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Le pagelle 2013 - Donne: Filotto Bronzini, Vos iridata - Longo Borghini è una certezza, Abbott domina il Giro. E Johansson...

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Da sinistra: Giorgia Bronzini vince la sesta tappa di fila alla Route de France, Marianne Vos in maglia iridata a Firenze, Elisa Longo Borghini trionfa a Cittiglio, Mara Abbott conquista la maglia rosa al Giro - Elaborazione Cicloweb.it

Emma Johansson - 9.5
Strano partire dalla svedese, che al primo anno all'Orica-AIS compie un ulteriore salto di qualità. Costantemente nei piani alti di quasi tutte le classifiche, ha soprattutto il merito di strappare a Marianne Vos il primato nel ranking Uci. Questione mica da poco, visto che l'olandese era la numero uno dal lontano 2007. La Johansson da fine febbraio fino alla Freccia Vallone esce solo una volta dalla top ten, nella 4a tappa del Tour of Qatar. Vittorie a Cholet ed alla Gooik-Geraardsbergen-Gooik, quindi la classifica finale (con due tappe) dell'Emakumeen Bira, dominata. Salta volutamente il Giro ma vince il Thüringen Rundfahrt. Il percorso che porta al Mondiale fiorentino è ottimo e sulle strade iridate è l'ultima (con Rossella Ratto) a cedere a Marianne Vos: arriva un argento. Atleta completa e costante (la più costante della stagione), ha avuto la sfortuna di crescere ed andare verso la maturità agonistica proprio insieme al Fenomeno olandese. Se sul resto si può ancora lavorare, su quest'aspetto ci sarà poco da fare.

Marianne Vos - 9
Valutando l'ultimo triennio, quella del 2013 non è la miglior Vos ammirata, ma signori, porta a casa sempre 22 vittorie (per fare paragoni, quanto Peter Sagan. Pareggia il suo bilancio del 2007, mentre solo nel 2008 e nel 2011 fece meglio, rispettivamente con 23 e 31 affermazioni)! Non bastasse ciò, si conferma Campionessa del Mondo (sia nel ciclocross che su strada), vince la quinta Coppa del Mondo della carriera (5 vittorie su 8 prove) e la quinta Freccia Vallone, record assoluto. Fa suo anche un Fiandre che al traboccante palmarès ancora mancava. In salita non brilla come nel biennio scorso ed al Giro Rosa (ma anche all'Emakumeen Bira) prende la paga. Pur cimentandosi (con successo) nella MTB il Mondiale è l'obbiettivo stagionale primario. Al solito le ha tutte contro ma basta averne una buona al fianco, Anna Van der Breggen, per dare la decisiva stoccata sul muro di Via Salviati e dire alle avversarie «vi farò sapere». Sarà memorabile la volata di Pontecagnano Faiano, con la bici che s'intraversa a causa di un avvallamento e lei che la raddrizza come se nulla fosse, altro che circo. Fenomeno non sempre imbattibile, ma per metterle la ruota davanti bisogna dare quasi sempre il 110%.

Giorgia Bronzini - 9
La piacentina non è mai stata tanto vincente come in questo 2013 corredato da 17 centri. Lavora per arrivare tirata a puntino al Mondiale di Firenze, ma nella stagione mette fieno in cascina a sufficienza. Inizia presto, il 16 marzo alla Classica Città di Padova. Porta a casa una tappa al Giro Rosa, quella di Pontecagnano Faiano, e la prima corsa a tappe (il Tour of Zhoushan Island, in Cina). Memorabili e da record le sei vittorie di fila alla Route de France, dove Giorgia non è prima nel prologo (che va alla Johansson) e nell'ultima tappa, di Linda Villumsen (della danese-neozelandese anche la corsa). A Massa e Cozzile, al Giro di Toscana, vince ancora, dando l'impressione di poter reggere Fiesole e via Salviati al Mondiale. Giungerà solo un 26° posto, il terzo iride su strada è rimandato, ma la prima stagione di Giorgia con una squadra straniera, la Wiggle-Honda, è pressoché perfetta (e per favore, non ricordatele l'età, ché s'incazza...).

Ellen Van Dijk - 9
Corridore completo, l'olandese vince 13 volte e quasi la metà delle sue affermazioni sono cronometro (sei, per la precisione). Non stupisce che alla prova contro il tempo iridata sbaragli la concorrenza, conquistando il primo oro mondiale da Élite. Si piazza ottimamente nelle gare di inizio stagione, Coppa del Mondo e non. Mette insieme le classifiche finali di Energiewacht Tour, Gracia-Orlová, Lotto-Belisol Belgium Tour e Boels Rental Ladies Tour. Al Giro Rosa non fa classifica ma vince pur sempre la crono (caso strano...) di chiusura a Cremona. Dal 2014 al 2016 correrà con la Boels-Dolmans: l'obbiettivo è l'oro olimpico a Rio.

Anna Van der Breggen - 8.5
Olandese, 23 anni compiuti ad aprile, un talento della Madonna. La ragazzetta di Zwolle vince poco, convince moltissimo. È 9a a Cittiglio, 4a alla Freccia Vallone, stesso piazzamento che ottiene all'Emakumeen Bira. Al Giro Rosa patisce forse troppo le salite (certo, avesse avuto una squadra a supportarla...) ed è solo 18a. Al Thüringen Rundfahrt ancora 4a ed al Toscana non sfigura. Senza girarci attorno, è lei la migliore in assoluto del Mondiale fiorentino, è lei ad accendere la miccia sulla salita di Fiesole, a portare Marianne Vos in carrozza verso la terza vittoria iridata. Potrebbe pure vestirsi dei colori dell'iride se non avesse la certezza di essere sbranata appena dopo il traguardo dalla Cannibale. Ottiene così l'ennesimo 4° posto stagionale, onorevolissimo. Dal 2014 farà parte della Rabo Liv/Giant di Marianne Vos. Si spera che non corra solo come gregaria di gran lusso ma possa giocarsela, di tanto in tanto.

Evelyn Stevens - 7
Va bene la caduta di Padova che la mette fuori causa per la prima parte di stagione, ma dal rientro in poi non è che colga un filotto di vittorie, anzi. Primeggia al Philadelphia Cycling Classic, chiude 3a all'Emakumeen Bira. Bene la vittoria al Trentino, tappa di Termon di Campodenno e classifica finale, il che la pone come prima pretendente alla maglia rosa insieme ad Abbott e Vos (che non guasta mai). Macché. Al Giro Rosa va meno forte di quanto ci si aspettasse e chiude solo 5a. È 3a alla Route de France, ai piedi del podio (questione di millesimi) nella cronometro iridata, 5a nella prova su strada. A 30 anni compiuti si attende ancora la vittoria della vita da una ragazza che ha mezzi, eccome, ma forse più di così non riesce a dare. Comunque corre a livelli sempre altissimi.

Elisa Longo Borghini - 9
Voto alto nonostante (o soprattutto per) la sfortuna che il 23 giugno la porta a scivolare nelle fasi finali di un Campionato Italiano già vinto, frattura alla cresta iliaca del bacino e arrivederci a fine agosto. Non la scopriamo certo oggi, l'ornavassese che ad inizio anno, tanto per gradire, piazza una vittoria al Trofeo Binda, diventando la prima italiana ad alzare le braccia al cielo nella Coppa del Mondo di Cittiglio (la corsa non veniva vinta da una nostra atleta dal lontano 2000, quando esultò Fabiana Luperini). Prosegue con un 4° posto al Fiandre ed un 2° alla Freccia Vallone. Si scoppia pure la trasferta cinese e chiude al 2° posto lo Tour of Zhoushan Island. All'Emakumeen Bira è 2a, 3a e vincente nella frazione finale. La classifica le consegna un bel 2° posto dietro ad Emma Johansson. Il Giro Rosa le sorriderebbe, e molto, se quel 23 giugno non fosse maledetto. Elisa non vuol perdere più di mezza stagione, così si rialza ed ecco il nuovo esordio il 23 agosto, precisamente due mesi dopo l'incidente. Fa in tempo ad essere convocata per il Mondiale, è tra le azzurre più brillanti (forse la migliore dopo la Ratto), si mette al servizio di Tatiana Guderzo e chiude con un 8° posto. Il 2014 sarà ancor più ricco di soddisfazioni (il tutto ovviamente facendo le corna).

Alena Amialiusik - 7
La classe '89 bielorussa corre bene per tutto l'anno. Ragazza completa, fortissima sul passo, molto brava in salita, la si trova facilmente tra le prime dieci. Bissa il successo del 2012 alla Muri Fermani "Forza Marina", fa suoi i titoli nazionali a crono ed in linea, in generale è lanciatissima verso un Mondiale che la vedrebbe ottima interprete. Purtroppo però il Tour de l'Ardèche, dove vince anche una crono, è la sua ultima corsa, visto che in Francia si rompe la clavicola. Per i sogni di gloria ripassare nel 2014 (sempre in maglia BePink, nonostante le molteplici sirene).

Tatiana Guderzo - 7.5
Tre vittorie, ma mica da niente. Dopo un inizio di stagione non esattamente esaltante, si conferma Campionessa Italiana a crono. Al Giro Rosa è molto brillante e la sola Mara Abbott le è superiore. La prima vittoria in linea della stagione giunge nell'ultima tappa del Thüringen Rundfahrt, in solitaria, a Zeulenroda-Triebes. Dopo una discreta Route de France (chiude 4a nella generale) al Boels Rental Ladies Tour ecco la seconda vittoria in linea, ancora nell'ultima tappa, ma è tutt'altro che un assolo. Dopo mille côtes, Tatiana doma il traguardo in salita di Berg en Terblijt, battendo al fotofinish Annemiek Van Vleuten. Provvidenziale il colpo di reni. A Firenze fa la capitana fino all'ultimo giro, poi i crampi la mettono fuori causa e non va oltre il 7° posto.

Tatiana Antoshina - 7
Donna ombra, la russa è reduce da un'annata alla Rabobank di Marianne Vos e con la MCipollini-Giordana si mette al completo servizio delle compagne. Si vede poco, eppure spesso e volentieri è fondamentale per le vittorie giallofluo. Il Campionato russo a crono, la frazione contro il tempo nel Tour Féminin en Limousin e la classifica finale del Tour de l'Ardèche le sole gioie personali. Al Mondiale è 9a nella cronometro e 10a nella corsa in linea. Nel 2014 RusVelo chiama ed è là che correrà questo gran diesel.

Annemiek Van Vleuten - 5.5
A proposito di donne ombra, la prima gregaria di Marianne Vos con licenza di esultare porta a casa solo tre vittorie, poche per i suoi standard. S'impone nel prologo del Festival Luxembourgeois du Cyclisme Féminin Elsy Jacobs, nella 3a tappa del Thüringen Rundfahrt e nella 6a frazione del Trophée d'Or Féminin. Per il resto tanti piazzamenti, alcuni imbarazzanti (uno per tutti: il secondo posto di Berg en Terblijt, al Giro d'Olanda, quando subisce la perentoria rimonta di Tatiana Guderzo), ed un Mondiale in cui viene sostituita nel ruolo da Anna Van der Breggen. Per fortuna della Vos, aggiungiamo. Può fare molto meglio.

Kirsten Wild - 6.5
La forte velocista di Almelo inizia a sentire l'età ma porta pur sempre a casa 14 vittorie in gare Uci. Inizia fortissimo, tre su quattro (più la classifica finale) in Qatar, quattro su sei giorni di gara all'Energiewacht Tour, la Dwars door Vlaanderen e la Gand-Wevelgem. Al Giro Rosa dimostra di saper ancora dire la sua in quel di Margherita di Savoia e due tappe le porta a casa sia al Lotto-Belisol Belgium Tour che al Boels Rental Ladies Tour. La Wild fa anche da chioccia alla 19enne britannica Lucy Garner (voto 7), che alla prima stagione da Élite si piazza subito per sette volte nelle prime dieci, vincendo anche una tappa importante, la prima del Tour of Chongming Island. La prima di una brillante carriera che è soltanto agli inizi.

Claudia Häusler - 7
Non sarà quella che aveva vinto il Giro Donne 2009 ma con il passaggio dall'Orica alla TIBCO sembra viaggiare meglio. Rosicchia un 8° posto a Le Samyn des Dames, coglie vittorie nelle gare statunitensi ma soprattutto al Giro Rosa c'è e si vede: gli arrivi in salita del Beigua e di San Domenico la esaltano ed alla fine è terza. Il capolavoro però arriva al Giro della Toscana. Nel caos totale dello sciopero accade che la bavarese prenda parte all'ultima tappa e vinca la corsa, essendo la meglio piazzata in classifica. Sul podio di Firenze quasi si scusa, «so che io non ho vinto davvero, in realtà sarei la quinta». In un'epoca in cui si esalta il successo, costi quel che costi, la Häusler chiude la stagione da Signora (ed al Mondiale rimedia un 12° posto, niente di che a dire il vero). Dal 2014 vestirà la maglia della Argos-Shimano (che nel frattempo avrà perso il primo sponsor) per tornare ad altisimi livelli.

Mara Abbott - 8.5
Ragazza molto dotata, con i suoi 28 giorni di corsa (di cui 12 in gare internazionali) potrà non esaltare i più. Eppure gareggia in Usa, corse nazionali quasi tutte dominate, in funzione del secondo Giro Rosa. E con gli arrivi in salita del Beigua e di San Domenico era difficile pensare che la maglia rosa non potesse finire sulle sue esili spalle. Si porta a casa il secondo Giro Rosa con 1'33" di vantaggio sulla seconda, e pazienza se stavolta non si arrivava sul Passo dello Stelvio come nel 2010. Mezzo punto in meno perché una maggiore presenza nelle corse che contano non guasterebbe (e la farebbe anche conoscere un po' di più), ma non si può avere tutto dalla vita.

Rossella Ratto - 8.5
Dopo il primo anno tra le Élite con la Verinlegno-Fabiani, la ragazza di Colzate fa il grande salto, andando a correre nell'Hitec Products-UCK. Non vince ancora ma si piazza tanto e bene, risultando competitiva sia nelle volate che nelle corse mosse. Il capolavoro arriva alla fine del 2013, con quel bronzo mondiale a soli 19 anni, dietro a Vos e Johansson. Chissà se avesse corso sin da subito come capitana della squadra azzurra... Dall'anno prossimo farà parte della Faren-Kuota, tanti auguri.

Tiffany Cromwell - 7
Alla seconda stagione all'Orica-AIS, corre da capitana insieme ad Emma Johansson. Molto forte in salita, fa subito sua l'Omloop Het Nieuwsblad, poi coglie molti piazzamenti (al Giro Rosa è appena fuori dalle dieci, 11a) ed al Mondiale fiorentino non va oltre la nona piazza. Interessante anche Shara Gillow (voto 5.5), nel 2013 stessa squadra della Cromwell. Vince il Campionato Nazionale a crono, si produce in un assolo vincente nella seconda ed ultima tappa del Giro del Trentino, quella di Sarnonico, così come fa sua la crono di Gera al Thüringen Rundfahrt. Il finale di stagione non le sorride e chiude in calando.

Trixi Worrack - 5.5
Non una stagione a livelli eccelsi quella della tedesca di Cottbus. Subito un paio di piazze d'onore (al Qatar dietro alla Wild ed alla Classica Città di Padova dietro alla Bronzini), poi prestazioni nella norma. La vittoria del Campionato tedesco in linea non salva una stagione così così. Molto meglio la compagna di squadra Carmen Small (voto 7). Benino nelle prime gare del circuito europeo, vince in Canada la Chrono Gatineau ed i Campionati nazionali contro il tempo. Beffa la nostra Marta Tagliaferro nella seconda tappa del Thüringen Rundfahrt e chiude l'annata con un bronzo iridato, ancora nella cronometro: pochissimi alla vigilia ci avrebbero scommesso.

Ashleigh Moolman - 8
Brava, molto brava. Poco appariscente, vince il Campionato sudafricano, sia in linea che a crono. Conquista il terzo gradino del podio alla Freccia Vallone, diventando la prima ciclista africana ad entrare nelle prime tre in una Coppa del Mondo (e più in generale, a salire su un podio di una grande gara). Ci prende gusto e coglie la vittoria al Boels Rental Hills Classic. Il Giro Rosa parrebbe fatto per una scalatrice come lei, ma oltre l'8° posto non va ed un pochino delude. Qualche altro bel piazzamento (su tutti il 2° posto nella generale al Tour de l'Ardèche) e poi via verso il Mondiale di Firenze. Stupisce, in negativo: è solo 22a. Dal 2014 cambia squadra (andrà all'Hitec) alla ricerca di sempre maggiori risultati di peso.

Fabiana Luperini - 7
Alla tenera età di 39 anni sa ancora difendersi, specie sul terreno da lei sempre prediletto: la salita. Coglie un bel 2° posto al Tour Languedoc Roussillon nella Maury-Camurac, dove si arrende solamente ad Emma Pooley. L'Emakumeen Bira la vede al 9° posto finale e spesse volte protagonista. Un 4° posto ai Campionati Italiani è il miglior viatico per un Giro Rosa da correre davanti. E la Lupa non manca l'appuntamento: 4a a Cerro al Volturno, 7a a Castelfidardo, 3a sul Beigua e 4a a San Domenico. Proprio in quella tappa però la giuria espelle l'atleta di Pontedera per bici troppo leggera (6.66 kg anziché il minimo di 6.80 previsti dal regolamento Uci). Decisione discussa e discutibile che di fatto la taglia fuori dal terzo gradino del podio finale. Ci riproverà.

Francesca Cauz - 8.5
Stagione della consacrazione nonostante la giovanissima età (la ragazza di San Fior è nata nel 1992). Dopo un'annata di ciclocross corsa a buonissimi livelli, con tanto di convocazione per i Mondiali, inizia piano (e ci mancherebbe!), staccando un po' tra fine marzo e fine aprile. Già al Trentino è 6a a Termon di Campodenno ed 11a nella generale. L'esplosione silenziosa della timida Cauz avviene al Giro, dove fa meglio della Luperini sul Beigua (è 2a alle spalle della sola Abbott) ed a San Domenico è 3a. Nella generale finale sarà 7a. Agli Europei su strada arriva un argento dietro alla compagna Susanna Zorzi, un buon Toscana la porta a disputare un bellissimo Mondiale, con scatti a ripetizione sulla salita di Fiesole. Resterà con Rigato alla Top Girls ancora un anno, crescerà ulteriormente, proverà il colpo grosso. E probabilmente non correrà più moltissimo nel ciclocross.

Noemi Cantele - 6
La varesina di Arcisate parte subito forte, pensando di essere di fronte all'ultima stagione agonistica. Ed allora ecco le vittorie a El Salvador: Grand Prix de Oriente, tre tappe della Vuelta, con tanto di classifica generale finale, il 3° posto al Grand Prix GSB ed il 5° al Grand Prix El Salvador. Tornata in Europa non incide, punta a far bene al Giro Rosa ma un guaio fisico la costringe a saltare la corsa. Rientra ad inizio agosto in una Route de France che chiude all'11° posto. È 7a al GP de Plouay ed al Giro della Toscana fa vedere ottime cose in salita. Al Mondiale parte come una delle punte delle azzurre, ma non porta a termine la prova. Peccato. E quando la parola fine parrebbe scritta sulla sua bellissima carriera, ecco che Be Pink quasi certamente la tessererà per l'anno a venire. Chissà se Noemi riuscirà a ripetersi e migliorarsi ulteriormente.

Shelley Olds - 5.5
L'esperta statunitense della TIBCO corre molto nelle gare Usa, com'è logico che sia. In Canada vince il Grand Prix Cycliste de Gatineau, in Europa coglie tanti piazzamenti, qualche bel podio (il 3° posto di Corbetta al Giro Rosa, il 2° posto a Pontedera, al Giro della Toscana, quando la Vos le passa sotto un'ascella battendola per pochi millimetri) ma non trova mai l'acuto vincente. Ed infatti, al di qua dell'Atlantico, non vince una corsa che sia una. Ritenterà l'anno prossimo, correndo tutte le gare europee di rilievo, con una casacca che non sarà quella della Tibco.

Marta Tagliaferro - 6.5
Stagione sofferta quella della vicentina della MCipollini-Giordana. Tanti, tantissimi i piazzamenti ed i podi. È subito 3a nella 4a tappa del Tour of Qatar, così come alla Classica Città di Padova. Al GP Città di Porto San Giorgio si arrende alla sola Simona Frapporti mentre al Giro Rosa è nuovamente 3a a Margherita di Savoia. La seconda tappa del Thüringen Rundfahrt le porta solo una piazza d'onore e la vittoria sembra ormai una chimera, anzi una maledizione. Giunge invece il 18 agosto, al Gran Premio Hotel Fiera Bolzano, gara nazionale. Di lì a fine stagione arriva ancora un 2° posto al Trophée d'Or Féminin per una Tagliaferro che nel 2014 dovrà salire un ulteriore gradino e lottare con le migliori velociste al mondo, o almeno provarci. Restando in MCipollini, buona la stagione di Valentina Carretta (voto 6), gregaria infaticabile che però coglie una bellissima vittoria con un assolo nell'ultima tappa dell'Energiewacht Tour.

Valentina Scandolara - 7.5
Tanto genio e poca sregolatezza per questa veronese che spesso e volentieri sfodera prestazioni davvero ottime. Sicuramente predestinata, decisamente ostinata, assolutamente sfortunata nel 2012 (una mononucleosi l'ha costretta a correre al piccolo trotto), ad inizio stagione cade alla Ronde van Drenthe, battendo forte un ginocchio. Fatica a riprendersi, e sì che la partenza era stata ottima (11a all'esordio nella prima tappa in Qatar, con accelerazioni ripetute). Si sblocca, di testa più che di gambe, al Trofeo Vannucci Alberto di Vaiano, vincendo su Amialiusik e Martisova. Corre il Festival Luxembourgeois du Cyclisme Féminin Elsy Jacobs, va in trasferta in Cina, al Tour Languedoc Roussillon coglie un 5° posto ed una piazza d'onore all'ultima giornata, alle spalle di Gillian Carleton. È 2a dietro alla compagna Tatiana Antoshina a Montignoso, quindi al Thüringen Rundfahrt trova la prima vittoria da Élite. Lo fa arrivando da sola, lo fa a Schmölln, dove nel 2012 si sbloccò Elisa Longo Borghini. Prende parte a quattro criterium in Olanda (e vince il Draai van de Kaai di Roosendaal), fa una bella Route de France ed un Trophée d'Or dove d'oro è anche la gamba. Il Giro della Toscana è corso bene, il Mondiale di Firenze la vede scandire il ritmo nei primi giri, scattare su per via Salviati, ben comportarsi, insomma. Dal 2014 lascerà la MCipollini e Luisiana Pegoraro per passare all'Orica-AIS. Un treno che nessuna ragazza al mondo si farebbe sfuggire. Figuriamoci la Scando.

Susanna Zorzi - 7.5
Che macchina da guerra, questa classe '92 di Cogollo del Cengio! Se nel 2012 aveva vinto il Trofeo Vannucci Alberto ed una semitappa al Trophée d'Or, quest'anno lavora molto per le compagne di squadra. Gregaria perfetta, la Zorzi sfiora il successo nella gara nazionale belga di Wanze, a marzo. Solo Vera Koedooder fa meglio di lei. È 6a al Campionato Italiano a crono (e nella prova in linea era stata nella fuga vincente con Muccioli e Longo Borghini), corre un onestissimo Giro Rosa, poi l'Europeo. Se a crono è 15a, su strada estrae dal cilindro una specialità della casa: l'assolo. Ad Olomouc si spara 50 km di fuga, ben coperta alle spalle da Ratto, Cauz e compagnia azzurrante, vincendo in solitaria su Francesca Cauz ed Hanna Solovey (a queste due Susanna rifila un minuto e oltre). Bene anche al Boels Rental Ladies Tour, chiuso al 14° posto, prende parte ai Mondiali, pedina fondamentale della squadra diretta da Edoardo Salvoldi. Dopo le esperienze di crescita degli ultimi due anni, nel 2014 è pronta a giocare pesante nella Be Pink.

Jennifer Fiori - 6.5
Finalmente! Dopo anni di limbo la simpatica marchigiana della Top Girls non si nota in gruppo solo per le acconciature alquanto originali. Parte piano ma all'Emakumeen Bira è già quasi all'altezza delle migliori, con un 12° posto nell'ultima frazione. Chiude anche il Giro del Trentino al 12° posto, con la bella 9a piazza nella frazione con arrivo a Termon di Campodenno, dove la Stevens s'impone. È 5a al Campionato Italiano e si lancia verso un Giro Rosa da correre a modino. Gli eventi ed i piazzamenti (ed il buon senso) la obbligano a lavorare per Francesca Cauz. Lo fa in modo ottimale, poi vola in Francia, dove corre un bel Tour Féminin en Limousin, un altrettanto buono Trophée d'Or Féminin e ad inizio settembre il Tour de l'Ardèche. Purtroppo nella terza tappa cade e si frattura una clavicola: addio finale di stagione, che significa addio Mondiali (aveva già testato il percorso iridato con le azzurre). Ci riproverà l'anno venturo, più determinata che mai. Interessante in Top Girls anche la crescita di Asja Paladin (voto 6 d'incoraggiamento), così come quella di Irene Bitto (anche per lei un bel 6, nonostante non abbia combinato troppo, ma il futuro è certamente dalla sua), mentre Elena Berlato (voto 5) non è ancora tornata ai livelli del 2010-2011. Saprà farlo nel 2014 in MCipollini-Giordana?

Elena Cecchini - 6
La giovane di San Marco di Mereto di Tomba, a fronte di bellissime prestazioni su pista, non è altrettanto convincente su strada. Sia chiaro, i suoi risultati li coglie: il Drentse 8 chiuso al 5° posto, la Classica Città di Padova al 10°, la 3a piazza al Gran Premio Hotel Fiera Bolzano, un Tour de l'Ardèche in cui ottiene due terzi posti ed una 4a piazza... C'è pure la convocazione per il Mondiale di Firenze, anche se da riserva. E però non dà ancora l'idea di un'atleta ben centrata. Diamole tempo, non c'è alcuna fretta. Nel mentre bisogna registrare un'annata discreta per Marta Bastianelli (voto 6), spesso nelle fughe, mai fuori dalle prime dieci al Tour of Chongming Island, vincente nella prima tappa disputata al Tour Languedoc Roussillon (con il Mondiale di Stoccarda è questa l'altra affermazione da Élite). È anche 5a al Campionato Italiano a crono, corre un Giro non memorabile, poi non la si vede più. Tornerà tra un bel po' di tempo, con un ruolo decisamente più impegnativo del corridore: quello della mamma.

Dalia Muccioli - 5.5
Mezzo punto in più per il Campionato Italiano vinto, ma non basta a convincere del tutto. E se a Rancio Valcuvia la esile scalatrice di Cesenatico (la chiameremo "Alberto", come fa il suo ds Walter Zini, visto che la Nostra adora Contador) è stata impeccabile nell'entrare nella fuga giusta ed approfittare della maledetta sfortuna capitata ad Elisa Longo Borghini, non c'è moltissimo altro da registrare. Ok, sta crescendo. Ok, è solo una '93. Sta di fatto che la si vede davanti solo a El Boqueron, tremendo arrivo in salita della Vuelta El Salvador (è 5a), alla Muri Fermani "Forza Marina" (4a) ed alla gara nazionale elvetica Radsporttage Gippingen (una vittoria di tappa in solitaria e la generale). Fa bene anche al Trentino, dove porta la Be Pink a battere la Specialized-Lululemon (e non è una consuetudine) in una cronosquadre atipica, in salita. Tiene anche per un giorno la maglia fucsia di leader della corsa. Dopo la conquista del tricolore, al Giro Rosa fatica ad entrare nelle prime trenta anche in salita, chiaramente il suo pane. È 8a nell'Europeo della Zorzi, poi fino a fine stagione il miglior piazzamento è un 32° posto al GP de Plouay. Sfortuna sua che nei tracciati attuali del ciclismo femminile le salite impegnative, quelle da Alberto, non siano troppe. Sta di fatto che aspettarsi maggior continuità da lei è più che legittimo.

Barbara Guarischi - 6.5
Non perché abbia combinato chissà quali numeri, ma per il semplice motivo che non abbiamo più visto la velocista troppe volte in affanno. Dal 2013 la Guarischi negli sprint si destreggia molto meglio rispetto al passato e tiene botta anche sulle salite di media difficoltà. È 9a nell'ultima tappa del Tour of Qatar, 5a alla Classica Città di Padova, 3a nella tappa del Giro Rosa di Pontecagnano Faiano, quando per la prima volta in vita sua veste la maglia bianca di miglior giovane, ed un po' si emoziona. Altri bei piazzamenti al Tour de Bretagne, al Gran Premio Hotel Fiera Bolzano (è 5a), a Pontedera, Giro della Toscana (chiude 3a dietro a Vos e Olds). In evoluzione. Dal 2014 potrà dire la sua alla MCipollini-Giordana. In casa Vaiano c'è invece chi ha detto addio al ciclismo pedalato, Alessandra D'Ettorre (voto 8 alla carriera). Gregaria ineccepibile, è stata tra le primissime atlete azzurre a portarci un oro (accadde nel 1996 a Novo Mesto). Alla ragazza aquilana che ama la sua terra (e non perde occasione per ribadirlo) buona vita: il vero inizio è ora.

Anna Zita Maria Stricker - 6.5
Che ci fa qui una ragazza del '94, quindi Élite al primo anno, che se vogliamo ha corso pure pochino (ma alzi la mano chi intende biasimare i suoi ds)? Riavvolgiamo il nastro di dodici mesi: chi ricorda colei che al Mondiale di Valkenburg delle Juniores, medaglia di bronzo al collo, era arrabbiata per essersi "solo" piazzata? Eccola! Vive una stagione in cui far esperienza sotto la guida di Luisiana Pegoraro: corre il Festival Luxembourgeois du Cyclisme Féminin Elsy Jacobs, il Tour of Chongming Island, la Route de France (e subito alla prima tappa è 8a), al Gran Premio Hotel Fiera Bolzano, dove taglia il traguardo con la casacca completamente aperta (qui sì che manca un po' d'esperienza...), si arrende solo alla compagna di squadra Marta Tagliaferro. Tra le altre gare disputate: Trophée d'Or Féminin, GP de Plouay (va fuori tempo massimo) e Boels Rental Ladies Tour. Nel 2014 sarà sicuramente più presente e più competitiva, una volta prese le misure alla categoria. I margini di crescita dell'altoatesina sono immensi.

Tetyana Riabchenko - 6
Riabchenko, chi era costei? Un'ucraina che di norma fatica ad entrare nelle prime dieci in corse nazionali, ma che quest'anno è stata brava sì, e pure parecchio fortunata. Due episodi svettano su tutti: il Tour of Chongming Island, prova di Coppa del Mondo. Si attende la volata, come al solito; vai ad immaginare che l'intero gruppo sbaglia strada e la Riabchenko, già in fuga, si aggiudica la tappa della challenge Uci... Non bastasse ciò l'atleta della Chirio Forno d'Asolo disputa anche un buon Giro della Toscana (è il secondo episodio iln cui la sorte la bacia in fronte), ma alla vigilia della penultima tappa è 14a a 3'30" dalla leader Marianne Vos. Chi immaginava che oltre metà gruppo si sarebbe ritirato, facendo sì che la Riabchenko (che giunge sino a Firenze) risalisse al 6° posto della generale? Alla luce di questi fatti, qualcosa ci suggerice che Tetyana sia sfortunata in amore.

Linda Villumsen - 7.5
In sintesi: nelle crono mondiali la neozelandese nata a Herning (Danimarca) ha vinto tre bronzi e, con quello di Firenze, due argenti. Senza contare che il bronzo olimpico, sempre nella crono, a Londra, le è sfuggito per soli 2"... Indice di grande regolarità, certo, e magari di uno scalino che Linda, per un motivo o per l'altro, non riesce a superare (per questo citofonare Pinotti Marco, che la Villumsen la motiva e l'allena). Nel 2012 vince l'oro nel Campionato oceanico a crono, poi torna a gareggiare dal Giro Rosa con la casacca Wiggle-Honda. Se il Giro è portato a termine in 14a posizione (con il 5° posto nella crono cremonese), il Thüringen Rundfahrt la vede 5a finale. Nella Route de France in cui il prologo va a Emma Johansson (ma la Villumsen è 2a a 1") e Giorgia Bronzini fa un filotto di sei, Linda vince l'ultima tappa e la corsa. Continua l'ottima tendenza anche al Tour de l'Ardèche (prologo vinto, un giorno in maglia di leader ed 8° posto finale). Nella crono fiorentina, come detto, è argento e nella corsa in linea si difende alla grande. Giungerà un bel 6° posto.

Chloe Hosking - 5.5
Vince la prima corsa dell'anno, la prima tappa del Tour of Qatar. Inanella tanti bei piazzamenti (7a al Drentse 8, 4a alla Ronde Van Drenthe, due volte a podio nell'Energiewacht Tour, 3a alla Ronde van Gelderland...). La trasferta cinese le consegna due secondi posti al Tour of Chongming Island (e la piazza d'onore finale), ma nella corsa valida per la Coppa del Mondo è solo 15a. Al Giro non si esalta, torna brillante al Boels Rental Ladies Tour, dove vince una tappa. E questo praticamente è quanto. Su livelli simili la russa di RusVelo Oxana Kozonchuk (voto 5.5): nota ai più come vincitrice della (stranamente...) defunta Tirreno-Adriatico Juniores 2008, la Kozonchuk mette in mostra il suo spunto veloce. Si piazza molto, vince pochino, ed in gare di bassa rilevanza (due tappe tra Tour Féminin en Limousin e Tour de Bretagne Féminin). Il finale di stagione non è memorabile, men che meno il suo Mondiale.

Hanna Solovey - 7.5
Più che la quantità, stupisce la qualità della classe '92 ucraina. Rientra alle corse il 1° luglio dopo un periodo di squalifica durato due anni e subito, al primo colpo, si laurea Campionessa d'Europa a crono davanti alla nostra Ratto (staccata di 1'35"). Nella corsa in linea è solo 3a alle spalle della coppia Zorzi-Cauz. È 8a al Mondiale fiorentino (sempre di crono si parla, la gara in linea nemmeno la porta a termine) e chiude in bellezza con l'affermazione alla Chrono des Nations davanti ad Alison Tetrick ed Elisa Longo Borghini. Sicuramente un'atleta di spessore notevole, l'attendiamo nel 2014 da gennaio ad ottobre o giù di lì.

Elizabeth Armitstead - 5.5
Nel movimento britannico post-Cookiano è lei la punta. Spesso si piazza, nella prima parte di stagione, tolte poche occasioni (il 7° posto alla Ronde van Drenthe, il 9° al Fiandre, la 2a piazza alla Boels Rental Hills Classic), è davvero introvabile. Dopo la vittoria del Campionato britannico in linea, con un assolo stupendo, inizia una seconda parte di stagione decisamente migliore: alla Route de France non esce dalle prime dieci, prologo escluso. Bene anche al Boels Rental Ladies Tour, chiuso in 3a piazza, ed il Mondiale di Firenze, che con un'atleta come lei non c'entra nulla, è portato a termine in 19a posizione. La speranza è vedere ulteriori miglioramenti nel 2014, quando tornerà Emma Pooley (voto 6.5), che nel 2013 ha corsicchiato con la Bigla (ha dato priorità al Dottorato di ricerca. E biasimiamola), vinto qualche garetta e la classifica finale (con tanto di tappa in salita) del Tour Languedoc Roussillon. Alla Lotto-Belisol con la bionda britannica si divertiranno, da gennaio in poi.

Melissa Hoskins - 4
Invisibile, se non fosse per la vittoria a gennaio della Mitchelton Bay Cycling Classic. Se nel 2012 aveva mostrato di possedere un gran bel potenziale, quest'anno sono troppi i passi indietro. Il miglior risultato, e unico, è il 2° posto nella quarta tappa della Route de France. Oltre c'è il buio o quasi. Hoskins, abbiamo un problema!

Francesco Sulas

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