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Superprestige Gieten 2014: La prima di Van der Poel è già un capolavoro - Il giovanissimo Mathieu strabilia il ciclocross | Cicloweb

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Superprestige Gieten 2014: La prima di Van der Poel è già un capolavoro - Il giovanissimo Mathieu strabilia il ciclocross

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Prima prova di Superprestige e prima vittoria per Mathieu Van der Poel © superprestigecyclocross.beLo aspettavamo sì con la curiosità che ben si confà a chi da juniores è stato praticamente imbattibile, e si presenta sui palcoscenici maggiori con l'ingombrante etichetta di gran predestinato per i prossimi due o tre lustri. E anche con la speranza - pensavamo quasi azzardata - di trovare un nuovo personaggio che facesse pesare meno la prematura uscita di scena di Niels Albert dal mondo del ciclocross.

Ma francamente trovarlo già vincente, nonché dotato della sfrontatezza di chi si comporta come se fosse la cosa più naturale del mondo lasciarsi alle spalle tutta la "nobiltà del fango", ci ha lasciati a bocca aperta. Su Mathieu Van der Poel conviene non sbilanciarsi più di tanto, conviene sempre tenere presente che stiamo parlando di un bimbo di 19 anni, conviene tenere a freno le iperboli perché non sai mai cosa può riservare il futuro (anche prossimo) ad un atleta di età così giovane. Onestamente, però, è difficile. Difficile trattare la prima tappa del Superprestige 2014-2015 come se fosse stata una corsa come tutte le altre, visto che epilogo più chiaro non poteva esserci, né vittoria più incredibile, per certi versi.

Di sicuro il più innovativo prodotto del ciclismo olandese si è presentato in tutto il suo fulgore, ieri a Gieten. In una giornata non troppo autunnale, baciata a tratti da un sole delicato, il piccolo Van der Poel ha messo in fila tutti quanti, con una gara di potenza, certo, ma anche terribilmente intelligente dal punto di vista tattico. Non ha vinto brutalizzando gli avversari, Mathieu: non poteva, d'altronde, è pur sempre l'ultimo arrivato al gran ballo dei vip del cross. Ma ha vinto con acume, gestendosi in maniera sopraffina, approfittando certo di un terreno di gara non troppo fangoso, e anche di una condizione non ancora perfetta per i principali protagonisti della disciplina, da Nys in giù. Però per approfittare di determinate condizioni bisogna avere gambe e testa, e lui ha avuto le une e l'altra, e ha messo clamorosamente a frutto tutto ciò, per quella che forse (gli auguriamo) un giorno ricorderemo come la prima di innumerevoli sue vittorie nel ciclocross d'élite.

La gara, allora. Al via Sven Nys, comunque e in ogni caso l'uomo più atteso (come avviene ormai da quasi 15 anni), s'è praticamente scordato di partire, come a volte gli capita. Ingolfato a dir poco, il campione nazionale belga ha lasciato sulle prime via libera agli avversari, per poi carburare pian pianino. L'autore della prima sfuriata è stato, guarda un po', proprio Van der Poel. Abbiamo pensato "ah, l'entusiasmo giovanile!", convinti che poi nel giro di pochi minuti tutto si sarebbe assestato su direttrici più consuete.

In effetti al termine di una prima tornata in cui Tom Meeusen e Kevin Pauwels si erano segnalati come abbastanza in palla, Lars Van der Haar (altro giovanotto terribile del nuovo corso del cross olandese, ma lui già più esperto di Mathieu, avendo già vinto la Coppa del Mondo l'anno scorso) ha riportato sotto quasi tutti. Quel "quasi" ci segnala che un gruppetto con Nys e Klaas Vantornout era più indietro, a poco meno di mezzo minuto di distanza.

Il drappello di testa si è sostanziato nel secondo giro, con Mathieu Van der Poel e il fratello David, Van der Haar e Corné Van Kessel (ennesimo rappresentante della nouvelle vague oranje), Thijs Van Amerongen (ancora Olanda!) e - fronte belga - i citati Meeusen e Pauwels, quindi anche Bart Aernouts e Gianni Vermeersch. Troppa gente perché qualcuno non tentasse immediatamente di far selezione. Ci si è incaricato Pauwels, poi ci ha provato Meeusen, ma non era giornata per i Telenet-Fidea: al terzo giro, infatti, una caduta nel bel mezzo di questo drappello ha coinvolto direttamente proprio Meeusen, col compagno Van Kessel e con David VDP; i due che erano davanti alla caduta, Van der Haar e Pauwels, si sono così potuti involare; agli altri non rimaneva che inseguire.

Van der Haar ha tentato una prima volta, nel corso della stessa terza tornata, di liberarsi di Pauwels; non riuscendoci, ha riproposto la medesima azione (nel medesimo punto: sulla sabbia dopo il laghetto di metà circuito) al quarto giro, e stavolta ha avuto buon gioco; intanto alle spalle dei due battistrada le cose stavano mutando: Vantornout era in rimonta, così come Philipp Walsleben, mentre i corridori rallentati dalla caduta non si erano ancora ben organizzati. Al termine di questa quarta tornata (e a 6 dalla fine) VDH è transitato con 7" su Pauwels, 28" su Vantornout, Walsleben, Jens Adams e MVDP, e ancor più margine su Nys, DVDP, Van Kessel e Meeusen.

A questo punto, chi avrebbe scommesso un mezz'euro sulle possibilità del giovin Mathieu? Giusto qualche tifoso cieco del ragazzo. Tantopiù che alla fine del quinto giro, mentre Van der Haar allungava su Pauwels, Nys era segnalato in rimonta sul drappello di Vantornout e Mathieu, da cui aveva perso contatto Walsleben. Al sesto giro, però, il 19enne in maglia BKCP ha cambiato ritmo. Ha provato a disfarsi della compagnia di Vantornout, il quale però lì per lì non ha mollato la presa; entrambi hanno raggiunto Pauwels, e a quel punto Van der Poel ha smesso di tirare, trovandosi nella morsa tra due uomini Sunweb. Ciò ha facilitato un nuovo riavvicinamento di Nys, mentre Van der Haar, solo al comando da quasi tre giri, gongolava col suo mezzo minuto di margine sui primi inseguitori.

Al settimo giro, il primo vero capolavoro di Van der Poel: vedendo Nys che ormai incombeva alle sue spalle, Mathieu ha sgasato e ha fatto staccare Vantornout; Pauwels ha resistito finché ha potuto, ma al secondo affondo deciso dell'olandesino, davanti al laghetto, ha dovuto anche lui farsi da parte. È iniziato così l'entusiasmante caccia all'uomo che MVDP ha lanciato ai danni di LVDH (quanto ci piace parlare per acronimi?). Al terz'ultimo passaggio, il battistrada conservava 22" sul ragazzino sulle sue tracce: un buon margine senz'altro, ma in una sola tornata Van der Haar aveva perso 8": non un segnale da prendere con entusiasmo.

Altro giro (l'ottavo), e altri 8" recuperati da Mathieu, che intanto stava scavando un solco rispetto al drappello di Nys, dei due Sunweb e di David Van der Poel, bravo pure lui. Al nono giro Nys, stufo del traccheggio degli uomini che ormai da tempo si portava alla ruota, ha salutato la compagnia e si è involato da solo all'inseguimento dei due olandesi, i quali intanto erano quasi appaiati: al penultimo passaggio, solo 5" ormai li separavano, e Van der Haar, sentitosi braccato dal connazionale, ha avuto anche un certo qual contraccolpo psicologico.

Ha provato a rilanciare, Lars, ma non ha più potuto opporre nulla al ritorno di Van der Poel, che ha compiuto l'aggancio all'inizio dell'ultima tornata, ha respirato giusto per quei 30", dopodiché è ripartito in tromba e ha preso qualche metro. Sulla sabbia intorno al laghetto, VDH ha tentato di rimettersi in scia, ma a quel punto non c'era davvero più niente da fare: Mathieu ha condotto con maestria l'ultima mezza tornata, andando a vincere come forse nemmeno lui sognava, alla prima prova di Superprestige tra gli élite.

Gestendo ottimamente la rimonta su Van der Haar e riservandosi le energie per la sparata decisiva e la successiva difesa, Van der Poel ha meritatamente conquistato la corsa e tutti gli onori del caso. Un delusissimo VDH ha chiuso a soli 2" dal collega, mentre Nys, ormai sicuro di non poter più rientrare, ha rallentato nel giro finale, chiudendo al terzo posto a 37" di distacco dal vincitore, e precedendo di poco l'altro Van der Poel e Vantornout. Pauwels, Van Kessel, Jim Aernouts, Dieter Vanthourenhout (uscito bene alla distanza) e Meeusen hanno completato una top ten da cui restano fuori per poco Jens Adams, Bart Wellens, Bart Aernouts e un deludente Walsleben.

La prima classifica del Superprestige vede MVDP al comando con 15 punti contro i 14 di VDH, i 13 di Nys, i 12 di DVDP, gli 11 di Vantornout e così via a scalare fino al 15esimo (Niels Wubben). La seconda gara del SP si svolgerà tra un mesetto (il 2 novembre) a Zonhoven; nell'immediato, domenica prossima a Ronse esordirà la seconda challenge belga, il Bpost Bank Trofee. E in men che non si dica, mentre la stagione su strada volge al termine, quella del ciclocross andrà subito a entrare nel vivo.

Marco Grassi

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