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Giro della Valle d'Aosta 2013: Così Toniatti passa ai fatti - Lo Zalf vince a Châtel, Berlato è 3°. Garby rimane leader

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A Châtel Andrea Toniatti vince su Mikel Iturria Segurola e Giacomo Berlato © Riccardo ScanferlaGuardando il profilo altimetrico della terza frazione del Giro della Valle d'Aosta, una tappa ondulata di 145 chilometri interamente francese con partenza ed arrivo a Châtel, il primo pensiero che sfiorava la mente era quello di assistere con ogni probabilità una fuga di un nutrito gruppo di atleti che potesse giungere fino in fondo. Un'occasione ghiotta per chi voleva lasciare un segno tangibile in questa edizione marchiandola con la vittoria di tappa ma anche per alcuni dei delusi delle tappe precedenti per poter recuperare prezioso terreno.

Copione pienamente rispettato, cosicché 24 ore dopo il bel successo di Davide Villella ci troviamo a celebrare una nuova vittoria italiana per merito di Andrea Toniatti, uno dei corridori più in forma dell'ultimo periodo (domenica scorsa si era aggiudicato con una bella azione nei chilometri conclusivi il GP Vini DOC Valdadige), abile ad inserirsi nell'azione decisiva e a sfruttare il gioco di squadra con il compagno di squadra Berlato. Giornata però sicuramente positiva anche per il basco Mikel Iturria, in forte ritardo ieri e arresosi soltanto al portacolori della Zalf, che con i minuti guadagnati oggi rientra tra i primi dieci della generale. Meglio ancora è riuscito a fare il kazako Roman Semyonov che, grazie al gap di cui ha beneficiato oggi, è riuscito addirittura a riportarsi in zona podio.

In tutto questo il danese Marc Christian Garby ha vissuto l'ennesima giornata in cui dover stare assolutamente all'erta, ha pagato ancora qualche secondo dai diretti rivali ma per il terzo giorno consecutivo si godrà la maglia gialla di leader della classifica, che se dovesse riuscire a difendere nell'impegnativa tappa di domani gli spalancherebbe pressoché le porte del successo finale. Davide Villella però non molla, è riuscito ulteriormente a limare il distacco ed ora alla possibilità di attuare il ribaltone comincia a crederci davvero.

Partenza come di consueto rapidissima e dopo neanche dieci chilometri sono già in quindici ad andare in avanscoperta: i kazaki Semyonov e Ayazbayev, Berlato e Toniatti della Zalf, Brasi e Chianese della Palazzago, Vanbesien e Vrolijkx della Lotto, Vliegen e Lynch della BMC, Troia della Colpack, Gasparrini della Trevigiani, Pellaud della nazionale svizzera, Devecchi dell'Overall ed il vincitore del prologo inaugurale Sütterlin. Con un gruppo così assortito, in cui vi erano anche eccellenti passisti, il vantaggio ha preso subito consistenza e così nel breve volgere di una decina di chilometri il vantaggio nei confronti del gruppo era già nell'ordine dei due minuti.

Con questa situazione si è giunti fino a Berneux, dove iniziava il circuito da ripetere per tre volte e che prevedeva la scalata a La Beunaz, GPM di terza categoria ed è proprio in occasione della prima ascesa che dal gruppo sono usciti anche il basco Iturria, il russo Tatarinov e Manuel Senni, nella speranza di riagganciare i battistrada. Primo GPM su cui è transitato per primo Giacomo Berlato, con i tre inseguitori a 1'35" ed il gruppo a poco meno di due minuti. Da questo punto in avanti però la gara si è decisamente animata, con il divario dei primi che si è via via assottigliato ed il gruppo in forte rimonta, dove erano in tanti a voler tentare l'avanscoperta. Dopo lo sprint intermedio di Larringes, vinto da Chianese che si è così nuovamente impossessato della maglia di leader della speciale classifica, infatti la corsa ha vissuto un rimescolamento, in cui il gruppo si era rifatto decisamente sotto ed altri corridori si sono quindi portati sulla testa. Ne è nato pertanto un nuovo gruppo di una ventina di atleti in cui non c'erano più Gasparrini, Chianese, Vanbesien e Lynch ma erano riusciti ad accodarsi i vari Ciccone, Katyrin, Maestri, Kozhatayev, Maxime Lelavandier, Fiorillo, Chenaux, Iturria ed anche un atleta temibile come il russo Foliforov.

Mentre Berlato è transitato ancora una volta per primo in vetta a La Beunaz, la fuga ha cominciato a prendere via via consistenza e per coloro che hanno tentato a loro volta di aggiungersi (Comparat, Chirico, Edwards e Pastorino) si è fatta dura cercare di raggiungere i primi, navigando sempre ad un ritardo che oscillava tra il minuto e il minuto e mezzo. L'unico a riuscire nell'impresa di riagganciare il gruppo di testa è stato lo spagnolo Carlos Barbero, prodottosi in un'azione notevole che gli ha permesso di centrare l'intento e divenire così un importante punto di riferimento per il compagno Iturria. Via libera definitivo invece da parte del gruppo dei migliori, il cui ritardo dopo 80 chilometri di gara sfiorava i 5 minuti.

Con un gruppo di battistrada così folto però era naturale aspettarsi schermaglie e così dopo che Berlato faceva l'ein-plein conquistando anche il terzo ed ultimo passaggio a La Beunaz, sono iniziati i tentativi per portar via l'azione decisiva: i primi a provarci sono stati proprio lo spagnolo Barbero in compagnia dei kazaki Ayazbayev e Kozhatayev, capaci di guadagnare oltre un minuto su ciò che rimaneva dei battistrada. In questa fase molto delicata sono stati però bravissimi prima Toniatti e poi Berlato a riportarsi in testa alla corsa, ricreando una situazione ideale. I chilometri hanno iniziato a ridursi e la situazione si è mantenuta incerta, dal momento che alle spalle dei battistrada il resto degli inseguitori navigava nell'ordine della decina di secondi e quindi tutto poteva ancora accadere. Tra scatti e controscatti erano soprattutto gli atleti kazaki a cercare di operare la selezione per cercare di giungere vittoriosamente al traguardo ma la coppia Zalf ha resistito bene ed il basco Iturria, riportatosi sulla testa, ha cercato di cogliere l'occasione per riguadagnare ulteriormente terreno in classifica.

Ultimi dieci chilometri ricchi di emozioni: il kazako Ayazbayev ha vissuto un momento di difficoltà ed ha ceduto qualche decina di metri, prima di riuscire nuovamente a rifarsi sotto; successivamente Diego Brasi (molto buona la sua prova) è riuscito a riportarsi sulla testa assieme allo svizzero Pellaud, dando vita momentaneamente ad un drappello di sette uomini al comando. Cartello dei -5 ormai superato e gara ormai decisa con il successo ristretto a questo drappello di uomini (il gruppo principale nel frattempo era preoccupato soltanto di contenere il distacco) e situazione in cui chi era in superiorità numerica (i kazaki dell'Astana e la Zalf) avrebbe prevedibilmente cercato d'inventarsi qualcosa. Così, a 3 chilometri dall'arrivo, è stato il generosissimo Giacomo Berlato a sferrare l'attacco, guadagnando subito dieci secondi e costringendo il basco Iturria a chiudere su di lui mentre la coppia kazaka non è stata più in grado di seguire gli atleti di testa. Iturria è riuscito a riportarsi quindi su Berlato ai -2 ma bravissimo è stato anche Toniatti nel rimanere a ruota del corridore dell'Euskadi ed in questa situazione si è così giunti all'ultimo chilometro. Berlato si è prodotto nell'ultimo sforzo di giornata per favorire Toniatti che ha prodotto il suo ottimo spunto veloce ed è così riuscito ad avere ragione di Iturria nello sprint finale, che gli è così valso la terza vittoria stagionale che porta a quota trenta il computo totale in casa Zalf.

A 7" Berlato ha coronato col podio di giornata una gara vissuta da assoluto protagonista che lo elegge indubbiamente come uno dei più combattivi di questa edizione del Giro, a seguire sono poi giunti tutti gli altri: Brasi ha chiuso quarto a 16", Kozhatayev quinto a 34", indi Pellaud (a 1'03"), Ayazbayev (molto generoso anche lui, a 1'12"), Semyonov (a 1'26", che come vedremo a breve ha fatto un gran balzo in classifica), Akimov a 1'28" ed il belga Peyskens a 1'30" a completare la top-10. I migliori sono giunti con un ritardo di 5 minuti e lo strappetto finale è stata l'occasione per Davide Villella per guadagnare qualche prezioso secondo nei confronti di tutti gli altri: il bergamasco (che ha tagliato il traguardo in 19esima posizione) ha infatti preceduto di 6" Formolo, Chevrier, Dall'Oste, Foliforov e Vervaeke, di 11" Penasa e di 13" il danese Garby, che ha quindi ceduto ancora qualche secondo a tutti i vari contendenti.

Classifica generale quindi che alla vigilia dell'ultimo tappone che da Châtel porterà all'arrivo in salita di Morillon Les Esserts (preceduto dalla scalata al Col de la Ramaz) si presenta ancora più che mai incerta: Garby conserva la leadership ma il suo vantaggio nei confronti di Villella è ora di soli 28". Grazie alla fuga odierna passa invece in terza posizione il kazako Roman Semyonov (al mattino era decimo a 4'34") con un ritardo di 47", che gli consentono di sopravanzare il veronese Davide Formolo, ora quarto a 49". Sotto il minuto anche Chevrier (a 51") e Vervaeke (a 57") mentre anche Foliforov (staccato di 1'05") è da considerarsi pienamente in corsa. La fuga odierna ha premiato anche il basco Iturra, risalito in ottava posizione a 1'34". Vedremo pertanto se la giornata di domani ci offrirà ancora grandissime emozioni o se invece dovremo apprestarci a celebrare una storica affermazione danese.

Vivian Ghianni

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