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Tour de France 2013: Non troppa trippa per questa truppa - Solo 18 esponenti per l'Italia alla Grande Boucle

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Moreno Moser, in azione ai Campionati Italiani, sarà uno dei nostri alfieri alla Grande Boucle © Bettiniphoto

A guardare i freddi numeri, dovremmo aprire le nostre bocche in sorrisi di speranza, perché i 18 italiani che prenderanno il via da Porto-Vecchio, sabato, rappresentano un totale che non raggiungevamo dal 2008, quando in 22 parteciparono al Tour de France. Successivamente ne abbiamo avuti 15 nel 2009, 17 nel 2010, e ancora 15 nel 2011 e nel 2012. Un piccolo segnale, insomma, che parrebbe andare in controtendenza rispetto al lento declino del ciclismo italiano in sede internazionale (sarà ozioso ricordare per l'ennesima volta il digiuno di vittorie nelle classiche monumento - sono 24 consecutive senza successo dal Lombardia di Cunego nel 2008).

Se però andiamo a fare un discorso di qualità più che di quantità, ecco comparire qualche crepa a stemperare l'ottimismo. Perché - ad esempio - i 15 delle ultime due edizioni comprendevano corridori che puntavano a far classifica, cosa che si è puntualmente realizzata nel podio di Nibali lo scorso anno e nella top ten centrata sia da Cunego che da Basso nel 2011; nel 2010 un Petacchi al canto del cigno mise a segno due splendide vittorie e conquistò l'ambitissima maglia verde della classifica a punti; nel 2009 Nibali centrò ancora la top ten (settimo) e Nocentini si fece una bella settimanella in maglia gialla.

E quest'anno? L'orizzonte è grigio grigio. Siamo a un crocevia generazionale che vede impegnati corridori che attraversano momenti di declino e altri che sono ancora acerbelli per pensare di poter lasciare il segno. La coperta è corta, purtroppo, e se le migliori carte le giochi al Giro (Nibali, per l'appunto, ma anche Scarponi), rischi di ritrovarti scoperto al Tour.

Non è da escludere comunque che il giorno della fuga giusta qualcuno dei nostri lo imbrocchi, mentre pare molto più difficile che possa giungere uno squillo chiaro, fatto risuonare in un testa a testa coi migliori: né in salita, né in volata (né tantomeno a cronometro) abbiamo uomini che possano misurarsi con successo coi migliori delle rispettive categorie, quei migliori che si danno appuntamento al Tour e che si faranno trovare ovviamente tirati a lucido. Vediamo comunque squadra per squadra nomi e ruoli degli italiani impegnati alla Grande Boucle.

Astana
I due azzurri schierati da Martinelli rischiano di essere tra i più incisivi del drappello: Enrico Gasparotto ha vinto l'Amstel 2012 e anche quest'anno si è fatto intravedere sulle Ardenne (sesto alla Liegi); e anche Francesco Gavazzi ha ottenuto qualche piazzamento nel WT (secondo in una tappa dei Paesi Baschi e in una del Romandia). Per entrambi, abbastanza veloci in un gruppo ristretto, la via obbligata è quella della fuga o quantomeno del contrattacco su uno strappo nei pressi di qualche traguardo.

BMC
Manuel Quinziato avrà compiti di puro gregariato, avendo in squadra non uno ma due capitani (oltre a Evans c'è pure Van Garderen). Non c'è dubbio che il bolzanino risulti eccellente nel ruolo, ma non possiamo aspettarci da lui risultati personali.

Cannondale
Una delle due formazioni italiane del WT (ma per quanto ancora? Già si vocifera di una completa americanizzazione nel 2014) presenta un quartetto da non sottovalutare. Se Alan Marangoni e Fabio Sabatini saranno funzionali alle imprese di Sagan, attendiamoci qualcosa da un Alessandro De Marchi che ha mostrato ultimamente segni di grande crescita. Ecco, se dovessimo puntare un euro su un italiano in grado di centrare la fuga giusta e poi di averne ragione, lo spenderemmo forse sul rosso friulano. Ma in maglia Cannondale c'è anche Moreno Moser: il ragazzo sta attraversando una stagione non troppo brillante, tipica di un professionista al secondo anno; la speranza è che si sblocchi in qualche modo e riesca a mettere a frutto in almeno un'occasione il suo spettacolare spunto da finisseur.

Lampre
La squadra più italiana del Tour, schiera 7 azzurri che potranno ragionevolmente dividersi gli obiettivi di giornata. Se il capitano è Damiano Cunego e su questo non ci piove, resta da capire che tipo di Tour interpreterà il veronese: proverà a tenere in classifica come due anni fa (con prospettive che però difficilmente lo vedrebbero tra i primi 10 della generale a Parigi), oppure sarà garibaldino, alla ricerca magari di una maglia a pois che nobiliterebbe parecchio il suo 2013 fin qui abulico? Intorno a Cunego ci saranno Matteo Bono e Manuele Mori, gregari di lungo corso che potranno anche cercare qualche fuga; mentre Elia Favilli e Davide Cimolai fanno parte del comparto veloce del team, che ha come punta un Roberto Ferrari reduce da un Giro molto molto deludente. L'anno scorso nella corsa rosa il bresciano seppe comunque battere un certo Cavendish: se ritrova la vena giusta, potrebbe portare a casa qualche buon piazzamento. Infine Adriano Malori, che quest'anno ha fatto vedere interessanti progressi (malgrado la sconfitta al recentissimo Campionato Italiano a cronometro) si testerà contro il tempo al cospetto dei migliori al mondo.

Omega Pharma
Sta acquisendo via via sempre maggiore autorevolezza Matteo Trentin, tanto che un team forte come quello belga lo schiera alla Boucle dopo averlo già portato al Giro. Ma pare che i capitani si fidino ciecamente del quasi 24enne di Borgo Valsugana. Lui continuerà a lavorare per loro (per Cavendish, nell'occasione), nell'attesa di poter esprimere il proprio spunto (che pure non manca).

Europcar
Stesso discorso fatto appena sopra: Davide Malacarne è un altro ragazzo apprezzatissimo in squadra, e i capitani Rolland e Voeckler faranno grande affidamento su di lui, che con la consueta generosità non risparmierà trenate, lasciando in secondo piano le ambizioni personali. Prima o poi il feltrino farà vedere i numeri che ha, ma forse non è ancora questo il momento.

Saxo Bank
Quasi a sorpresa Bjarne Riis ha schierato sia Daniele Bennati che Matteo Tosatto, preferendoli ai danesi del team. Destini diversi per i due, con l'espertissimo Tosatto che sarà uno dei gregari più importanti per Contador, mentre il veloce aretino dovrà cercarsi fortuna facendo un po' da sé nelle volate di gruppo (o cercando di inserirsi in qualche corposa fuga della terza settimana).

Marco Grassi

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