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G.P. Camaiore 2014: Nessuno ferma questo Ulissi - Nibali ci prova in salita ma Diego s'impone su Montaguti ed Arredondo

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Seconda vittoria stagionale per Diego Ulissi a Camaiore © Bettiniphoto

Succede a Diego Ulissi, di succedere a Peter Sagan nell'albo d'oro del G.P. Città di Camaiore, rivitalizzato con un semplice spostamento dal periodo agostano, quando non se lo filava nessuno (ed erano le volte che andava bene), ad inizio marzo, inserito nel trittico che comprende anche Strade Bianche (sabato) e Roma Maxima (domenica). Dicevamo di Diego Ulissi: è solo marzo ed il ragazzo di Cecina ha già ottenuto la seconda affermazione stagionale. La prima al Tour Down Under, in Australia, quindi un 5° posto al Trofeo Laigueglia, un 3° in casa, nella Lugano dove vive con la moglie Arianna e la figlia Lia. Oggi, finalmente, la vittoria, la prima sul suolo italiano.

Si è detto e ripetuto spesso, quest'inverno, che il 2014 doveva essere l'anno della svolta per Diego Ulissi. Il classe '89, talentuosissimo, nel 2012 aveva centrato ben sei vittorie, ma senza fare la voce grossa negli appuntamenti che contano davvero. In una Classica, per dirla senza giri di parole. Ecco, il Diego Ulissi fin qui ammirato pare in grado di poter far sua una grande corsa, segno che la svolta tanto attesa e sospirata c'è stata. Non era facile far così bene a Camaiore, anche se nel 2013 solo Sagan seppe far meglio di Diego: Vincenzo Nibali era solo la punta dell'iceberg di tanti potenziali vincitori, tra cui ovviamente c'era anche Ulissi.

La corsa, giunta alla 65a edizione, prevedeva nella prima parte un circuito di 12 km da ripetere due volte intorno a Forte dei Marmi, con doppio passaggio da Marina di Pietrasanta e Lido di Camaiore. Dopo il cosiddetto Circuito della Versilia, la corsa sarebbe entrata nel vivo, con il classico circuito di 23.9 km comprendente l'ascesa del Monte Pitoro. Circuito ed ascesa da ripetere per cinque volte.

Per una cinquantina di chilometri solo scatti e controscatti, ma nessuno riesce ad evadere. La fuga di giornata va via proprio sulla prima scalata del Pitoro. A meno di 170 km dal termine va via Johnny Hoogerland, che nell'Androni Giocattoli-Venezuela non s'era ancora messo in mostra in ciò che meglio gli riesce: la fuga a lunga gittata. L'olandese viene seguito da Daniele Colli (Neri Sottoli-Yellow Fluo), Silvio Giorni (Area Zero) e Riccardo Donato (Mg.Kvis-Trevigiani), fratellino di Giulia, ieri portacolori della BePink, oggi fotomodella affermata (e decisamente affascinante).

Il quartetto guadagna subito terreno sul gruppo tirato dalla Sky: il ritardo è di 4'30", ma cresce e toccherà l'apice a 85 km dal termine (7'30"), per poi scendere in seguito, grazie al lavoro di Astana e Lampre. A tre giri compiuti il terzetto ha 5' sul gruppo: mancano 72 km alla conclusione. Di lì in avanti sarà un crollo inevitabile di quanto messo da parte dai quattro fuggitivi nella mattinata. Fuggitivi che si dimezzano quando al treguardo di Camaiore mancano 35 km ed il gruppo è a 2' o poco più. Donato e Giorni si staccano (ma l'atleta dell'Area Zero torna a casa con la classifica dei Gpm, dopo tre transiti in testa al Pitoro), restano in testa, molto tenaci, Hoogerland e Colli.

Quando manca una tornata alla fine è soltanto la Lampre-Merida di Diego Ulissi a mettersi in testa a tirare, ma Hoogerland e Colli non mollano. Hanno 47" da gestire all'ultimo passaggio, poi di nuovo un minuto, in seguito 38", 25"... Fino a che, giunti all'ultima ascesa al Monte Pitoro, il gruppo si riporta di prepotenza sui due, ripresi a 14 km dal termine.

Inizia la salita, iniziano gli scatti. È Vincenzo Nibali in persona a sgranare il gruppo con due rasoiate: il plotone è ora formato da una quarantina di atleti, non di più. Nibali intanto tenta l'allungo, con Julián David Arredondo che segue il messinese. Il sempre più forte colombiano, che dalla Nippo è passato alla Trek, non sorprende più: le vittorie al Mirador del Potrero ed al Mirador del Sol, entrambe ottenute al Tour de San Luis, non erano giunte per sola fortuna.

Con Nibali (precisiamo: Vincenzo, visto che è in gara con la Marchiol-Emisfero anche il fratello minore dello Squalo dello Stretto, Antonio. È la prima volta che i due corrono insieme) ed Arredondo troviamo presto anche Davide Villella e Stefano Pirazzi. Ma a un chilometro dallo scollinamento Diego Ulissi contrattacca. Riprende i quattro di testa ed a 400 metri dalla vetta si porta su Arredondo. Ci sono anche Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale) e Simon Clarke (Orica-GreenEDGE).

Scollinano da soli, i quattro, e si buttano a rotta di collo in discesa, mentre il gruppo (o quel che ne resta) prova a ricucire, distanziato di 11". I quattro però vanno d'amore e d'accordo, non hanno intenzione di far rientrare il plotone. Siamo così all'ultimo chilometro, con Montaguti generosissimo: evidentemente il ragazzo ci crede, così come ci aveva creduto a Laigueglia.

Nella volata a quattro è però Diego Ulissi il più veloce. Alle sue spalle proprio Matteo Montaguti, quindi Julián David Arredondo e Simon Clarke. Sonny Colbrelli, regola il gruppetto, giunto a soli 3" da Ulissi. Peccato per il portacolori della Bardiani-CSF Inox, in quest'inizio di stagione attivissimo ma mai (ancora) vincente: per lui, fra tappe e classifiche generali, è arrivato una volta il 2° posto, quindi è stato tre volte 3°, altre tre 4° e due 5°. Continuando su questa strada, prima o poi, la vittoria giungerà.

Regolati da Colbrelli troviamo Fabio Felline, Jens Keukeleire, Salvatore Puccio, Mauro Finetto e Francesco Gavazzi, che completa la top ten. Subito dietro Marco Marcato ed un Davide Villella che per non essere ancora in forma si sta mettendo molto in mostra. Bravo! Vincenzo Nibali, dopo l'attacco sull'ultimo Pitoro, chiuderà in 49a piazza.

Diego Ulissi regala alla Lampre-Merida la settima vittoria stagionale (che nel 2013 giunse il 25 maggio, con Adriano Malori, nella crono del Bayern-Rundfahrt), e quel che più può confortare la squadra italiana è il fatto che la maggior parte delle vittorie siano giunte da nuovi innesti: Sacha Modolo ha vinto per quattro volte: a San Luis, al Trofeo Palma, al Trofeo Ses Salines ed alla Volta ao Algarve. José Serpa è stato il più abile in quel di Laigueglia, mentre Diego Ulissi, primo Lampre ad esultare in questo 2014 (a Stirling, 2a tappa del Tour Down Under. Era il 22 gennaio), coglie il primo centro europeo del 2014.

Ed ora le attese saranno ancora maggiori, gli occhi tutti puntati su di lui nelle Classiche, le grandi Classiche. Si parla di Ardenne e non solo, ormai, per Diego, che dopo la vittoria odierna ha dimostrato di essere cresciuto, cambiato, di possedere davvero la mentalità del vincente. Di essere un nuovo, migliore Ulissi.

Francesco Sulas

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