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Tour de Pologne 2013: Vecchie sfide tra tante novità - Non solo squadre da sei. E a San Sebastián i delusi del Tour

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Tornano in gara al Giro di Polonia Ivan Basso e Vincenzo Nibali © vavel.com

Archiviato da quasi una settimana il Tour de France l'interesse verso il ciclismo agostano cala, ma l'attività non si ferma certo, si tuffa anzi nella seconda parte di stagione, meta e scopo di rilancio per chi da gennaio a l'altro ieri (pochi anni fa avremmo detto "da marzo") non ha ottenuto i risultati sperati.

Domani già altre due corse World Tour sono in calendario, il Tour de Pologne, che ci terrà compagnia fino a sabato prossimo, e la Clasica San Sebastián, storica gara in linea dei Paesi Baschi (ma ben più giovane rispetto al Polonia). Tempo di sperimentazioni per gli organizzatori, che proprio al Polonia introdurranno alcune novità. Se dovessero rendere la corsa più interessante, chissà che non vengano riprese in altre manifestazioni...

La prima novità del Giro di Polonia si nota ad una prima, distratta occhiata: la partenza. Le prime due tappe si correranno infatti in Trentino-Alto Adige. Domani subito partenza con il botto, con la Rovereto-Madonna di Campiglio a fare da apertura. Sono 184 km con le salite a Fai della Paganella ed al Passo del Durone prima dell'ultima asperità, quella che porterà appunto a Madonna di Campiglio.

Ascesa regolare (pendenza media del 5.6%), un tratto centrale impegnativo, con pezzi al 7% (quindi niente di impressionante) per un totale di 13 km. Saranno i 1.550 metri s.l.m. della stazione turistica trentina ad assegnare la prima maglia gialla. Il giorno dopo, per chiudere la parentesi in Trentino, si scaleranno altre vette mitiche per poi concludere, dopo 206 km, su un valico relativamente semplice che ha fatto la storia del ciclismo (e continua a farla): il Passo Pordoi.

Lì si arriverà dopo aver affrontato, nell'ordine, Passo di Pampeago e Passo Costalunga, non proprio due salitelle banali. Una due giorni trentina, quella polacca, che verrà spezzata per forza di cose lunedì, quando la carovana si trasferirà in Polonia e da Cracovia in poi troveremo cinque frazioni, crono finale inclusa, con percorsi al massimo vallonati ma nulla più, come eravamo abituati a vedere nelle edizioni passate.

Ciò a cui non si era abituati affatto erano squadre di sei corridori solamente. La quale cosa, oltre a permettere di invitare un numero maggiore di team, potrebbe favorire lo spettacolo in corsa. Non è detto, ed i giudizi definitivi li trarremo solo a corsa conclusa. Certo che questi polacchi vogliono lo spettacolo a tutti i costi, e ne hanno ben donde.

Così, non bastassero i sei corridori per formazione, ecco l'ultima novità introdotta: l'Attractivity Contest. Cos'è, in sostanza? Una classifica speciale che si basa su diversi fattori (traguardi volanti, Gpm e via dicendo). Cosa offre? Punti, certo, ma soprattutto abbuoni, e nemmeno pochi: 30" al primo, 20" al secondo, 10" al terzo, con la possibilità che tre corridori a parità di punteggio (tutti e tre primi) ottengano 30".

Non un dettaglio se consideriamo che le ultime due edizioni della corsa, vinte nel 2011 da Sagan e nel 2012 da Moser, videro un podio racchiuso rispettivamente in 7" (questo il distacco del terzo, Marco Marcato, con Daniel Martin a 6" da e Peter Sagan) ed un altro podio racchiuso in 16" (il distacco di Sergio Henao nel 2012, mentre Michał Kwiatkowski arrivò a soli 5" da Moser).

Ok, con le due frazioni iniziali in alta montagna i distacchi saranno più dilatati, ma chi imbroccherà la fuga buona o passerà per primo su diversi Gpm potrebbe fare un bel balzo in avanti in classifica. Anche questo nuovo metodo è del tutto sperimentale e se ne testerà l'efficacia, come per le squadre da sei, a fine corsa.

Una gara a tappe rivoluzionaria, che vedrà nuovamente all'opera tanti di coloro che furono attoria l Giro d'Italia, da Nibali ad Urán, dall'interessantissimo polacco Majka a Spilak, passando per Henao, Scarponi, quel Frank che ha sfiorato il Tour de Suisse, Ivan Basso e Domenico Pozzovivo, il campioncino austriaco Georg Preidler, Steven Kruijswijk e Davide Rebellin, che corre per la CCC Polsat Polkowice e compirà 42 anni il prossimo 9 agosto.

Non solo Trentino e Polonia da domani, come anticipato, visto che chi non ha ottenuto i risultati auspicati al Tour de France potrà subito rifarsi in terra basca, nella Clasica San Sebastián. Nel 2012 vinse Luis León Sánchez ma lo spagnolo della Belkin, domani assente, sarebbe lontano parente di quello di dodici mesi fa.

Tanti nomi importanti, da Contador a Kreuziger, da Mollema a Quintana, che al Tour è stato 2°, facendo incetta di maglie (a pois dei Gpm e bianca di miglior scalatore). Movistar che schiera anche Valverde, la cui gamba lo pone tra i favoritissimi.

Italia con Cunego, che più che mai vorrà riscattarsi da un Tour anonimo, ma troviamo anche Moreno Moser, Pippo Pozzato al ritorno alle gare, Francesco Gavazzi ed Enrico Gasparotto, l'esperto Luca Paolini. Percorso con partenza ed arrivo a San Sebastián, 232 km con il finale che prevede la doppia scalata dell'Alto de Jaizkibel, spesso giudice della corsa.

L'ultimo italiano a vincere nella gara in linea basca per eccellenza è stato Leonardo Bertagnolli nel 2007, vedremo tra meno di ventiquattr'ore chi sarà il successore di Luis León Sánchez nell'edizione numero 33 della Clasica San Sebastián. Corsa che, a differenza del Tour de Pologne, non avrà novità alcuna, essendo appunto Clasica.


A questo link la Startlist ufficiale del Tour de Pologne

A questo link la Startlist ufficiale della Clasica San Sebastián

Francesco Sulas

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