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Giro Rosa 2014: Inespugnabile Rabobunker - Van Vleuten capofila, Vos seconda. Guderzo prima italiana

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Il podio del prologo del Giro Rosa: Van Vleuten vince su Vos e Ferrand-Prévot © Nicola Ianuale

La 25esima edizione del Giro Rosa è partita e come si poteva prevedere, o temere, abbiamo subito assistito ad uno spettacolo incredibile della Rabo Liv che ha dominato in maniera netta il prologo di 2050 metri disputato in Corso Trieste a Caserta. Che la Rabo Liv sia la squadra da battere in questo Giro Rosa ce lo dice quanto successo finora nel 2014: 25 vittorie con 7 atlete diverse, 43 podi complessivi ma soprattutto un bilancio di quattro corse a tappe dominate tra cui l'Emakumeen Bira del mese scorso in cui la formazione olandese ha vinto tutte le tappe e fatto en plein sul podio finale. Ad una cronometro d'apertura così breve ovviamente bisogna dare il giusto bene, ma si possono già trarre considerazioni importanti: il tracciato formato da due rettilinei uniti da una svolta ad U favoriva le atlete con più forza nelle gambe e la Rabo Liv ne ha piazzate cinque nelle prime sei posizione dell'ordine d'arrivo.

A vincere è stata Annemiek Van Vleuten che la settimana scorsa aveva vinto a sorpresa il Campionato Olandese a cronometro per pochi centesimi sull'iridata in carica Ellen Van Dijk: nelle quattro partecipazioni passate al Giro la 31enne olandese non mai andata oltre due quinti posti di tappa, quest'anno invece oltre al successo è arrivata anche la prima maglia rosa. Quella di Annemiek Van Vleuten è stata una prestazione assolutamente straordinaria: nonostante la curva stretta ad U che obbligava le atlete ad affrontarla con molta cautela e in fondo stradale in lastricato, la velocità media dell'olandese è stata di 50.472 chilometri orari.

L'unica altra atleta capace di superare il muro di 50 all'ora è stata, manco a dirlo, Marianne Vos che ha perso il duello interno con Annemiek Van Vleuten per appena 81 centesimi di secondo: 2'26"22 il tempo della vincitrice, 2'27"03 quello di Marianne che può consolarsi con i distacchi notevoli (in relazione alla distanza) inflitti alle rivali più pericolose per la classifica. La sensazione è che la condizione fisica di Marianne Vos sia molto più simile a quella del 2012 piuttosto che a quella del 2013, però la prima parte del Giro del fenomeno olandese deve essere incentrata sul guadagnare più terreno possibile sulle scalatrici pure e negli ultimi quattro giorni troveranno pendenze per farle male: con la sua classe e una Rabo Liv che gira a ritmi forsennati c'è la seria possibilità di avere distacchi già molto ampi prima che inizino le salite vere.

Come detto, però, la prestazione super della Rabo Liv non s'è fermata a Van Vleuten e Vos: al terzo posto con 5" di distacco s'è piazzata la francesina Pauline Ferrand-Prévot che potrebbe avere serissime ambizioni di maglia rosa, quarta è arrivata invece Anna Van der Breggen con un tempo di 7" superiore a quello di Van Vleuten e poi ancora Roxane Knetemann sesta a 8". La prima delle altre è stata quindi l'australiana Melissa Hoskins, quinta a 8", e anche la campionessa del mondo Ellen Van Dijk s'è dovuta inchinare con un nono posto a 10" che non può lasciarla soddisfatta sebbene preferisca cronometro dal chilometraggio maggiore.

Tra le donne di classifica nelle prime 20 posizioni dell'ordine d'arrivo troviamo solamente l'australiana Shara Gillow, dodicesima a 12", e la tedesca Claudia Häusler, sedicesima a 13": non sono certamente distacchi preoccupanti ma è comunque un gap importante accumulato in appena 2 chilometri. La migliore delle italiane è stata Tatiana Guderzo che s'è piazzata al 22° posto a 14": nella sua scia troviamo poi Emma Johansson a 15", Elisa Longo Borghini a 16" ed Emma Pooley a 17". Prova negativa per l'americana Evelyn Stevens che ha pagato ben 21" sebbene l'esplosività non sia certo la sua dote migliore.

Questo inizio del 25° Giro Rosa invece ha fatto soffrire tanto le scalatrici pure che dovranno probabilmente aspettare la tappa in terra veneta per esprire al meglio tutte le loro potenzialità.: Fabiana Luperini ha chiuso in centesima posizione a 28" ad Annemiek Van Vleuten, il distacco della campionessa uscente Mara Abbott invece è stato addirittura di 37" mentre più di tutte ha sofferto Francesca Cauz, settima al Giro 2013, che oltre a non essere una specialità è arrivata qui dopo qualche problema fisico di troppo che potrebbe condizionarla anche nelle prossime tappe.

Messo in archivio il prologo è subito tempo di pensare alla prima tappa perché il circuito di Santa Maria a Vico sarà tutto tranne che scontato: sono 11 giri da 8.6 chilometri l'uno con una salitella di circa un chilometro e mezzo che negli ultimi 600 metri presenterà pendenze anche del 9%; i passaggi ripetuti uno dietro l'altro, alcune strade abbastanza strette in cui sarà importante la posizione e il caldo saranno tutti elementi che renderanno la corsa molto più difficile da controllare anche se resta ugualmente la possibilità di un arrivo in volata a ranghi più o meno compatti.

Sebastiano Cipriani

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