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Giro del Trentino WE 2013: Le ali di Dalia, il volo di Evelyn - Muccioli in fucsia con BePink, Stevens domina a Termon | Cicloweb

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Giro del Trentino WE 2013: Le ali di Dalia, il volo di Evelyn - Muccioli in fucsia con BePink, Stevens domina a Termon

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A Termon di Campodenno Evelyn Stevens vince in solitaria e si guadagna la maglia fucsia © Fotomedia

Che il Trentino fosse una regione montuosa era fuor di dubbio e non era necessaria una corsa a tappe femminile, seppur della durata di un fine settimana, per darci conferma del fatto. Che poi nella stessa giornata abbiano vestito la maglia fucsia che contraddistingue la prima in classifica del Giro del Trentino due scalatrici pure non fa che suffragare la tesi esposta in partenza: qui non si vince se non si va forte in montagna. Le due scalatrici in questione sono Dalia Muccioli, 20 anni compiuti lo scorso 22 maggio, ed Evelyn Stevens, anche lei nata in maggio, il 9, e dieci anni prima di Dalia.

Due corridori molto diversi l'una dall'altra, seppure l'obiettivo sia comune: ottenere una vittoria di peso, se possibile anche più di una. Evelyn, per gli amici Evie, ha iniziato tardi a correre seriamente, solo dal 2008, e quasi per scherzo. Dalia, per gli amici Alberto (non è difficile capire il motivo ma ci arriveremo), invece gareggia dall'età di 8 anni, spinta soprattutto dallo zio Domenico, che qualche anno di professionismo alle spalle l'ha accumulato. Evie vola in salita ma ha il fisico, la testa, la determinazione, le gambe di una che anche a cronometro non se la cava affatto male, anzi. Alberto è ancora giovane e quest'aspetto lo sta sicuramente sviluppando al meglio. Evie in salita scatta e dà cumuli di secondi, spesso minuti alle avversarie (ma non fatele vedere una discesa, terreno per lei a dir poco ostico), Alberto ha ancora tanta strada da fare ed un mito, Contador, che dice tutto di chi sia la giovane BePink.

Evie e la sua Specialized-Lululemon erano le favorite per la vittoria di una cronosquadre che da Revò, sempre in Val di Non, saliva fino ai 1136 metri di Lauregno dopo 11 km e mezzo, eppure Alberto, cioè Dalia, ha vinto con la sua BePink, dando in tal modo una certa continuità al "fattore Trentino" delle ragazze di Walter Zini, che anche dodici mesi fa qui si aggiudicarono la prima tappa della corsa con Noemi Cantele. Una cronoscalata a squadre in cui oltre alla naturale favorita, la Specialized-Lululemon, l'Orica-AIS di Emma Johanssson e l'Hitec Products-UCK di Elisa Longo Borghini, entrambe recenti protagoniste all'Emakumeen Bira, avevano il ruolo di avversarie molto quotate.

C'è anche la MCipollini-Giambenini, a dire il vero, ed infatti le giallofluo fanno segnare un 26'33" che verrà presto eguagliato dalla Specialized-Lululemon. La Orica-AIS perde quasi un minuto e mezzo, la Hitec un minuto tondo tondo. Le BePink, con Frapporti, Algisi ma soprattutto Cantele che lavorano nella prima parte e poi si staccano, si fiondano sul traguardo con Dalia Muccioli in testa; è lei la miglior scalatrice, poi ci sono l'ottima neozelandese Georgia Williams, stesa età della Muccioli, e Doris Schweizer.

Il tempo fatto registrare è un 26'19" che non verrà abbattuto. Meglio di 13" rispetto a Specialized-Lululemon e MCipollini, Hitec a 1', Team Pratomagno a 1'05", Top Girls-Fassa Bortolo a 1'16". Dalia Muccioli, che già nel 2012 aveva indossato e portato a casa la maglia bianca di miglior giovane ad una corsetta come la Route de France e che una settimana fa si era imposta in Svizzera, al Radsporttage Gippingen, gara a tappe nazionale in cui aveva vinto in solitaria una frazione e la classifica finale, si veste di fucsia per mezza giornata. Nell'attesa della seconda semitappa del pomeriggio, che si corre a Termon di Campodenno, casa Callovi, Dalia Muccioli si gode la prima maglia importante della carriera.

Al pomeriggio lo svolgimento della corsa è piuttosto semplice e scontato. Negli 88.6 km in programma da Termon si scende fino a San Michele all'Adige per poi tornare indietro e superare nel finale la salita di Cunevo. È chiaramente la salita che fa selezione, con Evelyn Stevens che scatta ai -7 km. Provano ad andarla a riprendere Elisa Longo Borghini, a 10" dalla statunitense, Tatiana Guderzo ed Emma Johansson, in forma strepitosa. È la prima a scollinare al Gpm di Cunevo e taglia il traguardo di Termon di Campodenno in solitaria. Tappa e maglia per lei, come ampiamente preventivabile.

A 39" un'ottima Emma Johansson, a 40" Longo Borghini e Guderzo, a 1'09" Paulina Brzezna regola un gruppetto con Francesca Cauz (periodo di grande ripresa per lei dopo una primavera all'insegna del recupero), Tatiana Antoshina, Jessie Daams, Jennifer Fiori (in un ottimo momento di forma) e Svetlana Bubnenkova, che a 40 anni compiuti anticipa di 34" Rossella Ratto, oggi 11a e di vent'anni più giovane della russa. La maglia fucsia Dalia Muccioli chiude 19a a 1'49" dalla Stevens.

Da segnalare la 40a piazza di Rossella Callovi, che a Termon di Campodenno ci vive ed avrebbe voluto ben figurare davanti ai suoi compaesani: una forma non eccezionale (la ragazza è stata ferma un anno e mezzo per problemi di salute) ed un ritardo di 3'15" dalla vincitrice non le hanno impedito di ricevere gli applausi di tutta Termon, in attesa che la vera Rossella torni a dare battaglia su traguardi come questo.

Nel frattempo la classifica generale vede la newyorkese Stevens al comando con 46" su una Tatiana Guderzo in forma tricolore e con Tatiana Antoshina 3a a 1'15". Elisa Longo Borghini perde 1'30", è 4a ed indosssa la maglia bianca di miglior giovane; l'ornavassese è tallonata, sia nella speciale classifica che nella generale, dalle due giovani BePink Georgia Williams e Dalia Muccioli, a 1'41", mentre a 1'53" c'è Emma Johansson, a 1'55" la neo giallofluo Sari Saarelainen, a 2'07" Svetlana Bubnenkova, a 2'18" Francesca Cauz.

Domani la corsa trentina si chiuderà con la seconda tappa, 103.8 km da San Romedio a Sarnonico. Dopo un tratto in linea di 12 km il gruppo entrerà in un circuito di 15.3 km da ripetere per sei volte, con altrettanti Gpm da scalare ed un arrivo che tira un poco all'insù. Non sarà facile - quasi impossibile - strappare la maglia fucsia alla Stevens, con la quale Dalia Muccioli s'è in qualche modo già confrontata nel recentissimo passato: era la Route de France 2012, l'arrivo de La Planche des Belles Filles, da poche settimane collaudato dai professionisti (vinse un certo Chris Froome), fu domato dalla Stevens che rifilò a Dalia 1'44" di distacco (oggi la romagnola ha pagato 1'49").

Sicuramente la Muccioli, scalatrice che ama il mare e vive a Cesenatico, del prossimo Giro Rosa ha puntato la tappa con arrivo sul Beigua e sogna un giorno di vincerlo, questo Giro, deve ancora lavorare molto per giungere al livello delle migliori. Mattoncino dopo mattoncino, da una maglia meno importante ad un'altra più prestigiosa, vittoria dopo vittoria (non senza passare per la Nazionale, che frequenta abitualmente), Dalia può migliorare, scattare, sognare, realizzare. Perché per talento e forza di volontà, Dalia è un po' come Alberto.

Francesco Sulas

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