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Dilettanti 2013: Il cielo canadese si tinge d'azZurlo - Anche Bonifazio a segno in Coppa delle Nazioni. Bettiol sfiora il podio | Cicloweb

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Dilettanti 2013: Il cielo canadese si tinge d'azZurlo - Anche Bonifazio a segno in Coppa delle Nazioni. Bettiol sfiora il podio

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Federico Zurlo bissa il successo di Niccolò Bonifazio nell'ultima tappa del Ville Saguenay © Foto da Bicibg.it © Etienne GarnierIn mancanza di gare internazionali e nazionali sul territorio italiano è stata inevitabilmente la prova canadese di Coppa delle Nazioni a tenere banco nell'ultimo fine settimana, non solo per il fatto che la nazionale azzurra tornava a gareggiare nella challenge dopo aver disputato solamente il Giro delle Fiandre in questa stagione ma anche perché, con i Giochi del Mediterraneo (dove avremo in gara Bertazzo, Bettiol, Bonifazio, Moser, Ruffoni, Simion, Martinelli, Scartezzini, quest'ultimi due anche a crono) e i Campionati Europei sempre più vicini, l'occasione era certamente utile ai tecnici nostrani per fare un punto della situazione e valutare attentamente alcuni di coloro che potrebbero essere protagonisti anche nelle prossime settimane.

Non si può dire di certo che Amadori e soci tornino dalla trasferta delusi, dal momento che l'Italia torna a casa con due successi di tappa su tre frazioni disputate, la maglia bianca di miglior giovane conquistata da Zurlo ed un podio nella generale sfiorato per appena un secondo da Bettiol. Un bottino indubbiamente importante, considerata la qualificata concorrenza presente e che fa tornare assolutamente d'attualità i discorsi espressi in passato su queste pagine, in cui si ribadiva l'importanza di esserci per una nazione ciclisticamente importante come la nostra, non solo in funzione del risultato ma anche come semplice esperienza in grado di contribuire alla crescita dell'atleta.

Fin dalla prima frazione, la gara di Ville Saguenay si è rivelata tutt'altro che banale, attraverso un impegnativo circuito attorno a La Baie che rendeva assai ostica la giornata di venerdì 7 giugno ed in grado di dare già importanti segnali in chiave di successo finale. Come prevedibile sui saliscendi della tappa si è sviluppata un'azione molto importante con undici atleti al comando in cui la superiorità numerica di alcune nazionali ha finito per rappresentare un fattore determinante: la Francia (con Gougeard e Guillemois), il Kazakistan (con Ayazbayev e Kozhatayev), la Colombia (con Ochoa Camargo e Rivera Guerrero) e la Norvegia (con Enger e Bystrøm) potevano schierare ben due atleti ciascuno ed anche un altro dei favoriti come lo statunitense Nathan Brown era riuscito ad inserirsi. Molto bravo è stato però anche Alberto Bettiol, perfettamente a suo agio sul tipo di percorso, che ha fatto parte del drappello di fuggitivi che proseguiva spedito verso l'arrivo, mentre il resto del gruppo accusava minuti su minuti.

L'armonia è durata fino ad una decina di chilometri dal traguardo, quando Gougeard e Ochoa sono riusciti a distanziare tutti gli altri e a resistere al ritorno degli inseguitori nella volata finale. Ad imporsi è stato il transalpino Alexis Gougeard, forte passista classe 1993 già nei 10 allo ZLM Tour e che sa dare il meglio di sé nelle prove contro il tempo, tanto che sarà uno dei grandi favoriti per il successo nella cronometro ai Giochi del Mediterraneo il mese prossimo in Turchia (per lui è pronto anche un contratto da professionista con l'AG2R nel 2014). Alle spalle del francese, che ha così conquistato anche la prima maglia di leader si sono piazzati nell'ordine Ochoa e Khozatayev. Bettiol ha invece concluso in ottava posizione ma il vantaggio accumulato nei confronti del resto il gruppo, giunto con distacchi superiori anche ai dieci minuti, ne ha fatto inevitabilmente l'uomo deputato a curare la classifica generale per gli azzurri.

Indubbiamente più semplici le ultime due frazioni, adatte ad un arrivo allo sprint ma comunque animate da alcuni tentativi d'avanscoperta ed anche dalla lotta ai traguardi volanti per accaparrarsi abbuoni per la classifica generale che, come vedremo, saranno decisivi: nella seconda tappa, di 144 chilometri attorno a Jonquière, è stata soprattutto la Norvegia a cercare di conquistare l'intera posta in palio, con il duplice obiettivo di vincere la tappa ed avvicinare a Gougeard Sondre Holst Enger, uno che poche settimane fa è giunto terzo al Tour of Norway, battagliando nelle volate con due atleti del calibro di Boasson Hagen e Kristoff. Sembrava fatta per gli scandinavi ma l'ottimo lavoro della nazionale azzurra ha permesso a Niccolò Bonifazio di mettersi a ruota dei norvegesi e di uscire prepotentemente negli ultimi 150 metri per andare a conquistare la sesta affermazione stagionale, indubbiamente la più importante per il velocista ligure, atteso anch'egli al debutto tra i professionisti nella prossima stagione.

Alle sue spalle si sono classificati lo stesso Enger e l'altro norvegese Hoelgaard, con l'ottima giornata dai nostri completata dal bel quarto posto di Federico Zurlo, maglia bianca di miglior giovane e in grande crescita di condizione. Che la gamba del vicentino classe 1994, indubbiamente il migliore primo anno di questa stagione, fosse molto ma molto brillante si è avuta conferma nella conclusiva frazione di Chicoutimi dove, al termine di una volata strepitosa, Zurlo è riuscito a lasciare il segno e a conquistare la terza vittoria stagionale, un successo che non solo lo riporta prepotentemente alla ribalta ma che lascia definitivamente alle spalle la brutta vicenda di Camponogara che l'aveva visto protagonista a fine aprile. Ad inchinarsi ancora una volta il norvegese Enger e podio parziale completato da un ancora bravissimo Alberto Bettiol, con Bonifazio che ha chiuso in ottava posizione.  Nonostante il successo parziale gli sia sfuggito, Sondre Enger ha comunque avuto modo di consolarsi con il successo finale nella generale, visto che tra sprint intermedi e abbuoni conquistati all'arrivo, il norvegese (vincitore anche della classifica a punti) è riuscito a raggiungere e poi superare il francese Gougeard, che ha così chiuso secondo in graduatoria con un ritardo di 4".

Terzo posto per il colombiano Ochoa a 7", appena uno in meno di Bettiol, che ha provato la scalata al podio nell'ultima volata ma che alla fine si è dovuto accontentare di un comunque buon quarto posto. Detto di Zurlo, che ha conquistato la maglia bianca di miglior giovane, la spedizione azzurra ha visto protagonisti anche Ignazio Moser, Davide Villella e Andrea Zordan, che hanno lavorato in funzione della squadra ed hanno comunque messo nelle gambe chilometri importanti in vista dei prossimi appuntamenti (soprattutto per gli ultimi due, fortemente indiziati di vestire d'azzurro anche ai prossimi europei).

Questo quanto avvenuto in terra canadese, in Italia invece tutti fermi? Niente affatto poiché il week end appena trascorso ha visto anche il debutto della Roero Cup, una nuova manifestazione a squadre articolata in tre giornate sulle strade piemontesi del cuneese e che prevedeva tre diverse tipologie di prove: cronosquadre, gara in linea favorevole ai velocisti e gara in linea adatta agli scalatori. Ad aprire le danze venerdì 7 giugno è stata la Roero Chrono, una cronometro a squadre di 28 chilometri con partenza e arrivo a Monticello d'Alba: i favori del pronostico erano naturalmente tutti per la Trevigiani Dynamon Bottoli, vera e propria specialista di questo tipo di competizioni per via dell'eccellente batteria di passisti a disposizione e lo squadrone veneto non ha naturalmente tradito le attese. Il team trevigiano, composto per l'occasione da Massimo Coledan, Michele Scartezzini, Andrea Dal Col, Eugert Zhupa, Nicola Da Dalt, Liam Bertazzo, Stefano Perego e Mattia Frapporti ha infatti concluso la prova ad una media di 49,079 km/h, completando i quasi trenta chilometri del tracciato in 34'23". A contendere il successo alla squadra veneta è stata la Palazzago, trascinata dalle poderose trenate dell'ucraino Marlen Zmorka, che però si è dovuta accontentare della piazza d'onore col tempo di 34'34" per un distacco di 11". Ultimo gradino del podio invece per il sempre valido Team Colpack, terzo in 34'55" (32" il gap accumulato). Quarto posto per la Mastromarco in 35 minuti netti (37" di ritardo) davanti alla Zalf, che ha concluso in 35'08" (45" di ritardo).

L'ottimo momento della Trevigiani non si è però esaurito al tardo pomeriggio di venerdì ma è proseguito anche nella giornata di sabato 8, in cui era prevista la Roero Sprint a Sommariva Bosco. Dopo una gara vivacissima condotta ad andatura molto elevata e con un tentativo di fuga assai interessante capace di guadagnare fino ad un minuto sul gruppo (tra i protagonisti Leonardi, Berlato, Formolo, Chinello Nibali e Zhupa), l'epilogo allo sprint ha regalato a Rino Gasparrini il secondo successo stagionale, in grado di dare un gran morale al velocista marchigiano anche in chiave azzurra. Alle sue spalle si sono piazzati un bravo Gianni Bellini della Mastromarco e Alberto Cornelio del Podenzano, con lo zalfino Simion appena giù dal podio. Da segnalare poi il primo piazzamento stagionale per Cristian Rossi, tornato alle gare ad inizio giugno con la maglia della Petroli Firenze dopo aver scontato la squalifica per doping (2 anni ridotti in seguito a 9 mesi per collaborazione fattiva) conseguente alla positività riscontrata nel febbraio 2012.

Con i due successi in altrettante prove la Trevigiani ha così guadagnato un buon margine di punti su tutte le altre formazioni ma la Roero Grimpeur, la più impegnativa delle tre gare con il suo arrivo in salita a Pocapaglia, poteva mettere ancora tutto in discussione e così è stato. Autrice del ribaltone è stata la Mastromarco, capace non solo di vincere ma di piazzare anche ben tre uomini nelle prime dieci posizioni e di conquistare i punti decisivi per aggiudicarsi la vittoria finale della kermesse (alla fine sono stati 70 i punti conquistati dal team toscano contro i 56 della Trevigiani e i 52 della Colpack). Il successo nell'ultima gara è andato invece a Valerio Conti, giunto così alla terza affermazione stagionale: il corridore laziale ha fatto valere il suo scatto sullo strappo di Santa Vittoria, dopo che una fuga ben assortita (tra i protagonisti Masnada, Toffali, Zhupa, Berlato e Bellini) aveva animato la prima parte di gara, guadagnando fino a due minuti e mezzo. Successo a braccia alzate per Conti e amara piazza d'onore per Ricardo Pichetta, desideroso di far bene sia per dare il successo al proprio team, organizzatore dell'evento, sia per regalarsi una bella vittoria davanti al pubblico amico. Podio completato da Gianfranco Zilioli della Colpack davanti a Formolo (ancora protagonista il veronese della Petroli Firenze) e Orrico, quindi Tedeschi e gli altri due portacolori della Mastromarco Trosino e Nibali, decisivi con i loro piazzamenti per il successo del team.

Infine il 12esimo Trofeo FPT Tapparo - Amici del ciclismo di Vallio Terme ha fatto registrare la prima vittoria da Under 23 di Leonardo Basso che ha così portato nel carniere della Zalf Euromobil Désirée Fior l'ennesima vittoria stagionale. Il diciannovenne veneto è riuscito ad inserirsi nell'azione decisiva e poi a scattare ulteriormente, riuscendo a giungere solitario sul traguardo, precedendo di qualche secondo Iuri Filosi della Viris Maserati ed il compagno di squadra Pierre Paolo Penasa. Per la Zalf anche il quarto posto di Simone Andreetta, vincitore lo scorso anno, che ha regolato in volata il resto degli inseguitori, giunti ancora più distanziati, precedendo Balykin.

Nel prossimo week end vari gli appuntamenti che potrebbero vedere protagoniste le ruote veloci, su tutti il Giro dei Tre Ponti di San Donà di Piave, in programma domenica 16 giugno. Sarà l'ultima settimana prima delle rassegne tricolori, per le quali l'attesa si fa sempre più vibrante.

Vivian Ghianni

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