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Vuelta a España 2014: MoviStart&Go, partenza lampo - Castroviejo rojo, Quintana già viaggia | Cicloweb

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Vuelta a España 2014: MoviStart&Go, partenza lampo - Castroviejo rojo, Quintana già viaggia

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La Movistar vince la cronosquadre d'apertura della Vuelta © BettiniphotoL'aveva pregustata, la sentiva già sulla pelle, quella maglia roja, Damiano Caruso. Lui, siciliano di Ragusa, poteva imitare un corregionale sicuramente più celebre, Vincenzo Nibali, che una Vuelta l'ha vinta ed un'altra l'ha sfiorata, appena dodici mesi fa. La sua Cannondale aveva fatto segnare e sognare, con quel 14'19" che le permetteva di precedere, seppur per questione di centesimi, l'Orica-GreenEDGe. Insomma, gente che con le cronometro ci campa e ci vince.

La sveglia di Caruso e di tutto il team di Amadio si chiama Movistar, formazione imbottita di buonissimi passisti (Malori, la maglia roja Castroviejo, per fare due nomi) e con ambizioni elevatissime, nonché realistiche: la Vuelta, Unzué, la vuol vincere con Nairo Quintana, e come spalla del colombiano c'è anche Alejandro Valverde, che sa come vincere la gara a tappe iberica. E così a Damiano Caruso non resta che l'amarezza di una maglia roja sfumata per 6".

Maglia che si va a prendere Jonathan Castroviejo, primo Movistar a transitare sotto il traguardo di Jerez de la Frontera. Una cronosquadre breve - appena 12.6 km - fa da antipasto alla 69a Vuelta a España: il percorso non si ispira per nulla al tracciato automobilistico del luogo: non tecnico, ma con una ventina di rotonde che impediscono un'azione continua da parte dei treni.

Alle 19 la MTN Qhubeka, squadra sudafricana che punta molto sul talentino Louis Meintjes, dà il via alla Vuelta ed alla sua esperienza nelle grandi corse a tappe. Non chiude male, visto che pagherà 28" alla Movistar, dodicesima. Chi fa sul serio è la Giant-Shimano, che piazza subito un 14'29". Buon tempo, ma quando parte l'accoppiata Orica-Cannondale (che nonostante le fusioni del 2015 per i verdi di Amadio, non è una nuova formazione), l'asticella si alza di dieci secondi: 14'19" per gli australiani, ma la Cannondale viaggia.

Si presenta sul traguardo bella compatta, sprinta e va a far segnare un 14'19" per nulla rassicurante per gli aussie: i centesimi sono a favore degli uomini di Amadio, Damiano Caruso è il primo a transitare sotto al traguardo. Virtualmente è maglia roja. La BMC di Samuel Sánchez e Cadel Evans poco dopo naufraga con un 14'34" che le permetterà di chiudere al nono posto, mentre i Lampre-Merida hanno chiuso da poco con un tempo più alto: 14'38" per loro, saranno decimi.

Dopo la BMC arriva la Trek, la cui prestazione è di ben altro tenore rispetto a quella dei rossoneri: 14'22", momentaneamente terzi a soli 3" dalla vetta. Per una squadra che nell'ultima rifinitura mattutina, durante la prova del percorso, si era stesa quasi per intero, non è poi così male. Bene i Belkin con un 14'32" che regalerà loro l'ottavo posto finale, male la Garmin-Sharp, 14'54" e diciottesimo posto.

L'Astana che crede molto in Fabio Aru stacca un 14'43", a 23" dai Cannondale, chiamati ora alla prova di Katusha, Sky ed Omega Pharma-Quick Step. I russi vanno male e pagano 31", i britannici non troppo meglio: il loro 14'40" li lascia a 21" dai primi. L'OPQS, squadra Campione del Mondo di specialità, è attesissima e si teme possa frantumare i sogni dei ragazzi guidati da Roberto Amadio.

E invece tutto non va come ci si aspetterebbe e chiudono ai piedi del podio con un 14'24" che evidentemente non basta. manca solo la Tinkoff-Saxo di Alberto Contador, una vera incognita in questa Vuelta, e la Movistar di Quintana e Valverde. I ragazzi di Riis sembrano voler spaccare il mondo e però quel 14'32" li lascia lontani dalla Cannondale di 13". Chiuderanno al settimo posto.

La Movistar è all'orizzonte: arrivano sul rettilineo finale - con rotonda, claro - e si vede che viaggiano bene. Il loro 14'13" chiude la serata, i giochi e la prima tappa. Damiano Caruso si sfila virtualmente una maglia roja che sarebbe stata meritatissima, la Cannondale dice addio ad una vittoria in cui non troppi avrebbero scommesso. Sulla Movistar, invece, c'è da scommettere eccome: Castroviejo è un ottimo passista, non c'è dubbio, la maglia di leader è meritata, ma colpisce come Quintana abbia subito voluto mettere le cose in chiaro, nella lotta per la classifica finale.

Il colombiano, per evitare scherzetti, s'è messo davanti insieme a Valverde. Ora toccherà agli altri inseguire, se ne avranno le forze. Damiano Caruso è a 6", Julián Arredondo, già in grande spolvero al Giro e pronto a dar battaglia in salita, a 9", Rigoberto Urán a 11". Warren Barguil, che da buon galletto voleva testarsi al Tour, dopo aver vinto due tappe nella Vuelta 2013, è a 19", stesso distacco di Alberto Contador e della coppia Belkin firmata Robert Gesink e Wilco Kelderman.

Samuel Sánchez e Cadel Evans hanno già 21" da recuperare, Przemyslaw Niemiec 25", Chris Froome, uno dei favoritissimi, almeno sulla carta, ha 27" sul groppone (e come lui, il compagno di squadra Mikel Nieve). Fabio Aru è a 30", idem Jurgen Van den Broeck, Carlos Betancur, che deve ritrovare lo smalto migliore, paga 31", mentre Joaquim Rodríguez, non certo un turista, accusa già un ritardo di 38" (con lui Dani Moreno mentre Giampaolo Caruso s'è staccato e chiude a oltre 2').

Il trio Garmin-Sharp formato da Daniel Martin, Andrew Talansky e Ryder Hesjedal è a 41", Damiano Cunego accusa 1'21" (unico, insieme al velocista Roberto Ferrari, a non tenere il ritmo dei Lampre), Laurens Ten Dam, della Belkin, è a 1'26" e pure il gioiellino di Francia Thibaut Pinot, terzo nella Grande Boucle, è a 1'34", alle prese con l'influenza.

Archiviata la cronosquadre, domani toccherà alla seconda tappa, da Algeciras a San Fernando: 174.4 km da percorrere, una sola scalata - l'Alto del Cabrito dopo 10.2 km - ed un finale che, salvo imprevisti, sarà favorevole ai velocisti. Nacer Bouhanni cerca le ultime vittorie in maglia FDJ.fr prima di passare alla Cofidis, Peter Sagan vuole rifarsi della delusione odierna e provare a conquistare una frazione già adesso, dopo un Tour de France chiudo a bocca asciutta. Attenzione a John Degenkolb, nel 2012 vinse 5 tappe allo sprint, ma anche Michael Matthews è in forma. Per i nostri Andrea Guardini e Roberto Ferrari potrebbero regalare qualcosa di importante. Tante emozioni, e le cose migliori di questa Vuelta devono ancora arrivare.

Francesco Sulas

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