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Route de France WE 2013: Giorgia e Vale davanti a tutte - Bronzini batte in volata Scandolara. Johansson è la leader

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Il podio della prima tappa della Route de France, con Giorgia Bronzini tra Valentina Scandolara ed Emma Johansson © CJ Farquharson - Greenedgecycling.com

L'una ha compiuto gli anni ieri, che potrebbe essere anche un dato per nulla rilevante, visto che le avversarie raramente badano alle ricorrenze. Con oggi ha vinto sette corse nel 2013 (otto se si considera anche il primato nella classifica finale del Tour of Zhoushan Island), dodici mesi fa era reduce da un'Olimpiade al di sotto delle attese ed avrebbe colto il primo successo solo in data 20 agosto.

L'altra, mentre la scorsa settimana le sue compagne si rilassavano in spiaggia, si è sparata una serie di criterium in Olanda, ospite dell'idolo ed amica Marianne Vos, amante dell'agone, vero e proprio animale da competizione.

Giorgia Bronzini e Valentina Scandolara sono diversissime, sia caratterialmente che tecnicamente, ma una cosa le accomuna: l'essere vincenti. La piacentina ha iniziato ad essere collocata tra le top riders solo da alcune stagioni, la veronese di Tregnago vince sin da bambina, in ogni sport, e nel ciclismo, da Junior, ha conquistato tutto quello che poteva ma tra le Élite deve ancora dimostrare molto.

Nella prima tappa della Route de France Giorgia e Valentina, che rappresentano due realtà tanto simili eppure tanto differenti, hanno occupato i primi due gradini del podio, scusate se è poco. Route de France che non è sinonimo di Tour de France - magari! - progetto a cui e le ragazze e ASO stanno lavorando, sebbene non sia di così semplice realizzazione.

La Route de France resta comunque la manifestazione a tappe più importante del ciclismo femminile in terra di Francia. È vero, si corre in sole otto giornate, è vero anche che i traguardi non sono così prestigiosi, ma in attesa di qualcosa in più (se in futuro arriverà) occorre accontentarsi.

Corsa che aveva già preso le mosse ieri con il prologo nella cittadina di Soissons, regione della Piccardia. In 3800 metri tre settori di pavé, tratti altamente tecnici e tutti all'interno della città. Chi vince non è certo una sconosciuta, così come non aveva fatto strabuzzare gli occhi per lo stupore il successo di Alena Amialiusik dodici mesi fa in quel di Saint-Pol-sur-Mer. La bielorussa andava (e va) bene sul passo, è noto.

Tornando al presente: avevamo imparato a conoscerla come specialista delle crono tecniche, dei non piattoni, all'Emakumeen Bira, in quel di Orduña, Emma Johansson. Prima la svedese non aveva vinto granché contro il tempo. Ha saltato il Giro Rosa, per scelta, ma al Thüringen Rundfahrt è tornata a vincere, portando a casa la corsa per la seconda volta in carriera ed ottenendo pure due successi parziali. La Route de France è sicuramente un altro obbiettivo di Emma Johansson per questo 2013, non lo nasconde di certo e va a vincere subito il prologo.

Per un solo secondo, è vero, ma ciò vuol dire solamente che la gamba c'è eccome. La prima a far segnare un tempo importante è la figlia d'arte Roxane Knetemann, portacolori di una Rabo Liv/Giant che avrebbe dovuto schierare al via anche Marianne Vos. La Knetemann chiude in 5'13", poco dopo la campionessa italiana contro il tempo Tatiana Guderzo si issa al 2° posto con un 5'15".

Successivamente un'altra olandese, un'altra Rabobank, si piazza tra Knetemann e Guderzo: Iris Slappendel infatti temporaneamente 2a con il suo 5'14".

Due giovanissime, Jessie Daams (classe '90) ed Alena Amialiusik (classe '89), non fanno meglio rispettivamente dell'8a piazza e del 5° posto (5'22" e 5'21" per le due atlete di Boels-Dolmans e Be Pink). S'inserisce in classifica un'altra giovincella, Thalita De Jong, classe '93, che stacca un 5'16" valido per la 4a piazza temporanea alle spalle della Guderzo.

Un secondo meglio dell'olandesina fa l'australiana dell'Orica-AIS Annette Edmondson, poi piomba sul traguardo Linda Villumsen, danese naturalizzata neozelandese, specializzata in piazzamenti in Olimpiadi e Mondiali a crono, gran passista. Il suo 5'08" è il miglior tempo ma Emma Johansson presto lo migliora di un solo secondo, portandosi in testa. Non la scalzerà più nessuno: né la classe '91 della Argos-Shimano Amy Pieters, che con il 5'09" è solo terza (ma miglior giovane a fine tappa), né l'ultima a partire, la campionessa uscente Evelyn Stevens, che con il 5'12" si piazza al 5° posto.

La prima tappa in linea prevedeva invece 121.9 km, con la corsa che da Soissons si sarebbe diretta verso Enghien Les Bains, cittadina dell'Île-de-France situata a nord-ovest di Parigi. Qualche saliscendi e nulla più, qualche tentativo isolato di andar via, come quello della francese Mélodie Lesueur, passo non male, tant'è che s'è laureata Campionessa Europea contro il tempo nel 2011.

La Boels-Dolmans tiene cucita la corsa e così la Lesueur viene ripresa. Nel finale è la tedesca Esther Fennel a provare la sortita; guadagnerà solamente una decina di secondi sul primo plotone. Raggiunta, il gruppo si dividerà in una serie di tronconi, con sole 37 atlete che restano davanti.

La volata vede ancora una Wiggle Honda, a meno di ventiquattr'ore di distanza dal successo di Laura Trott nel Prudential RideLondon. Giorgia Bronzini s'impone su Valentina Scandolara ed Emma Johansson, quindi le giovani Thalita De Jong ed Amy Pieters, seguite da Pauline Ferrand-Prévot, Elizabeth Armitstead, Anna Stricker (la classe '94 della Cipollini-Giordana, all'undicesima gara tra le Élite, ottiene il miglior risultato personale), Linda Villumsen ed Alena Amialiusik, 10a.

Classifica generale con Emma Johansson in maglia arancione ma anche qui Wiggle Honda davvero protagonista, con Linda Villumsen ad un solo secondo dalla leader, quindi Amy Pieters a 2", Evelyn Stevens a 5", Roxane Knetemann a 6", Iris Slappendel a 7", Tatiana Guderzo a 8", Pauline Ferrand-Prévot, Thalita De Jong e Tiffany Cromwell a 9".

Domani la seconda tappa prevede soli 89.3 km con partenza da Enghien Les Bains ed arrivo a Mantes La Jolie; in mezzo alcune salitelle che potrebbero tagliar fuori le velociste pure, ma se la gara non sarà eccessivamente dura sia Giorgia Bronzini che Valentina Scandolara (ma non solo loro), la più esperta e la giovane rampante, potranno fare nuovamente la voce grossa.

Francesco Sulas

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