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Kuurne-Bruxelles-Kuurne 2014: Tre volte bravo, tre volte Boonen - Tom è il più vincente a Kuurne. Perfetto Trentin, 9°

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Terza vittoria alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne per Tom Boonen © omegapharma-quickstep.com

La stagione belga di Tom Boonen, già vincente quest'anno in due tappe del Tour of Qatar, non era iniziata nel migliore dei modi: 33° ieri all'Omloop Het Nieuwsblad, staccato dal primo della classe, Ian Stannard, di 3'46", mai nel vivo della gara. Colpa del freddo e della pioggia, avrebbe rivelato dopo un thè caldo Tommeke. Ed erano stati freddo e ghiacchio ad annullare dodici mesi fa la Kuurne-Bruxelles-Kuurne.

Oggi il meteo non sarà al'altezza del Qatar, ed è giusto così. Una vittoria, la prima stagionale in Belgio, che porta Tom Boonen ad essere il primo a far sua la Kuurne-Bruxelles-Kuurne per tre volte in carriera: dopo la prima affermazione del 2007, quando si mise alle spalle Marcel Sieberg ed Iljo Keisse, quella del 2009 con Bernhard Eisel e Jeremy Hunt regolati. E siamo ad oggi.

Una prestazione maiuscola del ragazzo di Mol, ormai sulla via dei 34 anni; la "sua" Omega Pharma-Quickstep e la Belkin hanno fatto la corsa, forzando, portando via la fuga, giocandosela. Sì, perché è stato proprio un Belkin, il giovane Moreno Hofland, ad insidiare Boonen, che vincerà appena per mezza ruota, con un poderoso colpo di reni. Bella rivincita dopo il grande freddo di ieri.

Si parte da Kuurne alle 12, con 197 km da percorrere, 9 muri da scalare e l'ultimo, il Nokereberg, posto a 53 km dal traguardo. Sin da subito scatti e controscatti, Vladimir Isaichev (Katusha) e Silvan Dillier (BMC) partono poco dopo il via ed a loro si uniscono Michael Vingerling (Team 3M) e Gert Jõeäär (Cofidis). Dopo 31 km riescono a scavare 31" di margine sul plotone, che lascia fare. Una caduta mette fuori causa Taylor Phinney, ieri attivissimo sui muri dell'Omloop Het Nieuwsblad, oggi in ospedale. Il simpatico statunitense della BMC si cucca sei punti di sutura al ginocchio e, fortunatamente, le lastre scongiurano qualsiasi frattura.

Arrivano ad avere un vantaggio massimo di 4'10", ma dietro non si sta a guardare. Iniziano i muri, il vantaggio dei quattro battistrada si dimezza. A 89 km dalla fine sono solo 2'12" i minuti da gestire, che scendono a 1'14" a 76 dal traguardo. Si capisce che siamo nella fase calda perché la Belkin, ieri attivissima con Sep Vanmarcke, si porta davanti e l'Omega Pharma controlla con l'esperienza di chi, su muri come Côte de Trieu, si allena quotidianamente.

Siamo nell'habitat naturale di queste due squadre, ed è proprio sul Côte de Trieu che viene attuato un primo forcing da parte dei Belkin. Davanti i fuggitivi stanno per arrivare all'Oude Kwaremont, muro tra i più celebri nelle Fiandre. Sono rimasti in tre (Vladimir Isaichev, Silvan Dillier e Gert Jõeäär) ma l'importanza della fuga ormai è relativa.

È proprio l'Oude Kwaremont che decide la corsa: partono i Belkin, l'Omega tiene botta e si forma in testa un drappello di dieci uomini (i tre fuggitivi sono ormai stati risucchiati): si tratta di Tom Boonen, Stijn Vandenbergh, Matteo Trentin, Guillaume Van Keirsbulck e Nikolas Maes (Omega Pharma-QuickStep), Sep Vanmarcke, Moreno Hofland e Maarten Wynants (Belkin), Johan Vansummeren (Garmin-Sharp) ed Yves Lampaert (Topsport Vlaanderen-Baloise).

Con gli Omega ed i Belkin a menare a più non poisso, il vantaggio sul primo gruppetto inseguitore s'impenna sin da subito. Dietro è la Lotto Belisol di André Greipel, rimasto fuori dai giochi e speranzoso di rientrare nel finale, a tirare, mentre Sky (per Boasson Hagen) e Katusha per il momento non si spremono. In questo scenario, Boonen, Vanmarcke e compagni, aiutati anche da dei gregari che definirli tale è limitante (a proposito, ottimo Matteo Trentin in ogni fase della corsa), non fanno che guadagnare. Dopo il Tiegemberg, a 61 km dal traguardo, hanno 57" sul gruppetto, ora tirato anche dalla FDJ.fr di Arnaud Démare.

L'ultimo dei nove muri in programma è il Nokereberg, posto a 51 km dall'arrivo di Kuurne. I dieci fuggitivi hanno 1'09", Lotto, FDJ, e Sky non riescono a chiudere, i Katusha muovono i propri uomini: non già verso la Crimea ma in testa al plotone, con Luca Paolini che tira come un matto. Evidentemente Alexander Kristoff è in giornata (ma è pure in ritardo). Finiti i muri, c'è un tratto di 51 km, compreso il circuito finale da ripetere due volte, che in teoria sfavorisce i dieci battistrada.

Dalla cima del Nokereberg all'ingresso di Kuurne perdono, ma sono pochi secondi: da 1'09" arrivano ad avere 51" sul gruppo messo in fila indiana dai Katusha. Davanti l'accordo ritorna in prossimità del primo passaggio sul traguardo, quando mancano 33 km al termine ed il margine si dilata nuovamente, salendo a 54". Paolini insegue e predica, ma nel deserto, tanto che transita sul traguardo da solo: deve alzarsi per attendere il gruppo che pretenderebbe di riportare sui dieci battistrada. Quest'ultimi, d'altra parte, accelerano, e tornano a mettere oltre un minuto tra loro ed il gruppo: ai -27 km possono gestire 1'03".

Nell'ultimo giro è sempre la Katusha a tirare, ma la convinzione, vedendo che il vantaggio dei dieci non cala - anzi - è sempre meno. Se la giocano i fuggitivi ed è un tutti contro Boonen, l'uomo che sulla carta è da battere (anche se Hofland, dopo la vittoria di sette giorni fa nell'ultima tappa della Vuelta a Andalucía, non è proprio l'ultimo arrivato). La Belkin cerca di far saltare ogni schema dell'Omega Pharma, squadra in superiorità numerica.

Ai -3.7 km scatta Maarten Wynants, che costringe un matteo Trentin commovente a chiudere quasi da solo. Il ragazzo di Borgo Valsugana pagherà lo sforzo, staccandosi per qualche attimo, proprio quando prova l'allungo il suo compagno, Stijn Vandenbergh, ai 2800 metri. La mossa è chiaramente funzionale a non far uscire nessuno ed a giocarsi tutto in una volata a dieci, in cui Boonen potrà contare su quattro compagni. Trentin rientra, gli altri sono vicini al fuoriclasse belga, ma è tutta l'Omega che nell'ultimo chilometro non gira proprio come ci si aspetterebbe.

Boonen parte sulla sinistra, Vandenbergh è invece tutto a destra; solo dopo si rimetterà dal lato di Tommeke, per lanciargli la volata. Per essere in superiorità numerica, gli Omega non si comportano alla grandissima. Cadono comunque in piedi, perché quando in squadra devi lavorare per Tom Boonen, puoi anche rischiare, lanciandolo male, tanto l'esperto corridore di Mol saprà sempre quale mossa fare. E Boonen, una volta lanciato a Vandenbergh, sa benissimo come diventare il primo corridore di sempre a conquistare tre Kuurne-Bruxelles-Kuurne in carriera. Sprinta lungo, ma sprinta alla grande.

Non meno tenace del comandante degli Omega è Moreno Hofland, nove anni di meno rispetto a Tommeke, la scaltrezza di un uomo da Nord, potente e soprattutto veloce. Recupera, rimonta, ci crede, ma proprio sul più bello, quando pensa di poter mettere il naso (e soprattutto la ruota) un pelo avanti a Boonen, ecco che il belga piazza lì un colpo di reni stupendo, a cui il buon Moreno non sa né può opporsi. Boonen capisce subito di aver vinto, esulta, ringrazia ad uno ad uno i suoi scudieri, i suoi guys. Moreno Hofland resta una bellissima realtà, un corridore spendibilissimo in classiche come la Gand-Wevelgem.

Terzo gradino del podio che è occupato da un altro corridore Belkin, Sep Vanmarcke, che tra ieri ed oggi ha faticato tanto, speso ancor di più ma ottenuto un 4° posto all'Omloop Het Nieuwsblad ed il terzo oggi. Quarta piazza per Yves Lampaert, bravissimo a piazzarsi essendo circondato da Omega e Belkin (ed un Garmin-Sharp, Vansummeren). Lampaert si mette alle spalle Vandenbergh, Wynants, quindi Van Keirsbulck a 2", così come Maes. Nona posizione a 4" da Boonen l'ottimo Matteo Trentin, ormai diventato uomo di fiducia tanto di Cavendish, quanto di Tommeke.

Vansummeren, anche lui a 4", è decimo, mentre il gruppo, giunto sul traguardo con un ritardo di 1'24", viene regolato dal Katusha Alexander Kristoff, a cui è mancata solo la prontezza nel momento decisivo, tra Côte de Trieu ed Oude Kwaremont. Peccato per lui, potrà rifarsi prossimamente. André Greipel, che legittimamente sperava di poter piazzare la volata vincente e portarsi a casa la sua prima Kuurne, chiude al 14° posto, Arnaud Démare è 22°, Edvald Boasson Hagen, ieri strepitoso, oggi è solo 38°.

Per assistere alla prossima corsa belga non bisognerà attendere molto: mercoledì si correrà infatti Le Samyn, gara forse meno prestigiosa della Kuurne-Bruxelles-Kuurne, ma ugualmente valida. Sarà terreno di rivincita per molti, per tutti coloro che devono imparare l'arte della rivincita da Tom Boonen, ieri giustamente invisibile poiché congelato, oggi dominatore, con una squadra perfetta, tranne che nel finale. Ma a quello, si sa, di solito pensa Tommeke. Se poi si corre in Belgio, non ne parliamo.

Francesco Sulas

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