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Ardèche-Holland Tour WE 2014: Non solo Bronzini a scalpitare - Tra Francia e Olanda, tutti i segnali in vista di Ponferrada

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A Rochegude terza vittoria di Giorgia Bronzini nel Tour de l'Ardèche © Bart Hazen

Il calendario femminile volge al termine, come ad ogni inizio di settembre: ancora pochi appuntamenti prima del Mondiale di Ponferrada, inevitabile che chi desidera vestire la maglia azzurra (ma non solo quella azzurra) batta qualche colpo. È successo, in effetti, di vedere un sacco di ragazze più o meno in forma la scorsa settimana, tra Tour de l'Ardèche e Boels Holland Ladies Tour.

Partiamo dalla meno prestigiosa ma comunque impegnativa corsa a tappe francese, dove Giorgia Bronzini ha dimostrato che a Ponferrada si potrà contare su di lei. Tre vittorie di tappa perentorie su avversarie tutt'altro che abbordabili fanno della piacentina in forza alla Wiggle Honda la più adatta a svolgere il ruolo di prima punta a Ponferrada. Tiffany Cromwell, Chloe Hosking ed Elena Cecchini non hanno potuto opporsi alla Bronzini, nelle sue tre vittorie.

Subito bersaglio grosso per Giorgia nella prima tappa, a Beauchastel. Regola Cromwell ed Hosking, poi il giorno dopo la Wiggle esulta ancora: nella crono Linda Villumsen fa valere le ottime doti da passista e si porta in maglia rosa, simbolo del primato non solo al Giro, ma anche all'Ardèche. La Bronzini si sarebbe riaffermata nelle non semplici frazioni di Cruas (su Cromwell e Cecchini) ed a Rochegude (Amialiusik e Ratto le sue vittime).

In mezzo ci sono le vittorie di Loren Rowney nella terza tappa, Alena Amialiusik nella quinta, con la Ratto che va vicina alla seconda stagionale (per lei solo piazza d'onore). Ecco, oltre alla Bronzini, sono indubbiamente Elena Cecchini e Rossella Ratto le due che hanno fatto vedere le cose più belle, tra le azzurre. E se la friulana, in quanto Campionessa d'Italia, sarebbe stata portata al Mondiale con ottime credenziali, per la Ratto non era stata una stagione memorabile, questa. Buona, certo, ma da lei ci si aspettava di più, oltre ad una vittoria al Tour of Britain.

S'è messa in mostra all'Ardèche, ha centrato le fughe, tra cui una buona, ha sfiorato il podio finale: sarà quarta ad un solo secondo dal gradino più basso del podio. Dietro a Linda Villumsen la statunitense Taylor Wiles, staccata di soli 12", quindi l'esperta francese della Michela Fanini Rox Edwige Pitel, a 37". A 38", come detto, troviamo una brillante Rossella Ratto, ma a 54" c'è Alena Amialiusik. La bielorussa dell'Astana-BePink (inn cui s'è mossa bene anche Dalia Muccioli) s'è messa pure lei in luce, vincendo a Villeneuve de Berg, e per Ponferrada sarà un'avversaria temibilissima.

Nel frattempo in Olanda si correva la gara a tappe il cui nome è più breve degli sponsor che la rappresentano: Boels Rental Holland Ladies Tour, ovvero il Giro dei Paesi Bassi. Anche da qui si sono potute trarre preziose indicazioni in vista della rassegna iridata. Per esempio che Marianne Vos, al tentativo di conquistare il terzo Mondiale su strada consecutivo, dopo Valkenburg e Firenze, è umana. La fuoriclasse di Meeuwen, dopo tre tappe e la vittoria di Leende, ha capito che la decisione più saggia era quella di ritirarsi, riposare, quindi fiondarsi in Spagna. Non recuperava bene, non si sentiva al massimo della forma, inutile andare avanti. Inutile dire che a Ponferrada la si aspetta come protagonista con la "c" maiuscola.

indicazioni: Ellen Van Dijk potrà lottare contro la Villumsen, che è fresca di biennale con la Unitedhealthcare, per l'iride a crono. L'olandese della Boels-Dolmans ha vinto la prova inaugurale di Tiel alla media di 45.7 km/h, davanti ad una Lisa Brennauer che sta vivendo una stagione meravigliosa ed a Trixi Worrack (due della Specialized-Lululemon a podio ed una ex, giusto per capire come mai quelle là vincono tutte le cronosquadre).

Proprio la Brennauer s'è portata a casa la seconda tappa (ma applausi a Carmen Small e Willeke Knol, per tutto il giorno in fuga, riprese all'ultimo), precedendo la Campionessa belga Jolien D'Hoore, cresciuta molto nel 2014. Dietro a Vos ed Armitstead una splendida Barbara Guarischi, a proposito di gente che vestirà la casacca azzurra.

Nella terza tappa, l'ultima disputata da Marianne Vos (che s'è congedata dalla corsa a tappe del suo Paese con una vittoria), Valentina Scandolara ha fatto vedere che a Ponferrada vorrà esserci: fuga e veronese dell'Orica che viene ripresa solo nel finale. Verrà premiata come atleta più combattiva di giornata. Alle spalle della Vos ancora D'Hoore ed Armitstead, con la Guarischi che ricava un bel sesto posto.

Nella quarta tappa si decide la corsa: vanno in fuga in dodici, tra queste Evelyn Stevens, tra le meglio piazzate nella generale. La Van Dijk non c'è e capisce che deve abbandonare i sogni di bissare il successo dello scorso anno. A Gennep arriva la fuga, vince la belga Kelly Druyts su Malgorzata Jasinska e Romy Kasper; la Stevens prende la maglia davanti a Lisa Brennauer ed Ellen Van Dijk. Sempre a proposito di azzurre, c'è Simona Frapporti nella quinta tappa: va in fuga con Audrey Cordon, Ilona Hoeksma e Annelies Dom, poi le stacca.

Il gruppo piomba sulla bresciana dell'Astana-BePink a poco più di un chilometro dal termine. La vittoria va a Jolien D'Hoore, che regola Olds e Brennauer. Guarischi ancora nelle prime dieci (stavolta è 7a), Longo Borghini decima. L'ultima tappa rischiava di vedere un replay del 2013, quando Tatiana Guderzo sul traguardo di Berg en Terblijt batté con un colpo di reni - e per questione di millimetri - Annemiek Van Vleuten. Tappa ricca di côtes, il Cauberg lancia Karol-Ann Canuel, Elisa Longo Borghini e Katarzyna Niewiadoma, ma un gruppetto di contrattaccanti composto, tra le altre, da Christine Majerus, Roxane Knetemann, Chantal Blaak, Melissa Hoskins e Shellley Olds, si riporterà su di loro.

È prima la Knetemann a provare l'assolo, presto raggiunta ed imitata da Tatiana Guderzo. La vicentina della Alé-Cipollini-Galassia va via ai -4, prende qualche secondo al gruppetto ma viene raggiunta da Emma Johansson. La svedese dell'Orica vince la frazione finale davanti ad una Tatiana in forma mondiale, mentre al terzo posto troviamo c'è la giovane polacca della Rabo Liv, Katarzyna Niewiadoma (classe '94).

Elisa Longo Borghini è settima a 3", nella classifica finale sarà sesta, proprio davanti alla Guderzo. La Stevens vince sulla compagna Lisa Brennauer e con Ellen Van Dijk a completare il podio. Tra Francia e Olanda, messaggi chiari al CT Dino Salvoldi per Ponferrada. Chi è in forma, chi ha fame, lo si è visto.

Francesco Sulas

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