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Tour de France 2013: Wiggins non c'è e Froomy balla... - Forfait di Bradley, Chris sarà il capitano unico della Sky

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Dopo i problemi del Giro d'Italia Bradley Wiggins sarà costretto a saltare anche il Tour de France © teamsky.itDopo il concitato finale del Tour de France 2012, con l'assurdo dualismo Wiggins-Froome che si era venuto a creare, la Sky è diventata sicuramente la squadra più discussa a livello ciclistico internazionale. Sia perché manifestatasi la numero uno, a livello di corse a tappe, capace di modellare la corsa a proprio piacimento grazie ad un parco gregari costruito ad hoc, e dotata di una serie di capitani sufficienti a poter parlare di sovraffollamento. E si rabbrividisce al pensiero di cosa sarebbe potuto essere questo Team Sky adesso, se le trattative avviate con Nibali nel 2009 fossero andate in porto: già così la situazione è abbastanza satura.

Abbiamo, a fianco di Bradley Wiggins e Chris Froome, primo e secondo del Tour de France 2012, l'australiano Richie Porte, apparso sulle scene al Giro 2010, che dopo qualche anno di gregariato e latitanza sulle salite ha dimostrato una potenza devastante da passista alla Paris-Nice; per non parlare dei colombiani Urán ed Henao, seppur pronti a partire, col primo che iniziando il Giro d'italia da gregario è riuscito a salire sul podio.

Anche il futuro prossimo è abbastanza assicurato, con l'americano Dombrowski, dominatore del Giro Bio 2012, che macina chilometri ed esperienza assieme all'ancora più giovane britannico Joshua Edmondson. Chiude il cerchio Geraint Thomas, segnalato più volte come il prossimo Wiggins, ovvero il prossimo pistard che farà il grande passo. Insomma, una situazione non facile da gestire per Brailsford e soci, i quali finora non hanno ancora dimostrato abbastanza polso nel controllare la sovrabbondanza in squadra.

Per loro dunque, il forfait di Wiggins al Tour de France, anche se non dichiaratamente, sarà un sollievo. Meno pressione su tutta la squadra e la possibilità di indicare in Chris Froome, che finora in questo 2013 non ha mai deluso (vedremo se al Delfinato che inizia domani ci darà conferma del suo anno di grazia), il leader unico della squadra.

Il quale diventa automaticamente l'uomo da battere per il Tour per tutti, a cominciare da Alberto Contador che seppur in apparente fase calante, ha dimostrato nella precedente Vuelta di essere dotato anche di parecchia fantasia e saperla sfruttare a suo svantaggio, se ciò è necessario a portare a casa la corsa. Ma Froome non è Purito e dalla sua avrà gente come Porte, Kiryienka, Boasson Hagen, Thomas, David López giusto per parlare dei nomi sicuri (o quasi), per tener chiusa la corsa nel caso.

Non è detto però che per Froome i problemi non arriveranno dall'interno, e qui si vedrà se il Team Sky avrà veramente imparato la lezione dall'anno scorso. Richie Porte ha dimostrato di poter andare veramente forte e non è escluso che possa giocarsi il podio, arrivando a chiudere un'altra doppietta come nel 2012. Nel caso, il team come si comporterà? E Froome avrà le stesse crisi di identità di Wiggins o lascerà più libero il suo compagno di giocarsi le sue carte? E siamo sicuri che i rivali non siano capaci di sfruttare eventuali problemi interni in seno al team?

Tornando a Bradley Wiggins, gli ultimi eventi meritano due parole, anche se diventa sempre più difficile sbilanciarsi su una stagione così negativa. È davvero un peccato, dispiace umanamente che un atleta così innamorato di questo sport e così rappresentativo dello stesso nel mondo, avendo avvicinato in tanti al ciclismo grazie alla sua eccentricità ed all'essere un inglese con le basette rosse (tira sempre, c'è poco da fare), debba apparire tanto sofferente.

È indubbio che durante il Giro si sia beccato una bella polmonite, ma la polmonite non fa staccare la gente in discesa, e si può dire che il comportamento di Wiggo almeno fino al Montasio sugli altri percorsi rientrava nei limiti della dignità di un campione. Stupisce che, nonostante la batosta presa, Wiggins si ostini a voler tornare al Giro d'Italia, magari nel 2014, per vincerlo (certo, parte anche non lontano da casa sua...) e ci si chiede veramente cosa passi per la testa di questo atleta, visto che l'autarchia alle corse del Team Sky non ha permesso negli ultimi anni di fare più introspezione in lui.

Le ultime cartelle cliniche parlano anche di un problema al ginocchio che richiede allo stato attuale delle cose 5 giorni di riposo assoluto. Ora, non abbiano nessuna ragione di non credere ai medici Sky, ma la scusa "problema al ginocchio" è vaga un po' come le stelle dell'Orsa ed è anche quantomeno abusata negli ultimi tempi, abbastanza da far venire il dubbio che si tratti, appunto, di una scusa.

Fatto sta che la stagione di Bradley Wiggins non può dirsi chiusa già da adesso. A questo punto il buon Bradley potrebbe puntare alla Vuelta, anche se dei tre GT è probabilmente quello più ostico per le sue caratteristiche, ma soprattutto a un Mondiale a cronometro (perché no?), dove dovrebbe certo sfidare uno specialista del calibro di Tony Martin che però per lui non si è rivelato imbattibile alle Olimpiadi. Come potrebbe un amante del ciclismo non essere stuzzicato neanche un po' dall'idea dell'iride, e dal conquistarlo nella culla del rinascimento?

Nicola Stufano

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