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Mondiali Ciclocross 2014: Fango e tulipani. Lechner, ci salvi? - Al via la rassegna iridata. L'Italia spera nell'altoatesina

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Il traguardo del Campionato del Mondo di Hoogerheide © GP Adrie Van der Poel

Ci siamo di nuovo. Un anno fa i migliori crossisti del mondo si erano riuniti al di là dell'Atlantico, all'Eva Bandman Park in River Road, Louisville, Kentucky. Il fiume Ohio avrebbe costretto, con i suoi capricci e l'esondazione domenicale, a far disputare tutti gli eventi il sabato.

Ci siamo di nuovo, al Campionato del Mondo di ciclocross, ovviamente. L'appuntamento clou per ogni crossista. Quello per cui ci si allena d'estate, si è pronti a scendere nella sabbia di Las Vegas in settembre, nel fango ad ottobre, quando i cosiddetti altri ciclisti, quelli che corrono su strada, stanno preparando la valigia, partendo per le vacanze, lasciando la ribalta a pistard e crossisti, appunto. E proprio con il nuovo inizio della stagione stradistica, ecco il Mondiale di cross.

Che non sia l'ultimissimo appuntamento del calendario (mancano ancora due prove di Bpost Bank Trofee ed altrettante di Superprestige) è un dettaglio. Che non sia integrato, il ciclismo tra fango sabbia e neve, con l'attività su strada, è per molti (ma non tutti, basti pensare a Marianne Vos e Zdenek Stybar) un dato di fatto. Il Mondiale come massimo momento di appeal prima del ritorno degli stradisti sul palcoscenico.

Un anno fa si corse la prima prova iridata extraeuropea, statunitense: domani e domenica si tornerà alla tradizione, alle radici del ciclocross. Si gareggia in Olanda, nel Brabante del Nord, ad Hoogerheide, terra tanto fredda dal punto di vista meteo, quanto calda per l'ambiente che circonderà in queste due giornate tutti coloro i quali ambiscono alla maglia iridata. Sarà un Mondiale incerto, se non in una o due categorie, ma sicuramente con protagonisti olandesi.

Prima le signore. Marianne Vos è reduce dalla vittoria in Coppa del Mondo di Nommay e veste l'iride da cinque stagioni a questa parte (ma s'è aggiudicata il Mondiale anche nel 2006, a Zeddam, ancora Olanda). Mathieu Van der Poel - Under 23 - è il futuro, e non per modo di dire. Figlio di Adrie Van der Poel, nipote di Raymond Poulidor, vincitore di: due Mondiali nel cross tra gli Juniores, uno su strada, a Firenze, sempre tra gli Juniores. Non correrà da solo ma poco ci manca. Lars Van der Haar, tra i big pur essendo solo un classe '91, ha già vinto una Coppa del Mondo, quella che si è conclusa domenica a Nommay. È veloce, maturo, talentuoso, scaltro. Ed ha fame di vittoria, davanti al pubblico di casa, poi...

UOMINI JUNIORES - Toupalik o Peeters?Adam Toupalik con la Coppa del Mondo Juniores appena vinta © Cyclephotos.co.uk
Saranno loro ad inaugurare la rassegna iridata, domani alle 11 in punto. Due sono i grandi favoriti: il ceco Adam Toupalik, vincitore di tre prove di Coppa del Mondo (Tabor, Heusden-Zolder e Roma) e della classifica finale della challenge Uci, ha ottime possibilità di vestire la maglia con i colori dell'arcobaleno. Nel 2013 si dovette arrendere ai due olandesi Mathieu Van der Poel e Martijn Budding, accontentandosi dell'argento. Altro protagonista più probabile che possibile è il belga Yannick Peeters. A novembre ha conquistato il titolo continentale battendo proprio Toupalik (e nel 2012 era stato medaglia di bronzo). Vittorioso anche a Namur, in Coppa del Mondo, può arrivare al colpaccio. Il Belgio, oltre a Peeters, potrà contare su Kobe Goossens, Thijs Aerts ed Eli Iserbyt, mentre i padroni di casa olandesi punteranno tanto, se non tutto, su Joris Nieuwenhuis. Per i colori azzurri in gara Giulio Franzolin, Moreno Pellizzon, Stefano Sala e Manuel Todaro, con quest'ultimo in forma più di tutti. È Campione d'Italia, ha vinto il Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti ed anche nelle ultime prove di Coppa non ha sfigurato. Finire nei primi 15 sarebbe ottimo, sognare una top ten forse è troppo, ma chissà.

DONNE ÉLITE - Vos, dura battere ComptonMarianne Vos in azione domenica a Nommay © Bettiniphoto
Correranno dopo gli Juniores, ad un orario per loro inconsueto: le 15. Disclaimer per chi dà Marianne Vos favoritissima, quasi già iridata: mai come quest'anno il compito del Fenomeno olandese sarà arduo. Punti a favore: corre in casa, negli ultimi quindici giorni ha ritrovato una forma invidiabile, ha già conquistato un Mondiale qui, nel 2009. E quando c'è da vincere una maglia iridata, almeno nel cross, raramente sbaglia (non che su strada colga troppe stecche...). Ci sono anche dei però: il più grande di tutti si chiama Katie Compton. L'ormai non più ragazzina (è nata il 3 dicembre 1978 a Chattanooga) ha vinto 14 prove nel 2013/2014 (contro le sole nove della Vos), cinque su sette in una Coppa del Mondo stradominata. Potente, in forma, ai Mondiali è sempre arrivata lì lì ad aggiudicarsi l'oro ma ad oggi colleziona un bronzo e tre argenti. È la sua grande occasione: ha battuto quattro volte Marianne Vos negli scontri diretti (con l'olandese che ha però prevalso sulla Compton in altrettanti scontri diretti), sa metterla in difficoltà e spesso ci è riuscita. Il timore, per gli Stati Uniti, è che la punta si sia spremuta troppo per vincere da sola una Coppa del Mondo, mentre l'avversaria olandese potrebbe aver risparmiato forze preziose per il Mondiale (anche in vista di una forma da raggiungere e mantenere più in là, in vista della stagione stradistica). L'Olanda potrà contare su una serie di comprimarie da piazzare tra le prime 10-15: Sabrina Stultiens, Sophie De Boer, la giovanissima Annefleur Kalvenhaar (classe '94), l'ancor più giovane Yara Kastelijn (nata nel '97, ha chiuso al 2° posto il Guerciotti). Gli Usa hanno in Kaitlin Antonneau una buona piazzata potenziale. Alle spalle di Vos e Compton c'è sicuramente, distante un abisso, la coppia britannica formata da due regolariste: la Campionessa Europea Helen Wyman e Nikki Harris. Pavla Havlikova sarà il riferimento della Repubblica Ceca, Lucie Chainel-Lefevre ed una determinatissima Pauline Ferrand-Prévot, con Caroline Mani, formeranno il bel terzetto della Francia. Se la Germania ha una classe '74 come Hanka Kupfernagel pronta a piazzare la zampata, il Belgio spera in due atlete separate da dieci anni: Ellen Van Loy ha mostrato ottime cose ed è nata nel 1980, Sanne Cant è la più giovane, regolare, talentuosa, ma nelle occasioni importanti non una sicurezza (anche se i numeri le danno ragione, ha collezionato 9 vittorie, come la Vos). Un podio ci sta tutto. L'Italia in questa sola categoria ha speranze di medaglia. Non per essere retorici (o forse sì) ma a salvarci, con tutta probabilità, saranno le solite ragazze. Eva Lechner è in forma strepitosa e nelle ultime due prove di Coppa del Mondo (Roma e Nommay) ha colto due bei bronzi. Nelle altre due tappe è sempre rimasta davanti, chiudendo 4a a Namur ed 11a ad Heusden-Zolder, a ritmi non da primissime ma sicuramente da podio. L'altoatesina di Appiano può seriamente portarci una medaglia. Le altre componenti del team sono Alice Maria Arzuffi, in gran crescita (ed il bronzo agli Europei di novembre ne è prova), Francesca Cauz, vincitrice di recente al Guerciotti ed a Scorzè, ed Elena Valentini, che ha fatto suo il Giro d'Italia di ciclocross a soli 21 anni. Chiunque salirà sul podio domani pomeriggio sarà una campionessa e scriverà un'importante pagina di storia: Marianne Vos raggiungerebbe quota 7 titoli iridati nel cross (agganciando così Eric De Vlaeminck, fratello maggiore di Roger), Katie Compton riuscirebbe a coronare degnamente un'ottima carriera, diventando la prima iridata non europea. Chiunque altra centrasse l'oro, sarebbe una mezza sorpresa.

UOMINI UNDER 23 - Van der Poel il gran padroneIl talento smisurato Mathieu Van der Poel in azione © CXMagazine.com
In questa categoria la maglia iridata prende la via dell'Olanda dal 2011, due volte con Lars Van der Haar, l'anno scorso con Mike Teunissen. Se i padroni di casa avranno in Teunissen appunto il campione uscente, è praticamente certo che si lotterà per la piazza d'onore, di fronte a quel colosso di 19 anni che risponde al nome di Mathieu Van der Poel. Il fratello minore di David, (altro bel corridore) figlio di Adrie (a cui è intitolata la corsa di Hoogerheide, quando non è un Mondiale) e nipote di Raymond Poulidor, quest'anno ha raccolto undici vittorie complessive e la classifica finale di Coppa del Mondo. È al primo anno tra gli Under 23, va detto. La vittoria è una questione di ore. Teunissen, con molta probabilità, non resisterà a Van der Poel, che durante la stagione ha lottato un paio di volte con gli Élite, chiudendo sempre al 2° posto dietro a Niels Albert (ad Anversa venne applaudito dal vincitore, che a Sint-Niklaas dovette metterci tutte le sue forze per battere Mathieu al fotofinish). Il Belgio punterà su Wout Van Aert, unico a riuscire a mettere in difficoltà Van der Poel quest'anno, capace di andare a vincere sette corse, di cui due di Coppa del Mondo. Da non sottovalutare Laurens Sweeck, Gianni Vermeersch, Tim Merlier ed il Campione europeo Michael Vanthourenhout. Da tener d'occhio il ceco Tomas Paprstka e il francese Clement Venturini, entrambi hanno già assaggiato l'oro al Mondiale, anche se tra gli Juniores (Tomas Paprstka nel 2010, Clement Venturini l'anno dopo). Le nostre speranze sono riposte in Gioele Bertolini. L'Italia schiererà al via anche Nicolas Samparisi, ma è il ragazzo della Valtellina a poter sperare addirittura in una top ten. Più realisticamente, Gioele entrerà nei primi 15 corridori. Per un primo anno che sta crescendo e maturando gara dopo gara non sarebbe neppure poco.

UOMINI ÉLITE - Van der Haar e Stybar contro NysIl Campione del Mondo uscente Sven Nys mette in fila tutti © Sport.be
Saranno i big a chiudere la rassegna, domenica alle 15. Belgio, come al solito, faro della corsa? Sì, ma anche no. Andiamo per gradi. Il Belgio schiera uno Sven Nys campione uscente e che nel 2013/2014 ha collezionato 14 trionfi. Non ha preso parte domenica all'ultima tappa di Coppa del Mondo a Nommay, e perché fuori dai giochi, e per concentrarsi ed allenarsi al caldo della Spagna. Oltre a Nys c'è Niels Albert, laureatosi Campione del Mondo ad Hoogerheide nel 2009. Otto i centri stagionali per lui, una forma indecifrabile e la consapevolezza che se la giornata sarà buona potrebbe metterne in riga molti. Klaas Vantornout, sempre utile, Kevin Pauwels, reduce da un'annata sottotono, Tom Meeusen, tre centri stagionali, Rob Peeters, costante (sicuramente si piazzerà davanti), e Wietse Bosmans, primo anno in categoria, completano la formazione faro. L'Olanda ha però quel Lars Van der Haar reduce da una Coppa del Mondo vinta, con sei successi complessivi ed una crescita notevole. Nel 2013 su questo circuito fu 2° alle spalle del ceco Martin Bina. E proprio i cechi andranno tenuti in gran conto, sia con Bina, che ha corso sempre molto bene in questa stagione, ma soprattutto con Zdenek Stybar. Il corridore dell'Omega Pharma-Quickstep ha deciso giovedì che sarebbe stato al via del Campionato del Mondo. Vuole vincere, o se non altro andare a medaglia. Attenzione alla Francia, con un Francis Mourey che ha fatto faville ultimamente ed a Nommay ha rischiato di vincere, non fosse stato per Tom Meeusen. Gli Usa, con il solo Jeremy Powers a far da riferimento, sono debolucci, mentre la Germania ha un Philipp Walsleben che nel 2013/2014 ha cambiato marcia. Tre centri stagionali, il secondo posto finale in Coppa e la capacità di far benissimo. L'Italia schiera Enrico Franzoi e Bryan Falaschi, con il primo che potrebbe entrare in una top ten, ma più verosimilmente sarà tra i primi quindici.

Un circuito impegnativo, con il meteo che parrebbe essere clemente nelle giornate di gara, anche se il terreno dovrebbe risultare pesante. Una rassegna che potrebbe vedere vincere tre olandesi (Lars Van der Haar, Marianne Vos e Mathieu Van der Poel) su quattro gare. L'incertezza non solo nella gara Élite, ma in quella Juniores ed Élite donne, mentre tra gli Under 23 si dovrebbe lottare per il secondo posto. E l'Italia del CT Fausto Scotti che porterà in terra d'Olanda dodici atleti, ma solo una, Eva Lechner tra le donne, si presenta realmente competitiva. Per una medaglia ci affidiamo all'altoatesina che veste il tricolore, se poi arriveranno belle sorprese dalle altre categorie saranno le benvenute.

Francesco Sulas

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