Giro di Svizzera 2014: Finale contestato, Modolo smisurato - Cavendish finisce a terra, Sacha straccia Sagan e Degenkolb
- Tour de Suisse 2014
- Cannondale Pro Cycling Team 2014
- Lampre - Merida 2014
- Lotto Belisol Team 2014
- Omega Pharma - Quick Step 2014
- Team Giant - Shimano 2014
- Team Katusha 2014
- Wanty - Groupe Gobert 2014
- Danny Van Poppel
- Frederik Veuchelen
- Heinrich Haussler
- Jacopo Guarnieri
- Jaroslaw Marycz
- John Degenkolb
- Jonas Vangenechten
- José Joaquín Rojas Gil
- Mark Cavendish
- Nino Schurter
- Peter Sagan
- Sacha Modolo
- Sander Armée
- Tom Dumoulin
- Tony Martin
- Uomini
Tanto è un piccolo capolavoro la volata vincente di Sacha Modolo, quanto un arrivo difficile quello che a Büren an der Aare ha accolto i pochi che si son giocati la volata nella quinta tappa del Tour de Suisse. Una curva a destra, novanta gradi, quando mancavano 300 metri, un'altra a sinistra, più armonica, ai 150. Con la strada ridotta a metà carreggiata ed un gruppo lanciato verso lo sprint era inevitabile che qualcuno cadesse.
È toccato a Mark Cavendish, travolto da un uomo Orica, Matthew Goss. Come da profezia (e sai che profezia...) di Patrick Lefévère, General Manager dell'Omega Pharma-Quick Step, dopo il primo ed unico passaggio sul traguardo. Il belga cinguettava: «Un altro arrivo da irresponsabili al Tour de Suisse, per quanto ancora squadre e corridori lo accetteranno?».
Mentre Cav ruzzolava a terra, bloccando il gruppo dietro a lui, davanti se ne andava Sagan con a ruota Modolo, poi Degenkolb, Danny Van Poppel e pochi altri. Sagan su questi arrivi va a nozze, tant'è che aveva affrontato la curva ai 300 metri con una sicurezza da motociclista (o da biker, quale lui è). Modolo però aveva più forze del talento slovacco ed ai 120 metri lo superava.
Nessuno avrebbe più ripreso il Lampre, al settimo centro stagionale, che già aveva battuto Sagan a gennaio, nella settima tappa del Tour de San Luis, arrivo a Terrazas del Portezuelo. Non correva dal Giro di Turchia, Sacha, è tornato il 12 giugno al GP Kanton Aargau-Gippingen. Ieri ad Ossingen è stato quarto, ma era lì a giocarsela. oggi ottiene la prima vittoria in carriera in una gara World Tour.
La tappa, 183.6 km da Ossingen a Büren an der Aare, presenta dei tranquilli mangia e bevi, con quattro Gpm, due di terza e due di quarta categoria. Non prende il via Bradley Wiggins, già in non perfette condizioni al via e caduto ieri a 15 km dal termine. Un ginocchio dolorante e qualche escoriazione di troppo fanno sì che il Sir torni a casa per preparare il Campionato britannico a cronometro.
Dopo 5 km vanno in fuga Sander Armée (Lotto Belisol), Jaroslaw Marycz (CCC Polsat Polkowice) e Frederik Veuchelen (Wanty-Groupe Gobert). Il gruppo non ha nulla da obiettare ed il terzetto guadagna subito un paio di minuti. Arriverà ad avere 4'55" al km 84 di corsa.
Armée e Veuchelen si dividono i Gpm, con il leader della classifica, Björn Thurau, che totalizza un paio di punti. Al primo passaggio sul traguardo il gruppo è a un minuto e mezzo dai tre fuggitivi. Tira l'Omega di Tony Martin, con lo stesso leader della corsa per lunghi tratti in testa al treno di Mark Cavendish. Vengono ripresi, i fuggitivi, a 10 km dal termine, e l'Omega si defila per qualche chilometro. Passa in testa la Tinkoff-Saxo, con Giant-Shimano e Katusha (per Degenkolb e Kristoff) che aumentano il ritmo.
L'Omega si rivede ai -5, con la Giant sulla parte opposta della strada, in una sfida fra treni. Entrati nella cittadina di Büren an der Aare si attende il finale insidioso. La Giant-Shimano cerca in tutti i modi di portare più avanti possibile John Degenkolb, che prende molto vento.
Nella curva a destra, ai 300 metri, Sagan recupera un paio di posizioni infilandosi in un buco che vede solo lui. Modolo lo segue abilmente e quando lo slovacco della Cannondale apre il gas, il veneto della Lampre gli è a ruota. Sagan cerca di far percorrere più strada possibile a Modolo, spingendolo verso l'esterno, ma quando è scritto è scritto. Sacha percorre più strada di Peter ma ai 120 metri parte, e chi lo vede più.
Sagan è secondo ed impotente di fronte ad un Modolo così, mentre al terzo posto si piazza John Degenkolb, troppo al vento nelle fasi finali della corsa. Ai piedi del podio Alexander Kristoff, quindi José Joaquín Rojas, Danny Van Poppel, Jonas Vangenechten, Heinrich Haussler, il biker Nino Schurter e Jacopo Guarnieri. Subito a ridosso dei primi dieci c'è Davide Appollonio, 11°, con Mirko Selvaggi che strappa un 16° posto.
Classifica generale invariata, con Tony Martin in maglia gialla davanti di 6" a Tom Dumoulin, mentre Peter Sagan è a 10". A 17" Bauke Mollema, a 23" Tom Jelte Slagter, a 27" Davide Formolo e Ion Izagirre, a 28" Roman Kreuziger, a 29" Mathias Frank, Mattia Cattaneo e Peter Kennaugh.
Domani sesta tappa, 192.8 km da Büren an der Aare a Delémont. Un Gpm di prima categoria dopo 57 km, il Chemin de la Combe d' Enges, poi due di seconda (Col des Pontis e Col des Rangiers), mentre la salita di Le Rond-Pré, a poco meno di 12 km dal traguardo, è un terza categoria che potrebbe lanciare i più coraggiosi. O almeno far fuori i velocisti meno resistenti in salita. Riuscirà Modolo a stringere i denti, magari rientrare in discesa e, perché no, ripetere la vittoria odierna? Difficile, non impossibile, con questa gamba.