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Tour de France 2014: Lotta per il podio, c'è grande equilibrio - Porte e Valverde risalgono posizioni, Kwiatkowski delude | Cicloweb

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Tour de France 2014: Lotta per il podio, c'è grande equilibrio - Porte e Valverde risalgono posizioni, Kwiatkowski delude

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Rui Costa insegue nel finale di tappa © BettiniphotoE poi c'è il Tour degli altri. Quelli che non sono Contador e Nibali, e che sgomiteranno da qui alla fine per un posto al sole (lèggasi: sul podio) ben sapendo di non poter ragionevolmente ambire al successo finale. Il capofila della categoria degli outsider, al momento, è Alejandro Valverde, a cui manca un tantino così per rendere al livello di Vincenzo&Alberto, ma che sembra poter avere un quid in più rispetto ad avversari che spesso si stanno dimostrando svagati (ne cadono a mazzi), o che tendono a una preoccupante puntualità nel deludere le attese che ciclicamente si coagulano intorno a loro.

Possiamo partire ad esempio dal più deludente della giornata, quel Michal Kwiatkowski che era quarto in classifica e quarto è rimasto, ma che si è staccato da 25 corridori a 20 km dalla fine, non reggendo il ritmo imposto al gruppo dalla Tinkoff di Contador. Alla fine il suo ritardo non è certo risicato, si parla di 1'39" lasciato ad Alberto (e 1'36" a Nibali), e oggi teoricamente si affrontavano salite sulle quali il polacco dovrebbe rendere benino (di sicuro più che sulle interminabili scalate alpine o pirenaiche). Che facciamo, quindi, lo depenniamo dall'elenco? Anche se, come detto, è ancora vicino al podio, pare il primo candidato a rotolare lontano in classifica; per ora Porte lo ha superato, e Valverde lo tampina a un solo secondo di distanza.

Anche Pierre Rolland oggi non si è espresso secondo i canoni che gli sarebbero consoni: staccatosi lungo la seconda (e penultima) salita del finale, a circa 12 km dal traguardo (insieme a Fuglsang, anche lui deludente), ha poi in qualche modo limitato i danni (arrivando a 1'20" da Contador, in compagnia di Van den Broeck - altro trombato di giornata, ma su di lui devono aver pesato le cadute degli ultimi giorni); sono altre le tappe in cui il francese della Europcar dovrà tentare qualcuno dei suoi attacchi, magari facilitato dal trovarsi sin da ora a 7'34" dalla maglia gialla: insomma, potrà godere di una certa libertà.

Tra gli altri corridori particolarmente attardati in classifica, troviamo Chris Horner, che è a 6'12" da Nibali (oggi ha perso contatto dai migliori ancor prima di Rolland), mentre Talansky tiene un piede dentro e uno fuori dalla generale, a 4'22" dal primo posto ma a "soli" 2'24" dal terzo gradino del podio. Il problema dell'americanino è che non può continuare a cadere come ha fatto ieri (con grande distrazione, mentre era dove non doveva essere, ovvero nel cuore della volata...) e oggi, nella discesa del Col de Grosse Pierre, a circa 3 km dall'arrivo. Il Talansky visto al Delfinato avrebbe tutte le qualità per essere nel vivo della lotta per un piazzamento di prestigio, speriamo per lui che la sfortuna (o l'imperizia) lo abbandoni.

Al di là di Rolland (e di Gallopin che scivola dalla sesta all'11esima posizione, ma non si chiede certo a lui di far classifica), discrete notizie per gli altri francesi dei quartieri alti: Pinot e Péraud sono arrivati insieme a 11" da Contador, quinto e sesto (preceduti di 4" da Porte), e risalgono in classifica (sono rispettivamente 12esimo e 14esimo a poco più di tre minuti e mezzo da Nibali); ancor meglio è messo Romain Bardet, che nella generale è settimo a 2'39" (anche se oggi ha pagato qualche secondo di troppo, giungendo nono a 31" da Contador).

Valverde è lì, settimo di tappa (a 19" da Contador) su un arrivo sul quale ce lo saremmo aspettato molto più reattivo, ma il suo motore diesel potrà dare il meglio nella seconda metà di Tour. Per ora è quinto della generale a 2'27" da Nibali, a soli 29" da Porte terzo e a 43" da Fuglsang secondo (ma il danese non sembra destinato a un gran futuro, nel breve).

Se Contador è al momento sesto in classifica (a 2'34" dalla maglia gialla), va segnalata anche la piccola risalita di Rui Costa, ora ottavo a 2'52" (anche se oggi non si può dire che sia andato benissimo, visto che ha pagato 44" al campione di Pinto) e di Mollema, nono a 3'02" dopo averne lasciati 38" a Contador oggi. È il paradosso delle prime tappe di montagna: pur senza fare faville si risale in una classifica che si allunga, semplicemente perché tutta una serie di corridori perdono fisiologicamente terreno (è il caso di Sagan, che era secondo e si è staccato subito in salita, cedendo senza drammi una ventina di minuti).

Comunque le distanze, Nibali a parte, sono ancora abbastanza ridotte, se è vero che Van Garderen, caduto e in ritardo ieri, con una buona prestazione oggi si è tenuto in zona podio (1'36" da Porte è definibile ancora zona podio, suvvia), ed è a poco più di mezzo minuto dalla top ten chiusa al momento da Van den Broeck.

Marco Grassi

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