Tour de France 2013: Le dichiarazioni della seconda tappa
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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della seconda tappa del Tour de France.
| Jan Bakelants (RadioShack Leopard) da Raisport | |
 «Sono felicissimo! Non ho mai vinto una tappa al Tour, non potevo aspettarmi di più. Oggi con il gruppo compatto era difficile, ho dato il massimo perché non volevo aspettare la volata. Siamo andati via in sei, abbiamo lavorato insieme. Se ci fossimo guardati non avremmo fatto così bene, io ho dato tutto e chi era con me ha rallentato ed è stato ripreso dal plotone. Ad un certo punto ho detto "vado e do il massimo", e ce l'ho fatta. È difficile da capire, da realizzare realizzare, e questa è solo la seconda tappa del Tour! Nella RadioShack non abbiamo grandi velocisti, dietro Sagan penso che non avesse più l'aiuto della squadra, stesso discorso per Gilbert. Sono contentissimo, per la vittoria di tappa e per la maglia gialla» |
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| Davide Cimolai (Lampre-Merida) da Raisport | |
 «Sono arrabbiato, ma più che altro con me stesso. Già le occasioni non sono tante, però sono soddisfatto della buona condizione. Ora cercherò di fare del mio meglio nelle prossime tappe. Qui le strade sono difficili e strette in generale ma sono abituato al Belgio ed al Nord, qui tutto sommatoci va di lusso». |
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| Manuele Mori (Lampre-Merida) da Raisport | |
 «Ero nella fuga dei sei, tenevo d'occhio Chavanel che mi sembrava il più forte. Eravamo a blocco, non ne avevo più, diciamo che ho giocato a poker ma ho giocato male. Ho scelto l'uomo sbagliato e non ne avevo più». |
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| Philippe Gilbert (BMC Racing) da Raisport | |
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«L'asfalto della Corsica è ruvido come quello di tutto il Mondo. È sempre pericoloso il finale di tappa al Tour, poi con tutto quel casino successo all'arrivo per il pullman... Oltretutto noi non sapevamo nulla, non abbiamo capito molto. Io sto bene, oggi sono rimasto un po' chiuso ma domani c'è già un'altra occasione».| Moreno Moser (Cannondale) da Raisport | |
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«È una corsa difficile, la più difficile delle altre. Peccato per Peter (Sagan, n.d.r.) oggi, non siamo riusciti a chiudere ed è arrivato uno solo al traguardo. È un peccato perché un secondo posto brucia sempre, le energie d'altra parte non erano tantissime per inseguire».
La Redazione
