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Dilettanti 2014: Anche a Poggiana è Robert Powerful - L'australiano conquista l'internazionale con un'azione spettacolare | Cicloweb

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Dilettanti 2014: Anche a Poggiana è Robert Powerful - L'australiano conquista l'internazionale con un'azione spettacolare

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L'arrivo trionfante di Robert Power a Poggiana © ScanferlaWeek end dilettantistico un po' scarno di appuntamenti (appena tre le gare in programma), venendo certamente incontro alla voglia di mare e scampagnata di tanti ma con una gara che è sicuramente valsa la presenza a bordo strada di coloro che hanno scelto la marca trevigiana per godersi un bel pomeriggio ciclistico: il 39esimo Gran Premio Sportivi di Poggiana, andato in scena fra le colline attorno alla frazione di Riese Pio X infatti, si presentava come sempre quale gara in grado di chiamare all'azione alcuni tra i più interessanti talenti nostrani e non solo, essendo gara internazionale.

Non avevamo ancora finito di applaudirlo Robert Power per la bella e risolutiva stoccata con cui giovedì scorso si era portato a casa il Trofeo Sportivi di Briga, lasciando tutti sul posto nel comune novarese grazie alle pendenze del Muro di San Colombano in grado di esaltare a dovere le sue qualità di grimpeur, che il giovane australiano ha voluto farla ancora più grossa, regalandosi e regalando spettacolo con un'azione da lontano (quasi 50 i chilometri d'avanscoperta solitaria dirà il conteggio sul traguardo) da vero mattatore.

Siamo di fronte ad una nuova stella di un Paese che cerca degni eredi di Cadel Evans nelle gare a tappe e che sulle strade venete fra Trofeo Piva e Palio del Recioto ha sempre saputo mettere in mostra qualche bel gioiellino? La speranza imporrebbe risposta affermativa ma non volendo guardare troppo avanti possiamo certamente limitarci ad un presente che ci dice come questo classe 1995 sia un atleta da non perdere d'occhio in questo finale di stagione, dove altri importantissimi appuntamenti (in primis Capodarco) sono già alle porte.

Nel mentre Robert continua a divertirsi sulle strade nostrane, imponendo la propria legge quando le pendenze della strada lo consentono e pazienza se la sempre agguerritissima Zalf, come sempre la più attesa per il dispiegamento di forze in grado di proporre, sia stata costretta nuovamente ad accontentarsi delle posizioni di rincalzo. Del resto in simili situazioni altro non si può fare se non applaudire e riconoscere i meriti degli avversari, avendo comunque il conforto del continuare ad essere lì nelle posizioni buone, che potrebbe quindi sfociare in qualche bellissima soddisfazione nelle prossime settimane.

178 i chilometri da percorrere e subito prime schermaglie in gruppo con lo sloveno Safaric della Radenska, Gozio del Gavardo e Filisetti della Marchiol a movimentare la scena con un tentativo durato fino alle prime rampe del Mostacin (vantaggio massimo di circa 2'30" per loro) a cui si è unito per qualche chilometro un drappello di altri sette atleti (Merelli, Ramondo, Rumsas, Fontana, Terzo, Pizza e Cortinovis) rimasto a lungo a metà strada tra i due gruppi. Poco dopo però, con ottanta chilometri percorsi e l'inizio dell'impegnativo circuito con l'ascesa a Bocca di Serra da ripetere per quattro volte, è stata subito la Zalf a prendere in mano la situazione, sganciando immediatamente Giacomo Berlato.

L'azione del vicentino ha prodotto subito una buona selezione nel gruppo, tanto che in testa si sono ritrovati in una ventina, tagliando di fatto fuori dai giochi tutti gli altri: situazione ideale proprio per la Zalf padrona di casa che oltre a Berlato poteva vantare ben altri quattro elementi (Toniatti, Moscon, Tonelli e Andreetta) ma ben rappresentate erano anche la selezione kazaka (con Maidos e Kozhatayev, oltre a Panassenko), quella australiana con Power e Haig, la Colpack con Manuel Senni e Zaccanti, il Gavardo con Nardelli, la MG Kvis con Chirico (rientrato in un secondo momento), il Delio Gallina con Bianchini, oltre a Ceolan della General Store e all'austriaco Grossschartner del Team Gourmetfein). Prevedibilmente sfruttando le pendenze della strada il drappello con tutti i favoriti presenti ha ben presto guadagnato terreno e quando il ritardo del resto del gruppo superava ormai i due minuti e mezzo è divenuto chiaro come la gara fosse ormai chiusa.

La situazione nel circuito attorno a Monfumo si è però mantenuta assolutamente in fieri, con alcuni tentativi di allungo che hanno prodotto un nuovo frazionamento ed hanno lanciato al comando quattro battistrada: in testa si sono ritrovati il kazako Maidos e l'australiano Power, tra i più attivi ogni volta che la strada saliva, seguiti a loro volta da Grossschartner e Simone Andreetta per un quartetto che ha trovato un ottimo accordo, tanto da guadagnare fino a un minuto e mezzo sui primi inseguitori. Fase di gara molto delicata questa, col vantaggio dei quattro salito ulteriormente e con il circuito di Bocca di Serra ormai in esaurimento e l'ultimo passaggio al Mostacin a cercare di provocare l'ultima decisiva scremata.

Quando il quartetto sembrava però procedere ancora compatto ecco che l'australiano Robert Power si è lanciato in discesa con un allungo perentorio, che gli ha permesso di prendere in testa anche il gran premio della montagna di Via Gorghesana ad Asolo, ultima asperità di giornata: al traguardo mancavano ancora oltre quaranta chilometri e il giovane oceanico ha proseguito come se il traguardo fosse dietro l'angolo, mostrando quindi anche notevoli doti sul passo. Già ad Asolo il suo vantaggio nei confronti degli ex compagni d'avventura superava i due minuti e al primo passaggio sul traguardo appariva molto difficile riuscire a chiudere su di lui. Sensazione quantomai azzeccata visto che il vantaggio di Power si è mantenuto pressoché costante, cosicché l'azione dell'australiano si è trasformata in una vera e propria dimostrazione di forza (del resto quando si dice nomen omen...) da salutare con applausi più che convinti ad ogni pedalata.

Il vantaggio era praticamente incolmabile e così Power ha potuto godersi in tutta tranquillità l'ultimo chilometro, che ha sancito la sua seconda vittoria in appena quattro giorni con l'eloquente gesto del mostrare i muscoli sul traguardo, a sancire un'affermazione netta e assolutamente meritata. Dietro di lui non è rimasto altro da fare se non lottare per le altre posizioni del podio e sono occorsi 1'25" per vedere sfrecciare sul traguardo il gruppetto inseguitore, con un Andrea Toniatti ancora brillante ma che ha potuto solamente conquistare la piazza d'onore.

Ancora molto bene anche Luca Chirico (che dal 2015 vestirà la casacca della Bardiani), giunto terzo in un periodo che lo vede in buona forma, come dimostrato anche dal secondo posto colto nel Circuito de Getxo tra i professionisti. Quarto posto per un generoso Simone Andreetta davanti a Gianni Moscon (anche per lui ennesima prova convincente) che hanno preceduto il kazako Tilegen Maidos, senza dubbio un altro dei grandi protagonisti della giornata. Australia presente anche al settimo posto con il classe 1993 Jack Haig (altro atleta da seguire in prospettiva gare a tappe), che assieme allo sloveno Luka Pibernik (prossimo professionista in Lampre), Giulio Ciccone e Paolo Bianchini ha chiuso la top ten di ottima qualità di questa edizione 2014.

Due affermazioni in pochi giorni per Power ma anche per Stefano Perego che, dopo aver ritrovato a Osio Sotto quel successo che mancava da troppo tempo, è riuscito a ripetersi immediatamente nel pomeriggio di sabato 9 nel 10° Circuito di Casalnoceto nell'alessandrino, regalando così una nuova vittoria ad una Viris Maserati che sta vivendo l'ennesima stagione positiva. Dopo vari tentativi di fuga che hanno visto nelle posizioni buone anche alcuni dei protagonisti più attesi, la gara si è decisa allo sprint in cui Perego ha prodotto uno spunto notevole che gli ha permesso di battere Daniele Cavasin, tanto più che il velocista della Zalf è una delle ruote veloci più in forma del momento, per una vittoria di ottima fattura. Podio completato da Francesco Rosa del Team Colpack, che ha acciuffato il terzo gradino mettendo la propria ruota davanti a quella di Luca Zullo della Mastromarco e del compagno di squadra Simone Bettinelli.

Ultimo appuntamento del fine settimana che invece si è consumato nella serata di ieri sulle strade dell'Umbria per il 5° Circuito delle Stelle-Memorial Matteo Radicchi di Gubbio, riuscito nuovamente ad esaltare le qualità del marchigiano Paolo Totò, una delle vere rivelazioni di quest'annata, che ha così ottenuto la vittoria numero sei del suo eccellente 2014. Il corridore del Veloclub Senigallia, vincitore della gara eugubina già nel 2012, è stato sempre nel vivo dell'azione e sul traguardo ha fatto valere il suo ottimo spunto veloce per avere ragione del polacco Marcin Mrozek della Vejus, altro atleta in bella evidenza nelle ultime settimane e atteso da uno stage tra i professionisti con la casacca dell'Androni-Venezuela di Gianni Savio. Podio completato dal toscano Mirko Ulivieri della Maltinti che si è piazzato in terza posizione.

Domani atleti di scena a Castel d'Ario, nel mantovano, per il Memorial Vincenzo Mantovani ma le attenzioni sono già tutte proiettate al pomeriggio di sabato 16 agosto quando si rinnoverà l'appuntamento con l'attesissimo Gran Premio di Capodarco, gara sempre spettacolare e dove le emozioni non mancheranno di certo.

Vivian Ghianni

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