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Mondiale Cronometro WE 2014: La ricetta Brennauer? Una bavarese all'oro - Lisa, poi Solovey. Juniores: Filippo Ganna 4°

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La tedesca Lisa Brennauer morde l'oro conquistato nella crono © Bettiniphoto

Germania, ancora lei. Dopo una prima giornata iridata dominata da Specialized-Lululemon e BMC, formazioni affiliate in Usa, ed una seconda giornata contraddistinta dai successi australiani di Campbell Flakemore tra gli Under 23 e Macey Stewart tra le Juniores, oggi è stata la volta degli Juniores uomini e delle donne Élite. La tendenza è proseguita, con una doppietta prepotente messa a segno in mattinata da Lennard Kamna (Juniores) e nel pomeriggio dall'ottima Lisa Brennauer.

Non solo. Tra le donne la Brennauer è stata la prima di tre tedesche, tutte nelle prime dieci: ai piedi del podio s'è infatti piazzata la Campionessa Europea tra le Under 23 Mieke Kröger, mentre Trixi Worrack ha messo a segno un tempo che le è valso il decimo posto. Non è strano notare come tra le prime dieci ci siano ben quattro atlete della Specialized-Lululemon, che nelle crono hanno il loro punto forte, oltre ad altre che da quella squadra sono passate, come Ellen Van Dijk e Linda Villumsen (la danese naturalizzata neozelandese corse per la verità nell'HTC).

Podio per due terzi targato Specialized, eppure l'oro stava per finire a colei che con questa squadra non ha nulla a che fare: Hanna Solovey, una 22enne ucraina che scappa dal suo Paese, non certo nel miglior momento. La Solovey non sa cosa farà il prossimo anno, restare in Ucraina è troppo pericoloso. Non che il mondo esterno l'adori troppo, per dirla tutta. La questione è semplice: tra il 2009 ed il 2010, nella categoria Juniores, stravince i Mondiali a crono (nel 2010 fa suo pure l'Europeo).

A 19 anni, nel 2011, viene pizzicata positiva agli steroidi. Sconta i suoi due anni di squalifica, dal 2 luglio 2013 può tornare a gareggiare, fin qui ben poco di strano: esattamente sedici giorni dopo il ritorno si laurea Campionessa Europea, sempre nella crono, rifilando delle ere geologiche a tutte, da Rossella Ratto, seconda a 1'35", in giù. Il 2014 è ancor più bizzarro, per questa ragazza: non corre mai, debutta lo scorso 14 settembre e mette in fila il gruppo alla Chrono Champenois. La seconda è la Campionessa del Mondo, Ellen Van Dijk, che avrà pure sbagliato strada, perdendo del tempo preziosissimo, ma la prestazione della Solovey è roboante.

Anche oggi Hanna (o Ganna, che non è il Filippo di cui parleremo) non s'è risparmiata: prima ad entrambi gli intertempi, dando rispettivamente 83 centesimi alla Van Dijk e 3" alla Brennauer. Quando taglia il traguardo staccando quel 39'06" che vale l'oro provvisorio, l'ex leader Mieke Kröger si alza facendo una risatina. Non ci crede, c'è diffidenza. Comunque la si pensi, è un trattamento iniquo. Tocca dire grazie a Lisa Brennauer e ciò dispiace ancor di più, visto che siamo al Mondiale, non alla Coppa Cobram. Il discorso è davvero complicato.

Lisa Brennauer, come Mieke Kröger è un'altra che non ci crede, ma per motivi diversi. Quando vede Ellen Van Dijk, Campionessa del Mondo a Firenze, sotto quella pioggia, e realizza che il suo 38'48" non verrà battuto nemmeno dalla forte olandese, scoppia in lacrime, e probabilmente non ha ancora realizzato bene il tutto. Una ragazza forte, nata nel 1988 a Kempten, Bavaria. Corre da quando ha 13 anni, la passione è nata per imitare il fratello: da allora è cresciuta pian piano, nel silenzio. Non una star, quasi mai messa tra le favorite, spesso più che una buona gregaria.

Già nel 2005 però si afferma come ottima passista, vincendo il titolo nazionale tedesco a crono e la prova iridata, sempre tra le Juniores. Lascia l'Equipe Nürnberger nel 2009 per approdare all'Hitec, ma dal 2012 è parte della Specialized-Lululemon. Parla quattro lingue (incredibilmente anche un pizzico d'italiano), quand'è alle corse ciò che le manca di più sono il pane tedesco con una buona marmellata per colazione (come potremmo biasimarla?) ed il suo fidanzato. Naturalmente in ordine inverso. I can do this è il suo motto e sì, oggi ce l'ha fatta!

Corona una stagione ben più che buona, con i titoli tedeschi sia in linea che a crono, 14 vittorie, incluse gare nazionali e cronosquadre, piazzamenti a volontà. Oggi è stata praticamente l'unica in grado di sfidare Hanna Solovey e sfruttare il leggero calo dell'ucraina nel finale per mettere la quinta, andandosi a prendere l'oro. Le varie Villumsen e Van Dijk nulla hanno potuto contro questa ragazza umile che da oggi, nelle crono, vestirà la maglia arcobaleno.

Nel segno della Germania era iniziata la fase calda della crono, con Mieke Kröger che sembrava poter fare polpette delle avversarie: deporrà la leader del momento, la statunitense Alison Powers, con un 39'26" davvero intrigante. Non sorprende, del resto s'è già laureata Campionessa d'Europa a crono, ma le avversarie erano di un altro livello. Brava. Mentre la Kröger si siede sul trono riservato a chi comanda la classifica, Karol-Ann Canuel, canadese targata Specialized-Luluemon, ed Ann-Sophie Duyck, belga costante, facevano segnare ottimi intermedi.

La migliore di tutte era però Hanna Solovey, prima al primo intertempo con un ottimo 14'58". La lotta era sul filo dei centesimi: l'ucraina era seguita infatti da Ellen Van Dijk, a 83 centesimi, mentre il tempo di Mieke Kröger era superiore di un secondo, così come quello di Evelyn Stevens, altra rappresentante della Specialized (ma dal 2015 sarà in Boels-Dolmans). Lisa Brennauer pagava 2" di ritardo. Linda Villumsen, che quando vede un grande appuntamento sente odor di podio (ma non di oro), era già a 14".

Al secondo intertempo la musica non cambiava, nel senso che la Solovey dominava ancora: 27'22" il tempo dell'ucraina senza squadra ed alla seconda corsa del 2014, con le inseguitrici un po' più lontane. Non di molto, visto che una Brennauer in gran recupero era a 3", Mieke Kröger a 5", Evelyn Stevens a 10", Ann-Sophie Duyck a 15". Più indietro la Van Dijk, con 17" da recuperare; Karol-Ann Canuel a 20", Trixi Worrack a 35", Linda Villumsen ormai era alla deriva, con un ritardo di 43".

La corsa era bell'e indirizzata, insomma. Sul traguardo la Kröger, autrice di una prestazione maiuscola, veniva surclassata da Hanna Solovey: migliorava di ben 20" il tempo della giovane tedesca, staccando un 39'06" che pareva insuperabile più del famoso tonno. Risatine e facce cupe mentre la Solovey si issava su quel podio con sul capo un foulard di dubbio gusto (non fosse bastato il casco floreale esibito durante la prova). Ci starà poco, sul trono, visto che è in arrivo, ed in rimonta, Lisa Brennauer.

La bavarese stacca un 38'48", rifila 18" ad una Solovey molto delusa, attende l'arrivo di Villumsen e Van Dijk (nel frattempo la Stevens, con un 39'09", si era prenotata il bronzo). La neozelandese non è un pericolo ma la pioggia dà ulteriori noie a due delle più forti passiste del circuito: la Villumsen chiude all'ottavo posto provvisorio a 1'14" dalla Brennauer, che ora attende solo l'arrivo dell'olandese Ellen Van Dijk.

La Campionessa del Mondo di Firenze, non in uno dei suoi giorni migliori, rispecchia il momento sfortunato dell'Olanda al femminile (la formazione di Marianne Vos ha perso, dopo la cronosquadre, Annemiek Van Vleuten ed Anna Van der Breggen, infortunate). Sotto quella pioggia la Van Dijk spinge e spinge, ma cosa può mai fare per superare la Brennauer? Nulla, infatti il tempo è alto, le lacrime pure salgono, ma agli occhi della bavarese, mentre la Van Dijk esce anche dal podio, chiudendo a 1'11", settima. Un mezzo fallimento.

La Brennauer non crede di esserci riuscita ma ha rifilato 18" ad Hanna Solovey e 21" ad Evelyn Stevens. Ai piedi del podio una Mieke Kröger che una medaglia l'avrebbe senza dubbio meritata: la 21enne di Bielefeld paga 38" alla connazionale, il bronzo è lontano 17". Avrà tempo e modo per rifarsi. Quinto posto per la belga Ann-Sophie Duyck, a 45", subito davanti a Karol-Ann Canuel, che paga 51". A 1'11" Ellen Van Dijk, a 1'14" la sempre brava Alison Powers, a 1'14" Linda Villumsen, con Trixi Worrack a 1'15".

Le azzurre in gara erano le stesse di Firenze, ovvero Rossella Ratto ed Elisa Longo Borghini. La ragazza di Colzate non ha brillato sin da subito ed ha chiuso al 22° posto, con un distacco di 2'57". L'ornavassese invece è partita benino, pagando alla Solovey solo (e scusate il facile gioco di parole) 33". In seguito calerà e chiuderà 15a a 2'14" dalla vincitrice. C'è da dire che il percorso non favoriva le nostre, motivo in più per comprendere che entrambe siano molto concentrate sulla gara in linea di sabato. Possiamo sperare in qualche metallo preziosissimo da queste ragazze che solitamente ci salvano.

In realtà alla prima medaglia della rassegna iridata c'è andato vicinissimo Filippo Ganna, nella mattinata. In una prova Juniores dominata da un nome che risentiremo in futuro, un altro tedesco, Lennard Kamna, Ganna ha chiuso quarto, a soli 7" dal bronzo. L'ossolano ha preceduto di 14" il bronzo di Firenze, lo statunitense Zeke Mostov. La vittoria, come detto, è andata ad un superbo Kamna, già vincitore dell'Europeo a crono e del titolo nazionale, sempre contro il tempo (oltre ad altre prove). Argento per lo statunitense Adrien Costa, staccato di 44", mentre il bronzo è finito al collo dell'australiano Michael Storer, lontano 58".

Ganna, Campione d'Italia a crono, conferma con questa prestazione di essere uno dei giovani più interessanti e talentuosi sia in prospettiva futura che nell'immediato. Del resto le sei corse vinte in stagione, tra cui il Trofeo Paganessi, ed il 15° posto alla Roubaix riservata agli Juniores (con tanto di titolo come atleta più combattivo), sono solo i segnali più recenti della crescita del ragazzo. Ha un particolare legame con i quarti posti, tra l'altro: negli ultimi due anni ha occupato questa posizione all'Europeo a crono in luglio, al Mondiale su pista di quest'anno col quartetto dell'Inseguimento a Squadre e nell'Inseguimento individuale agli Europei dello scorso anno.

L'altro azzurro, Edoardo Affini, già Campione Europeo, ma in linea, ha chiuso 21° a 2'34" da Kamna, pagando la distanza nel finale. Piccoli passi verso un successo che tra qualche anno potrebbe avvicinare quello tedesco, a segno con Kamna e Brennauer oggi. E domani tocca a Tony Martin, lanciato verso l'ennesima maglia iridata. Lui, a differenza di una Lisa Brennauer che sfoggia begli occhi azzurri su sfondo oro, se vincerà (ma per caso, eh) non farà certo fatica a crederci.

Francesco Sulas

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