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Tour de France 2014: Pinot secondo, raggiunto l'apice - Ma Péraud lo tampina da molto vicino

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L'attacco di Thibaut Pinot verso Hautacam © Bettiniphoto

Alla fine, nell'ultima tappa pirenaica di questa Grande Boucle, la Francia ha dato il suo segnale, forte e chiaro, con Thibaut Pinot. Il classe '90 di Mélisey in forza alla FDJ.fr ha dato uno scossone alla lotta per il podio quando al traguardo di Hautacam mancavano esattamente sei chilometri. Sorprendente, ma nemmeno troppo, il fatto che con lui siano restati solo in due: Tejay Van Garderen e Jean-Christophe Péraud. Uno scatto secco, il gruppetto, già di suo allungato, che si sfilacciava: perdevano terreno Bardet, Konig, Mollema, Ten Dam ma soprattutto Alejandro Valverde.

Il murciano già ieri verso Pla d'Adet non era parso il più lucido in salita, ma alla fine aveva pure recuperato e superato sia Bardet che Pinot sul traguardo. Oggi, conscio della sua debolezza, ha cercato l'azione nella discesa del Tourmalet. Gli è andata male (ripreso), in salita i diretti avversari per il podio di Parigi gli hanno dato il colpo di grazia. Van Garderen c'ha messo le gambe, riscattando parzialmente il passaggio a vuoto di due giorni fa, ma Pinot e Péraud sono stati fenomenali.

Il terzetto è salito di comune accordo, guadagnando pian piano sul gruppo Valverde, che naufragava a 1'45" quando mancavano 3 km ad Hautacam. Il più volenteroso era sicuramente Thibaut Pinot, e ne aveva ben donde: nella crono di sabato non sarà certo lui il favorito, dovrà difendersi. Tutto il contrario di Jean-Christophe Péraud, che poteva permettersi il lusso di tener duro in salita, sfidando anche Nibali quand'è capitato. Lui, al contrario di Pinot, nella crono di sabato potrà guadagnare.

Ecco perché Pinot sul traguardo ha seguito lo scatto di Majka, polacco vestito a pois, intenzionato a portare a casa la maglia di miglior scalatore: perché quella era per Thibaut l'occasione di guadagnare il più possibile sia nei confronti di Valverde e Bardet, che di Péraud. Il giovanotto francese darà 5" al più stagionato connazionale ed ora in classifica è alle spalle di Vincenzo Nibali, primo degli umani. Pinot non potrà però dormire sonni tranquilli, visto che nei 54 km di crono tra Bergerac e Périgueux sarà inseguito da Péraud.

Quest'ultimo gli deve recuperare solamente 13", troppo facile, a meno di inconvenienti clamorosi. E nemmeno Alejandro Valverde è troppo lontano: ha sì ceduto oggi, ma nella crono dovrà recuperare a Pinot 15". Sulla carta, quindi, potremmo avere un podio con Péraud e Valverde alle spalle di Vincenzo Nibali, non importa in quale ordine. Péraud è anche diventato l'unica alternativa possibile per l'AG2R La Mondiale, visto che Romain Bardet, quarto, non è un drago nelle prove contro il tempo.

Lo scalatorino ha da recuperare a Pinot ben 2'17", a Péraud 2'04", a Valverde 2'02". I transalpini gli hanno voluto bene, l'hanno pompato - a lui come a Pinot - per due settimane e mezzo, ma ormai il podio si allontana sempre più. È comunque per la Francia un successo, visto che non portava suoi corridori a podio da Virenque 1997 ed oggi ne ha tre nei primi cinque. Senza contare, oltre a Bardet il giovane, Pinot il determinato e Péraud, quello più costante, un certo Pierre Rolland.

Stasera è undicesimo a 10'25" dal terzo gradino del podio, ma per anni i francesi hanno visto in lui il loro uomo nuovo per i GT. Ha vinto tappe al Tour all'Alpe d'Huez, nel 2011, ed a La Toussuire, nel 2012, ma alla Grande Boucle non è mai andato oltre l'ottavo posto (nel 2012). Forse, giunto a quasi 28 anni, ha capito che la corsa più prestigiosa al Mondo non era adatta a lui ed ha provato il Giro d'Italia: sempre all'attacco, ha finito col perdere il podio nell'ultima giornata, sullo Zoncolan. È venuto alla Grande Boucle, la condizione non era quella del Giro, ma s'è pur sempre fatto vedere.

Ora è lì, vicino ai primi dieci: avesse saputo prima del Giro che Contador e Froome non avrebbero portato a termine la prova, forse una programmazione diversa l'avrebbe pensata. Sicuramente sono treni che non ripassano, si starà mangiando le mani, ma ha fatto vedere di poter essere competitivo - non vincente, ma piazzato - in due GT ravvicinati.

Domani, salvo imprevisti, sarà una giornata di calma, e sabato Pinot dovrà difendere i secondi guadagnati con tanta fatica e sudore nelle tappe di montagna. Ricacciare indietro Péraud e pure Valverde non sarà facile, ma a questo punto provarci è d'obbligo.

Francesco Sulas

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