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Mondiale 2013: Forza Vincenzo, oggi tocca a te! - Si chiude la rassegna iridata: Nibali sfida Cancellara e Sagan

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Vincenzo Nibali sarà il capitano della nazionale azzurra © Bettiniphoto

Ci siamo, il giorno atteso da tre anni, da quando in Australia a Geelong questo Mondiale venne assegnato a Firenze, è finalmente arrivato: due cronometro a squadre, cinque crono inviduali e quattro prove in linea hanno riscaldato l'ambiente di questa settimana iridata toscana e fatto salire la trepidazione per la gara di oggi. Anche in corsa poi sarà tutto un crescendo di emozioni, prima con il tratto in linea iniziale ed i primi movimenti, poi con l'ingresso nel circuito fiorentino e le azioni che si faranno sempre più pericolose e quindi il gran finale con il traguardo che sarà posto dopo 272.2 km di gara.

Negli ultimi due giorni abbiamo potuto conoscere a fondo il circuito di Fiesole e Via Salviati ed abbiamo visto che con l'atteggiamento giusto la selezione si può fare. Paragonando corse di categorie e sessi differenti non si possono ottenere indicazioni particolarmente precise, ma c'è un dato di fatto da cui non si può sfuggire: in tre occasioni su quattro il Mondiale s'è concluso con un corridore da solo a braccia alzate e questo ci conferma che il terreno per fare la differenza c'è. Sia a livello di squadra che individuale sarà fondamentale scegliere i tempi giusti per ogni azione: partendo troppo presto c'è il rischio di piantarsi o di rimanere isolare senza gregari, temporeggiando a lungo invece si può rimanere da soli a lavorare senza riuscire più a riprendere gli attaccanti.

Questa volta ci sarà da considerare anche un fattore in più, la pioggia: se per tutte le sette ore i ciclisti si troveranno a pedalare sotto la pioggia battente il dispendio di energie sarà notevole sia a livello fisico che a livello mentale visto che in ogni curva, ogni discesa e ogni minimo sbandamento si nasconderanno numerose insidie. E al decimo ed ultimo giro la luce si può spegnere senza lasciare via di scampo.

Nonostante tutte le interpretazioni possibili che si posso fare sull'andamento tecnico e tattico dalla corsa i principali favoriti restano sempre i fantastici tre, Fabian Cancellara, Peter Sagan e Philippe Gilbert. Lo svizzero è in condizioni fisiche strepitose e alla Vuelta ha fatto vedere di andare forte anche sulle salite vere: l'ascesa di Fiesole quindi non lo può spaventare e lo strappo di Via Salviati, così simile a quel Paterberg che l'ha lanciato verso il trionfo all'ultimo Giro delle Fiandre, sarà più un passaggio a favore dello svizzero. Cancellara poi una medaglia l'ha già vinta (bronzo nella cronometro) ma difficilmente servirà a togliergli pressione: ha preparato in modo specifico proprio la gara in linea e vuole la maglia iridata più di ogni altra cosa.

Peter Sagan invece ha dalla sua la grande punta di velocità che gli permette di essere favorito anche in caso di arrivo allo sprint di un plotoncino abbastanza numeroso: proprio per questo motivo, però, tutti cercheranno di corrergli contro e, non avendo una squadra fortissima, avrà margini d'errore ridottissimi. Per togliersi da queste situazioni scomode lo slovacco ha già dimostrato di saper stravolgere il copione della gara attaccando lui in prima persona: a 23 anni ha già una grandissima personalità ma deve stare attento a non strafare, un difetto che gli ha già fatto perdere alcune corse. Chiude il terzetto Philippe Gilbert che, da campione uscente, è forse quello più tranquillo ma anche quello che meno ha reso durante l'anno: alla Vuelta, però, ha saputo tornare grande e Via Salviati sembra messa lì apposta per esaltare le sue caratteristiche dei giorni migliori.

L'Italia si presenta con una formazione completa e con un capitano, Vincenzo Nibali, che è stato tra i maggiori protagonisti della stagione dalle prime pedalate fino ad oggi. Lo Squalo dello Stretto non ha nell'esplosività e nella velocità in volata le sue qualità migliori e quindi dovrà sperare in una corsa molto dura e magari attaccare sulla salita di Fiesole per sfruttare poi le curve della discesa (specie in caso di pioggia ma occhio che anche Cancellara e Sagan sanno scendere alla grande) per guadagnare terreno. Per far girare il percorso a nostro favore servirà anche la collaborazione di qualche nazione straniera ma noi intanto gli uomini ce l'abbiamo: Scarponi su tutti è un uomo di fondo e spesso ha fatto bene nelle classiche impegnative ma anche Nocentini, Santaromita, Ulissi e Visconti possono contribuire a far esplodere il gruppo.

Se andrà male e la gara sarà meno selettiva del previsto allora entrerà in scena Filippo Pozzato (o anche lo stesso Luca Paolini, mentre Vanotti sarà l'ombra di Nibali fino ai primi giri del circuito di Firenze): il vicentino della Lampre è il più veloce della squadra ed in uno sprint dopo più di 270 km partirebbe battuto da pochissimi uomini, come dimostra anche il GP de Plouay vinto davanti a diversi velocisti. Certo, se si punta a fare una gara d'attacco Pozzato potrebbe rivelarsi poco utile ma se si tiene conti di tutti i possibili scenari tattici la sua presenza ci sta eccome.

E gli altri? Sono tanti e agguerriti. A livello individuale la Spagna è di gran lunga la squadra più forte: Alejandro Valverde è salito quattro volte sul podio al Mondiale ma non ha mai vinto, tiene in salita, è veloce ma a volte pecca nella tattica; Samuel Sánchez con pioggia e discese ci va a nozze; Joaquim Rodríguez con i suoi scatti può portare via il gruppetto decisivo e bisognerà tenere in considerazione pure il sempre più consistente Dani Moreno, il tutto senza dimentare un "gregario" di nome Alberto Contador. Un'altra nazione che farà di tutto per rendere la corsa durissima è la Colombia: Betancur è un po' un'incognita come condizione, Urán (che è velocino e in discesa non è fermo) è adattissimo al percorso e Quintana, che al Tour of Britain s'è abituato alla pioggia intensa, attaccherà più volte in salita.

Con 208 atleti in gara in rappresentanza di 52 nazioni il termine outsider va allargato a tanti nomi: c'è la Francia con Voeckler e un gruppo di giovani di talenti, l'Irlanda spera in Martin e Roche, l'Olanda ha Gesink e Mollema e poi ancora attenzione a Boasson Hagen, Rui Costa, Kolobnev, Breschel, Kwiatkowski o Van Avermaet; dopo un sabato in cui a vincere sono stati due campioni del mondo di ciclocross si aggiunge al lotto dei grandi protagonisti il ceco Zdenek Stybar (quattro volte iridato tra juniores e élite). E dopo quanto visto quest'anno in salita chi se la sente di escludere a priori una gran prova dei due Chris, Froome e Horner?

Percorso e startlist ufficiale - Uomini Élite

Sebastiano Cipriani

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