avrebbe potuto esserci anche Andy Schleck, ma il prematuro ritiro ha impedito la realizzazione di tale scenario. La pattuglia lussemburghese avrà comunque due rappresentanti nel ventiduenne passista Alex Kirsch e nel ventiseienne rouleur Joel Zangerle, entrambi provenienti dal team Leopard.

La vocazione nordeuropea si vede anche nei restanti ingaggi. La Germania schiera un tris con Linus Gerdemann, Christian Moger e Fabian Wegmann. Per il trentaduenne Gerdemann non si tratta della prima esperienza nel paese di Amleto, essendo stato un giovane virgulto con l'allora CSC; le sperenze di una carriera di primissimo livello sono però gradualmente scemate, lasciandolo persino senza contratto nel 2013. In questa stagione il suo rientro con la MTN Qhubeka, nonostante una vittoria di tappa al Tour of Azerbaigian, è stata deludente. Il ventiduenne Mager è uno dei tantissimi corridori usciti da quella fucina che risponde al nome del team Stölting; è un buon scalatore, visto in azione anche all'ultimo Giro della Valle d'Aosta, che si difende anche a cronometro. Il trentaquattrenne Wegmann non ha bisogno di molte presentazioni, dall'alto dei successi e dei piazzamenti colti in tredici anni di carriera. Nella nuova esperienza sarà il capitano della formazione, possibilità che spesso gli è mancata nei tre anni in Garmin.

Oltre ai nuovi acquisti e ai riconfermati danesi Michael Carbel, Martin Mortensen, Mads Pedersen, Michael Reihs e Troels Vinther, la penisola scandinava potrà contare anche sul trentaquattrenne svedese Gustav Erik Larsson. L'argento della prova contro il tempo olimpica di Pechino ha vissuto due annate in chiaroscuro nel team IAM Cycling, con l'ultimo concluso anzitempo a giugno per un infortunio. L'ultimo nome che per ora compone la rosa è quello del meno giovane del lotto, il trentaseienne britannico Russell Downing che, dopo un anno in patria con il team NFTO, torna a militare in formazioni Professional. Il suo ruolo è ben definito: sarà la chioccia della squadra, gestendo con la sua esperienza le varie dinamiche che possono susseguirsi in corsa. L'obiettivo che la dirigenza si è posta per il 2015 è quello di poter correre alcune prove del calendario World Tour, con un occhio di riguardo per le classiche delle Ardenne, prove in cui Wegmann sa bene come destreggiarsi.

A differenza delle altre due realtà, il terzo team che entra a far parte della categoria Professional è completamente nuovo. Si tratta del Roompot Orange Cycling Team, sodalizio creato in agosto da quattro nomi forti del ciclismo olandese: la dirigenza è infatti composta da Michael Boogerd, Erik Breukink, Jean-Paul Van Poppel e Michael Zijlaard. Il main sponsor Roompot è un tour operator olandese (non è nuova la presenza di agenzie di vacanze neerlandesi nel panorama ciclistico...) mentre la denominazione Orange è stata volutamente inserita per simboleggiare l'anima della formazione, con i suoi diciotto effettivi tutti nati nel Paese. La spinta per un nuovo progetto olandese è in controtendenza con quanto successo nel 2013, con la Vacansoleil costretta a chiudere e con l'attuale Giant-Shimano che fu lasciata dallo sponsor Argos.

Il primo nome ufficializzato è stato quello dell'ex campione nazionale Johnny Hoogerland; il trentunenne ha disputato un'annata pessima con l'Androni Giocattoli-Venezuela, raccogliendo solamente un ottavo posto alla Prueba Villafranca-Ordiziako Klasika come miglior risultato. Assieme al "Toro di Beveland" il ruolo di leader nelle gare a tappe spetta al trentenne Marc De Maar, corridore proveniente dalla Unitedhealthcare e sempre nel vivo dell'azione. Un altro elemento di esperienza è il quasi trentunenne Reinier Honig, costretto nel 2015 ad emigrare con l'austriaca Vorarlberg dopo la chiusura della Crelan-Euphony. Tra i professionisti torna invece il ventisettenne Mike Terpstra, fratello del più noto Niki, il cui apporto di solido passista sarà d'aiuto per la squadra.

L'incubo di ogni giornalista si è verificato: la famiglia Kreder si è definitivamente riunita nella nuova formazione, con i fratelli Michel e Raymond accompagnati dal cugino Wesley (e pure dal fratello di quest'ultimo, Dennis, che sarà uno dei meccanici del team) a rappresentare delle importanti pedine nello scacchiere. Il ventisettenne Michel è lo scalatore del clan e proviene dalla Wanty-Groupe Gobert con cui ha disputato un ottimo finale di stagione. Il ventiquattrenne Raymond è il più talentuoso del terzetto ed è un velocista che arriva dalla Garmin-Sharp. Il ventitreenne Wesley, anch'egli nel 2014 con la Wanty, è un passista-veloce. Il ventenne Tim Kerkhof è invece il campione nazionale Under 23 della prova in linea e giunge dal vivaio dell'Omega Pharma-Quick Step, ovvero sia l'Etixx Continental.

Gli altri dieci atleti provengono dalle formazioni Continental olandesi. Dalla Rabobank Development giungono il diciannovenne velocista Andre Looij, il ventunenne passista Ivar Slik e il ventenne passista-scalatore Etienne Van Empel. Anche la Metec-TKH "contribuisce" con un terzetto: da questa formazione provengono infatti il ventiquattrenne polivalente Jesper Asselman, il ventunenne passista-scalatore Sjoerd Van Ginneken e il ventitreenne passista Brian Van Goethem. Due elementi arrivano dal team De Rijke, il trentenne regolarista Huub Duyn e soprattutto il ventunenne Dylan Groenewegen, nome interessante per le classiche fiamminghe del futuro e già nel mirino di diverse formazioni World Tour; suo quest'anno il successo al Giro delle Fiandre Under 23 così come buone prestazioni in gare élite, come testimonia il terzo posto al Trofeo Palma alle spalle di Sacha Modolo e Jens Debusschere. Dal Cyclingteam Jo Piels arrivano invece l'interessante venticinquenne Berden De Vries e il ventiquattrenne Maurits Lammertink, corridore già visto per due anni con la Vacansoleil.

Per quel che riguarda il discorso wild card per le prove World Tour la Roompot Orange parte già con una sicurezza: gli organizzatori dell'Eneco Tour hanno annunciato l'invito per la corsa agostana a scatola chiusa, prima ancora che venissero comunicati ufficialmente i diciotto nomi della rosa. Assai verosimile vedere il team ai nastri di partenza dell'altra gara casalinga del circuito maggiore, ovvero sia l'Amstel Gold Race. Buone speranze anche per quel che concerne Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi mentre sarà interessante vedere se anche le classiche monumento delle pietre saranno affrontate dalla neonata formazione.

Il tribolato mondo del ciclismo, che anche per colpa sua ama farsi del male, continua comunque a essere un business redditizio per le aziende che vogliano farsi conoscere. Il caso portato ad esempio ogni anno è quello dell'AG2R La Mondiale: la compagnia di assicurazioni che sponsorizza sin dal 1999 la formazione di Vincent Lavenu è solita comunicare a quanta pubblicità equivalga la partnership con la squadra. Ebbene, nel resoconto della stagione 2014 pubblicato martedì scorso, la compagnia parigina ha annunciato che le azioni di Bardet, Betancur, Péraud, Pozzovivo e soci hanno fruttato la stessa visibilità ottenibile con l'acquisizione di spazi pubblicitari pari a circa 100 milioni di euro. La differenza è che l'investimento diretto nel ciclismo è stato inferiore ai 10 milioni di Euro. Per non sapere né leggere né scrivere il colosso assicurativo ha garantito sin da ora l'impegno fino alla fine della stagione 2018, dichiarando che un successivo rinnovo sarà praticamente garantito. Investire nel ciclismo conviene, sperando che il futuro possa garantire una ripresa ancora più progressiva rispetto a quella che sta iniziando a verificarsi.

Alberto Vigonesi

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