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Tour de Romandie 2014: Chi lo ferma questo Kwiatkowski? - A Michal il prologo. Neve: domani salta il Sempione

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Michal Kwiatkowski vince il prologo di Ascona © Tim De WaeleBoom, è scoppiato, c'è poco da fare. Per la gioia di titolisti, appassionati e chiunque non mastichi il polacco, non si parla di Lars Boom, otto lettere in totale, nome semplice, cognome ancor di più. No, qui è in ballo Michal Kwiatkowski, e scordarsi per strada, tastiera o nella penna una "w", una "t", una "k", è come bere un bicchier d'acqua.

Che il polacco fosse forte era un dato di fatto: uno che tra gli Juniores duella con Peter Sagan, stessa età (entrambi nati nel 1990), per poi passare tra i pro', e ben figurare, cos'è se non un fenomeno. Nel 2010 è alla Caja Rural, nel 2011 alla RadioShack, che se lo fa scappare, cedendolo all'Omega Pharma-Quick Step. I belgi ci hanno visto lungo e non lo molleranno più.

Nel 2012 fornisce belle prestazioni, lo scorso anno arriva alla continuità e da febbraio non perde un colpo. I numeri parlano per lui: 26 giornate di gara, 17 volte a podio, 7 vittorie, 21 piazzamenti nei primi dieci. Ma soprattutto Michal è costante, molto costante. Dal primo piazzamento - il 7° posto al Trofeo Ses Salines, siamo al 10 febbraio scorso - alla prima vittoria passa un giorno.

In mezzo la vittoria della Vola a Algarve (vince pure la crono, dando 10" a Malori, 19" a Tony Martin), la Strade Bianche in cui umilia il sempre verde compagno di giochi Peter Sagan, una Tirreno non memorabile, una Sanremo che non porta a termine, il Giro dei Paesi Baschi, dove chiude 2°.

E le Ardenne, le sue classiche, quelle che più gli si adattano (per ora): 5° all'Amstel, dove pecca di gioventù e perde l'attimo buono, andando dietro a Samuel Sánchez sull'ultimo Cauberg. Tempistiche non eccezionali anche alla Freccia Vallone, dove comunque è 3°. Terza piazza anche a Liegi, e lì c'era ben poco da fare, contro Gerrans e Valverde.

Oggi ad Ascona, prologo del Giro di Romandia, Kwiatkowski partiva per 37°, alle 15:19. 5500 metri da ben interpretare, tra vie di campagna e ciclabili dove occorre una certa tecnica. Michal non si fa intimorire, porta a termine la prova in 6':22"830, 6" meglio di Brett Lancaster, che aveva a sua volta fatto meglio di Matthias Brändle di un secondo. Ecco fatto, Michal Kwiatkowski addormenta il prologo, si lotterà per le posizioni di rincalzo.

In precedenza Tejay Van Garderen non aveva nemmeno potuto lottare per quelle, essendo caduto; 3'21" il suo ritardo, ultimo. Chi invece va vicino a rovinar la festa di Kwiatkowski è Giacomo Nizzolo, più lento del polacco di 4". Mentre Nino Schurter, iridato di MTB, all'esordio qui con l'Orica-GreenEDGE, chiude a 26", Rohan Dennis va nettamente meglio. All'intermedio è a 1" da Kwiatkowski, al traguardo paga 4". Per i millesimi è secondo davanti a Nizzolo. Parte Vincenzo Nibali, non ci si aspetta granché, infatti è 14° a 12" da Kwiatkowski.

Marcel Kittel fa sobbalzare: parte bene, con il cronometro ci sa fare ed infatti chiude a 4" da Kwiatkowski, come Nizzolo e Dennis. I millesimi premiano non però l'italiano della Trek, che viene buttato giù dal podio virtuale appunto da Kittel, 3°. Quando scende dalla pedana Tony Martin, però, tutta l'attenzione si sposta dal giovane compagno di squadra dell'iridato a crono al tedesco, che difficilmente vorrà lasciare la vittoria. Eppure all'intermedio Martin è in ritardo di 4" rispetto a Kwiatkowski, sul traguardo sarà 5° a 5".

Intanto è partito l'ultimo corridore, il campione uscente, Chris Froome. Non esaltante all'intermedio (paga 6"), arriva alla fine abbastanza moscio: sarà 13° a 10" da Michal Kwiatkowski, che può finalmente esultare e vestire la sua prima maglia gialla di leader del Giro di Romandia. La classifica generale rispecchia ovviamente quellla del prologo, con Kwiatkowski a precedere Rohans Dennis, Marcel Kittel ed il nostro Giacomo Nizzolo, tutti a 4". Quinto posto per l'iridato Tony Martin a 5", quindi Brett Lancaster a 6", Matthias Brändle a 7", Jesse Sergent a 8", Ramunas Navardauskas e Martijn Keizer a 9".

Come detto, Froome è 13° a 10", Nibali alla fine chiude 18° a 12", Simon Spilak 22° a 13", 24° a 14" Rigoberto Urán e Moreno Moser, 25°. Deludono Nicolas Castroviejo, Tobias Ludvigsson, Svein Tuft, Stef Clement e Michael Hepburn, tutti a 15" da Kwiatkowski.

Domani prima tappa, in origine erano previsti 200.9 km da Ascona a Sioncon il Passo del Sempione da scalare. Siccome ai 2005 metri del valico stanotte cadrà una spolverata di neve, i bus delle squadre, arrivati ad Iselle di Tasquera, verranno caricati sui treni e così supereranno il Sempione grazie al traforo ferroviario, per poi partire da Brigerbad alle 15:15.

Saranno 89 km scarsi quelli previsti in totale, con la parte finale di tappa invariata. La salita di seconda categoria di Lens, a 7 km dal traguardo, potrebbe far piccoli danni, anche se ci si arriverà con pochi chilometri nelle gambe. Non dovrebbe avere problemi Michal Kwiatkowski, che va forte da febbraio, domenica era sul podio della Liegi ed oggi, voilà, ha estratto un altro capolavoro dal suo cilindro personale. Conviene a tutti imparare per benino il suo nome e tenerlo da conto: ritornerà sicuramente.

Francesco Sulas

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