Thüringen Rundfahrt WE 2013: Scandolara-Guderzo, è Turingiallofluo - Vincono due tappe. Corsa a Johansson

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C'è una cittadina in Turingia chiamata Schmölln. Lì, da due anni a questa parte, si sbloccano le italiane. Le giovanissime italiane. Sbloccano è il termine più appropriato; non vincono, dominano o arrivano da sole. No, sbloccano. Su quelle strade cattive, con pendenze importanti ed il pavé a facilitare il tutto, dodici mesi fa Elisa Longo Borghini tagliava il traguardo da sola per quella che era la sua prima vittoria in gare Uci.

Valentina Scandolara l'anno scorso, di questi tempi, si ritirava dal Tour Féminin en Limousin per andare incontro ad un Europeo, il suo ultimo (è una classe '90), dove non sarebbe riuscita a far meglio di un 4° posto, purtroppo. Non nascondiamo che i risultati colti da Junior ci avevano (hanno!) fatto pensare di vederla dominare anche tra le Élite, ma ognuno cresce con i suoi tempi. Fatto sta che il raccolto fino a sabato scorso era un po' crudele: c'erano sì i piazzamenti, c'erano anche delle vittorie (nei cross, su pista, alla Giornata del Ciclismo Rosa a Nove nel 2011, al Trofeo Vannucci Alberto nello scorso aprile, tutte gare nazionali), e però il bersaglio grosso mancava.

Niente paura, Valentina al Thüringen deve aver letto il nome di quel paesello, Schmölln, e capito che anche per lei era giunta l'ora di sbloccarsi. Una vittoria come Dio comanda, in solitaria, a braccia alzate, aperte, come ad abbracciare chi nella veronese ha sempre creduto, dalla ds Luisiana Pegoraro ed alla presidentessa Alessia Piccolo in giù. Una vittoria senza se e senza ma, voluta, cercata, non certo casuale.

L'immagine di Valentina Scandolara in trionfo a Schmölln è la più bella che conserveremo del Thüringen Rundfahrt 2013, su questo non c'è dubbio. Non ce ne vogliano le altre.

Un Thüringen Rundfahrt che è andato per la seconda volta in carriera ad Emma Johansson, maglia gialla dalla prima all'ultima tappa, con tanto di due vittorie parziali per la svedese dell'Orica-AIS (nell'apertura di Schleusingen e ad Altenburg). Thüringen davvero molto giallofluo, nel segno della Cipollini-Giordana-Galassia.

Lo si era capito sin da Schleusingen, quando alle spalle di Johansson, Armitstead e Van Vleuten si piazzava Tatiana Guderzo, all'8° posto. Per lei l'inizio sarebbe stato dolce, il finale ancor di più. Le ragazze giallofluo si erano viste anche nella seconda tappa, a Hermsdorf.

Marta Tagliaferro è una velocista scaltra, giovane, senza paura, con gli attributi; quel giorno non era particolarmente in forma, anzi faticava. E però il rettilineo finale le piaceva troppo per mollare le ruote delle prime in quel modo, quindi ha stretto i denti. Un numero mica da poco, quello di Marta, che vedrà sfrecciare davanti a sé solamente la statunitense Carmen Small. Peccato che per la vicentina questa prima vittoria non arrivi (e dire che ci va sempre a tanto così), ma un'atleta con certi numeri, con certe caratteristiche ed una resistenza da paura non può mancare il bersaglio troppe volte.

Uno va a pensare che esaurite le cartucce "Guderzo" e "Tagliaferro" il Thüringen delle giallofluo possa essere a posto così, ed invece nella terza tappa (vince Van Vleuten allo sprint sulla maglia gialla Emma Johansson) sul podio troviamo Valentina Scandolara, terza. Bene, ma nella crono di Gera ancora un'altra atleta di Luisiana Pegoraro, ancora la Guderzo, chiude 4a a 50" da Shara Gillow, vincitrice di tappa. La Gillow prevale su una Van Dijk che è sì specialista ma pure infortunata; un problema alla spalla dopo la caduta nella seconda tappa non le impedisce di fare seconda a soli 35" dalla Gillow. Tanto di cappello! Emma Johansson è 3a e tiene sotto controllo una situazione che, di fatto, non le sfuggirà mai.

Il giorno dopo, ad Altenburg, va in fuga il gruppo (purtroppo Tatiana Guderzo pagherà oltre 6' alle migliori) e vince ancora Emma Johansson, che dopo aver saltato il Giro d'Italia è tornata con una gamba molto simile a quella palesata all'Emakumeen Bira portato in Svezia. Alle sue spalle la Campionessa d'Olanda Lucinda Brand e nuovamente Valentina Scandolara: è il secondo giro di antipasti, il primo viene servito il giorno dopo.

Siamo alla sesta tappa, quella che arriva a Schmölln. Le giallofluo la segnano con il cerchietto rosso. Su un percorso molto esigente Valentina Scandolara se ne va negli ultimi chilometri, guadagna una ventina di secondi sulle inseguitrici e vince in solitaria, il modo più bello per brindare alla prima gara Uci portata a casa. Alle sue spalle ancora la Brand ed Adrie Visser, curiosamente a podio qui anche nel 2012, fu 2a (probabilmente l'olandese della Boels-Dolmans detesterà quest'arrivo...).

Pensi veramente di aver visto ormai tutto e vai in cerca dell'uscita della sala ma una maschera di nome Tatiana Guderzo ti invita a rimanere ancora al tuo posto. È lei che sull'ultimo traguardo di questo Thüringen, quello di Zeulenroda-Triebes, fa il vuoto. Prima Valentina Scandolara aveva lavorato entrando in una lunga ed asfissiante fuga con Roxane Knetemann. Una volta riprese le due, ecco la Guderzo uscire dal gruppo delle migliori e rifilare sul traguardo 18" a Lisa Brennauer e ad Anna Van der Breggen, olandesina che cresce sempre meglio (e vola con il caldo, come la Guderzo).

La classifica finale sorride ad Emma Johansson, che stacca di 32" l'ottima Gillow e di 1'23" la Brennauer. Van der Breggen ai piedi del podio seguita da una Villumsen che per essere rientrata alle corse solo dal Giro non va affatto male, quindi Spratt, Brand, la giovanissima BePink Georgia Williams (siamo al cospetto di una neozelandese nata nel '94), l'eterna Kupfernagel e Roxane Knetemann a chiudere la top ten definitiva. Valentina Scandolara è 17a a 6'53" e precede di una piazza Tatiana Guderzo, staccata di 7'21".

Sono tra le prime venti ma forse la Guderzo, 2a al Giro Rosa, si sarebbe aspettata qualcosa di più; una vittoria di tappa per entrambe rappresenta, oltre che una soddisfazione immensa, l'altra faccia della medaglia. L'una, la Scandolara, è, come detto, al primo successo in gare Uci; l'altra, Tatiana Guderzo, non si imponeva in una gara su strada (escluse perciò le cronometro) da 1394 giorni, ossia dal Mondiale di Mendrisio 2009.

Per entrambe - ma anche per chi ha lavorato duramente e nell'ombra, piazzandosi (come la Tagliaferro) o meno - una goduria immensa in un Thüringen che s'è corso in Germania (e ci saremmo stupiti del contrario...), ha visto protagonista una svedese ed ha avuto nelle ragazze di Luisiana Pegoraro delle bravissime, davvero ottime interpreti.