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Il punto sulle Juniores: Claudia Cretti, sprint perfetti - Avvio strepitoso della bergamasca, Breganze in evidenza | Cicloweb

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Il punto sulle Juniores: Claudia Cretti, sprint perfetti - Avvio strepitoso della bergamasca, Breganze in evidenza

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Claudia Cretti esulta a San Bassano © Facebook

Giunti alla conclusione del mese di aprile, è arrivato il momento di aprire le discussioni circa la stagione 2014 per quanto concerne le Donne Juniores. Partiamo subito con un dato, ovvero dal fatto che ci troviamo praticamente ad un mese esatto dall'inizio delle competizioni: cosa significa questo? Naturalmente che l'inizio della nuova stagione si è trovato ad essere ancora più ritardato rispetto alle precedenti, dal momento che il primo impegno stagionale (la gara di Cittiglio, su cui ci soffermeremo anche più avanti) è andato in scena domenica 30 marzo.

Un trend che purtroppo rispecchia quello delle ultime annate, con le ragazze che si trovano ad attaccare il numero dietro la schiena ormai a pochissimi giorni dall'inizio del mese di aprile, quando in altre stagioni lo start avveniva attorno al 10 marzo o addirittura prima (negli anni in cui per molte l'inizio di stagione avveniva a Brissago, poco oltre il confine italiano). La cancellazione di varie corse ha però fatto sì che la partenza si spostasse sempre più in avanti e che ci si debba abituare all'idea della prima stagionale nel varesino, con la gara che al mattino precede quella di Coppa del Mondo che vede di scena le Élite in cui si ha già un bel banco di prova per tutte.

In tema di gare però ha tenuto banco nelle scorse settimane (e siamo sicuri che la questione possa essere d'attualità anche nel prosieguo della stagione) la novità che la Federazione ha deciso di attuare, in via sperimentale per quest'annata, ovvero la disputa di gare per donne Élite in cui è consentita la partecipazione promiscua di tutte le atlete della categoria juniores, senza alcuna distinzione tra ragazze del primo e secondo anno. Un esperimento voluto fortemente dal Commissario Tecnico Dino Salvoldi per cercare di preparare al meglio le più giovani al salto di categoria, in modo che possano abituarsi ai ritmi e a ciò che può comportare il confronto nella categoria Élite.

Una presa di posizione importante, che però impone un'analisi in merito. Iniziamo col dire che in queste gare, nonostante la partecipazione promiscua, sono previste due classifiche separate, ragion per cui lo status di juniores non viene a decadere in queste occasioni e le atlete rientranti in questa categoria (ovvero quelle nate nel 1996 e nel 1997, per quanto concerne la stagione corrente) sostengono regolarmente le premiazioni della propria categoria. In secundis i chilometraggi, con una differenziazione che il recente comunicato federale emesso precisa: limite fissato ad 80 chilometri per le gare che si disputano fino al 31 maggio (per cui oltre alla gara di Schiavonia d'Este, già andata in scena lo scorso 21 aprile, le altre in questione saranno quelle di Bolzano e Montignoso, in programma rispettivamente l'11 e 18 maggio). Dal 1° giugno fino al termine della stagione invece il limite sarà attestato ai 90 chilometri (salvo cambiamenti di calendario le gare interessate saranno quelle di Malo, Vaiano e Abano Terme mentre purtroppo è saltato l'appuntamento di Porto San Giorgio, prologo dei Muri Fermani in cui avrebbero gareggiato le sole Élite che pure, salvo recuperi, per quest'anno non dovrebbero disputarsi).

Già qui si può avere un primo riscontro che può rendere arduo il compito per le ragazze più giovani: la maggior parte delle gare juniores infatti si attesta su chilometraggi attorno ai 70 chilometri e pertanto varie ragazze sono abituate a sostenere allenamenti e preparazioni in funzione di tali distanze ed ovviamente trovandosi a competere con atlete abituate sovente a superare i 100 chilometri di gara è dura per la maggior parte riuscire ad essere competitive, nonostante vi possa essere già qualche eccezione. Se sul punto relativo alla partecipazione obbligatoria delle atlete Élite (a meno di altri appuntamenti concomitanti all'Estero) in questo tipo di gare (ovviamente più atlete di spicco vi sono, più alto è il livello) può non esserci molto da dire, uno dei punti cardine della questione e che anima la maggior parte della discussione è quello relativo ai rapporti: in questo tipo di gare infatti nonostante Élite e Juniores si trovino a partire tutte assieme, la scelta dei rapporti è lasciata al libero arbitrio delle atlete (mentre sappiamo che fino alla categoria Juniores vi è un limite, soggetto ai consueti controlli del pre-gara). A pensarci bene dovrebbe essere proprio questo il pomo della discordia, dal momento che soprattutto per varie ragazze del primo anno la differenza di ritmo rischia di farsi sentire notevolmente, vista l'abitudine a spingere rapporti di gran lunga inferiore ad Élite anche già abbastanza affermate, che quindi non sono soggette ad alcun vincolo che le equipari alle ragazze più giovani (e naturalmente non si può neppure costringere delle ragazze juniores a montare rapporti da Élite).

In sostanza quindi che cosa dire di queste gare? Che senz'altro l'iniziativa di voler far provare nuove esperienze a ragazze ancora in fase di crescita dal punto di vista atletico può avere dei pro ma rischia pericolosamente di rivelarsi un'arma a doppio taglio. Può essere realmente considerata buona cosa il far gareggiare in simili gare ragazze che soltanto da poche settimane sono approdate nella nuova categoria e che quindi vengono già a trovarsi nella condizione di dover competere in un contesto così elevato? Non sarebbe questa una delegittimazione della categoria juniores in quanto tale? Se ci si pensa bene infatti ci sono ragazze che riescono ad esprimersi al meglio a partire dalla seconda stagione tra le juniores, dopo un naturale periodo di rodaggio nella categoria. Occorrerebbe quindi consentire a tutte di poter crescere coi loro tempi ed un impatto così duro rischia di creare contraccolpi psicologici notevoli anche a ragazze che magari avrebbero tutte le qualità per emergere, anche perché non è pensabile che tutte, per vari motivi, riescano ad allenarsi nello stesso modo o abbiano anche la possibilità di sostenere settimanalmente stage a Montichiari con la nazionale.

Cosa fare dunque? Nell'attesa di osservare i prossimi appuntamenti si può già affermare che forse la scelta della gara promiscua avrebbe più senso con le ragazze juniores di secondo anno, che già hanno avuto un po' di dimestichezza nella categoria e che devono iniziare a prepararsi al salto tra le Élite, venendo purtroppo a mancare la tanto sospirata categoria di mezzo di cui spesso abbiamo parlato. Si potrebbe quindi attuare una scelta simile a quella attuata lo scorso anno, quando la partecipazione a determinate gare era appunto aperta alle sole juniores di secondo anno e magari lasciare che le ragazze del primo anno facciano la propria gara, magari anticipando la partenza o creando una separazione tramite batterie come avviene in discipline come il ciclocross, anche se ci rendiamo conto che ciò possa comportare qualche problema logistico legato anche ai costi relativi ai servizi e alla sicurezza.

Altre soluzioni che andrebbero prese in considerazione, qualora ve ne fosse possibilità, sarebbero quella di selezionare alcune delle migliori juniores in gare estere, soprattutto in prossimità di appuntamenti molto importanti quali Europei o Mondiali, così come avveniva in passato e che potrebbero costituire una scelta molto più produttiva del convocare una o più ragazze già in gennaio per il Tour of Qatar, obbligandole così non soltanto ad iniziare a gareggiare su strada (e a ritmi elevatissimi) molto prima rispetto alle coetanee ma anche a perdere varie giornate di scuola, aspetto che ha pure la sua importanza di certo non secondaria e non cambia di molto la considerazione il fatto che spesso le juniores convocate per la suddetta manifestazione vengano da un intenso inverno speso anche a disputare gare nei velodromi.

Inoltre (e lo diciamo da tempo) la partecipazione a gare a tappe juniores a livello internazionale costituirebbe un'importantissima esperienza utile anche a conoscere il livello delle avversarie straniere con cui trovarsi poi a competere nei principali appuntamenti della stagione. Sotto quest'aspetto vale la pena tornare a soffermarci sulla gara di Cittiglio, ottimamente accoppiata, come già ricordato, alla Coppa del Mondo femminile: avere in gara diverse atlete tra le migliori al mondo costituisce un banco di prova validissimo in cui misurare anche il livello del nostro movimento e non a caso l'epilogo dell'edizione 2014 con la Campionessa del Mondo Amalie Dideriksen e la campionessa europea Grete Richioud ai primi due posti testimonia come una gara che abbia un campo partenti di qualità e di livello internazionale possa portare benefici a tutti, anche in termini di visibilità. Probabilmente auspicare un ritorno di una competizione come la Tirreno-Adriatico è chiedere troppo in questo momento ma l'esempio della cittadina varesina è sicuramente uno di quelli da seguire e sarebbe bello se potesse essere ripetuto anche in occasione di qualche altra importante manifestazione Élite. In conclusione, tornando alle gare Open, vi è comunque un punto a favore, riguardante la loro collocazione, visto che la creazione di queste gare se non altro può evitare ripetuti buchi in calendario, con le ragazze costrette ad attendere anche diverse settimane prima di tornare a competere. Rischio, questo, che nelle ultime stagioni si è rivelato sempre più fondato.

Detto questo e prima di dare spazio alle prime protagoniste, occorre spendere qualche parola sulla situazione delle squadre: sempre presente, con un organico più che valido, la Valcar-PBM che si è arricchita anche di interessanti pedine provenienti dal settore giovanile mentre notevole il rafforzamento della Gauss-Cicli Mata. Può contare su un organico competitivo anche la Vecchia Fontana, nonostante alcuni avvicendamenti nella guida tecnica, così come anche squadre quali la Eurotarget (divenuta vivaio dell'Estado de México), la Re Artù-Factory Team ed il numeroso Piemonte in Rosa di Fiorin hanno tutte le carte in regola per poter dire la loro. Più che gradito il ritorno in gruppo del Breganze, apparso già parecchio competitivo nei primi impegni come vedremo, mentre a fronte della defezione di un team storico come la Ju Green, che per questa stagione almeno non conterà su una squadra juniores, si registrano nuovi ingressi come quello della Inexere Village.13 o del Cadeo Carpaneto che conta di un discreto organico di atlete. Sempre presenti invece Trentino Rosa, Valvasone e, anche se con organico decisamente ridotto, Cicli Zanella, così come Potentia e Osimo Stazione restano tra le principali formazioni a sud dell'Emilia-Romagna.

Dopo il consueto e doveroso esordio è arrivato il momento di andare a scoprire chi sono state alcune delle maggiori protagoniste del primo mese di gare:

 

Claudia Cretti

Claudia Cretti (Team Valcar-PBM) - Lo scorso anno, all'esordio nella categoria, ottenne al massimo due secondi posti su strada ma la conquista del titolo europeo nello Scratch le valse da sola la stagione. Adesso che la bergamasca sta acquisendo sempre più esperienza sta mostrando a tutti il proprio talento: partita prestissimo a gareggiare in Qatar dopo aver fatto molta pista, alle prime occasioni utili è riuscita sempre a lasciare il segno. A San Bassano, al termine di una volata tiratissima, ha la meglio sull'attesa Martina Alzini mentre a Buttrio si lascia alle spalle la Quagliotto dopo aver tenuto bene in salita. Non solo: nella prima gara Open dell'anno si comporta alla grande a Schiavonia d'Este, venendo battuta soltanto da una certa Giorgia Bronzini ma conquistando naturalmente la terza vittoria di categoria. Di questo passo di soddisfazioni se ne toglierà ancora molte. Brava anche Elena Franchi, quinta a San Bassano dopo aver aiutato ottimamente la compagna e piazzata anche nell'ostico Giro dei 5 comuni, dove è quarta.

 

 

Rachele Barbieri

Rachele Barbieri (Vecchia Fontana) - La giovane modenese, al debutto nella categoria, è uno dei volti nuovi di una Vecchia Fontana che anche in questa stagione vuole essere protagonista. Nelle scorse annate si è messa in grande evidenza nel ciclocross, dove ha vinto due titoli italiani (uno da Esordiente e uno da Allieva) ed ha saputo dire la propria anche su pista (lo scorso anno è stata vice-campionessa italiana dell'Inseguimento). Gode quindi di ottime basi ed anche su strada sa farsi valere come velocista, tanto che sono già arrivati ottimi piazzamenti: a San Bassano è terza e lo stesso piazzamento ottiene a Schiavonia d'Este ma in una gara Open e quindi con tutt'altra concorrenza (2a tra le junior). Ha tutte le carte in regola per lasciare il segno e possiamo star certi di rivederla protagonista anche sui velodromi.

 

 

 

Sofia Beggin

Sofia Beggin (Breganze-Millenium) - Probabilmente la più bella rivelazione di quest'inizio di stagione. Atleta tenace, a cui piacciono le salite e che non disdegna le fughe anche a diversi chilometri dall'arrivo, parte subito ottimamente con un quinto posto in una gara di ottimo livello come quella di Cittiglio, risultando la seconda italiana al traguardo. Prosegue poi con un buon quarto posto a Buttrio e con un'altrettanto positiva prestazione a Schiavonia d'Este, dove è la quarta juniores assoluta al traguardo. Il vero capolavoro però lo compie nel Giro dei 5 Comuni, quando attacca a più riprese in salita e poi riesce ad involarsi in discesa per giungere tutta sola al traguardo. Durante l'inverno gareggia con profitto anche nel ciclocross (argento agli italiani ad Orvieto in gennaio). Forse non è ancora a conoscenza dei suoi limiti e sotto la guida di un ds esperto come Davide Casarotto può fare ancora grandi cose.

 

 

Sofia Bertizzolo

Sofia Bertizzolo (Breganze - Millennium) - Nel team vicentino, riaffacciatosi nella categoria come meglio non poteva, le prime gare hanno messo in luce anche quest'altra atleta veneta, anche lei all'esordio tra le junior. Ottima passista, come dimostra anche il titolo italiano nell'inseguimento su pista vinto lo scorso anno, è discretamente veloce ed ha buona tenuta in salita. A Cittiglio è subito settima, poi due decimi posti tra San Bassano e Buttrio fino all'ottima prestazione nel Giro dei 5 Comuni, in cui spalleggia al meglio la Beggin e alla fine conclude in seconda posizione. Da seguire, anche nelle prove a cronometro. Nel Breganze bell'avvio anche per Marika Campagnaro, due volte nelle dieci, e Francesca Strozzo, sesta all'esordio a Cittiglio.

 

 

 

 

Nadia Quagliotto

Nadia Quagliotto (Vecchia Fontana) - Altra debuttante nelle file della Vecchia Fontana, la trevigiana di Maser è una ragazza in grado di difendersi su più terreni. Abbastanza veloce allo sprint, ha sfiorato il successo a Buttrio dove soltanto una Cretti in grande spolvero è riuscita a batterla. Bella anche la sua prestazione al Giro dei 5 comuni, dove attacca in salita e alla fine chiude in quinta posizione mentre a San Bassano centra l'ottavo posto. Se continua con regolarità leggeremo ancora spesso il suo nome. Menzione anche per Chiara Zanettin, anche lei classe 1997, che nella gara di Breganze conclude sul podio, in terza posizione.

 

 

 

 

Katia Ragusa

Katia Ragusa (Estado de México-Eurotarget-Still Bike) - Senza dubbio uno dei migliori acquisti attuati dal team di Giovanni Fidanza. Distintasi nelle ultime due stagioni come una delle migliori allieve (oltre ad alcune vittorie da ricordare i podi al campionato italiano, sia in linea che a cronometro, nel 2012 e la piazza d'onore alla Coppa Rosa dello scorso anno), è una ragazza completa, in grado di difendersi piuttosto bene su ogni terreno. Comincia bene finendo ottava a Cittiglio, poi è sesta a Buttrio e tira fuori un'ottima prestazione a Schiavonia d'Este, dove è decima assoluta e terza delle juniores, salendo così sul podio. Piazzata infine anche a San Giorgio di Perlena, dove è settima. Sa essere costante e prima di fine stagione potrebbe trovare la giornata adatta per alzare le braccia al cielo.

Vivian Ghianni

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