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Tour of Qatar 2014: Démare salta sull'ultimo treno - A Doha il francese precede Bennati. Classifica finale a Niki Terpstra | Cicloweb

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Tour of Qatar 2014: Démare salta sull'ultimo treno - A Doha il francese precede Bennati. Classifica finale a Niki Terpstra

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Arnaud Démare vince la tappa di Doha, come nel 2012 © equipecyclistefdj.frSembrava disperso, in ritardo (ed in effetti spesso lo era), fuori dal gruppo giusto, quello in cui ci si gioca una vittoria di tappa. Sembrava venuto in Qatar a fare il turista, Arnaud Démare. Ci sbagliavamo. Torna sul luogo del delitto - proprio a Doha ottenne la prima vittoria da professionista, il 10 febbraio 2012 - il classe '91 della FDJ.fr, e colpisce un'altra volta.

Se l'8° posto ottenuto a Dukhan, insieme al 7° di Mesaieed, aveva fatto pensare ad un Démare ancora indietro di condizione, la tappa di oggi ci restituisce un corridore che promette di essere protagonista nel 2014: non un'annata banale, con l'esordio in Qatar che sarà seguito da un bell'avvicinamento alle classiche di primavera, si pensa per provare ad essere competitivo sulle pietre (Algarve, Het Nieuwsblad, Kuurne, Tirreno e forse Sanremo i suoi prossimi appuntamenti, con Harelbeke, Gand, Tre Giorni di La Panne, Fiandre, Scheldeprijs e Roubaix come obiettivi primari).

In quest'ottica il Tour of Qatar corso un po' in sordina da Démare (ma se vincere una tappa e piazzarsi due vbolte nei dieci significa correre in sordina...) può essere letto come un allenamento importante per gli obiettivi primaverili. Intanto, come detto, si porta a casa la tappa finale, e da italiani un po' ci dispiace. Non perché ce l'abbiamo con l'ottimo Démare - figurarsi! - ma perché ad essere battuto è Daniele Bennati. L'aretino della Tinkoff-Saxo ha mostrato una buonissima gamba in Qatar: due volte a podio (oggi e nella crono di Lusail, quando fu 3°), 4° ieri, a Madinat Al Shamal, ha provato a competere con i migliori, trovando sempre qualcuno più forte di lui (Hepburn e Boom nella crono, Démare oggi). Salvo malanni (Daniele, fai ogni tipo di scongiuri), che negli ultimi anni gli hanno mandato alle ortiche diverse campagne del Nord, in primavera potrà provare a lottare con i migliori. L'auspicio almeno è questo.

La sesta ed ultima frazione del Tour of Qatar è anche la più breve: 113.5 km da Sealine Beach Resort a Doha, con 56.5 km in linea a cui va aggiunto il solito circuito cittadino di 5.7 km da ripetere dieci volte. La fuga di giornata vede in avanscoperta Alessandro Bazzana, Marcus Burghardt, Lieuwe Westra, Jesse Sergent e Rafâa Chtioui.

Vanno via subito dopo 7 km ed entrano nel circuito di Doha con un vantaggio sul plotone che si attesta attorno i 2'30". Lo sprint intermedio al quarto passaggio sotto il traguardo vede Chtioui prevalere su Sergent e Westra. Al secondo sprint, posto al settimo passaggio sul traguardo, è Westra che transita prima di Sergent e Burghardt. Dietro la Katusha tira per Alexey Tsatevich, poi è la BMC che si incarica di chiudere il gap sui cinque, ripresi all'ultimo chilometro.

È allora che Alessandro Bazzana fa sognare, ripartendo da solo e rimanendo qualche metro avanti al gruppo, che purtroppo per l'italiano della Unitedhealthcare si ricompatta. La volata vede un Andrea Guardini attivissimo a ruota del treno Lotto, pronto per Greipel. I belgi però si squagliano, il plotone si allarga e chi ne beneficia è Démare, primo ancora una volta a Doha.

Bennati, come detto, deve accontentarsi della piazza d'onore, con Bernhard Eisel terzo. Ai piedi del podio Tom Boonen, che precede Lucas Sebastian Haedo, lo svizzero della BMC Silvan Dillier, Andrea Guardini, Sam Bennett, Sebastian Lander e Nicola Ruffoni. Appena fuori dai dieci Elia Viviani, che ieri aveva voglia di rivincita: toccherà aspettare ancora. Marco Coledan è 24°, Filippo Fortin 35°, Jacopo Guarnieri 38° e solo 49° uno dei favoritissimi di giornata, André Greipel.

La classifica finale vede per il terzo anno consecutivo un corridore dell'Omega Pharma-Quickstep in maglia oro (nel 2013 toccò a Cavendish, nel 2012 a Boonen): Niki Terpstra è il secondo olandese a portare in patria la maglia oro (il primo fu Wouter Mol nel 2010). Alle sue spalle Tom Boonen a 17", quindi Jürgen Roelandts a 20". Ottimo il 4° posto di Ian Stannard a 37", con Michael Morkov 5° a 48". Seguono Marcel Sieberg a 56", Guillaume Van Keirsbulck a 57", Stijn Vandenbergh a 1'05", Andrew Fenn a 1'18" ed André Greipel a 1'23". Il primo degli italiani è Jacopo Guarnieri, 18° a 1'59", stesso distacco di Alan Marangoni, 19°; Andrea Guardini è molto più indietro, 55° a 9'14", mentre Alessandro Bazzana è 60° a 9'48".

Le classifiche collaterali vedono Tom Boonen primeggiare nella graduatoria a punti, con 12 punti su Terpstra, e Roelandts che occupa la terza posizione. Tra i giovani è ancora una maglia dell'Omega Pharma-Quickstep ad essere premiata, con Guillaume Van Keirsbulck che precede di 21" il compagno Andrew Fenn, mentre il vincitore odierno, Arnaud Démare, è terzo a 46". Il gradino più alto del podio nella classifica a squadre non può che essere dell'Omega Pharma-Quickstep, che stacca la Tinkoff-Saxo di 36", mentre al terzo posto c'è la Lotto Belisol di Roelandts e Greipel, a 1'37".

Terminato, dopo il Dubai Tour, anche il Tour of Qatar, il trittico asiatico si completerà da martedì 18 a domenica 23 febbraio con il Tour of Oman, con diversi big al via: da Vincenzo Nibali a Chris Froome, da Joaquim Rodríguez a Robert Gesink, senza dimenticare Domenico Pozzovivo, Peter Sagan, Fabian Cancellara, Tom Boonen, Roman Kreuziger, Thibaut Pinot, Tejay Van Garderen, Rigoberto Urán, Romain Bardet, i fratelli Schleck, la Bardiani-CSF Inox... Insomma, ci sarà da divertirsi.

Francesco Sulas

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