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Il punto sulle Juniores: Non solo Alzini, che bei segnali dalla pista! - Per Martina ed il quartetto argenti ai Mondiali coreani

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Martina Alzini a caccia della medaglia d'argento nell'Omnium iridato © fittingstar.co.kr

Giunti alla seconda metà del mese di agosto torna il momento per tirare nuovamente le somme su quanto accaduto nell'ultimo mese e mezzo tra le ragazze juniores, prima che venga inaugurato l'ultimo mese di competizioni che avrà il suo momento clou naturalmente con il mondiale spagnolo di Ponferrada (appuntamento per lunedì 22 settembre con la prova a cronometro e per venerdì 26 per quanto riguarda quella in linea).

Dopo aver aperto come meglio non si sarebbe potuto il mese di luglio grazie allo splendido successo di Sofia Bertizzolo ai campionati Europei in Svizzera (di cui diamo un rimando più avanti), la vera protagonista di queste ultime settimane (anche per un calendario che per quel che riguarda la strada subisce il comprensibile rallentamento in occasione del Ferragosto) è stata indubbiamente la pista. Già ai campionati europei di Anadia si erano cominciate ad avere alcune importanti conferme riguardo alcune discipline, come testimoniato dalla riconferma del titolo continentale dello Scratch (passato dalle spalle di Claudia Cretti a quelle di Elena Bissolati). È stato però in occasione dei recenti mondiali su pista di categoria di Gwang Myeong, a poca distanza da Seul in Corea del Sud, che si è senz'altro potuto affermare come il lavoro svolto abbia sicuramente pagato, tanto che le uniche due medaglie conquistate dalla spedizione azzurra sono giunte proprio dal settore femminile.

Prendiamo ad esempio l'Inseguimento a Squadre, specialità curata con particolare attenzione dai tecnici nelle ultime stagioni: affrontare il ricambio generazionale praticamente ogni anno, con l'inserimento in quartetto di nuovi elementi che vanno a sostituire coloro che salgono di categoria costituisce già un elemento fondamentale e delicato, che può non portare subito ai risultati sperati. Una volta trovata l'ideale affinità d'intenti tra tutte le componenti però le risultanze non possono che giovarne. Occorre partire da questi presupposti per spiegare come si possa passare in poche settimane da un quinto posto europeo in cui si veniva dal titolo dello scorso anno e che quindi non poteva essere considerato soddisfacente ad un bellissimo argento mondiale, in cui a battere le nostre atlete è stata soltanto la favoritissima Australia. Certo, anche qui occorre spendere qualche parola in più, sottolineando come la nazionale britannica, altro quartetto che allo stato attuale delle cose si mostra superiore al nostro, non fosse presente alla rassegna iridata (del resto il ricambio generazionale anglosassone guarda molto più avanti, soprattutto alle Olimpiadi) e che anche la nuova formula adottata in questi mondiali, con la disputa di semifinali prima delle finali invece che con il tradizionale accesso dato dai migliori primi quattro tempi di qualifica ha senz'altro consentito alle nostre ragazza di gestire molto meglio le forze (prova ne è stato il più che buon 4'42" con cui ci si è guadagnati la finale per l'oro sconfiggendo l'ostica Nuova Zelanda) ma va pur detto che la Russia che appena poche settimane prima si era guadagnata il bronzo europeo si è resa protagonista di una prova ben più deludente.

Un argento che fa ben sperare così come quello conquistato nell'Omnium da Martina Alzini ma al di là dell'epilogo beffardo e rocambolesco consumatosi proprio nella Corsa a punti conclusiva che poteva rendere la medaglia di un metallo ancor più prezioso, il risultato ottenuto in questa prova ha ribadito l'importanza della programmazione: non a caso infatti l'atleta milanese (di cui parliamo a parte) ha ottenuto i risultati migliori proprio in quelle prove veloci che sono state spesso il nostro tallone d'Achille e che invece possono rivelarsi una chiave di volta importante per un'atleta in grado di cavarsela egregiamente anche nelle prove di Endurance. Il coinvolgimento in programmi a più lungo termine già da una certa età (senza comunque perdere di vita lo scopo che ogni categoria ha nella formazione dell'atleta) può portare ad una formazione più completa e può essere basilare proprio nelle discipline veloci dove più lungo è il percorso di preparazione da dover affrontare e, soprattutto, la concorrenza è spietata proprio per l'alta specializzazione. Va da sè che aver ritrovato sia agli Europei che ai Mondiali anche atlete in grado di misurarsi nelle prove veloci con risultati assolutamente non disprezzabili, impone la continuazione di tale tragitto con nuove atlete per le prossime stagioni, in modo che si possa essere nuovamente presenti in determinate discipline, oltre che riavere la concreta speranza di poter schierare atlete in discipline veloci anche in prove di Coppa del Mondo o mondiali Élite in futuro.

Tornando alla strada, prima di lasciare spazio ai singoli commenti, vanno purtroppo rimarcate le difficoltà che continuano ad attanagliare il calendario, con altre due corse (quella prevista a Biancade di Roncade in Veneto per il 31 luglio e quella che si sarebbe dovuta svolgere a Lacchiarella, in Lombardia, il 7 settembre) costrette ad annullare l'impegno. Ci si può in parte consolare con l'inserimento di altre due gare, previste a Racconigi, in Piemonte, per il 21 settembre e a Monza, in Lombardia, il 28 settembre (quest'ultima chiuderà la stagione), che almeno eviteranno che per molte la stagione si chiudesse anticipatamente ancor prima dell'appuntamento iridato. La speranza, naturalmente, è che per le prossime stagioni le cose possano tornare a migliorare sotto quest'aspetto, anche se è ormai noto come il tutto sia sempre più difficile.

Detto questo, eccoci finalmente con il consueto spazio riservato ad alcune delle ragazze maggiormente in evidenza nell'ultimo periodo:

Sara Wackermann

Sara Wackermann (Team Valcar-PBM) - La milanese è stata sicuramente una delle atlete più in forma dell'ultimo mese, in cui, dopo aver preso parte all'europeo di Nyon, l'abbiamo vista sempre presente nelle zone buone: già ottima terza a Vaiano nella gara corsa assieme alle Elite, ha sfiorato poi il podio a Sarnonico dove ha ottenuto il quarto posto. É stato però il Giro della provincia di Pordenone ai primi di agosto a vederla grande protagonista, riuscendo ad entrare nella fuga decisiva per poi battere tutte nella volata conclusiva. Da qui a metà settembre per lei il grande obiettivo è uno solo: riuscire a strappare la convocazione azzurra anche per Ponferrada, dove la sua duttilità può tornare indubbiamente utile. Bene anche Claudia Cretti, concentrata maggiormente sulla pista dove consegue un bronzo europeo (Scratch) e un argento mondiale (Inseguimento a squadre).

 

 

Martina Alzini

Martina Alzini (Cicli Mata-Gauss) - Prima o poi ci aspettavamo l'ingresso in rubrica della bionda atleta di Parabiago, al primo anno nella categoria e di cui si parla assai già da qualche stagione. Su strada ancora nessun successo per lei ma comunque due podi (a San Bassano e Bolzano) è riuscita a conquistarli. Su pista però nell'ultimo mese ha dato il meglio di sè: ad Anadia si cimenta nel quartetto e poi è sesta nell'Omnium, pur essendo in lotta per il podio fino alla fine; in Corea del Sud però è tra le protagoniste assolute: una caduta nell'inseguimento a squadre non la ferma e così contribuisce alla conquista dell'argento ma nell'Omnium è autrice di una gara impeccabile. In testa fino alla fine della Corsa a punti (dopo aver vinto 500 metri e Giro Lanciato) il suo sogno iridato viene spezzato dalla cervellotica decisione della giuria che le toglie i punti dell'ultimo sprint e permette così all'australiana Stewart di appaiarla. Grosso rammarico ma il futuro è dalla sua, ci riproverà e noi l'attendiamo con fiducia!

 

 

Sofia Bertizzolo

Sofia Bertizzolo (Breganze-Millenium) - Ormai la talentuosa atleta di Borso del Grappa comincia a non fare più notizia ed una prima annata da juniores condotta a questi livelli era roba degna dei sogni più belli. Ad inizio luglio sostituisce il tricolore con la maglia blu stellata di campionessa europea con una condotta di gara impeccabile ma poi coglie anche la terza vittoria stagionale a Vaiano, dove è autrice di una gran volata che le vale anche il quarto posto assoluto tra le Élite. A Valvasone è quinta vincendo la volata del gruppo prima di prendersi un po' di meritato riposo in attesa di prepararsi al gran finale verso Ponferrada.

 

 

 

 

Elena Bissolati

Elena Bissolati (Re Artù Factory Team) - Dovessimo limitarci solo alla splendida vittoria ottenuta nello Scratch agli Europei, al termine di una volata fantastica, non diremmo tutto su questa giovane cremasca di belle speranze. Si perchè allo stato attuale molto del rilancio nel settore delle discipline veloci passa anche da lei: sempre agli Europei è autrice di un ottimo torneo della velocità, dove si arrende solo ad un'atleta ostica come la Degrendele, sfiora il bronzo tanto nella velocità a squadre quanto che ne keirin. Ai mondiali coreani paga qualcosa in termini di esperienza ma il suo ottimo torneo del keirin la porta nuovamente ad andare vicinissima al podio, chiudendo nuovamente quarta. Se su di lei si continuerà a lavorare in maniera ottimale, si può sperare in qualcosa di ulteriormente importante, a testimonianza che a volte la strada non è tutto. Discorso che vale anche per Miriam Vece del Team Valcar, che ha contribuito al quarto posto europeo nella Velocità a squadre e che ai mondiali si è difesa anche lei abbastanza bene nel Kerin, chiuso al settimo posto vincendo la finalina.

 

 

Daniela Magnetto Allietta

Daniela Magnetto Allietta (Piemonte in Rosa-Gs Fiorin) - Dopo un incoraggiante avvio la brutta caduta di Buttrio in cui si era fratturata radio e ulna l'aveva costretta ad uno stop forzato che poteva sicuramente condizionarla nel prosieguo della stagione. La sua grinta e voglia di riscatto però hanno prevalso e così, dopo il titolo italiano di cronometro a squadre, è tornata a dedicarsi con profitto anche alla pista, vedendo i suoi sforzi ampiamente ripagati dall'argento mondiale nel quartetto assieme a Martina Alzini, Maria Vittoria Sperotto e Claudia Cretti. Anche su strada però torna a pedalare molto bene, tanto da sfiorare il successo a Sarnonico a fine luglio. Può disputare un bel finale di stagione che potrebbe portarla ad essere presa in considerazione anche in chiave Ponferrada.

 

 

 

Katia Ragusa

Katia Ragusa (Estado de México-Eurotarget-Still Bike) - Tanto tuonò che piovve e così la vicentina finalmente è riuscita a lasciare il segno anche in una gara in linea dopo aver vinto solamente a cronometro (tricolore compreso): la sua quinta affermazione arriva a Sarnonico il 27 luglio nel Trofeo Banca Fideuram in cui piazza l'attacco al momento giusto e giunge sola a braccia alzate. Vittoria di perseveranza per lei reduce anche da un eccellente europeo, chiuso al quinto posto da preziosissima spalla di Sofia Bertizzolo. Tra le ragazze del team di Fidanza molto bene nell'ultimo periodo anche Beatrice Rossato, seconda a Valvasone e nelle dieci anche a Vaiano e Sarnonico e Francesca Balducci, che aggiunge il bel podio nella corsa trentina alle altre due top-10 colte a Malo e Vaiano (nona in entrambi i casi).

Vivian Ghianni

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