Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Giro d'Italia 2014: Cadel non lascia niente al caso - Salsomaggiore, Evans interpreta il finale da vero leader della corsa | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro d'Italia 2014: Cadel non lascia niente al caso - Salsomaggiore, Evans interpreta il finale da vero leader della corsa

Versione stampabile

Cadel Evans lo dice con i fiori: «Il mio volo è appena iniziato» © Bettiniphoto

Quintana, Urán, Pozzovivo, Aru, Basso, Majka. Tanti pretendenti vecchi e nuovi per una maglia rosa sempre ambitissima. Poi c'è lui, Cadel Evans, che quella maglia rosa la indossa da sabato scorso e guarda sornione tutti dall'alto in basso. Il buon Cadel a cui il pensiero di fare a tutti uno scherzo da prete (visto che oggi si transitava da Brescello, resa famosa da Guareschi con i racconti delle vicende di Don Camillo) sembra garbare sempre più, giornata dopo giornata, chilometro dopo chilometro. Una maglia rosa che può dire di aver sentito propria quasi fin dal primo giorno, in cui aveva reso nella cronosquadre inaugurale di Belfast appena 2" ad uno dei più accreditati rivali per il successo, vale a dire quel Rigoberto Urán che proprio con lui appena un anno fa condivise il podio alle spalle di Vincenzo Nibali.

Iniziare pertanto il Giro con un vantaggio già cospicuo nei confronti di quasi tutti gli avversari diretti è stato già un primo segnale importante, che ha finito anche per rafforzare ulteriormente il morale in seno al team. Nelle successive giornate, in cui l'Orica si è presa gran parte della scena mettendo in mostra il talento di Michael Matthews, Evans ha poi cominciato pian piano a mostrarsi presente nelle prime occasioni che potevano chiamare direttamente in causa gli uomini di classifica: già a Viggiano, in uno di quegli arrivi in leggera salita che da sempre si sono ben adattati alle sue caratteristiche, solamente uno strepitoso Ulissi è riuscito a precederlo mentre il primo vero momento chiave lo si è avuto nell'ormai famigerata tappa di Montecassino, in cui la condotta di Cadel e dell'intera BMC non ha mancato di generare discussioni e polemiche.

Attendere o attaccare? I rossoneri hanno optato per proseguire la gara con il classico canovaccio e proprio sull'ascesa non proibitiva che conduceva verso la celebre abbazia abbiamo avuto la prima testimonianza di una squadra prontissima a sostenere il proprio leader: da Quinziato, importantissimo anche nei rapporti diplomatici all'interno del plotone, a Oss che dopo una primavera difficile in cui è stato costretto a disertare le amate classiche del pavé si sta riscattando egregiamente nelle vesti di gregario per poi giungere a Steve Morabito, svizzero che ha già accumulato una certa esperienza in materia di grandi giri, gregario fidato di Cadel e probabilmente mai così brillante in passato.

Con simili premesse la maglia rosa di Montecopiolo non poteva che essere una logica conseguenza, in una giornata in cui l'onere dell'inseguimento ai fuggitivi è stato lasciato ad altri (AG2R in testa) e con un finale in cui non bisognava cercare l'abbuono a tutti i costi, ben sapendo che con l'Ulissi di turno sarebbe stato molto difficile competere. Così pure nella successiva tappa di Sestola, Cadel è rimasto ben vigile nel momento della contesa ma non ha cercato dannosi fuorigiri nel momento in cui Pozzovivo (distante già quasi due minuti nella generale) ha prodotto il suo affondo nel tentativo di limare più secondi possibile all'australiano e al resto della compagnia.

Si è così arrivati alla tappa odierna, giunta dopo il secondo giorno di riposo previsto in questo Giro e se volevamo avere una conferma di un Evans che non lascia veramente nulla al caso, ci è bastato osservare il comportamento della BMC già all'imbocco dello strappo di Bagni di Tabiano, a 10 chilometri dalla conclusione: a scanso di qualsiasi equivoco i rossoneri si sono portati immediatamente in testa al gruppo, una volta che la fuga di Bandiera e Fedi era stata riassorbita, e lo stesso Evans ha imboccato le prime rampe dello strappo addirittura in seconda posizione, quasi a far capire a tutti che qualunque tentativo di sorpresa avrebbe trovato pronta risposta.

Atteggiamento che non è mutato neppure quando la Sky e nella fattispecie Dario Cataldo hanno cominciato ad imprimere un ritmo importante che ha messo in fila tutto il plotone con l'intento di favorire un possibile affondo di Boasson Hagen o di eliminare qualche scomodo cliente per lo sprint in favore di Ben Swift. Salita che, di fatto, ha finito col non produrre danni significativi e la rapida discesa che ha condotto il gruppo verso Salsomaggiore ha fatto da prologo all'attesa conclusione allo sprint. Anche qui Evans ha dato un saggio della propria prontezza di riflessi in un momento delicato, evitando la caduta innescata da Farrar e trovandosi quindi a far parte del trenino dei velocisti superstiti pronti a giocarsi lo sprint.

Ne consegue che in termini di secondi non ne è derivato nulla, in quanto è noto che la neutralizzazione in caso d'inconveniente negli ultimi tre chilometri mette coloro che il Giro dovranno materialmente giocarselo al riparo da brutte sorprese. Non è però sfuggita l'immagine di un Cadel Evans venuto fuori dalla mischia al punto da terminare al nono posto nella classifica di giornata: potrà sembrare banale ma anche da questi piccoli dettagli si può notare la voglia e la determinazione nel voler conservare le insegne del primato fino a Trieste e stabilire quindi il record di maglia rosa più longeva della storia. L'australiano ormai la sa lunga e, a dispetto di cotte memorabili e situazioni sfortunate, sa perfettamente come si vince un grande giro (rivedere il Tour 2011, of course) o quanto meno come ci si va a podio ed è perfettamente conscio che la cronometro piemontese di dopodomani costituirà uno spartiacque importante, oltre che una concreta occasione per aumentare ulteriormente il margine nei confronti dei rivali.

Prima però ci sarà da affrontare la lunga tappa che da Collecchio porterà il gruppo a Savona, favorevolissima alla buona riuscita di una fuga da lontano ma con una salita come quella di Naso di Gatto dalle pendenze non banali e che quindi costringerà a tenere gli occhi ben aperti nel caso si dovesse accendere la proverbiale "gara nella gara". In tutto questo anche la squadra continuerà a rivestire un ruolo fondamentale ed anche un atleta dall'indubbio valore ed altrettanto esperto come Samuel Sánchez potrebbe gradualmente salire in cattedra nelle prossime giornate.

A fronte di tante buone notizie, quest'oggi ne è arrivata purtroppo anche una decisamente negativa, visto che la caduta in cui è rimasto coinvolto Yannick Eijssen a 19 km dal traguardo ha costretto il giovane belga, alla sua prima esperienza al Giro d'Italia dopo aver già portato a termine in due occasioni la Vuelta, ad interrompere la propria gara e ad essere condotto in ospedale per gli accertamenti del caso.

Una perdita sicuramente importante, soprattutto in quelle fasi di gara in cui sono chiamati all'opera gli uomini di fatica, ma a cui comunque nel team si potrà sopperire al meglio per le motivazioni che abbiamo elencato in precedenza. In fondo poi Evans è stato anche spesso abituato a fare di necessità virtù e in un Giro in cui dispone di una squadra completamente a sua disposizione e con compagni che finora hanno dimostrato perfettamente di farsi trovare pronti nel momento opportuno può continuare a vivere alla giornata con relativa tranquillità. Ci proveranno in tanti ad attaccarlo, a metterlo in difficoltà, a sperare che la proverbiale crisi si affacci dietro l'angolo ma questo Evans, probabilmente anche bistrattato da molti, dà tutta l'impressione di volersela giocare fino in fondo, la sua occasione, e c'è da star sicuri che questa maglia rosa non la mollerà poi così facilmente.

Vivian Ghianni

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano