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Giro del FVG 2014: Marchiol, fuga e cronosquadre - Simone Antonini leader dopo le prime due semitappe

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Simone Antonini tra Janis Dakteris e David Wöhrer © Ufficio stampa della corsaScongiurato il pericolo d'annullamento e traslato al mese di settembre anziché nella sua abituale collocazione di inizio maggio, il Giro del Friuli-Venezia Giulia (giunto alla sua edizione numero 51) ha preso finalmente il via quest'oggi con due semitappe sviluppatesi entrambe nel pordenonese, in particolar modo nei dintorni di Azzano X. Una gara che vede la partecipazione di alcuni tra i migliori talenti del ciclismo giovanile nazionale ed internazionale, con la presenza di alcune formazioni Continental che contribuiranno a rendere ancora più avvincente la contesa su un tracciato che, soprattutto nelle prossime giornate, promette grande spettacolo.

Proprio le formazioni Continental sono state le principali protagoniste di questa prima giornata, scattata in mattinata con una cronometro a squadre di 20,2 chilometri su un tracciato privo di difficoltà altimetriche con partenza ed arrivo ad Azzano X. Già nelle prime battute di gara, nonostante l'insidia rappresentata dalla pioggia, si sono visti tempi notevoli da parte delle prime formazioni al via, tanto che la formazione russa Itera-Katusha (prima squadra a scattare alle ore 10) con un 23'15" ha subito fatto capire di poter ambire concretamente al successo. Speranza però che è svanita una decina di minuti più tardi quando sul traguardo è piombata la Marchiol col terzetto formato da Andrea Vaccher, Alberto Cecchin e Simone Antonini (mentre Enrico Franzoi e Paolo Lunardon, esaurito il proprio compito, si erano defilati in precedenza) che ha fatto segnare il miglior tempo con 23'14", appena 1" meglio rispetto ai russi con una media di poco superiore ai 52 chilometri orari.

Prestazione ragguardevole che difatti più nessuna formazione è riuscita a migliorare sul traguardo, cosicché tutte le altre si sono dovute accontentare dei piazzamenti di rincalzo: detto della piazza d'onore dell'Itera-Katusha, al terzo posto ha chiuso la MG Kvis Trevigiani di Matteo Busato (vincitore della corsa nel 2011) staccata di 10". A seguire la danese Trefor Blue Water (che schierava nelle sue file il forte passista Rasmus Quaade, uno dei migliori cronoman a livello mondiale) che ha accusato 32", la Lokosphinxteam di Shalunov con lo stesso tempo, il Team Pala-Fenice di Pacchiardo e Luca Sterbini a 35", quindi Tirol Team e Adria Mobil (entrambe a 38"), la nazionale argentina a 47" e il Cycling Team Friuli a 49" che hanno completato la top-ten. Distacchi più marcati invece per le formazioni di altri favoriti per il successo, con la Zalf che di secondi ne ha accusati 55", la Colpack giunta a 1'12", la Vega-Hotsand a 1'36" e il Team Idea a 1'47".

In virtù di tali risultati la prima maglia di leader è stata indossata da Alberto Cecchin, con il corridore veneto che avrebbe avuto ottime chanche per poter dire la sua anche nella seconda semitappa di giornata, quella che dopo 110 chilometri avrebbe ricondotto il gruppo ad Azzano X dopo la partenza che invece è avvenuta, in questa circostanza, a Pasiano di Pordenone. Tutti si sarebbero aspettati una conclusione con uno sprint a ranghi compatti ma come è capitato recentemente anche al Tour de l'Avenir il gruppo non ha fatto i conti con dei fuggitivi particolarmente determinati nel portare a compimento la propria fatica, sottovalutando così l'azione venuta a svilupparsi dopo 20 chilometri scarsi di gara: dal gruppo infatti sono scattati il lettone Janis Dakteris (portacolori della Continental lussemburghese Differdange), l'austriaco David Wöhrer del Tirol Cycling Team e Simone Antonini, atleta della Marchiol vincitrice al mattino che ha quindi sfruttato l'occasione per sgravare il proprio team da compiti di ricucitura.

L'azione del terzetto, composto da ottimi passisti (non a caso Antonini lo scorso anno partecipò al mondiale a cronometro tra gli Under 23), ha subito guadagnato un margine molto interessante raggiungendo una punta massima di 8 minuti che ha prevedibilmente costretto il gruppo a reagire per cercare di avere ancora concrete speranze di disputare uno sprint a ranghi compatti. L'andatura dei tre al comando, che nel frattempo si erano spartiti i traguardi intermedi (un traguardo volante a testa per Antonini e Wöhrer, con quest'ultimo che a fine tappa ha vestito la maglia di leader della speciale classifica, mentre Dakteris è transitato per primo all'unico GPM di terza categoria), però non ha perso vigore e pertanto sono stati proprio loro a giungere sul traguardo per giocarsi il successo: qui è stato proprio lo spunto del 23enne Dakteris ad essere il più efficace, consentendo al lettone (già vincitore di alcune frazioni nei Caraibi tra Guadalupa e Repubblica Dominicana) di ottenere il più importante successo della carriera fin qui maturata. Seconda posizione per Simone Antonini e terza per Wöhrer, che non si sono risparmiati affatto nel corso di tutta la giornata.

Per attendere un primo drappello di corridori riuscito a sganciarsi di una decina di secondi dal gruppo sono occorsi 3'08" e la volata per la quarta posizione ha premiato Davide Ballerini del Team Idea, che ha preceduto l'ucraino della Pala-Fenice Marlen Zmorka e il danese Rasmus Quaade. L'argentino Lezica, l'austriaco Fankhauser, il croato Maltar e l'argentino della MG Kvis Curuchet hanno poi occupato le posizioni restanti della top-10 mentre il resto del gruppo ha tagliato il traguardo con un ritardo di 3'23", regolato dallo svizzero Page. In virtù di ciò la classifica è stata nuovamente rivoluzionata senza però che la maglia bianca di leader cambiasse squadra d'appartenenza: ad avvicendare Alberto Cecchin è stato infatti Simone Antonini, che ora guida con un vantaggio di 38" su Wöhrer e di 1'51" su Dakteris, con Andrea Vaccher, primo degli uomini di classifica nonché compagno di squadra di Antonini attestato in quinta posizione a 3'23".

Domani nella seconda frazione di 170 chilometri che porterà il gruppo da Valvasone a Forni di Sopra, il finale in costante ascesa potrebbe provocare qualche altro significativo movimento nella generale ma occorrerà non sottovalutare altre azioni da lontano, onde evitare un epilogo come quello consumatosi nel pomeriggio di oggi.

Vivian Ghianni

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