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Giro delle Fiandre 2014: La grande armata si è sgonfiata - Omega Pharma fuori dal podio | Cicloweb

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Giro delle Fiandre 2014: La grande armata si è sgonfiata - Omega Pharma fuori dal podio

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L'Omega Pharma-Quick Step ancora compatta ad inizio corsa © Bettiniphoto

Le 17 vittorie ed i 42 podi stagionali dell'Omega Pharma-Quick Step non traggano in inganno. Lo squadrone a più punte di Patrick Lefévère, che ha in Tom Boonen il suo riferimento e nei vari Terpstra e Stybar, Van Keirsbulck e Trentin (citando solo i presenti) ottime alternative, vive le gare del Belgio, delle pietre, insomma, la Settimana santa, come un momento topico della stagione. Il Fiandre diventa un mondiale di primavera, la pressione su chi vi prende parte è enorme (e motivata, per carità).

Se le vittorie di Niki Terpstra alla Dwars Door Vlaandere e di Guillaume Van Keirsbulck alla Tre Giorni di La Panne potevano far ben sperare per la Ronde, un primo campanello d'allarme era già suonato ad Harelbeke, con Terpstra e Vandenbergh in fuga insieme a Sagan e Thomas, e prontamente uccellati dallo slovacco. Harelbeke e Ronde, sebbene facciano parte dello stesso circuito, sono su due pianeti differenti. La Ronde è una Classica monumento mica per niente.

L'Omega Pharma-Quick Step poteva contare su Boonen, così come su Terpstra, Stybar, ed in aggiunta Vandenbergh o Van Keirsbulck (senza dimenticare il nostro Matteo Trentin). In caso avesse ceduto un capitano, non ci sarebbero stati problemi a giocare tutto sull'altro, si chiamasse Stybar o Terpstra. Questo sulla carta. La realtà è risultata di gran lunga differente, con lo squadrone belga che ha lavorato nella prima parte di gara, stoppando quasi tutti gli attacchi ritenuti più o meno pericolosi.

E così quando Manuel Quinziato va via sul Kanarieberg è Matteo Trentin a chiudere, cercando poi l'azione personale (che di lì a poco si sarebbe esaurita). Ben più importante volare ai -31, tra Taaienberg e Kruisberg, quando Van Avermaet (come Quinziato, un BMC) allunga deciso. E decisivo, in un modo o nell'altro, visto che un podio lo coglierà, il belga. Ecco, dietro a Van Avermaet l'Omega manda non Stybar, né Terpstra, evidentemente spendibili più avanti, nelle intenzioni. No, Stijn Vandenbergh, un gregario formidabile, non certo la persona adatta a provare a contrastare azioni ben più potenti.

Vandenbergh sta a ruota di Van Avermaet per un bel po', guadagnano quasi un minuto sul gruppo che si guarda. E siamo all'ultimo Oude Kwaremont, quello in cui si ufficializza la scarsa vena di Boonen (e di Stybar), quello in cui parte Cancellara. Alla ruota dell'elvetico solo Sep Vanmarcke. L'Omega Pharma-Quick Step, da squadra a più punte, si ritrova ingabbiata nelle sue stesse tattiche, il destino di una corsa che è ben più di una corsa affidato a Stijn Vandenbergh. Che se la giocherà, ci mancherebbe, a ormai sarà tardi. Non andrà nemmeno a podio. Una sconfitta in piena regola.

Nel finale - tanto per far capire che in Omega Pharma non si capiva più granché - si manderà anche Niki Terpstra, uno che a metterlo a ruota di Van Avermaet staremmo parlando di un'altra corsa, ad inseguire Alexander Kristoff, in un tentativo di rimonta tanto ostinato quanto utopico. Proprio Terpstra (6°), è il terzo Omega nei primi dieci (e nessuno a podio, con Vandenbergh 4° e Boonen 7°). Stybar, da cui ci si attendeva ben di più, chiude 18° a 1'25", Keisse 26° a 1'43", Van Keirsbulck 44° e Trentin 58°, entrambi a 4'12", Maes non porterà a termine la prova.

Ora, non ci voleva la palla di vetro per capire che Tom Boonen, tra un malanno e qualche problema personale, non sarebbe stato al livello di Cancellara (che avrebbe accelerato lo stesso, e sarebbe arrivato più o meno da solo, su questo non discutiamo). Lo stesso Boonen, dopo il Taaienberg, s'è messo a disposizione dei compagni, quasi a manifestare il suo non perfetto stato di forma, lasciando il via libera a Terpstra, Stybar, o chi altro. Eppure qualcosa non ha funzionato. Perfetti sino a tre quarti di gara, gli uomini Omega hanno interpretato nel peggiore dei modi il finale di corsa.

Finale in cui Terpstra (o Stybar), e non Vandenbergh, sarebbe stato un cliente ben più spinoso a ruota di Van Avermaet. Finale in cui, vista la gamba, ci piacerebbe un giorno vedere anche Matteo Trentin. Perché d'accordo la crescita graduale, va bene anche la squadra belga, giusto far fare un lunga e sana gavetta al trentino, ma con la gamba che si ritrovava oggi, forse nel finale avrebbe potuto dare ben più di una mano.

Insomma, una volta saltato Boonen, come ampiamente preventivabile, è saltata l'Omega Pharma-Quick Step: stopper mandati quasi a caso (in realtà, nel finale, il primo Omega vicino a chi sarebbe partito aveva il dovere di fare da stopper, ecco il perché dell'azione di Vandenbergh), scatti solitari ed abbastanza inutili (Terpstra nel finale pensava davvero di raggiungere prima Kristoff, poi la testa della corsa?), piazzamenti che non valgono quasi nulla.

Domenica il pavé della Roubaix potrà essere il campo di una mezza rivincita per gli uomini di Lefévère, che dovranno sperare in uno Stybar in formato 2013 (ma senza intoppi), visto che Boonen è lontano dalla forma migliore. Intanto da Oudenaarde se ne va una truppa che nei piani voleva spaccare tutto con tre, quattro punte, ma nella realtà, una volta perso Boonen, ha perso la bussola. Ed il suo Mondiale, ciò che conta più di tutto.

Francesco Sulas

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