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Eneco Tour 2013: Vento ed anticipi, la spunta Stybar - Colpaccio del ceco, alla prima stagionale. Nizzolo 4°

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Zdenek Stybar precede Maximiliano Richeze e Lars Boom sul traguardo di Brouwersdam © BettiniphotoVento doveva essere e vento è stato, ma la variabile che ha deciso la tappa non è stata certo questa, bensì, come nella prima frazione di quest'Eneco Tour, una fuga partita allo striscione indicante l'ultimo chilometro di gara.

Da una quindicina di chilometri la Lotto di André Greipel tiene il controllo della corsa, al fine di favorire il campione tedesco nello sprint finale. Come però accaduto a Renshaw nella tappa inaugurale, quando giunge il turno di Jürgen Roelandts il belga resta in testa ed è proprio Greipel a fare il buco alle sua spalle.

Tengono la ruota di Roelandts Maximiliano Richeze e Zdenek Stybar. La Belkin, inizialmente tagliata fuori dall'azione, rientra di prepotenza con il campione uscente dell'Eneco Tour, Lars Boom. Quando Roelandts capisce di trovarsi in una situazione forse a lui poco adatta, o comunque con gente veloce, si rialza, probabilmente perché non ne ha più.

Quasi in contemporanea Lars Boom lancia la sua volata, che si vede in partenza essere troppo lunga. Richeze, argentino della Lampre-Merida, sorpassa l'olandese della Belkin ma anche lui ha calcolato male tempi e distanze.

Così chi ha la meglio è Zdenek Stybar, ex crossista ceco a tempo pieno che da un paio d'anni si dedica quasi esclusivamente alla strada. In questa stagione, a parte per i pochi cross disputati (ma con che classe...), ci si ricordava di lui per essere stato, insieme a Vanmarcke ed in un primo momento a Vandenbergh, uno dei pochi capaci di tenere il ritmo di Fabian Cancellara nella Parigi-Roubaix.

La corsa del pavé per Stybar si sarebbe conclusa sul settore di Gruson, per colpa di un urto con uno spettatore: il ceco chiuderà comunque al sesto posto. Coglie la prima vittoria stagionale e lo fa in un modo che è diventato davvero molto comune, almeno nell'ultimo mese: quello dell'attacco all'ultimo chilometro (o agli ultimi chilometri).

In Polonia Phinney percorse 7 km in solitaria, vincendo la tappa di Katowice. Lo stesso giorno in Danimarca l'appena ventenne Magnus Cort Nielsen vinceva a Varde anticipando di 15 km (si ripeterà tre giorni dopo, vincendo a Asnæs Indelukke con un allungo all'ultimo chilometro).

Greg Van Avermaet al Tour of Utah ha fatto sua la prima tappa nell'identica maniera e solo due giorni fa commentavamo il gesto tecnico di Mark Renshaw, che negli ultimi 1000 metri verso Ardooie andava a prendersi la vittoria più bella da quando s'è messo in proprio (e tale potrebbe restare, visto che l'australiano tornerà al servizio di Cavendish nel 2014).

Nei 187.3 km tutti olandesi, che da Oosterhout portavano il gruppo a Brouwersdam, non si trovava mezzo Gpm, ma la collocazione del tracciato nelle vicinanze della costa faceva intuire che attuare una selezione con i ventagli sarebbe stato più che semplice.

Subito vanno in fuga quattro uomini, secondo un canovaccio ormai arcinoto: si tratta di Eloy Teruel (Movistar), Jelle Wallays (Topsport Vlaanderen-Baloise), Domont (AG2R la Mondiale) che di nome fa Axel, Rasmussen (Garmin-Sharp) che si chiama Alex. Il loro vantaggio s'impenna subito e sfiorerà i sei minuti (5'50" il vantaggio massimo del quartetto), ma non è una giornata da fuggitivi, o almeno così sembra.

Non può certo essere testimone della tappa Pablo Lastras, espulso dalla Giuria per essersi aggrappato alla propria ammiraglia (che è stata retrocessa in ultima posizione). Intanto, dopo il rifornimento fisso - siamo al km 84 - il gruppo subisce un'accelerata ed il vento fa sì che si spezzi in due tronconi, ma presto si ricompatterà.

In testa ancora i quattro fuggitivi, ma con un vantaggio di 1'38" sul plotone quando al traguardo mancano 75 km. Nel gruppo cade Taylor Phinney (e non solo lui), che indossa la maglia rossa della classifica a punti; lo statunitense si rialza senza problemi, anche se senza dubbio la botta è stata forte.

Si entra nel circuito finale di Brouwersdam, 37.2 km da percorrere per un paio di tornate, ed i fuggitivi hanno ancora un minuto e mezzo scarso da gestire. Il tratto esposto ed il vento laterale invogliano il gruppo ad aprire dei ventagli, l'andatura sale ed i quattro fuggitivi vengono letteralmente risucchiati. Due, poi tre tronconi, tutti separati da una ventina di secondi.

Chi è rimasto indietro approfitta dei tratti più al riparo per rientrare e così quando mancano 52 km all'arrivo il gruppo è nuovamente compatto (fatta eccezione per la coda del plotone, che comunque recupererà). È proprio ai -52 km che parte ancora uno dei fuggitivi della prima ora, Jelle Wallays: nel giro di un chilometro lo raggiunge il compagno di squadra Laurens De Vreese, che vince il traguardo volante e rafforza il primato nella classifica della combattività.

La coppia continua nella sua azione mentre il gruppo s'è leggermente placato. De Vreese e Wallays arrivano ad avere un vantaggio massimo di 1'10" a 41 km dal termine, dietro Orica, BMC e Garmin si portano nell'avanguardia del gruppo, per non rischiare di restare sorprese da altri colpi di mano (anche perché Greipel e la sua Lotto sono molto attivi).

All'inizio del secondo ed ultimo giro - mancano 37.2 km al traguardo - De Vreese si rialza; il gruppo è a 27" da Wallays, che però continua nell'azione. In continuo calando, saranno Belkin, FDJ.fr e Saxo-Tinkoff che si sobbarcheranno l'onere della rincorsa, chiudendo sul portacolori della Topsport Vlaanderen-Baloise ai -16.

Si vedono davanti anche Pozzato e Viganò, entrambi al servizio di Maximiliano Richeze. Si rialza Kittel, e con lui la Argos tutta. È l'Omega Pharma che in un primo momento prende le redini del gioco, quindi Greipel mette davanti i suoi. Il ritmo è elevato, il gruppo corre in fila indiana. Passa in testa Jürgen Roelandts e dà un altro colpetto: André Greipel vuole proprio vincere.

Invece all'accelerazione di Roelandts Greipel risponde facendo un buco che avvantaggia il belga della Lotto, seguito dai soli Richeze e Stybar. Lars Boom, dopo che l'intera Belkin è stata tagliata fuori dall'azione, capisce che quei tre andranno al traguardo e si riporta velocemente su di loro. Quando però Roelandts capisce di aver fatto il vuoto e che Greipel non è in quel quartetto si rialza.

Siamo ormai in prossimità del traguardo, Boom parte lungo, sia Richeze che Stybar lo lasciano al vento per più tempo possibile, finché l'olandese non si cuoce. Richeze passa in testa ed alla sua ruota c'è sempre l'attentissimo Stybar: lanciata la volata, l'argentino della Lampre-Merida è battuto dal ceco dell'Omega Pharma, che conquista oggi la prima vittoria stagionale.

Alle sue spalle appunto Richeze, poi Boom e °, a 2" dal vincitore, un Giacomo Nizzolo che già due giorni fa avrebbe potuto cogliere un risultato migliore del 3° posto alle spalle di Greipel (e con Renshaw ad anticipare tutti). La 5a piazza è di Greipel, con Manuel Belletti e Danilo Napolitano che seguono; 8° il russo Alexander Porsev, quindi Davide Appollonio e José Joaquín Rojas Gil. Arnaud Démare oggi è 12° e mantiene per un solo secondo la leadership, mentre Elia Viviani è soltanto 20°.

La classifica generale dopo tre tappe è ancora cortissima, con Démare a comandare su Boom per 1", mentre Stybar e Renshaw sono a 3". Philippe Gilbert è a 4", Tyler Farrar a 6", André Greipel e Taylor Phinney a 8", Alessandro Petacchi (primo degli italiani in graduatoria, alla faccia del ritiro) è 9° a 10", stesso distacco che accusa Jempy Drucker. Tutto è ancora possibile, come si può ben vedere.

Domani 4a tappa, partenza in Belgio, ad Essen, ed arrivo in Olanda, a Vlijmen. Si parte e si chiuderà con due circuiti: in avvio 19.4 km da ripetere una volta, quindi un tratto in linea di 93.6 km, quindi il circuito finale, 28.3 km da percorrere due volte. Anche nella seconda tappa più a nord dell'Eneco Tour 2013 (il traguardo più a nord in assoluto era quello odierno) non ci saranno asperità, né si correrà lungo la costa. Eppure le tre frazioni appena viste e vissute insegnano che in quest'edizione dell'Eneco Tour non c'è un solo momento che possa dirsi davvero scontato.

Per oggi sorprende (per modo di dire) e se la gode Zdenek Stybar, uno che nel ciclocross ha vinto tutto (come Lars Boom, del resto) e che ora ha fatto un grande salto, restando ad alti livelli ma, anziché nel fango, sulla strada. Stybar, uno veloce nei finali dei cross ma non certo uno da volate di gruppo. E che però - scherza - da quando è in stanza con Alessandro Petacchi le volate le fa un pochino meglio...

Francesco Sulas

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