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Tour of Beijing 2013: Mezgec, la prima arriva all'ultimo - L'Argos su Bouhanni, Ferrari 5°. Classifica a Beñat Intxausti | Cicloweb

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Tour of Beijing 2013: Mezgec, la prima arriva all'ultimo - L'Argos su Bouhanni, Ferrari 5°. Classifica a Beñat Intxausti

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Luka Mezgec coglie la prima vittoria stagionale all'ultima tappa del Tour of Beijing © Skysports.com

Due corridori generosi e coraggiosi come Pinotti e Flecha non potevano non salutare il ciclismo (per entrambi era l'ultima corsa in carriera) con una fuga. Il loro tentativo è stato assistito da quattro validi comprimari: Meier (Orica-GreenEDGE), Kaisen (Lotto Belisol) ed infine l'italiano Boaro (Saxo-Tinkoff), quasi a sancire un cambio di testimone. Infatti il corridore vicentino è tra i più probabili sostituti di Pinotti, in maglia azzurra, nelle prove contro il tempo.

La fuga dei sei generosi corridori ha animato i 13 giri del circuito cittadino di Pechino, che prevedeva il passaggio attraverso dei luoghi simbolici per il passato e presente della storia cinese, come Piazza Tienanmen e la zona olimpica. Non vi erano difficoltà altimetriche e quindi il tentativo dei fuggitivi era destinato ad essere smorzato, ma gli attaccanti di giornata hanno avuto il merito di crederci fino all'ultimo giro, quando sono stati ripresi.

Rendendo così la vita difficile alle squadre dei velocisti. Quest'ultimi hanno dovuto mettere i loro più fidati gregari in testa al gruppo per rientrare sugli attaccanti. Quando mancavano ancora quattro giri al termine, circa 40 km all'arrivo, il vantaggio dei fuggitivi era ancora superiore al minuto. Pinotti, dopo un'ultima trenata, all'inizio dell'ultimo giro è stato il primo ad alzare bandiera bianca per gustarsi con calma le sue ultime pedalate da professionista.

I suoi ex compagni di avventura, nonostante i tentativi di un coriaceo Meier, non hanno avuto però molto più spazio del corridore bergamasco. Infatti sono stati ripresi quando mancavano meno di 6 km alla fine. A questo punto, con tutta l'Omega schierata davanti, è stato Tony Martin a cercare di sorprendere tutti, ma la velocità del gruppo era troppo elevata ed è stato rapidamente ripreso.

Una volta esaurito il tentativo di Martin, le squadre dei velocisti hanno continuato la battaglia per mettere davanti i loro uomini. Ai quattrocento metri è l'Argos che riesce a prendere la testa del gruppo, ma ancora una volta Bouhanni è stato abile a trovare lo spazio per lanciare lo sprint, a differenza delle altre volate vi è stato il fattore Mezgec.

Il corridore sloveno, reattivo nell'individuare il pericolo, si è francobollato alle ruote del corridore franco algerino della FDJ.fr per saltarlo agilmente negli ultimi 50 metri, imponendosi così nella ultima frazione del Tour of Beijing. Bouhanni si è comunque aggiudicato la classifica a punti, ha forse pagato le fatiche della frazione precedente che non gli hanno permesso di essere brillante come nelle precedenti volate, mentre Mezgec ha dimostrato ancora una volta di possedere buoni qualità in volata, caratteristiche che saranno destinate, almeno finché rimane nell'Argos, al servizio di corridori come Kittel e Degenkolb.

Eppure lo sloveno questa vittoria la cercava da inizio anno, rimediando solamente piazzamenti: tre volte 5°, cinque volte 4°, tre volte 3° (sempre al Giro d'Italia) ed un'altra cinquina di piazze d'onore. Il terzo posto lo ha ottenuto Hofland precedendo Matti Breschel, mentre Roberto Ferrari, pur guadagnandosi una buona posizione al momento dello sprint non è riuscito ad andare oltre al 5° posto.

Alexey Tsatevich si piazza tra Ferrari ed Alessandro Petacchi. Ottavo Rüdiger Selig, quindi Yauheni Hutarovich e Bernhard Eisel, che completa la top ten di giornata. Nessun problema per Beñat Intxausti nel difendere il simbolo del primato, con Daniel Martin a 10" e David López García a 13". Rui Costa è a 18", quindi Bardet e Tony Martin a 24", Jan Bakelants, Robert Gesink ed Ivan Basso a 26", Garikoitz Bravo a 31".

Allo stesso modo Damiano Caruso non ha avuto difficoltà a mantenere la prima posizione nella classifica per gli scalatori, che aveva ottenuto nella frazione precedente. Il primato nella classifica relativa ai giovani l'ha ottenuto invece il giovane francese Romain Bardet dell'AG2R La Mondiale.

È dunque giunto a conclusione il Tour of Beijing, corsa priva di storia e tradizione (era questa la terza edizione, le prime due erano state vinte da Tony Martin), ma che si è dimostrata comunque brillante e appassionante. Certo è che la mancanza di pubblico (ed in generale di cultura ciclistica, in Cina) attorno ad una corsa si sente e sorge spontaneo chiedersi se abbia molto senso correre in determinate condizioni.

Carlo Ferri

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